Prime esperienze a scuola - 2
di
marynella
genere
prime esperienze
Più scrivo sui miei ricordi scolastici, più ne affiorano alla memoria. Le mie prime esperienze sessuali a scuola sono state ricchissime e variegate, condivise con la mia migliore amica, Elena, ma anche con tanti compagni di classe. Eravamo preda degli ormoni, schiavi della curiosità, affamati di sensazioni…Facevamo quasi a gara a che di noi sperimentava nuove eccitanti avventure. Io non volevo avere rapporti sessuali completi, per via di un romantico senso di attesa del principe azzurro, ma per il resto mi davo anima e corpo!
Nell’istituto c’era Mario, il bidello, chiamato “zio Mario” da noi ragazzi. Era un adulto attraente, sposato con figli, con l’aria un po’ da porco ma era capibile con tutte noi troiette in calore che gli giravamo intorno per i motivi più vari…dalla richiesta di carta igienica alle penne sino agli assorbenti, che vendeva in nero per arrotondare lo stipendio. Così zio Mario sapeva di tutti i nostri cicli mestruali! Mi piaceva zio Mario, era morbosamente affascinante, così grosso e adulto, lo immaginavo spesso che scopava con la flaccida moglie, chissà che uccello grosso doveva avere!
Un pomeriggio, saltando l’ora di musica, andai a trovarlo per chiedergli un assorbente, con fare malizioso. Lo zio Mario mi squadrò da capo a piedi, con i miei fuseaux neri, la maglietta attillata senza reggiseno sotto, i capelli raccolti in due treccine…la perfetta lolita! Mi portò dentro lo sgabuzzino dei materiali, accese una piccola luce e chiuse la porta alle mie spalle “allora, Mary, hai il ciclo in anticipo eh?!...ma non ti verrebbe la settimana prossima?” ed io sorridendo imbarazzata “ma zio Mario che dici, sai le date delle nostre mestruazioni? Ma sei un porco..!” e vidi già il suo pacco ingrossarsi. Lo zio Mario intuì il mio sguardo, si slacciò i jeans e tirò fuori un enorme pisello, tutto scuro, mezzo duro e moscio, me lo mise in mano “prendi Marinella, prendi e stringi forte, vedrai che bello…ti vedo che sei una ragazza sveglia!” fui sorpresa da tanta protervia e esclamai “ma zio Mario, che cazzo fai?! Se mi metto a urlare e ti beccano, vai in galera!” e lui eccitato “si, si lo so…ma pur di scoparti mi faccio l’ergastolo! Dai stringi il cazzo e fammi una bella pippa…” rimasi affascinata da quel pisellone, da vero adulto e non come i cazzetti dei miei compagni di classe…strinsi forte e iniziai a masturbarlo, feci uscire una enorme cappella già lucida e gonfia, il profumo di maschio mi inebriò. Il bidello aveva la bocca aperta per l’eccitazione, non pensava che l’avessi mai fatto…quell’uccello si ingrossò nella mia manina adolescente, divenne enorme e durissimo, facevo fatica a tenerlo e muoverlo. Lo zio Mario mi tirò giù a forza i fuseaux e le mutandine bianche e rosa, mi solleticò la figa già bagnata, poi mi penetrò con le sue grosse dita e mi masturbò a sua volta, provocandomi un’eccitazione spaventosa. Finalmente un vero uomo che sapeva cosa fare della mia figa a! Le sue dita mi penetrarono a fondo, allargandomi la figa a, mi baciava voglioso sul collo, ansimava con il suo cazzone nella mia mano…il vecchio maiale stava godendo! Mi prese e mi spinse contro il muro, mettendomi la cappella sulla figa, pronto a scoparmi io urlai “nooooo…ti prego no, non sverginarmi…voglio aspettare, non lo fare ti prego zio Mario…faccio quello che vuoi ma non mi scopare!!” il bidello si fermò arrapato, allora si mise seduto su uno sgabello e mi fece sedere di spalle sopra le sue cosce pelose, con il cazzone che mi passava in mezzo, strusciando sulla figa e per i fianchi mi portava su e giù, simulando una scopata “…dai muoviti troia, fammi godere…muoviti!” per farlo contento e per la mia eccitazione, iniziai a strusciarmi quel pisellone tra le gambe, stringendole bene, e sentivo le mie labbra bagnarlo tutto, dalla cappella alle palle e spingere poi sul clitoride…era magnifico! Il bidello da dietro mi sollevò la magliettina afferrando le tettine, strinse i capezzoli e poi mi carezzava i capelli dolcemente, dandomi un ritmo al mio Sali/scendi…sentivo il suo cazzo pulsare di piacere, la mia figa bagnata e in calore, il mio seno esplodere sotto le sue manone…ebbi quindi un orgasmo meraviglioso! Lo zio Mario accelerò il movimento, lo sentivo ansimare “…vengo vengo vengo Marinella mia…sborroooo….” mi sussurrò Mario all’orecchio, guardai giù verso le mie cosce e vidi dalla cappella eruttare tanti schizzi di sborra verso la mia faccia, era un fiume in piena, aveva le palle piene sicuramente! Lo sperma mi colpì in viso, ricadde sulle mie coscette, sul nostro pube…sembrava non finire mai di uscire! Allargai le gambe, presi il pisello e lo masturbai ancora, poi mi inginocchiai davanti a lui e lo spompinai un po’, orgogliosa di quel gesto da adulta, pulendogli il cazzo. Lo zio Mario era in estasi, il suo membro gli rimase duro a lungo…avevo voglia di mettermelo in figa per provarlo, ma resistetti…lui fu bravo a non violentarmi subito! Piano piano si ammosciò e glielo rimisi dentro le sue mutande, dolcemente. Era tardi, stava per suonare la campanella, il bidello mi guardò e sorrise “bene Marinella, da oggi sarai la mia puttanella preferita…quando vuoi, mi chiami e ci divertiamo e non dire niente a nessuno, ok??” io sorrisi maliziosa, rivestendomi, e uscii dallo sgabuzzino facendo attenzione a non essere vista. Da quel giorno, sino alla fine dell’anno scolastico, feci sesso regolarmente con lo zio Mario, soddisfacendo le sue porche voglie, anche se continuavo a farlo con i miei coetanei, ovviamente!
Nell’istituto c’era Mario, il bidello, chiamato “zio Mario” da noi ragazzi. Era un adulto attraente, sposato con figli, con l’aria un po’ da porco ma era capibile con tutte noi troiette in calore che gli giravamo intorno per i motivi più vari…dalla richiesta di carta igienica alle penne sino agli assorbenti, che vendeva in nero per arrotondare lo stipendio. Così zio Mario sapeva di tutti i nostri cicli mestruali! Mi piaceva zio Mario, era morbosamente affascinante, così grosso e adulto, lo immaginavo spesso che scopava con la flaccida moglie, chissà che uccello grosso doveva avere!
Un pomeriggio, saltando l’ora di musica, andai a trovarlo per chiedergli un assorbente, con fare malizioso. Lo zio Mario mi squadrò da capo a piedi, con i miei fuseaux neri, la maglietta attillata senza reggiseno sotto, i capelli raccolti in due treccine…la perfetta lolita! Mi portò dentro lo sgabuzzino dei materiali, accese una piccola luce e chiuse la porta alle mie spalle “allora, Mary, hai il ciclo in anticipo eh?!...ma non ti verrebbe la settimana prossima?” ed io sorridendo imbarazzata “ma zio Mario che dici, sai le date delle nostre mestruazioni? Ma sei un porco..!” e vidi già il suo pacco ingrossarsi. Lo zio Mario intuì il mio sguardo, si slacciò i jeans e tirò fuori un enorme pisello, tutto scuro, mezzo duro e moscio, me lo mise in mano “prendi Marinella, prendi e stringi forte, vedrai che bello…ti vedo che sei una ragazza sveglia!” fui sorpresa da tanta protervia e esclamai “ma zio Mario, che cazzo fai?! Se mi metto a urlare e ti beccano, vai in galera!” e lui eccitato “si, si lo so…ma pur di scoparti mi faccio l’ergastolo! Dai stringi il cazzo e fammi una bella pippa…” rimasi affascinata da quel pisellone, da vero adulto e non come i cazzetti dei miei compagni di classe…strinsi forte e iniziai a masturbarlo, feci uscire una enorme cappella già lucida e gonfia, il profumo di maschio mi inebriò. Il bidello aveva la bocca aperta per l’eccitazione, non pensava che l’avessi mai fatto…quell’uccello si ingrossò nella mia manina adolescente, divenne enorme e durissimo, facevo fatica a tenerlo e muoverlo. Lo zio Mario mi tirò giù a forza i fuseaux e le mutandine bianche e rosa, mi solleticò la figa già bagnata, poi mi penetrò con le sue grosse dita e mi masturbò a sua volta, provocandomi un’eccitazione spaventosa. Finalmente un vero uomo che sapeva cosa fare della mia figa a! Le sue dita mi penetrarono a fondo, allargandomi la figa a, mi baciava voglioso sul collo, ansimava con il suo cazzone nella mia mano…il vecchio maiale stava godendo! Mi prese e mi spinse contro il muro, mettendomi la cappella sulla figa, pronto a scoparmi io urlai “nooooo…ti prego no, non sverginarmi…voglio aspettare, non lo fare ti prego zio Mario…faccio quello che vuoi ma non mi scopare!!” il bidello si fermò arrapato, allora si mise seduto su uno sgabello e mi fece sedere di spalle sopra le sue cosce pelose, con il cazzone che mi passava in mezzo, strusciando sulla figa e per i fianchi mi portava su e giù, simulando una scopata “…dai muoviti troia, fammi godere…muoviti!” per farlo contento e per la mia eccitazione, iniziai a strusciarmi quel pisellone tra le gambe, stringendole bene, e sentivo le mie labbra bagnarlo tutto, dalla cappella alle palle e spingere poi sul clitoride…era magnifico! Il bidello da dietro mi sollevò la magliettina afferrando le tettine, strinse i capezzoli e poi mi carezzava i capelli dolcemente, dandomi un ritmo al mio Sali/scendi…sentivo il suo cazzo pulsare di piacere, la mia figa bagnata e in calore, il mio seno esplodere sotto le sue manone…ebbi quindi un orgasmo meraviglioso! Lo zio Mario accelerò il movimento, lo sentivo ansimare “…vengo vengo vengo Marinella mia…sborroooo….” mi sussurrò Mario all’orecchio, guardai giù verso le mie cosce e vidi dalla cappella eruttare tanti schizzi di sborra verso la mia faccia, era un fiume in piena, aveva le palle piene sicuramente! Lo sperma mi colpì in viso, ricadde sulle mie coscette, sul nostro pube…sembrava non finire mai di uscire! Allargai le gambe, presi il pisello e lo masturbai ancora, poi mi inginocchiai davanti a lui e lo spompinai un po’, orgogliosa di quel gesto da adulta, pulendogli il cazzo. Lo zio Mario era in estasi, il suo membro gli rimase duro a lungo…avevo voglia di mettermelo in figa per provarlo, ma resistetti…lui fu bravo a non violentarmi subito! Piano piano si ammosciò e glielo rimisi dentro le sue mutande, dolcemente. Era tardi, stava per suonare la campanella, il bidello mi guardò e sorrise “bene Marinella, da oggi sarai la mia puttanella preferita…quando vuoi, mi chiami e ci divertiamo e non dire niente a nessuno, ok??” io sorrisi maliziosa, rivestendomi, e uscii dallo sgabuzzino facendo attenzione a non essere vista. Da quel giorno, sino alla fine dell’anno scolastico, feci sesso regolarmente con lo zio Mario, soddisfacendo le sue porche voglie, anche se continuavo a farlo con i miei coetanei, ovviamente!
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