Una collega disperata – abusata per amore

di
genere
dominazione

Ormai è risaputa la mia storia di sesso e dichiarato amore con la collega d’ufficio Marinella, la disperata quarantenne single, in attesa perenne del principe azzurro. Negli altri racconti l’ho già descritta, ma vi ricordo che è una donna molto in carne, bionda tinta per essere più appariscente, un culo bello grosso ma con delle belle gambe e delle caviglie sottili, un seno piccolo in rapporto alla corporatura, occhi celesti, un portamento al limite dell’imbranato e veramente poco sexy. Ma personalmente mi tornava comodo il suo innamoramento folle per me, la potevo scopare quando volevo, in tutti i modi e occasioni…si era presa una cotta fenomenale!
Una mattina viene in azienda un responsabile di area della Lombardia, Fulvio, per una conferenza. E’ un carissimo amico, abbiamo condiviso moltissime avventure ed esperienze, sia di lavoro che private, non abbiamo segreti, anche intimi. Gli ho parlato della mia relazione con quella sfigata di Marinella e lui si è subito eccitato all’idea di una troia a disposizione in ufficio! Decidiamo quindi di fargli la festa in due…
Ci mettiamo nel mio ufficio nella pausa pranzo, chiamo Marinella con una scusa per una pratica e quando entra gli chiudo la porta alle spalle. Lei subito si allarma, ormai mi conosce, ma io la precedo e la tranquillizzo “Mary, stai calma…questo è Fabio, un nostro collega di Milano e carissimo amico…gli ho parlato tanto di te…di noi due…voleva conoscerti, vederti…ora stai tranquilla, voglio che ci fai rilassare e divertire…” detto questo la bacio in bocca appassionatamente, le palpo il seno, la bacio sul collo e sento che si eccita subito, ma poi resiste “ma Andrea, che volete? Che vuoi? Non ho capito…” ed io le accarezzo la fica da sotto la gonna del tailleur, le sorrido sornione “dai Marinella, non fare la cretinetta, lo sai bene…ci devi far scopare…adesso…Fulvio ha l’aereo tra due ore…voglio mostrargli quanto sei zoccola e arrapata con me…” allora Marinella si ritrae, irritata “ma che dici? Sei uno stronzo, io non sono mica la vostra puttana!” ma io l’afferro per i capelli e la strattono “senti, io ti amo…sono pazzo di te e del tuo corpo, lo sai benissimo…voglio condividere questo splendido amore con il mio amico…dai, non fare la difficile!!” a questo punto Marinella si commuove, come sempre quando le faccio discorsi romantici su noi due, si lascia andare stordita da altri baci sul collo, le carezze sul seno…la costringo a mettersi in ginocchio per terra tirandola per i lunghi capelli biondi crespi, mi tiro fuori il cazzo già duro e glielo metto davanti alle labbra “dai amore mio, prendilo…succhia amore mio…fai vedere a Fulvio quanto mi ami…” detto questo Fulvio capisce al volo e si tira fuori dai pantaloni il suo bel uccello e mi affianca di fronte a Marinella, la quale stordita dalle mie parole d’amore e dall’afrore dei due cazzi davanti alla sua bocca, apre le labbra e si ingoia il mio, partendo con un suo tipico pompino imbranato da sfigata! Insieme, afferra timidamente il cazzo di Fulvio e lo masturba lentamente…Marinella riesce a malapena a coordinare il mio pompino con la sega del collega, ma è brava e continua…poi la tiro via per i capelli dal mio cazzo e la dirigo su quello di Fulvio “dai amore mio, succhialo anche a Fulvio che vuole godere della tua splendida bocca…fallo per me tesoro mio, io ti amo…” Marinella mi guarda imbronciata, ma si mette a succhiare il pisello di Fulvio con buona lena, masturbandomi a mia volta. La troia è imbranata ma si impegna molto, ci fa godere in poco tempo. Fulvio geme sottovoce, mi guarda e sorride “che dici Andrea, posso venire in bocca alla tua fidanzata?” ed io “fai pure amico mio, sborrale in bocca, a lei piace quando lo faccio io, vai…” Fulvio le spinge la testa contro il suo pube e grugnisce qualcosa, vedo Marinella arrossire e dei grumi di sborra colargli dagli angoli della bocca! Lei si sposta infastidita ma dei fiotti di sperma la colpiscono in pieno faccione…tossisce, respira a fatica, Fulvio l’ha riempita di sborra…le afferro i capelli io e la giro verso la mia cappella facendomi masturbare e le sborro anch’io in bocca e in pieno viso…è una scena bestiale! Marinella non sa che fare, si prende tutte le sborrate in faccia, nei capelli, sul vestito...la annaffiamo! Questa piccola violenza ci lascia eccitati a me e Fulvio, alziamo Marinella e la stendiamo sul divanetto del mio ufficio, la spogliamo con forza, lei si dimena “che fate…che fate…porci...lasciatemi stare…Andrea ti prego bastaaa, amore mio bastaaa!!” invece le slacciamo la camicetta bianca, le abbassiamo il reggiseno nero di pizzo, le alziamo la gonna sulla pancia e le sfiliamo le mutandine, io mi abbasso e inizio a leccarle la fica come un cane voglioso, succhiandola e masturbandola con due dita…Marinella si dimena sul divano…gode ma vuole resistere, come fa sempre lei, ma poi cede! Fulvio si masturba sul suo viso, poi a cazzo duro la costringe per i capelli a prenderlo in bocca per un altro pompino…la stiamo violentando! La sua fica, nonostante la violenza, gronda umori d’eccitazione, la lecco ancora poi mi alzo e infilo il mio membro già durissimo dentro e inizio a scoparla con foga! Marinella geme, emette urletti soffocati..spalanca gli occhi ogni volta che entro e esco dalla sua fica carnosa e stretta…Fulvio la scopa in bocca senza sosta…la puttanona d’una collega è nelle nostre mani. Faccio un cenno a Fulvio, ci scambiamo i posti, lui la scopa in figa ed io mi faccio spompinare “dai Marinella, dai…facci scopare, facci godere amore mio…ti amo per tuta la vita…tranquilla…ma ora facci godere…amore mio!!” lei spalanca gli occhi incredula col mio cazzo in gola per queste parole d’amore…la cretina! Fulvio la scopa bene, le allarga le grosse cosce e affonda sempre più in quella caverna di carne rossa e bagnata…la sua bocca sottile mi ciuccia vogliosa il cazzo…godiamo come animali. Poi Fulvio mi guarda e esclama “senti Andrea, la tua troia lo prende in culo?” io sorrido “certooo, a malapena, ma lo prende…guarda che culone grosso e morbido…ce la inculiamo?” senza aspettare risposta giriamo Marinella a quattro zampe sul divanetto, la tengo ferma per le spalle mentre Fulvio le sputa saliva nell’ano, Marinella esclama piangendo “nooo, basta vi prego…perché mi fai questo amore mio?…io ti amo…mi state violentando!!” ignorando le suppliche della mia collega-amante sollecito Fulvio “dai amico mio, inculatela sta’ troiona…sfondagli il culone flaccido…vedi com’è eccitata?!” il collega punta la cappella nell’ano di Marinella e la spinge dentro a forza, senza remore, sfondandole veramente lo sfintere…faccio in tempo a ficcarle l’uccello in bocca per soffocarle l’urlo altrimenti avrebbe attirato tutto l’ufficio da noi! Mi faccio spompinare a fatica, tanto il dolore per Marinella che piange, ma Fulvio continua a scoparla senza pietà, preso dall’eccitazione, tenendola per i fianchi grossi…io la scopo in bocca, cercando di non farla urlare..le mia palle le urtano il mento…la cappellascorre sulla sua lingua…è una violenza bellissima! Fulvio gode come un porco, le spinge il cazzo sino in fondo al culo poi emette un urlo soffocato, accelera le spinte, le sborra dentro il culo! La collega spalanca gli occhi sconvolti, mi guarda pietosa, ma Fulvio continua a scoparla, scaricandosi tutto dentro…si sfila piano, le passa la cappella bagnata sulle chiappe…io mi sfilo dalla bocca e vado dietro, ora tocca ame incularmi Marinella. La penetro rudemente, favorito dalla lubrificazione dello sperma lasciato dal mio amico che gli cola fuori dal culo e dai suoi umori…la sfondo, Marinella inarca la schiena e la testa dal dolore…Fulvio si siede sotto la sua faccia sul divano e la riporta giù per i capelli sul suo cazzo, costringendola a succhiarlo e pulirlo sempre per non farla urlare. Siamo due animali in calore…Marinella è sconvolta dal dolore nel culo e dalla vergogna…lo stupro d’amore continua! La scopo per un po’, Marinella geme comunque di piacere, poi l’orgasmo arriva improvviso, travolgente, lascio scoppiare una bella sborrata nel suo sfintere…si gira implorando pietà “noooo Andrea…che maleee…ti prego, bastaaa…!” con i suoi occhi da cerbiatto sfigato! Il cazzo è ancora bello duro, la scopo ancora…mi piace la troia! Fulvio continua a farsi succhiare il membro turgido, mezzo duro e mezzo moscio. Lei è succube di noi, come un automa spompina il mio collega, muove il bacino assecondando i miei ultimi colpi dentro. Ci sfiliamo entrambi dai suoi buchi e ci sediamo accanto a lei, mezza nuda, sporca di sperma e umori ovunque, i capelli scapigliati, il trucco sfatto…io e Fulvio ci guardiamo soddisfatti della violenza su questa povera cretina, orgogliosi del nostro bieco maschilismo. Dopo un breve riposo, la rimettiamo in ginocchio davanti al divano, costringendola ad un ultimo pompino con masturbazione ad entrambi. Marinella ci guarda con disprezzo, ma esegue fedele come una cagna…ci succhia il cazzo e ci sega, noi la dirigiamo per i capelli e il collo, senza pietà e poi le sborriamo entrambi in gola, a breve distanza l’uno dall’altro, lei cerca di ingoiare ma è troppo sperma, lo risputa sui nostri pubi…la sue manine delicate e curate ci masturbano piano, materne, lasciandoci una deliziosa sensazione di svuotamento di palle. Io e Fulvio ci alziamo e ci rivestiamo davanti a questa povera disgraziata, lasciandola sul divano dolorante e umiliata…abbraccio Fulvio come dopo una rimpatriata “ciao amico mio, spero ti sia divertito…” e lui “Andrea sei un fenomeno, Marinella è proprio brava come dicevi, una zoccolona perfetta, tienitela stretta…ciao!” e lo accompagno all’ascensore del piano, lasciando che la collega si ricomponga e vada in bagno a lavarsi.
Ancora una volta, le paroline dolci hanno funzionato con una donna…come le loro lacrime funzionano con noi uomini!
scritto il
2017-05-25
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