Le mutandine di Adele
di
Dillinger
genere
etero
Per ottenere da quella gran figa di Adele un pompino con l’ingoio bisognava portarla a cena in un buon ristorante, avere una bella macchina con i sedili in pelle su cui lei appoggiava estasiata il suo abbondante culo e poi, se eri riuscito a farla bere abbastanza, cosa non difficile, le davi una slinguazzata in bocca e calavi con decisione la sua testa tenendola salda per i capelli. Facevi uscire il cazzo già bello duro e poi lasciavi fare a lei……era una pompinara quasi perfetta, calda, vogliosa, dotata di buona tecnica, forse un po’ esuberante nel ritmo della pompa….martellava bocca e lingua sul cazzo con cadenza veloce, senza leccatine preliminari. Dopo pochi secondi il cazzo batteva in fondo alla sua gola, completamente inserito. Si può capire che non era facile tenerle testa, resistere a lungo senza schizzare era difficile, anche perché si metteva in ginocchio e si alzava la gonnella sui fianchi, chiedendo…anzi…pretendendo di essere palpeggiata sulle cosce morbide e sul culo carnoso mentre lei succhiava arrapata ad un ritmo selvaggio. L’epilogo avveniva sempre entro pochi minuti, il maschio veniva schiantato a colpi di labbra e di lingua finchè schizzava in fondo alla sua gola. A pompino terminato, il cazzo usciva lucido ma già pulito e la sua bocca era asciutta, nessuno riusciva a vedere una goccia di sborra sulla sua lingua. Ingoiava velocemente ed avidamente ogni schizzo nel momento stesso in cui le arrivava in bocca e alla fine non aveva più nulla da deglutire. Quindi niente sputi o sbrodolate nei fazzoletti e soprattutto venivano salvaguardati abiti e sedili dell’auto. Un lavoro pulito, insomma.
Poi di solito tagliava corto, un’altra slinguatina e via, si doveva portarla a casa. Chi tentava di andare oltre, cercando di sfilarle le mutande, riceveva un cortese rifiuto che però lasciava un filo di speranza. Scoparla non era impossibile, anzi…..di solito lei ti concedeva un altro appuntamento e se volevi andare oltre dovevi aumentare le stelle del ristorante…o meglio ancora portarla ad una festa e farla davvero divertire, oltre che ubriacare. Solo così, a tarda notte, Adele era pronta e predisposta alla monta….sempre però che qualcuno non te la soffiasse all’ultimo minuto. Infatti una figa di quella caratura, vestita in modo anche piuttosto indecente con scollature più che generose e gonne corte, faceva gola a tanti e quindi erano parecchi quelli che ci provavano, indifferenti al fatto che lei fosse già in compagnia. Insomma, si rischiava di aver investito una cifra importante per poi vedersela fregare da qualche tizio con una macchina più lussuosa o semplicemente più furbo e capace di blandirla con proposte più allettanti e raffinate…..chiaramente lei sotto i fumi dell’alcool non capiva praticamente un cazzo e magari si lasciava trasportare…o meglio caricare come un sacco di patate sull’auto di qualche bastardo che dopo dieci minuti l’aveva già messa a gambe all’aria e chiavata a spese vostre.
Ciò premesso, accettando il rilevante investimento e prestando la giusta attenzione e sorveglianza, normalmente la ragazza era chiavabile senza particolari problemi…e anche senza preservativo.
Di solito poi lei regalava le mutandine all’amico di turno. I più sfacciati se le facevano anche autografare col rossetto o la matita per gli occhi. Inutile dire che quelle mutande venivano ampiamente mostrate e pubblicizzate nei bar o anche sui social e spesso venivano vendute a prezzi niente male a chi per timidezza o penuria di soldi non era in grado di affrontare l’esperienza dal vivo. In quei casi per sognare ad occhi aperti e cazzo in mano si facevano bastare le mutandine. Per gli amanti del genere poi, quelle ancora imbrattate di sborra costavano mediamente il doppio…..
Dopo aver dovuto sottostare ad una non lunghissima ma scocciante lista d’attesa, sono riuscito finalmente, tramite un’amica, a fissare un appuntamento con Adele per una serata. Lei, già diciannovenne, frequentava la quinta liceo da ripetente poiché a scuola non era esattamente un’aquila ed aveva sempre attorno liceali per lo più squattrinati che non potevano permettersi un’uscita con lei in grande stile. Qualcuno la prenotava per una cena, però se invece del ristorante optava per una più abbordabile pizzeria, in macchina doveva accontentarsi di una semplice e proletaria sega, anche se fatta bene.
Consapevole di tutto ciò tramite una puntuale e precisa informazione fornitami da persone di assoluta fiducia e credibilità, giocai tutte le mie carte in una sola mano e la invitai ad una grande festa universitaria presso uno splendido palazzo, con tanto di orchestra e buffet, cosa che tra l’altro mi evitava il costo del ristorante stellato. Pagato il salatissimo biglietto d’ingresso per due, avevo però a disposizione l’ambiente adatto e spumante a volontà per renderla felice e mansueta quanto bastava per accaparrarmi a fine serata le agognate mutandine firmate. Le quali, se ben gestite, mi avrebbero fatto rientrare di parte del costo dei biglietti, col guadagno di una divertente serata nonché di una formidabile ingroppata.
L’ultimo problema che avevo dovuto affrontare era la macchina. La mia 500 era da scartare a priori, troppo stretta e poco presentabile per i gusti della ragazza. Quindi avevo dovuto convincere mio fratello maggiore a prestarmi il suo suv bmw, con la promessa che non avrei sporcato i sedili e che avrei girato un filmatino piccante da inviare in tempo reale sul suo telefonino.
Alla sera concordata andai a prelevare Adele sotto casa e quando la vidi uscire, peraltro puntualissima, il mio cuore ebbe un sobbalzo…. foltissima criniera di capelli neri e ricci a contornare il viso truccatissimo…occhi verde scuro e bocca carnosa, dipinta con un rossetto color lampone. Miniabito azzurro chiaro molto scollato e tette quarta misura abbondante senza reggiseno. Le gambe?...uno spettacolo, con sandali alti in tinta col vestito. Non vedevo l’ora di guardarla dietro…pare che fosse la parte migliore….
“ciao Cristiano, che dici, sono stata puntuale?”
“veramente mi chiamo Sebastiano….beh…sei puntualissima, sinceramente non credevo…”
“io sono sempre puntuale, ho la lista degli appuntamenti sul telefonino e quindi mi so organizzare sempre per tempo”
“ah…..quindi hai tanti impegni e appuntamenti da gestire…”
“abbastanza. Sai, ho tanti amici, e amiche naturalmente….mi piace uscire quasi tutte le sere. Al mattino sono a scuola e al pomeriggio devo fare allenamento, un po’ di palestra, andare a fare i massaggi e dal parrucchiere. Quando torno a casa devo prepararmi per la serata, quindi doccia, trucco, prova vestiti e tutto il resto. Ah….dimenticavo, devo anche studiare e fare i compiti. Come vedi, giornata piena…”
“Oh…si, certo…più piena di così…..ma adesso andiamo, ci aspetta una festa coi fiocchi, sarai contenta di essere uscita con me, ne sono certo”
“ne sono sicura anch’io….e complimenti per la macchina, Sacrestano, è uno splendore…e che sedili comodi…”
“Sebastiano….mi chiamo Sebastiano…..ma non preoccuparti Adele, non ha importanza. Piuttosto lasciami dire che sei veramente incantevole…non sono mai uscito con una ragazza così bella”
Lei tacque ma sorrise con ironia, come se si aspettasse il complimento. Partii sgommando, tutto eccitato di avere al mio fianco quella figa strepitosa…che tra l’altro aveva addosso un profumo incantevole, un aroma vagamente orientale, fresco e un po’ dolce. Forse anche un po’ afrodisiaco….
Guidando non potevo fare a meno di sbirciare le sue splendide gambe fasciate da calze autoreggenti velatissime…sembravano non finire mai… giuro che fui tentato da un irrefrenabile impulso di appoggiare una mano sulla sua gamba, ma con un violentissimo sforzo di volontà riuscii a bloccarmi. E meno male, sarebbe stata una imperdonabile caduta di stile. Va bene qualche complimento magari anche un po’ allusivo, ma palpeggiarla subito no…..prima di tutto il comportamento e l’educazione, non voglio certo sembrare un qualunque morto di figa…
La festa fu fantastica….c’era tanta bella gente, un’orchestra niente male e un buffet da sogno. Parlai con diverse persone che conoscevo solo di vista ed incontrai anche un paio di amici a cui presentai Adele, con la pelle d’oca per l’emozione e il cervello che annegava nelle endorfine per il piacere di vedere quanta invidia appariva nei loro occhi. Ero davvero fiero di poter esibire quella femmina ma nello stesso tempo percepivo forte il pericolo che la sua avvenenza mi procurasse qualche serio problema. Infatti i maschi allupati, sia in branco che solitari, quella sera certo non mancavano. Ed erano anche pericolosi perché con l’occasione della festa erano a caccia di prede. Alcuni di loro non erano niente male come aspetto ed anche dotati di una parlantina sciolta.
Quello che Adele riuscì ad ingozzarsi nel giro di un paio d’ore non si può descrivere. Stazionava davanti al buffet ed aveva sempre il piatto pieno. Molti uomini la interpellavano e le facevano domande…in questo modo lei era costretta a vuotarsi la bocca per rispondere, anche aiutandosi con un bel calice di spumante….
Quando la vidi traballante mentre si lasciava accompagnare da un bel ragazzo alto verso la terrazza, capii che eravamo giunti al limite di guardia ed era suonato l’allarme rosso. Infatti feci appena in tempo a raggiungerli mentre lui la baciava teneramente sulle labbra ed altrettanto teneramente le accarezzava il culo.
“Adele, si è fatto tardi. E’ meglio che ci avviamo, anche perché forse hai esagerato col vino bianco e non vorrei che ti sentissi male”
“Adele….ma questo chi è?” interloqui il ragazzo alto..
“Ah….lui è il mio…lui è l’amico che mi ha accompagnata qui….si chiama Sant….Sanist…Saltarano….”
“mi chiamo Sebastiano”
“tanto piacere allora…io sono Gabriele”
“almeno hai la fortuna di avere un nome facile…però hai la sfortuna di arrivare secondo….si dà il caso che Adele sia uscita con me, quindi “io” la riaccompagno a casa…..è stato un piacere, Gabriele”
Non so davvero come, ma alla fine riuscii a trascinare Adele fino alla macchina.
“Che bella macchina Sanbastano…..però mi sembrava che fosse nera…invece è chiara….sei sicuro che sia la tua?...sai, magari hai bevuto un po’ troppo e poi….”
“ho bevuto un po’ ma non troppo….stai tranquilla, la macchina è questa. Se ti ricordi il nero è perché sono i sedili e gli interni ad avere quel colore”
“boh….sarà…..comunque mi sembri ugualmente un po’ ub…ub…riaco…”
A quel punto non credevo che convenisse dire altro….aprii la portiera e la spinsi dentro. Lei si stravaccò sul sedile e sembrò essersi addormentata. Eh no….questo non me lo poteva fare….salii velocemente al posto di guida e cercai di rianimarla con qualche schiaffetto sulle guance ad intensità crescente.
“Adele…Adele….guarda che non puoi dormire adesso….e che cazzo….ho speso un patrimonio per organizzare tutto e adesso dormi?....eh no…non si può….accidenti, però potevi bere un po’ meno….”
“ehiii….adesso l’ubriaca sono io?….ma se tu non sai riconoscere nemmeno il colore della tua macchina…..lo vedi almeno adesso che è nera?...”
“si…si…Adele….hai ragione tu….è nera…..proprio come i sedili….”
“beh….speriamo almeno che sia la tua…..pensa che mi è capitato di uscire con ragazzi che si erano fatti prestare la macchina solo per fare un figurone…..che cosa squallida….. comunque la cosa più importante per me sono i sedili in pelle…. belli comodi e spaziosi, così ci si può allungare senza problemi”
L’allusione era piuttosto chiara, per cui ripresi coraggio e mi avvicinai per baciarla.
“addesso mi vuoi baciare e magari anche palpeggiare perché ho bevuto un po’?....guarda che non sono ubriaca…..lo so quello che vogliono i maschi..”
“ si invece, dai…..sei ubriaca, ho visto quante coppe ti sei scolata….ma a me piace così”
“ti ripeto che non sono ubriaca…”
“ah no?.....allora facciamo una prova, dimmi come mi chiamo”
“Sebastiano”
“cazzo…..stavolta ci hai preso….ma come hai fatto?...sei brava a mettere un uomo in difficoltà, se vuoi…”
“vieni qui, sciocco…..non volevi baciarmi?....allora fallo……e poi…. potremmo approfittare di questi bei sedili in pelle….o no?”
Tremante per l’emozione, abbassai entrambi gli schienali dei sedili facendoli anche scorrere indietro per creare più spazio. Poi mi girai verso di lei ed andai a posare le labbra sulle sue. Fu lei a mettere fuori la lingua e ad infilarmela in bocca con decisione. Cominciò a slinguazzarmi senza alcun ritegno, gemendo e ansimando. In me si scatenò subito la passione….ero pazzo di voglia e il profumo di quella femmina, il sapore della sua bocca, la sua foga amorosa, cancellarono in me ogni ritegno. Mentre lei mi succhiava intensamente la lingua io iniziai a palpeggiare il suo corpo, iniziando dalle grosse tette, facilmente raggiungibili dalle mie mani data l’assenza del reggiseno. Con la mano le impastai a turno, godendo della morbidezza della carne e della setosità della pelle….capii che era sensibile alle carezze sul seno, la sentivo tremare ed ansimare mentre affondavo la mano in quel paradiso di femmina…..pensai che avevo ragione quando dicevo che una donna con due belle tette abbondanti, fisicamente ha una marcia in più. Sentivo che il mio cazzo era durissimo e non riuscii a rimanere a lungo sul seno……la voglia di ficcare le mani tra quelle strepitose gambe ebbe ragione sul piacere di carezzare le sue tette. Quindi scesi sulle cosce e le palpeggiai, sentendo sotto le dita prima il velo delle calze e poi, risalendo, l’eroticissimo orlo delle autoreggenti che delimitava il confine oltre il quale la pelle diventava più liscia e la carne più tenera. Feci risalire l’orlo della corta gonnellina ed esplorai velocemente tutta l’area al di sopra delle calze arrivando con la mano alle agognate mutandine, che speravo ardentemente di potermi guadagnare. Accarezzandola profondamente in corrispondenza della figa, percepivo che la ragazza era bagnata…..lo slippino era praticamente fradicio….e ciò aumentò in modo spropositato la mia furia erotica. La girai su un fianco ed andai ad abbrancarle il culo, palpandolo a mio piacimento. Lei iniziò a gemere piano, ma non mollò la mia bocca e la mia lingua. Sentii con una punta di sorpresa la sua mano che si posava sulla patta dei miei pantaloni….stava verificando l’erezione…..certo l’avrà giudicata ottima, il mio cazzo era teso all’inverosimile, tanto che per un attimo lo struscio del suo palmo che scorreva lungo l’asta a verificarne la dimensione mi fece temere il peggio…….venire per un semplice palpeggiamento di controllo esterno mi avrebbe screditato per sempre…..andiamo….era cosa da ragazzini…..
Ma il cazzo non mi tradì……solo mi scappò un flebile gemito, che sperai non dimostrasse troppo chiaramente lo scampato pericolo….
“allora ti piaccio, Sebastiano……che bel cazzo duro”
“già…..sei davvero bella e attraente Adele, anzi….sei uno schianto….mi piaci molto”
“se vuoi ti posso leccare un po’……”
“sarebbe magnifico, tesoro……allora mi tolgo i calzoni…..”
In un attimo mi sfilai i pantaloni, ma poi , ripensandoci, mi spogliai tutto, fino a rimanere nudo e a cazzo svettante. La vidi sorridere, prima che la mia mano si posasse sulla sua nuca ed accompagnasse con piglio deciso la sua testa…e la sua bocca…giù fino al mio inguine. Come previsto non stette ad esitare o giocare coi preliminari….imboccò decisa il cazzo e se lo spinse in gola per tutta la lunghezza. Io lanciai un involontario gemito di stupore e di piacere…..
“si…si…tesoro….che bello sentire il calore della tua bocca….ahh…ahh…..mmmmhhh……..ooohhh……...oooohhh…….”
“mmmmmhh……..mmmmmmmmhhhh……….ti piace?.......mmmmmmhhhh…..mmmmmmhhh……..”
“altrochè…….sei una pompinara incredibile……oooohhhh……ooooohhh…..”
Il lavoro di bocca di Adele era fantastico….un pompino sublime……volli aumentare l’erotismo del momento approfittando della sua posizione inginocchiata sul sedile, palpeggiandola avidamente e profondamente sulle cosce e sul culo. Che culo strepitoso….abbondante e sodo….estrememente erotico…..le alzai la gonnellina sui fianchi e percossi con il palmo della mano la carne morbida delle natiche. Il suono che udii fu favoloso….solo un culo perfetto di femmina giovane risuona in modo così sublime…..
“si….succhia Adele…..avvolgimi il cazzo con la lingua e spingilo bene in fondo alla gola….succhia tesoro…..che pompa meravigliosa…..”
Adele seguitò a pomparmi con lena e senza dimostrare alcuna fatica……le piaceva fare i pompini, era evidente…..le piaceva il cazzo e adorava prenderlo in bocca….inoltre la vedevo infilarsi una mano sotto le mutandine per accompagnare il lavoro di bocca con rapide frullate in mezzo alle gambe…..insomma, non si faceva mancare nulla…….
Io cominciavo a pensare come concludere. Avrei voluto risparmiare la cartuccia per usarla dopo tra le sue cosce a cazzo ancora fresco e voglioso…..ma d’altro canto come sospendere senza uno sfogo un tale epico pompino? Credo che in seguito me ne sarei pentito, l’occasione era troppo ghiotta e il desiderio di provare e di godere la sua famosa pompa con l’ingoio ebbe la meglio e decisi di schizzarle in bocca.
“Adele, sei fantastica…..mi fai morire di piacere…..però adesso non posso più resistere…Adele…..vengo Adele…..continua tesoro….si….così…..succhia…..aaahh…..si Adele….adesso vengo…..vengo……tieni tutto in bocca….bevi tutto Adele….si…si….aaaahhhhhh…..aaaaahhhh…….aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh……”
Lo schizzo…anzi…gli schizzi…furono lunghi, densi e abbondanti…..tenni la testa di Adele schiacciata sul mio inguine mentre pulsavo sborra a ripetizione nella sua gola. Lei rimase docile con le labbra richiuse sull’asta….solo i coglioni rimanevano fuori dalla sua bocca serrata. Quando alfine riuscii a rilassarmi, a palle vuote, la sfilai lentamente dal cazzo sollevandole la testa. Vidi che non teneva le labbra serrate, anzi, erano socchiuse….e non vidi alcun segno di sborra né un gesto di ingoio. Adele infatti aveva rapidamente bevuto tutto già nel momento in cui i miei getti le arrivavano in bocca. Ormai la pompa era finita, la ragazza aveva ingoiato il succo del maschio come una prelibatezza, come un dono di natura. Che gran donna e soprattutto….che gran pompinara…..
“allora….ti è piaciuto?....sei soddisfatto?....”
“certo, tesoro….complimenti, sei fantastica….”
“mi vuoi vedere nuda?”
“si, certo”
“me le togli tu le mutandine?”
“certo….vieni…togliti il vestitino, io intanto te le sfilo”
“senti Sebastiano, io mi allungo sul sedile e tu se vuoi puoi sistemarti davanti a me, così puoi…ehm….lavorare meglio….se ti va…”
Non persi tempo e mi posizionai dalla sua parte. Le tolsi lentamente le mutandine col pizzo ed ammirai le sue cosce tornite, spalancate davanti ai miei occhi a formare una V al centro della quale la sua figa appariva magnifica, sovrastata da un piccolo ciuffetto di corta e nerissima peluria. Era evidente che la ragazza si aspettava un ringraziamento, una contropartita per il diligente pompino che mi aveva appena praticato.
Certo non volevo deluderla, anzi….. e poi davanti ad un simile splendore di figa non si poteva trascurare nulla.
Cominciai dalle gambe, leccai con lentezza e passione, godendomi il sapore e l’odore di femmina giovane che la sua pelle emanava. Risalii con la lingua sulle cosce assaporando prima la parte posteriore e poi l’interno, delicatissimo e tenero. Quando finalmente mi decisi, con una lappata profonda ed improvvisa, ad affondare la lingua al centro del suo piacere, Adele emise un grido, seguito subito dopo da intensi gemiti….
“aahhh….che bello…..si…si…leccami tesoro…così…..che meraviglia…..hai una lingua fantastica….oooohhhh……ooooohhhh…..ancora….si…si…..non ti fermare, ti prego…..così……così……adesso vengo….leccami….aaaahhhh….aaaahhh…..si…si….ancora….ancora….aaaaaaaahhhh….aaaaaahhhh…..aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh………”
Adele fu scossa dai tremiti provocati da un fortissimo orgasmo, gemette a lungo inarcando il corpo e gettando indietro la testa……
“oooohhhhh…….che venuta…….sei bravo a leccare la figa, Sebastiano……mi hai fatto vedere il paradiso……”
“piace anche a me vederti godere così intensamente, tesoro…..quindi adesso, se mi vuoi concedere la tua dolce passerina, ti prometto di farti godere ancora prima di schizzarti dentro tutto il sugo dei miei coglioni….ho l’impressione che il mio cazzo ti piacerà….”
“va bene, scopami pure, fammi sentire come sei bravo……e se vuoi insultarmi mentre mi scopi a me piace……mi eccita…..”
“ piace anche a me…..quindi non ti offendere se ti maltratto un po’….è per aumentare l’erotismo…..”
“adesso allora puoi darti da fare, sono la tua manzetta da monta. Però prima finisci di spogliarmi….toglimi le calze. Sai, costano care e difficilmente possono sopravvivere ad una bella scopata. Io voglio tornare a casa con tutti i vestiti a posto, integri e senza macchie. Se non facessi così alla fine del mese sai quanto dovrei spendere di calze nuove e lavanderia?....beh…però….ecco, questa è un’altra storia…non farci caso…”
Tra me pensai che la ragazza non aveva torto, per gestire quattro o cinque sedute di monta alla settimana doveva per forza pensare anche a questo. Senza contare che non poteva tornare a casa dai genitori con i vestiti sgualciti, macchiati e senza calze. Quindi, giustamente, si organizzava per scopare nuda anche in macchina, facendo la massima attenzione al suo vestiario, nonché ai sedili dell’auto. Sai quanta gente, me compreso, si faceva prestare le macchine più eleganti e spaziose per farle la festa?....poi però non si poteva restituire la macchina al fratello, al padre o all’amico compiacente con i sedili imbrattati di sborra…e che diamine….
Ciò detto, anzi pensato, le sfilai le calze gustandomi il suo piacevole sgambettio mentre mi agevolava l’operazione.
Con una simile vista il mio cazzo aveva ormai ripreso in pieno la sua durezza, mi congratulavo con me stesso per l’ottima ripresa dopo quella clamorosa sborrata in bocca….sentivo che la ricarica si era completata e valutavo che la seconda cartuccia avrebbe potuto durare più a lungo. Inoltre non avrei dovuto preoccuparmi troppo che il colpo partisse senza preavviso solo sfiorando il grilletto.
Mi accomodai lentamente e con precisione tra le cosce aperte ed avvicinai la punta del mio cazzo all’ingresso della vagina. Percepivo che Adele era tesa, respirava con leggero affanno. Optai per un inserimento rapido e deciso, un colpetto ben assestato e fui dentro il paradiso.
“aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh…………” il grido non fu mio, ma di Adele…..
“cazzo, che botta di godimento…..che meraviglia di cazzo….mi ha dato una scossa che è arrivata fino al cervello….sai, l'attimo in cui il cazzo entra per me è estremamente erotico….mi fa sballare. Se poi viene inserito con decisione, l’effetto è ancora più intenso e non posso fare a meno di urlare. Sai, a volte mi è capitato di venire al primo colpo.
Ma adesso vai…..montami….goditi una bella cavalcata con la femmina che ti piace. Perché lo so di piacerti molto, percepisco quanto desiderio represso hai dentro”
“Si Adele, ti ho desiderata per tanto tempo, mi sono ammazzato di seghe pensando alle tue gambe, al tuo culo, alle tue tette……finalmente ho raggiunto la vetta dei miei desideri….”
“infatti…….adesso non devi più tirarti seghe pensando ad una figura immaginaria, hai il cazzo piantato dentro l’originale. Puoi goderti la mia figa a tuo piacimento”
Partii con un ritmo sostenuto. Non sono il tipo che inizia piano per gustare tutte le varie fasi del piacere che monta e che raggiunge l’apice con gradualità…..voglio il piacere intenso, quello che ti fa sballare, che ti tritura il cervello, voglio sentire subito il possesso completo della femmina, voglio sensazioni forti e quasi insostenibili già da principio. So che per le donne non sempre è così….molte amano le cose graduali, la massima dolcezza, le carezze lievi….per carità…nel sesso ognuno ha i suoi gusti, può essere così anche per i maschi. Ma quando si ha la fortuna di stare sopra una bella femmina molto calda, che ama l’inserimento potente, un uomo con i miei gusti si può scatenare.
Pompai in quella meravigliosa figa arrivando a fine corsa ad ogni colpo ben assestato. Facevo sbattere la cappella sul suo utero e ad ogni impatto Adele gemeva di piacere misto ad un po’ di dolore…..che a sua volta contribuiva ad acuire il piacere stesso……è vero che il confine tra piacere e dolore è molto sottile e poco definito….per molte donne queste sensazioni sono parte del godimento che provano nell’essere possedute, violate, sottomesse, sollecitate al massimo nelle loro parti più intime, quasi violentate dalla potenza del maschio…..un po’ di dolore in questo caso rafforza la loro sensazione di essere schiave del potere del cazzo, in quel momento loro unico padrone, unico totem da adorare, dispensatore di lussuria e unica cosa al mondo capace di farle sentire profondamente donne….profondamente femmine.
Pompai in quella figa gustandomi il suo calore e le sue pareti umide e strette. La ragazza era giovane e pur avendo fatto transitare nel suo canaletto d’inseminazione un gran numero di attributi maschili, l’elasticità della sua vagina era ancora intatta e capace di donare sensazioni di prima qualità, spesso non facili da provare se non nelle ragazzine.
“si…si…scopami mio bello stallone…..si vede che sei bravo, scopi bene e proprio come piace a me. Hai il cazzo bello duro e ogni spinta mi regala un po’ di paradiso.
Chiavami, chiavami….non avere riguardi, spingi forte…..io spesso mentre scopo mi frullo un po’ con la mano, ma con te non ne sento neppure il bisogno……il godimento è già fortissimo e credo che tra poco mi sentirai venire. Forza…avanti….ti voglio molto duro e molto porco….lo so che sei un porco, sai?.....so che hai 28 anni e quindi sei parecchio più grande di me….ma le ragazze più giovani ti fanno sbavare…ti piacciono fresche e sode….e sai perché?....perchè sei un porco, un maiale che vuole solo la carne giovane”
“è vero, mi piacciono le giovani puledrine come te, specie se hanno le tette grosse e un bel culone….mi piace chiavarle, succhiare i capezzoli e impastare con le mani i loro bei culi morbidi e poi andare a leccare le natiche facendo entrare la lingua anche nel solco, per assaporare tutti i loro buchi…”
“porco….porco….ma allora vuoi farmi venire subito…aaahhh….aaaahhhh…..quanto sei maiale….aaaahhhh…..ti piace la mia carne…..e la mia figa giovane…..non ti accontenti di qualche bacetto, vuoi mettere le tue sporche zampe sul corpo nudo delle giovinette,farti succhiare il cazzo e poi chiavarle e inseminarle…..sei un vero maiale….”
“si mia bella troia…..proprio così, voglio godermi la tua carne tenera e trarne il massimo piacere. Ti voglio scopare fino a farti impazzire di godimento, poi ti voglio inseminare ed imbottire la tua figa di sbroda bella calda e vischiosa. Senti quanto mi piaci mia dolce puttana….senti che bei colpi di cazzo….scommetto che non ti hanno mai chiavata così intensamente e duramente…..fino a farti sbarellare il cervellino che ha in mente una cosa sola…..il cazzo…..”
“aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh
che razza di animale, mi hai fatto venire ancora……questa volta per poco non sono svenuta, tutto per questo tuo cazzo che mi trapana senza sosta, senza darmi respiro…e anche per tutte le porcherie che mi dici,bastardo…..porco…..”
“sei una vera troia, Adele…..una troia da materasso, da scopare e basta. Basta darti un po’ di buon cazzo duro e sussurrarti all'orecchio qualche sconceria per farti svaccare dal godimento….comunque non credo che i tuoi amici di liceo o appena più grandi siano capaci di farti provare questi piaceri così sublimi e di far emergere tutto il potenziale di gran vacca che possiedi. Prendi ancora cazzo…avanti….così…..godi ancora, puttana….lo sai di essere una vacca da monta, quindi comportati di conseguenza. Fatti montare da un vero toro come me e subisci tutto quello che ti faccio. Tu pensa solo a godere, a sfondarti di piacere…..quando mai potrai riprovare queste delizie?........aaahhh….aaaahhhh….aaaaahhhh…..aaaaahhhhh……bella puttana, quanto mi piace la tua figa….e il tuo culone da troia…..chissà quanti te lo vorrebbero leccare….e chissà quanti lo hanno fatto, perché sei una puttana, ricordatelo.
Adesso voglio cambiare posizione. Mettiti sopra di me, salta in sella e inserisci la spina. Poi voglio vederti saltellare con le tettone che sballottano sopra il mio naso"
Adele eseguì l’ordine perentorio con diligenza e precisione, dimostrando una notevole perizia nel coordinare i movimenti del corpo in uno spazio ristretto. Merito senz’altro della sua lunga esperienza di chiavate in macchina. Una volta a cavallo si impalò sul mio cazzo ed iniziò a condurre la monta a suo piacimento. I saltelli inizialmente misurati e silenziosi divennero in pochi minuti più affannosi ed energici, accompagnati da gemiti brevi e ritmati che si trasformarono presto in una lamentosa e sempre più intensa nenia di piacere, estremamente erotica. Tutta musica per le mie orecchie…..
Le tette ballavano, inizialmente all’unisono, con movimenti che divenivano man mano più scomposti, tanto che spesso saltavano e ricadevano in controtendenza l’una con l’altra. Questa visione ravvicinata era assai libidinosa e dovetti decidermi ad afferrarle per impastarle con una certa forza, quasi con ferocia, pizzicando i capezzoli duri e provocando numerosi squittii di piacere misto a dolore da parte di Adele. Poi andai a baciarle e a succhiarle, piuttosto rudemente. Che tette meravigliose…..il cazzo dentro la figa si inturgidiva ancora di più quando prendevo in bocca i capezzoli e li suggevo forte, tirandoli a forza verso di me.
La trapanai per un’altra mezz’ora, slinguazzandole a turno le tette e la bocca.
“sto ancora per venire, razza di porco…..godo ancora…..mi hai devastato la figa…ormai dovresti essere sazio…..come fai a continuare con questo ritmo?....”
“vieni, mia piccola e dolce zoccola….godi ancora sopra il mio cazzo duro, fammi sentire i tuoi lamenti……”
“oooooooooooooooooohhhhhhhhhhhh……..che bastardo…..godo…godo….aaahh….aaaaahhh…..aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh”
Ormai ero allo stremo delle forze e sentivo arrivare un orgasmo devastante al quale non avrei potuto oppormi in nessun modo. Sferrai ancora una decina di colpi potentissimi e poi mi inchiodai nel suo utero.
“vengo, vengo….troia…….ti schizzo tutto in figa……ti imbottisco col sugo dei miei coglioni…..aaaaaaaaaaahhhhh……..aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh…….ah”
Venni afferrandole la schiena con entrambe le braccia e con tutta la forza. La tenni bloccata a me e inserita sul mio cazzo, sparandole in figa almeno sei getti ad alta pressione. Gustai in quegli istanti brevi ma molto intensi tutte le gioie del paradiso. Il mio piacere esplose dentro di lei in modo sublime, la sentii completamente mia…..
Era già trascorsa una buona mezz’ora quando riuscimmo entrambi a riprenderci e a recuperare quel po’ di forza che ci serviva.
“cazzo, Sebastiano, che scopata…..non me ne ricordo una uguale… e nemmeno simile……ho perso i sensi per il troppo godimento….mi hai fatto deragliare il cervello…”
“devo confessare che per me è stato uguale…..mai fatto una simile chiavata….grazie tesoro, sei stata grandiosa”
“adesso andrai a raccontare tutto agli amici del bar?...gli dirai quanto sono stata troia?...gli spiegherai tutti i particolari della nostra scopata mentre loro sghignazzano, urlano e battono le mani?.....”
“io non racconterò un bel niente agli amici. Però vorrei rivederti e scopare ancora con te. Lo so che tu hai tanti amici e ti piace uscire sempre con gente nuova…..comunque vorrei che tu uscissi con me due o tre volte al mese…ti farei divertire come piace a te e potremmo fare altre grandiose scopate. Ma solo se ti va….
“ma a te piacerebbe che io diventassi la tua ragazza fissa?...”
“si, tesoro, mi piacerebbe….lo desidero…..ma non voglio forzarti, anche perché non amo le delusioni in amore. Sappi solo che io, nel caso, sarei disponibile a stare solo con te….se tu decidessi di essermi fedele, s’intende….”
Più tardi, nel mio letto, mi trastullai l’uccello sfregandomi sul viso e annusando le mutandine di Adele. Non le avevo chiesto di firmarle, mi sembrava volgare e sconveniente. Capivo di aver provato con lei sensazioni uniche e questo mi aveva fatto cambiare atteggiamento. Mi ero anche dimenticato il filmato per mio fratello…..avrei dovuto inventare una scusa. Potevo sempre propinargli un filmatino che avevo realizzato due mesi prima con un’altra ragazza, sempre sulla sua macchina.
Io e Adele abbiamo concordato che tutte le sere a letto mi farò una bella sega in suo onore e schizzerò sulle sue mutandine. Poi farò una foto dell’indumento imbrattato e gliela invierò, così lei guardando la foto si toccherà pensando a me e alla nostra favolosa chiavata in macchina. Ci rivedremo al più presto e nel frattempo lei penserà seriamente alla mia proposta.
Chissà….magari mi sto innamorando…………………
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Poi di solito tagliava corto, un’altra slinguatina e via, si doveva portarla a casa. Chi tentava di andare oltre, cercando di sfilarle le mutande, riceveva un cortese rifiuto che però lasciava un filo di speranza. Scoparla non era impossibile, anzi…..di solito lei ti concedeva un altro appuntamento e se volevi andare oltre dovevi aumentare le stelle del ristorante…o meglio ancora portarla ad una festa e farla davvero divertire, oltre che ubriacare. Solo così, a tarda notte, Adele era pronta e predisposta alla monta….sempre però che qualcuno non te la soffiasse all’ultimo minuto. Infatti una figa di quella caratura, vestita in modo anche piuttosto indecente con scollature più che generose e gonne corte, faceva gola a tanti e quindi erano parecchi quelli che ci provavano, indifferenti al fatto che lei fosse già in compagnia. Insomma, si rischiava di aver investito una cifra importante per poi vedersela fregare da qualche tizio con una macchina più lussuosa o semplicemente più furbo e capace di blandirla con proposte più allettanti e raffinate…..chiaramente lei sotto i fumi dell’alcool non capiva praticamente un cazzo e magari si lasciava trasportare…o meglio caricare come un sacco di patate sull’auto di qualche bastardo che dopo dieci minuti l’aveva già messa a gambe all’aria e chiavata a spese vostre.
Ciò premesso, accettando il rilevante investimento e prestando la giusta attenzione e sorveglianza, normalmente la ragazza era chiavabile senza particolari problemi…e anche senza preservativo.
Di solito poi lei regalava le mutandine all’amico di turno. I più sfacciati se le facevano anche autografare col rossetto o la matita per gli occhi. Inutile dire che quelle mutande venivano ampiamente mostrate e pubblicizzate nei bar o anche sui social e spesso venivano vendute a prezzi niente male a chi per timidezza o penuria di soldi non era in grado di affrontare l’esperienza dal vivo. In quei casi per sognare ad occhi aperti e cazzo in mano si facevano bastare le mutandine. Per gli amanti del genere poi, quelle ancora imbrattate di sborra costavano mediamente il doppio…..
Dopo aver dovuto sottostare ad una non lunghissima ma scocciante lista d’attesa, sono riuscito finalmente, tramite un’amica, a fissare un appuntamento con Adele per una serata. Lei, già diciannovenne, frequentava la quinta liceo da ripetente poiché a scuola non era esattamente un’aquila ed aveva sempre attorno liceali per lo più squattrinati che non potevano permettersi un’uscita con lei in grande stile. Qualcuno la prenotava per una cena, però se invece del ristorante optava per una più abbordabile pizzeria, in macchina doveva accontentarsi di una semplice e proletaria sega, anche se fatta bene.
Consapevole di tutto ciò tramite una puntuale e precisa informazione fornitami da persone di assoluta fiducia e credibilità, giocai tutte le mie carte in una sola mano e la invitai ad una grande festa universitaria presso uno splendido palazzo, con tanto di orchestra e buffet, cosa che tra l’altro mi evitava il costo del ristorante stellato. Pagato il salatissimo biglietto d’ingresso per due, avevo però a disposizione l’ambiente adatto e spumante a volontà per renderla felice e mansueta quanto bastava per accaparrarmi a fine serata le agognate mutandine firmate. Le quali, se ben gestite, mi avrebbero fatto rientrare di parte del costo dei biglietti, col guadagno di una divertente serata nonché di una formidabile ingroppata.
L’ultimo problema che avevo dovuto affrontare era la macchina. La mia 500 era da scartare a priori, troppo stretta e poco presentabile per i gusti della ragazza. Quindi avevo dovuto convincere mio fratello maggiore a prestarmi il suo suv bmw, con la promessa che non avrei sporcato i sedili e che avrei girato un filmatino piccante da inviare in tempo reale sul suo telefonino.
Alla sera concordata andai a prelevare Adele sotto casa e quando la vidi uscire, peraltro puntualissima, il mio cuore ebbe un sobbalzo…. foltissima criniera di capelli neri e ricci a contornare il viso truccatissimo…occhi verde scuro e bocca carnosa, dipinta con un rossetto color lampone. Miniabito azzurro chiaro molto scollato e tette quarta misura abbondante senza reggiseno. Le gambe?...uno spettacolo, con sandali alti in tinta col vestito. Non vedevo l’ora di guardarla dietro…pare che fosse la parte migliore….
“ciao Cristiano, che dici, sono stata puntuale?”
“veramente mi chiamo Sebastiano….beh…sei puntualissima, sinceramente non credevo…”
“io sono sempre puntuale, ho la lista degli appuntamenti sul telefonino e quindi mi so organizzare sempre per tempo”
“ah…..quindi hai tanti impegni e appuntamenti da gestire…”
“abbastanza. Sai, ho tanti amici, e amiche naturalmente….mi piace uscire quasi tutte le sere. Al mattino sono a scuola e al pomeriggio devo fare allenamento, un po’ di palestra, andare a fare i massaggi e dal parrucchiere. Quando torno a casa devo prepararmi per la serata, quindi doccia, trucco, prova vestiti e tutto il resto. Ah….dimenticavo, devo anche studiare e fare i compiti. Come vedi, giornata piena…”
“Oh…si, certo…più piena di così…..ma adesso andiamo, ci aspetta una festa coi fiocchi, sarai contenta di essere uscita con me, ne sono certo”
“ne sono sicura anch’io….e complimenti per la macchina, Sacrestano, è uno splendore…e che sedili comodi…”
“Sebastiano….mi chiamo Sebastiano…..ma non preoccuparti Adele, non ha importanza. Piuttosto lasciami dire che sei veramente incantevole…non sono mai uscito con una ragazza così bella”
Lei tacque ma sorrise con ironia, come se si aspettasse il complimento. Partii sgommando, tutto eccitato di avere al mio fianco quella figa strepitosa…che tra l’altro aveva addosso un profumo incantevole, un aroma vagamente orientale, fresco e un po’ dolce. Forse anche un po’ afrodisiaco….
Guidando non potevo fare a meno di sbirciare le sue splendide gambe fasciate da calze autoreggenti velatissime…sembravano non finire mai… giuro che fui tentato da un irrefrenabile impulso di appoggiare una mano sulla sua gamba, ma con un violentissimo sforzo di volontà riuscii a bloccarmi. E meno male, sarebbe stata una imperdonabile caduta di stile. Va bene qualche complimento magari anche un po’ allusivo, ma palpeggiarla subito no…..prima di tutto il comportamento e l’educazione, non voglio certo sembrare un qualunque morto di figa…
La festa fu fantastica….c’era tanta bella gente, un’orchestra niente male e un buffet da sogno. Parlai con diverse persone che conoscevo solo di vista ed incontrai anche un paio di amici a cui presentai Adele, con la pelle d’oca per l’emozione e il cervello che annegava nelle endorfine per il piacere di vedere quanta invidia appariva nei loro occhi. Ero davvero fiero di poter esibire quella femmina ma nello stesso tempo percepivo forte il pericolo che la sua avvenenza mi procurasse qualche serio problema. Infatti i maschi allupati, sia in branco che solitari, quella sera certo non mancavano. Ed erano anche pericolosi perché con l’occasione della festa erano a caccia di prede. Alcuni di loro non erano niente male come aspetto ed anche dotati di una parlantina sciolta.
Quello che Adele riuscì ad ingozzarsi nel giro di un paio d’ore non si può descrivere. Stazionava davanti al buffet ed aveva sempre il piatto pieno. Molti uomini la interpellavano e le facevano domande…in questo modo lei era costretta a vuotarsi la bocca per rispondere, anche aiutandosi con un bel calice di spumante….
Quando la vidi traballante mentre si lasciava accompagnare da un bel ragazzo alto verso la terrazza, capii che eravamo giunti al limite di guardia ed era suonato l’allarme rosso. Infatti feci appena in tempo a raggiungerli mentre lui la baciava teneramente sulle labbra ed altrettanto teneramente le accarezzava il culo.
“Adele, si è fatto tardi. E’ meglio che ci avviamo, anche perché forse hai esagerato col vino bianco e non vorrei che ti sentissi male”
“Adele….ma questo chi è?” interloqui il ragazzo alto..
“Ah….lui è il mio…lui è l’amico che mi ha accompagnata qui….si chiama Sant….Sanist…Saltarano….”
“mi chiamo Sebastiano”
“tanto piacere allora…io sono Gabriele”
“almeno hai la fortuna di avere un nome facile…però hai la sfortuna di arrivare secondo….si dà il caso che Adele sia uscita con me, quindi “io” la riaccompagno a casa…..è stato un piacere, Gabriele”
Non so davvero come, ma alla fine riuscii a trascinare Adele fino alla macchina.
“Che bella macchina Sanbastano…..però mi sembrava che fosse nera…invece è chiara….sei sicuro che sia la tua?...sai, magari hai bevuto un po’ troppo e poi….”
“ho bevuto un po’ ma non troppo….stai tranquilla, la macchina è questa. Se ti ricordi il nero è perché sono i sedili e gli interni ad avere quel colore”
“boh….sarà…..comunque mi sembri ugualmente un po’ ub…ub…riaco…”
A quel punto non credevo che convenisse dire altro….aprii la portiera e la spinsi dentro. Lei si stravaccò sul sedile e sembrò essersi addormentata. Eh no….questo non me lo poteva fare….salii velocemente al posto di guida e cercai di rianimarla con qualche schiaffetto sulle guance ad intensità crescente.
“Adele…Adele….guarda che non puoi dormire adesso….e che cazzo….ho speso un patrimonio per organizzare tutto e adesso dormi?....eh no…non si può….accidenti, però potevi bere un po’ meno….”
“ehiii….adesso l’ubriaca sono io?….ma se tu non sai riconoscere nemmeno il colore della tua macchina…..lo vedi almeno adesso che è nera?...”
“si…si…Adele….hai ragione tu….è nera…..proprio come i sedili….”
“beh….speriamo almeno che sia la tua…..pensa che mi è capitato di uscire con ragazzi che si erano fatti prestare la macchina solo per fare un figurone…..che cosa squallida….. comunque la cosa più importante per me sono i sedili in pelle…. belli comodi e spaziosi, così ci si può allungare senza problemi”
L’allusione era piuttosto chiara, per cui ripresi coraggio e mi avvicinai per baciarla.
“addesso mi vuoi baciare e magari anche palpeggiare perché ho bevuto un po’?....guarda che non sono ubriaca…..lo so quello che vogliono i maschi..”
“ si invece, dai…..sei ubriaca, ho visto quante coppe ti sei scolata….ma a me piace così”
“ti ripeto che non sono ubriaca…”
“ah no?.....allora facciamo una prova, dimmi come mi chiamo”
“Sebastiano”
“cazzo…..stavolta ci hai preso….ma come hai fatto?...sei brava a mettere un uomo in difficoltà, se vuoi…”
“vieni qui, sciocco…..non volevi baciarmi?....allora fallo……e poi…. potremmo approfittare di questi bei sedili in pelle….o no?”
Tremante per l’emozione, abbassai entrambi gli schienali dei sedili facendoli anche scorrere indietro per creare più spazio. Poi mi girai verso di lei ed andai a posare le labbra sulle sue. Fu lei a mettere fuori la lingua e ad infilarmela in bocca con decisione. Cominciò a slinguazzarmi senza alcun ritegno, gemendo e ansimando. In me si scatenò subito la passione….ero pazzo di voglia e il profumo di quella femmina, il sapore della sua bocca, la sua foga amorosa, cancellarono in me ogni ritegno. Mentre lei mi succhiava intensamente la lingua io iniziai a palpeggiare il suo corpo, iniziando dalle grosse tette, facilmente raggiungibili dalle mie mani data l’assenza del reggiseno. Con la mano le impastai a turno, godendo della morbidezza della carne e della setosità della pelle….capii che era sensibile alle carezze sul seno, la sentivo tremare ed ansimare mentre affondavo la mano in quel paradiso di femmina…..pensai che avevo ragione quando dicevo che una donna con due belle tette abbondanti, fisicamente ha una marcia in più. Sentivo che il mio cazzo era durissimo e non riuscii a rimanere a lungo sul seno……la voglia di ficcare le mani tra quelle strepitose gambe ebbe ragione sul piacere di carezzare le sue tette. Quindi scesi sulle cosce e le palpeggiai, sentendo sotto le dita prima il velo delle calze e poi, risalendo, l’eroticissimo orlo delle autoreggenti che delimitava il confine oltre il quale la pelle diventava più liscia e la carne più tenera. Feci risalire l’orlo della corta gonnellina ed esplorai velocemente tutta l’area al di sopra delle calze arrivando con la mano alle agognate mutandine, che speravo ardentemente di potermi guadagnare. Accarezzandola profondamente in corrispondenza della figa, percepivo che la ragazza era bagnata…..lo slippino era praticamente fradicio….e ciò aumentò in modo spropositato la mia furia erotica. La girai su un fianco ed andai ad abbrancarle il culo, palpandolo a mio piacimento. Lei iniziò a gemere piano, ma non mollò la mia bocca e la mia lingua. Sentii con una punta di sorpresa la sua mano che si posava sulla patta dei miei pantaloni….stava verificando l’erezione…..certo l’avrà giudicata ottima, il mio cazzo era teso all’inverosimile, tanto che per un attimo lo struscio del suo palmo che scorreva lungo l’asta a verificarne la dimensione mi fece temere il peggio…….venire per un semplice palpeggiamento di controllo esterno mi avrebbe screditato per sempre…..andiamo….era cosa da ragazzini…..
Ma il cazzo non mi tradì……solo mi scappò un flebile gemito, che sperai non dimostrasse troppo chiaramente lo scampato pericolo….
“allora ti piaccio, Sebastiano……che bel cazzo duro”
“già…..sei davvero bella e attraente Adele, anzi….sei uno schianto….mi piaci molto”
“se vuoi ti posso leccare un po’……”
“sarebbe magnifico, tesoro……allora mi tolgo i calzoni…..”
In un attimo mi sfilai i pantaloni, ma poi , ripensandoci, mi spogliai tutto, fino a rimanere nudo e a cazzo svettante. La vidi sorridere, prima che la mia mano si posasse sulla sua nuca ed accompagnasse con piglio deciso la sua testa…e la sua bocca…giù fino al mio inguine. Come previsto non stette ad esitare o giocare coi preliminari….imboccò decisa il cazzo e se lo spinse in gola per tutta la lunghezza. Io lanciai un involontario gemito di stupore e di piacere…..
“si…si…tesoro….che bello sentire il calore della tua bocca….ahh…ahh…..mmmmhhh……..ooohhh……...oooohhh…….”
“mmmmmhh……..mmmmmmmmhhhh……….ti piace?.......mmmmmmhhhh…..mmmmmmhhh……..”
“altrochè…….sei una pompinara incredibile……oooohhhh……ooooohhh…..”
Il lavoro di bocca di Adele era fantastico….un pompino sublime……volli aumentare l’erotismo del momento approfittando della sua posizione inginocchiata sul sedile, palpeggiandola avidamente e profondamente sulle cosce e sul culo. Che culo strepitoso….abbondante e sodo….estrememente erotico…..le alzai la gonnellina sui fianchi e percossi con il palmo della mano la carne morbida delle natiche. Il suono che udii fu favoloso….solo un culo perfetto di femmina giovane risuona in modo così sublime…..
“si….succhia Adele…..avvolgimi il cazzo con la lingua e spingilo bene in fondo alla gola….succhia tesoro…..che pompa meravigliosa…..”
Adele seguitò a pomparmi con lena e senza dimostrare alcuna fatica……le piaceva fare i pompini, era evidente…..le piaceva il cazzo e adorava prenderlo in bocca….inoltre la vedevo infilarsi una mano sotto le mutandine per accompagnare il lavoro di bocca con rapide frullate in mezzo alle gambe…..insomma, non si faceva mancare nulla…….
Io cominciavo a pensare come concludere. Avrei voluto risparmiare la cartuccia per usarla dopo tra le sue cosce a cazzo ancora fresco e voglioso…..ma d’altro canto come sospendere senza uno sfogo un tale epico pompino? Credo che in seguito me ne sarei pentito, l’occasione era troppo ghiotta e il desiderio di provare e di godere la sua famosa pompa con l’ingoio ebbe la meglio e decisi di schizzarle in bocca.
“Adele, sei fantastica…..mi fai morire di piacere…..però adesso non posso più resistere…Adele…..vengo Adele…..continua tesoro….si….così…..succhia…..aaahh…..si Adele….adesso vengo…..vengo……tieni tutto in bocca….bevi tutto Adele….si…si….aaaahhhhhh…..aaaaahhhh…….aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh……”
Lo schizzo…anzi…gli schizzi…furono lunghi, densi e abbondanti…..tenni la testa di Adele schiacciata sul mio inguine mentre pulsavo sborra a ripetizione nella sua gola. Lei rimase docile con le labbra richiuse sull’asta….solo i coglioni rimanevano fuori dalla sua bocca serrata. Quando alfine riuscii a rilassarmi, a palle vuote, la sfilai lentamente dal cazzo sollevandole la testa. Vidi che non teneva le labbra serrate, anzi, erano socchiuse….e non vidi alcun segno di sborra né un gesto di ingoio. Adele infatti aveva rapidamente bevuto tutto già nel momento in cui i miei getti le arrivavano in bocca. Ormai la pompa era finita, la ragazza aveva ingoiato il succo del maschio come una prelibatezza, come un dono di natura. Che gran donna e soprattutto….che gran pompinara…..
“allora….ti è piaciuto?....sei soddisfatto?....”
“certo, tesoro….complimenti, sei fantastica….”
“mi vuoi vedere nuda?”
“si, certo”
“me le togli tu le mutandine?”
“certo….vieni…togliti il vestitino, io intanto te le sfilo”
“senti Sebastiano, io mi allungo sul sedile e tu se vuoi puoi sistemarti davanti a me, così puoi…ehm….lavorare meglio….se ti va…”
Non persi tempo e mi posizionai dalla sua parte. Le tolsi lentamente le mutandine col pizzo ed ammirai le sue cosce tornite, spalancate davanti ai miei occhi a formare una V al centro della quale la sua figa appariva magnifica, sovrastata da un piccolo ciuffetto di corta e nerissima peluria. Era evidente che la ragazza si aspettava un ringraziamento, una contropartita per il diligente pompino che mi aveva appena praticato.
Certo non volevo deluderla, anzi….. e poi davanti ad un simile splendore di figa non si poteva trascurare nulla.
Cominciai dalle gambe, leccai con lentezza e passione, godendomi il sapore e l’odore di femmina giovane che la sua pelle emanava. Risalii con la lingua sulle cosce assaporando prima la parte posteriore e poi l’interno, delicatissimo e tenero. Quando finalmente mi decisi, con una lappata profonda ed improvvisa, ad affondare la lingua al centro del suo piacere, Adele emise un grido, seguito subito dopo da intensi gemiti….
“aahhh….che bello…..si…si…leccami tesoro…così…..che meraviglia…..hai una lingua fantastica….oooohhhh……ooooohhhh…..ancora….si…si…..non ti fermare, ti prego…..così……così……adesso vengo….leccami….aaaahhhh….aaaahhh…..si…si….ancora….ancora….aaaaaaaahhhh….aaaaaahhhh…..aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh………”
Adele fu scossa dai tremiti provocati da un fortissimo orgasmo, gemette a lungo inarcando il corpo e gettando indietro la testa……
“oooohhhhh…….che venuta…….sei bravo a leccare la figa, Sebastiano……mi hai fatto vedere il paradiso……”
“piace anche a me vederti godere così intensamente, tesoro…..quindi adesso, se mi vuoi concedere la tua dolce passerina, ti prometto di farti godere ancora prima di schizzarti dentro tutto il sugo dei miei coglioni….ho l’impressione che il mio cazzo ti piacerà….”
“va bene, scopami pure, fammi sentire come sei bravo……e se vuoi insultarmi mentre mi scopi a me piace……mi eccita…..”
“ piace anche a me…..quindi non ti offendere se ti maltratto un po’….è per aumentare l’erotismo…..”
“adesso allora puoi darti da fare, sono la tua manzetta da monta. Però prima finisci di spogliarmi….toglimi le calze. Sai, costano care e difficilmente possono sopravvivere ad una bella scopata. Io voglio tornare a casa con tutti i vestiti a posto, integri e senza macchie. Se non facessi così alla fine del mese sai quanto dovrei spendere di calze nuove e lavanderia?....beh…però….ecco, questa è un’altra storia…non farci caso…”
Tra me pensai che la ragazza non aveva torto, per gestire quattro o cinque sedute di monta alla settimana doveva per forza pensare anche a questo. Senza contare che non poteva tornare a casa dai genitori con i vestiti sgualciti, macchiati e senza calze. Quindi, giustamente, si organizzava per scopare nuda anche in macchina, facendo la massima attenzione al suo vestiario, nonché ai sedili dell’auto. Sai quanta gente, me compreso, si faceva prestare le macchine più eleganti e spaziose per farle la festa?....poi però non si poteva restituire la macchina al fratello, al padre o all’amico compiacente con i sedili imbrattati di sborra…e che diamine….
Ciò detto, anzi pensato, le sfilai le calze gustandomi il suo piacevole sgambettio mentre mi agevolava l’operazione.
Con una simile vista il mio cazzo aveva ormai ripreso in pieno la sua durezza, mi congratulavo con me stesso per l’ottima ripresa dopo quella clamorosa sborrata in bocca….sentivo che la ricarica si era completata e valutavo che la seconda cartuccia avrebbe potuto durare più a lungo. Inoltre non avrei dovuto preoccuparmi troppo che il colpo partisse senza preavviso solo sfiorando il grilletto.
Mi accomodai lentamente e con precisione tra le cosce aperte ed avvicinai la punta del mio cazzo all’ingresso della vagina. Percepivo che Adele era tesa, respirava con leggero affanno. Optai per un inserimento rapido e deciso, un colpetto ben assestato e fui dentro il paradiso.
“aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhh…………” il grido non fu mio, ma di Adele…..
“cazzo, che botta di godimento…..che meraviglia di cazzo….mi ha dato una scossa che è arrivata fino al cervello….sai, l'attimo in cui il cazzo entra per me è estremamente erotico….mi fa sballare. Se poi viene inserito con decisione, l’effetto è ancora più intenso e non posso fare a meno di urlare. Sai, a volte mi è capitato di venire al primo colpo.
Ma adesso vai…..montami….goditi una bella cavalcata con la femmina che ti piace. Perché lo so di piacerti molto, percepisco quanto desiderio represso hai dentro”
“Si Adele, ti ho desiderata per tanto tempo, mi sono ammazzato di seghe pensando alle tue gambe, al tuo culo, alle tue tette……finalmente ho raggiunto la vetta dei miei desideri….”
“infatti…….adesso non devi più tirarti seghe pensando ad una figura immaginaria, hai il cazzo piantato dentro l’originale. Puoi goderti la mia figa a tuo piacimento”
Partii con un ritmo sostenuto. Non sono il tipo che inizia piano per gustare tutte le varie fasi del piacere che monta e che raggiunge l’apice con gradualità…..voglio il piacere intenso, quello che ti fa sballare, che ti tritura il cervello, voglio sentire subito il possesso completo della femmina, voglio sensazioni forti e quasi insostenibili già da principio. So che per le donne non sempre è così….molte amano le cose graduali, la massima dolcezza, le carezze lievi….per carità…nel sesso ognuno ha i suoi gusti, può essere così anche per i maschi. Ma quando si ha la fortuna di stare sopra una bella femmina molto calda, che ama l’inserimento potente, un uomo con i miei gusti si può scatenare.
Pompai in quella meravigliosa figa arrivando a fine corsa ad ogni colpo ben assestato. Facevo sbattere la cappella sul suo utero e ad ogni impatto Adele gemeva di piacere misto ad un po’ di dolore…..che a sua volta contribuiva ad acuire il piacere stesso……è vero che il confine tra piacere e dolore è molto sottile e poco definito….per molte donne queste sensazioni sono parte del godimento che provano nell’essere possedute, violate, sottomesse, sollecitate al massimo nelle loro parti più intime, quasi violentate dalla potenza del maschio…..un po’ di dolore in questo caso rafforza la loro sensazione di essere schiave del potere del cazzo, in quel momento loro unico padrone, unico totem da adorare, dispensatore di lussuria e unica cosa al mondo capace di farle sentire profondamente donne….profondamente femmine.
Pompai in quella figa gustandomi il suo calore e le sue pareti umide e strette. La ragazza era giovane e pur avendo fatto transitare nel suo canaletto d’inseminazione un gran numero di attributi maschili, l’elasticità della sua vagina era ancora intatta e capace di donare sensazioni di prima qualità, spesso non facili da provare se non nelle ragazzine.
“si…si…scopami mio bello stallone…..si vede che sei bravo, scopi bene e proprio come piace a me. Hai il cazzo bello duro e ogni spinta mi regala un po’ di paradiso.
Chiavami, chiavami….non avere riguardi, spingi forte…..io spesso mentre scopo mi frullo un po’ con la mano, ma con te non ne sento neppure il bisogno……il godimento è già fortissimo e credo che tra poco mi sentirai venire. Forza…avanti….ti voglio molto duro e molto porco….lo so che sei un porco, sai?.....so che hai 28 anni e quindi sei parecchio più grande di me….ma le ragazze più giovani ti fanno sbavare…ti piacciono fresche e sode….e sai perché?....perchè sei un porco, un maiale che vuole solo la carne giovane”
“è vero, mi piacciono le giovani puledrine come te, specie se hanno le tette grosse e un bel culone….mi piace chiavarle, succhiare i capezzoli e impastare con le mani i loro bei culi morbidi e poi andare a leccare le natiche facendo entrare la lingua anche nel solco, per assaporare tutti i loro buchi…”
“porco….porco….ma allora vuoi farmi venire subito…aaahhh….aaaahhhh…..quanto sei maiale….aaaahhhh…..ti piace la mia carne…..e la mia figa giovane…..non ti accontenti di qualche bacetto, vuoi mettere le tue sporche zampe sul corpo nudo delle giovinette,farti succhiare il cazzo e poi chiavarle e inseminarle…..sei un vero maiale….”
“si mia bella troia…..proprio così, voglio godermi la tua carne tenera e trarne il massimo piacere. Ti voglio scopare fino a farti impazzire di godimento, poi ti voglio inseminare ed imbottire la tua figa di sbroda bella calda e vischiosa. Senti quanto mi piaci mia dolce puttana….senti che bei colpi di cazzo….scommetto che non ti hanno mai chiavata così intensamente e duramente…..fino a farti sbarellare il cervellino che ha in mente una cosa sola…..il cazzo…..”
“aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh
che razza di animale, mi hai fatto venire ancora……questa volta per poco non sono svenuta, tutto per questo tuo cazzo che mi trapana senza sosta, senza darmi respiro…e anche per tutte le porcherie che mi dici,bastardo…..porco…..”
“sei una vera troia, Adele…..una troia da materasso, da scopare e basta. Basta darti un po’ di buon cazzo duro e sussurrarti all'orecchio qualche sconceria per farti svaccare dal godimento….comunque non credo che i tuoi amici di liceo o appena più grandi siano capaci di farti provare questi piaceri così sublimi e di far emergere tutto il potenziale di gran vacca che possiedi. Prendi ancora cazzo…avanti….così…..godi ancora, puttana….lo sai di essere una vacca da monta, quindi comportati di conseguenza. Fatti montare da un vero toro come me e subisci tutto quello che ti faccio. Tu pensa solo a godere, a sfondarti di piacere…..quando mai potrai riprovare queste delizie?........aaahhh….aaaahhhh….aaaaahhhh…..aaaaahhhhh……bella puttana, quanto mi piace la tua figa….e il tuo culone da troia…..chissà quanti te lo vorrebbero leccare….e chissà quanti lo hanno fatto, perché sei una puttana, ricordatelo.
Adesso voglio cambiare posizione. Mettiti sopra di me, salta in sella e inserisci la spina. Poi voglio vederti saltellare con le tettone che sballottano sopra il mio naso"
Adele eseguì l’ordine perentorio con diligenza e precisione, dimostrando una notevole perizia nel coordinare i movimenti del corpo in uno spazio ristretto. Merito senz’altro della sua lunga esperienza di chiavate in macchina. Una volta a cavallo si impalò sul mio cazzo ed iniziò a condurre la monta a suo piacimento. I saltelli inizialmente misurati e silenziosi divennero in pochi minuti più affannosi ed energici, accompagnati da gemiti brevi e ritmati che si trasformarono presto in una lamentosa e sempre più intensa nenia di piacere, estremamente erotica. Tutta musica per le mie orecchie…..
Le tette ballavano, inizialmente all’unisono, con movimenti che divenivano man mano più scomposti, tanto che spesso saltavano e ricadevano in controtendenza l’una con l’altra. Questa visione ravvicinata era assai libidinosa e dovetti decidermi ad afferrarle per impastarle con una certa forza, quasi con ferocia, pizzicando i capezzoli duri e provocando numerosi squittii di piacere misto a dolore da parte di Adele. Poi andai a baciarle e a succhiarle, piuttosto rudemente. Che tette meravigliose…..il cazzo dentro la figa si inturgidiva ancora di più quando prendevo in bocca i capezzoli e li suggevo forte, tirandoli a forza verso di me.
La trapanai per un’altra mezz’ora, slinguazzandole a turno le tette e la bocca.
“sto ancora per venire, razza di porco…..godo ancora…..mi hai devastato la figa…ormai dovresti essere sazio…..come fai a continuare con questo ritmo?....”
“vieni, mia piccola e dolce zoccola….godi ancora sopra il mio cazzo duro, fammi sentire i tuoi lamenti……”
“oooooooooooooooooohhhhhhhhhhhh……..che bastardo…..godo…godo….aaahh….aaaaahhh…..aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh”
Ormai ero allo stremo delle forze e sentivo arrivare un orgasmo devastante al quale non avrei potuto oppormi in nessun modo. Sferrai ancora una decina di colpi potentissimi e poi mi inchiodai nel suo utero.
“vengo, vengo….troia…….ti schizzo tutto in figa……ti imbottisco col sugo dei miei coglioni…..aaaaaaaaaaahhhhh……..aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh…….ah”
Venni afferrandole la schiena con entrambe le braccia e con tutta la forza. La tenni bloccata a me e inserita sul mio cazzo, sparandole in figa almeno sei getti ad alta pressione. Gustai in quegli istanti brevi ma molto intensi tutte le gioie del paradiso. Il mio piacere esplose dentro di lei in modo sublime, la sentii completamente mia…..
Era già trascorsa una buona mezz’ora quando riuscimmo entrambi a riprenderci e a recuperare quel po’ di forza che ci serviva.
“cazzo, Sebastiano, che scopata…..non me ne ricordo una uguale… e nemmeno simile……ho perso i sensi per il troppo godimento….mi hai fatto deragliare il cervello…”
“devo confessare che per me è stato uguale…..mai fatto una simile chiavata….grazie tesoro, sei stata grandiosa”
“adesso andrai a raccontare tutto agli amici del bar?...gli dirai quanto sono stata troia?...gli spiegherai tutti i particolari della nostra scopata mentre loro sghignazzano, urlano e battono le mani?.....”
“io non racconterò un bel niente agli amici. Però vorrei rivederti e scopare ancora con te. Lo so che tu hai tanti amici e ti piace uscire sempre con gente nuova…..comunque vorrei che tu uscissi con me due o tre volte al mese…ti farei divertire come piace a te e potremmo fare altre grandiose scopate. Ma solo se ti va….
“ma a te piacerebbe che io diventassi la tua ragazza fissa?...”
“si, tesoro, mi piacerebbe….lo desidero…..ma non voglio forzarti, anche perché non amo le delusioni in amore. Sappi solo che io, nel caso, sarei disponibile a stare solo con te….se tu decidessi di essermi fedele, s’intende….”
Più tardi, nel mio letto, mi trastullai l’uccello sfregandomi sul viso e annusando le mutandine di Adele. Non le avevo chiesto di firmarle, mi sembrava volgare e sconveniente. Capivo di aver provato con lei sensazioni uniche e questo mi aveva fatto cambiare atteggiamento. Mi ero anche dimenticato il filmato per mio fratello…..avrei dovuto inventare una scusa. Potevo sempre propinargli un filmatino che avevo realizzato due mesi prima con un’altra ragazza, sempre sulla sua macchina.
Io e Adele abbiamo concordato che tutte le sere a letto mi farò una bella sega in suo onore e schizzerò sulle sue mutandine. Poi farò una foto dell’indumento imbrattato e gliela invierò, così lei guardando la foto si toccherà pensando a me e alla nostra favolosa chiavata in macchina. Ci rivedremo al più presto e nel frattempo lei penserà seriamente alla mia proposta.
Chissà….magari mi sto innamorando…………………
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