Affari di famiglia (2° parte)

di
genere
incesti

Alle 5 del mattino suona la sveglia per partire dalle ferie. Prima ancora di respirare il suo profumo si alza buttandomi addosso un lenzuolo e si butta sul suo letto. Solo un secondo dopo si apre al porta ed entra nostra madre. “Sveglia ragazzi. E’ ora di partire”. Solo allora mi rendo conto del pericolo corso e della sua prontezza di spirito. Cosa avrebbe pensato che ci avesse visti nudi ed abbracciati nello stesso letto. “Arriviamo” dico io con voce assonnata. Luca mi fa un occhiolino. Io mi alzo senza più nascondere il mio corpo nudo. Luca mi guarda emi dice “Sei bellissima piccolina. Ti voglio bene”. Lui è seduto sul letto e vedo la sua eccitazione. Mi siedo sulle sue ginocchia di fronte a lui mettendo le mie gambe ai lati delle sue. Mi abbraccia ed io lo bacio. Lo spingo facendolo sdraiare e con un movimento veloce mi impalo sul suo cazzo. È il miglior risveglio della mia vita. Le sue mani strizzano le mie piccole tette. Vorrei fare l’amore con lui a lungo ma da fratello maggiore e saggio mi prende per i fianchi sollevandomi dal suo cazzo e tenendomi in braccio mi dice: “Troppo pericoloso piccolina. Avremo tempo per farlo a casa dei nonni. Ora dobbiamo partire.” Con gli occhi gli faccio capire quanto lo voglio e quanto lui abbia ragione. Infilo un reggiseno ed una minigonna mentre lui mette boxer e pantaloni al ginocchio. Un attimo dopo che mi sono infilata la maglietta, nostro padre entra in camera per prendere le valigie. Luca mi guarda come a dirmi “visto che avevo ragione?” ed io arrossisco. Mi padre esce ed io gli salto addosso aggrappandomi al suo collo e circondando i suoi fianchi con le gambe. Gli do un bacio sulle labbra e gli dico: “Sei il io angelo custode”.
Saliamo in macchina. Mia padre guida e mia madre è davanti. Io e Luca sediamo dietro. Mi appoggio con la schiena alla portiera dell’auto e metto le gambe sul sedile. Mia madre sonnecchia e io padre ha gli occhi incollati alla strada. Richiamo l’attenzione di Luca che sta leggendo e gli faccio notare che non ho indossato le mutandine. Si picchietta con un indice alla tempia per dirmi che sono matta. Io sollevo un po’ la gonna già corta e mi tocco la figa. Lui è seduto dietro mio padre che non può vederlo. Slaccia i pantaloni e tira fuori il cazzo già duro e se lo prende in mano. A quella visione mi bagno ancora di più. Mi sfrego il clitoride e mi penetro mentre Luca si fa una sega. Vorrei tanto avere quel cazzo in bocca o dentro la mia pancia ma in macchina non è possibile. Devo accontentarmi di masturbarmi guardandolo. Chiudo un attimo gli occhi e la voce di mio padre mi fa trasalire. “Giulia, perché no ti sdrai a dormire un po’. Puoi poggiare la testa sulle gambe di tuo fratello che per Luca non è un problema.” “Nessun problema piccolina” dice subito Luca. “Tanto io leggo”. Mi sdraio sul sedile di dietro e Luca copre la mia testa con il libro aperto. Ho tra le mani quel fantastico cazzo e ne posso sentire il profumo. La mia lingua gioca con la sua punta. Lo succhio piano e poi lo nascondo nella mia bocca. Luca mi accarezza dolcemente la schiena anche se vorrei le sue dita tra le mie cosce ma è un’operazione troppo azzardata in auto. Mi dedico con gioia a quel pompino. Lecco tutta l’asta partendo dalla base fino ad arrivare alla punta. Alterno colpi di lingua sulla cappella a poderose succhiate. Tengo il mano le palle di Luca e le succhio. La sua mano sulla mia schiena di si fa più pesante. Mi accarezza e mi fa sentire la sua passione. Mi fa segno di smettere perché altrimenti viene e potrebbe essere un vero disastro. Ma io insisto e non mollo il suo dolce cazzo. Con una mano lo sego e con la lingua accarezzo la sua cappella. Lui prova a muoversi per sottrarsi a quella presa ed io invece lo tengo stretto introno alle mia labbra. Luca abbandona la lotta e si lascia venire. Mi riempie la bocca ed io sento i fiotti caldi di sborra in gola. Tengo la bocca attorno al suo cazzo fino a quando gli spasmi dell’orgasmo non si affievoliscono fino a sparire. Finisco di succhiare il suo cazzo fino a quando comincia a perdere vigore. Solo allora mi alzo guardandolo in faccia e passando la lingua sulle labbra muovo la bocca senza emettere suoni e lui può leggere un “grazie”. Mi sorride mentre sistema il suo cazzo nei boxer e ripete il gesto di prima con l’indice sulle tempia sillabando “sei pazza”. Mi rimetto con la schiena contro la portiera e mostrandogli ancora mia figa gli dico: “Si, di te!”. Lui ha gli occhi fissi sulla mia figa mentre io mi masturbo. Purtroppo poco dopo anche mia madre si sveglia e dobbiamo per forza interrompere i nostri giochi. Ci fermiamo ad un autogrill a fare benzina e mangiare qualcosa. Io e mia madre siamo sedute ad un tavolo mentre Luca e mi padre sono andati a prendere dei panini. Mi arriva un messaggio su what’s app. Apro e vedo che me lo ha mandato Luca che scrive: “Saperti senza mutandine mi fa impazzire. Ti voglio tantissimo”. Rispondo veloce “Ti voglio anche io”. Un attimo dopo compare con il vassoio con panini e bibite ed un sorriso che illumina l’autogrill più di qualsiasi lampada alogena. Mentre mangiamo avviso i miei che se non è un problema passerò tutte e due le settimane a casa con i nonni perché la mia vacanza era saltata. Dicendo così lancio un’occhiata a Luca coma a pregarlo di far saltare anche la sua con i suoi amici. Invece resta zitto riempiendosi la bocca col panino. Ci rimettiamo in auto. Luca siede sempre dietro mio padre ed io appoggio la mia schiena al suo petto e alzo le gambe sul sedile. Lui mi abbraccia e mi fa sistemare bene. Ci sono ancora 4 ore di viaggio ed io mi sento protetta dal suo abbraccio. Facciamo tutto il viaggio in quella posizione. Finalmente arriviamo a casa dei nonni che è pomeriggio inoltrato…
scritto il
2015-09-04
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