Non c'è cosa più divina

di
genere
incesti

Mi sveglio con un erezione che fa quasi male. butto uno sguardo al soffitto per leggere l'ora proiettata dalla sveglia, le 4,20.
La voglia di lei non mi lascia dormire e dire che prima di addormentarmi lo abbiamo fatto 2 volte, ma ho ancora voglia di lei, saranno i troppi anni passati a desiderarla e a masturbarmi pensando a lei, o forse come dice il detto "non c'è cosa più divina che trombarsi la cugina".
Mi giro verso di lei, la candela profumata è ancora accesa e traccia lievemente il profilo del suo corpo, dorme pancia sotto le gambe lunghe e sottili ma muscolose finiscono sul suo sedere tondo e perfetto, la schiena liscia e morbida, le spalle larghe e squadrate da ginnasta, un braccio è piegato sotto al cuscino e l'altro si perde sotto la sua pancia, la chioma riccia e fitta quasi fosse di etnia afro di capelli castani.
Il mio pene non mi da tregua devo averla ancora, l'accarezzo partendo dalle spalle e scendo assecondando con la mano le curve della sua schiena mentre con il bacino mi avvicino e le approccio il cazzo in mano.
Arrivo sulle sue natiche ne percorro il solco con il dito medio e arrivo al suo ano, ancora leggermente dilatato e rilassato dalla recente scopata, proseguo fino alla vulva, la percorro cercando la clitoride che massaggio dolcemente.
Simona allarga le gambe e con la mano che ha sotto la pancia preme le mie dita contro la sua fica liscia e morbida senza morbida di peli fino a quando non inserisco un dito nel suo pertugio.
Si gira verso di me fermandosi di fianco mi guardia, uno sguardo al soffitto poi dice "Ale che ci fai sveglio?" le rispondo appena dopo aver trovato le sue labbra "non riesco a dormire con il cazzo duro in questo modo, mi fa male" intervallando le parole a piccoli baci e toccate delle nostre lingue.
"Pensi sia il caso di andare al pronto soccorso?" dice Simona con aria preoccupata "no amore non serve, mi basta scoparti di nuovo e poi mi lascerà dormire" sorridendo lei riprende "Beh allora non ci sono problemi".
Mi spinge con le spalle al materasso poi si gira e mi scavalca e mi piazza la fica in faccia, prende in mano il mio pene e mentre si avvicina con la bocca preme il suo inguine sulla mia bocca.
Ha un sapore strano, diverso da quello di poche ore prima poi pensandoci capisco che c'è anche del mio in quel gusto.
Trovo la clitoride e la succhio avidamente e infilo 2 dita dentro a quel pertugio umido ed elastico, lei inarca la schiena favorendomi l'ingresso poi geme e si rilassa.
In poco raggiunge l'orgasmo ed aumenta la velocità del su giù con la sua bocca, sento che mi sto avvicinando rapidamente anche io all'orgasmo e i miei respiri sempre più pesanti la avvisano.
Simona serra forte le labbra sul mio pene e con un gioco di lingua intorno al glande mi porta fino al punto di non ritorno, due, tre, quattro fiotti di sperma arrivano in bocca e passano direttamente in gola, quando sente che non ne ho più si rimette di fianco e dandomi la schiena prende le mie braccia mo di coperta.
"Sono stanca Ale, come sta il tuo cazzo adesso ?" io premendo la mia erezione contro le sue chiappe le rispondo "adesso non fa male ma se non si mette a dormire dubito che riesco a dormire".
Simona prende il mio cazzo se lo infila nella fica e mi dice "io non ho più forze ma se tu ne hai ancora puoi fare quello che vuoi"
Le accarezzo la schiena mentre inizio a scoparla aumentando il ritmo colpo dopo colpo, Simona ansima e fremendo raggiunge nuovamente l'orgasmo, io continuo per diversi altri minuti fino a quando non le scarico antri 2 fiotti di seme nella fica, le bacio il collo e le sussurro all'orecchio "buona notte cuginetta" lei già in dormi veglia "buona notte tesoro, a domani mattina".
Mi addormento ancora dentro di lei mentre la mia erezione inizia a darmi pace, un attimo prima di dormire le sussurro "Ti amo Simo, erano anni che sognavo di fare l'amore con te"
Simona tirando il mio braccio si stringe a me, non so abbia freddo o se era in risposta a quello che le avevo detto, in ogni caso mi ha fatto felice.
scritto il
2016-12-16
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