Ninphomane

di
genere
incesti

Chiunque voglia può chiavarmi.Mi chiavano mio padre e mio fratello a volte anche insieme.

Mi chiava il marito di mia sorella,lesbico anche con mia sorella senza che il marito lo sappia.

Mi faccio chiavare da tutti purché mi dimostrino le loro voglie in modo esplicito e libidinoso.

Ad essere sincera,non ricordo neanch'io quando si è manifestata per la prima volta la mia insaziabile vocazione da ninfomane.

Certo ero molto piccola quando avevo cominciato a giocare "al dottore con mio fratello e poi coi suoi amici e le mie amichette e più tardi anche con la mia sorellina.

Mi piaceva da morire essere al centro delle loro attenzioni.

Mi facevo visitare ed ispezionare dovunque.

Mi piacevano le loro piccole mani che scivolavano sul mio corpo senza un preciso perché.

A me invece piaceva esplorare con le mani solo le loro parti intime,maschietti o femminucce che fossero.

Quando poi abbiamo cominciato a sfiorarci le boccucce e le parti intime con le labbra tutto era cambiato.

Tutto era diverso.

Tutto ciò che sino a quel momento mi pareva un gioco di bambini,aveva assunto per me un significato diverso.

A differenza delle mie amichette quelle carezze e quei bacini mi facevano bagnare la "cosina" e mi provocavano brividi che non ero in grado di capire e tantomeno di controllare.

I miei amichetti e mio fratello ridevano nel vedermi colare proprio lì e facevano a gara a chi riusciva a spremermi di più.

Le ragazzine invece,mi guardavano con una certa diffidenza che inizialmente avevo scambiato per invidia ed invece,semplicemente,non capivano che il mio corpo stava maturando prima del loro.

Anche i maschietti erano indietro rispetto a me nonostante che alcuni fossero più grandi.

Ricordo come fosse adesso la prima volta che sul pisello indurito di uno di loro erano apparse delle goccioline di una specie di crema biancastra e dall'afrore piuttosto intenso.

Quel giorno eravamo io e mio fratello insieme ad altre due bambine e due maschietti.

Alla vista di quella eccitante novità,ci siamo messi in cerchio attorno a lui cercando di scoprire che cosa gli stesse avvenendo.

Neanche lui capiva bene lo strano fenomeno però,mentre le goccioline si ingrossavano,il suo respiro si faceva più pesante ed il suo viso assumeva un'espressione strana.

Non so perché ma,mentre tutti si limitavano ad osservare quella piccola eruzione cremosa,io,spinta da una forza misteriosa mi sono chinata su di lui ed ho cominciato a leccarlo proprio su quel forellino dal quale sino ad allora avevo visto zampillare solo la sua pipì.

Un sapore nuovo.

Un gusto forte al quale in brevissimo tempo mi ero abituata al punto che,imboccando completamente la capocchia,facendo pressione sul gambo con le dita,me lo ero strizzato completamente in bocca.

Si può proprio dire che quella volta sotto gli occhi stupiti ed ammirati di tutti i presenti,avevo fatto il primo pompino con ingoio della mia vita.

Col trascorrere dei giorni e dei mesi successivi,anche le mie amichette avevano cominciato a bagnarsi durante i nostri ingenui giochini ed anche agli altri maschietti(compreso mio fratello)si erano aperti i rubinetti dai quali fuorusciva la gustosa cremina.

Col tempo,a causa di alcuni trasferimenti di città o perché,cambiando la scuola si sono trovate nuove compagnie,il gruppo si era sciolto ed io ero rimasta sola con la mia sorellina piccola e il mio fratellino col quale avevo cominciato a fare i giochi da grandi come vedevamo fare dai nostri genitori.

Non ricordo neanche quanti anni avessi la volta che proprio lui mi aveva sverginata.

Con la stessa naturalezza con la quale avevo giocato da bambina e mi ero donata a mio fratello,avevo cominciato a concedermi ad altri maschietti della mia età e non solo.

A scuola bazzicavo preferibilmente coi ragazzi molto più grandi nella certezza che,essendo esposti a rischi molto gravi,avrebbero mantenuto il segreto sui nostri "giochi".

Alla seconda media,persino da un giovane supplente di matematica mi ero fatta chiavare e la cosa mi piaceva tanto che avevo frequentato solo lui e mio fratello sino al giorno del suo trasferimento.

Fortuna che già prendevo la pillola che rubavo dal cassetto di mia madre(chissà se,se ne sia mai accorta?)altrimenti con la quantità di sperma che mi rovesciava in corpo mi avrebbe sicuramente messa incinta.

Di quel rapporto segreto non avevo mai parlato neanche con mio fratello il quale però doveva aver sospettato qualcosa giacché una sera mentre facevamo l'amore mi aveva detto:

-Alice ma non ci sarà mica qualcosa che mi vuoi dire?-

-Che cosa fratellino?-

-Ma....non so'...negli ultimi giorni mi sembra che la tua fichetta sia troppo larga per il mio cazzo.

Non te la farai mica con qualche maggiorenne....magari un vecchio dal quale ti fai anche pagare?!-

-Ma cosa dici cazzone.....secondo te avendo a disposizione te e tutti i cazzi a scuola vado a cercarmi un vecchio?

Certo,quelli del liceo sono più grandi e quindi....però se mi trovi più aperta è perché non mi dai mai un attimo di tregua e poi...perché è naturale che col crescere e con la pratica la vagina si dilati altrimenti come potrebbe uscirvi un figlio?-

La mia spiegazione lo aveva convinto e sino al giorno della sua partenza,la tresca col professore procedeva ogni volta che ci incontravamo.

Era bellissimo!

Con lui mi sentivo donna e femmina ed ogni volta che ci si vedeva si finiva con lo scopare.

Mi chiavava nei bagni della scuola,in macchina e due volte persino in ascensore.

Un giorno spacciandosi per il mio fratello maggiore che doveva farmi un regalo per il mio compleanno si era fatto fare un pompino nello spogliatoio di un negozio di abbigliamento.

Un giorno gli avevo persino proposto di fare come la Lewinski con Clinton - Volevo spompinarlo in classe da sotto la sua scrivania mentre teneva lezione-.

Purtroppo ha rifiutato ma sarebbe stato troppo bello!

Un altro fatto che non potrò mai dimenticare è stato il giorno che,oramai maggiorenne,mentre io e mio fratello stavamo chiavando sul lettone dei nostri genitori è apparso improvvisamente nostro padre il quale............


segue



scritto il
2016-01-08
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