Una bella solidarietà - 2 parte
di
grillino
genere
bisex
Vi avevo già raccontato un episodio della mia “carriera” di volontario presso una cooperativa di assistenza ai disabili di Genova,ed ora vi racconterò altri episodi…
La volontà di fare del bene andava di pari passo con la ricerca spasmodica di prede sessuali, maschi o femmine, in un periodo “assatanato” della mia vita. A 30 anni avevo una voglia matta e Genova è una città noiosa e povera di occasioni.
La cooperativa era in zona Foce e si occupava di assistenza logistica a persone con disabilità fisica, la maggior parte giovani e donne: perfetta per “spargere” amore!
DAVIDE
Davide era un ragazzo di 17 anni, cieco dalla nascita, un bellissimo ragazzo biondo dagli occhi verdi, un fisico sportivo ma un po’ effeminato, lineamenti regolari, figlio di una famiglia benestante. Dovevo solo prenderlo in auto a casa e portarlo in palestra e viceversa.
Subito entrammo in amicizia e intimità, mi piaceva stuzzicarlo con domande anche intime…mi confessò di non essere stato mai con una donna, di masturbarsi regolarmente ogni giorno, sognando un vero rapporto sessuale, ma nessuna ragazza lo vuole avvicinare per timori vari; anch’io gli faccio delle confessioniintime, ammettendo la mia bisessualità e lui rimane molto incuriosito. Decido di soddisfare le sue voglie!
Un pomeriggio lo riporto a casa, la famiglia è fuori, Davide disfa la borsa della palestra e si avvia in bagno per fare pipì. Lo seguo, e gli domando se avesse mai provato a farla in piedi, nella tazza, senza sedersi per forza. Il ragazzo risponde di no, gli propongo di aiutarlo a provare questa piccola esperienza e lui sorridendo acconsente. Si slaccia i jeans e li cala con le mutandine bianche, ha un bel pisello da adolescente, anche già un po’ barzotto…mi metto a fianco a lui e glielo prendo in mano, dirigendolo nella tazza e lo invito a pisciare. Davide urina ridendo di quella nuova esperienza, soddisfatto, poi da bravo maschietto inizio a sgrullargli l’uccello con due dita, lui ridacchia, allora accelero e insisto nel movimento che però diventa quasi subito un lieve sega…il pisello si ingrossa, Davide diventa rosso, il suo sguardo perso e cieco si rivolge sotto a me e mi domanda “…Andrea…ma questo è incluso nella pisciata di voi vedenti?...” ridiamo entrambi, ma nel frattempo inizio a masturbarlo veramente, il suo cazzetto si ingigantisce diventando grosso e durissimo nella mia mano! Lo scappello, provocando un sospiro in Davide, allora gli domando “senti Davide, se vuoi smetto oppure vado avanti…vorrei farti fare delle nuove esperienze…sentirai che bello…tanto non mi vedi, immagina che sono la tua compagna di banco che ti piace tanto, Giulia…pensami come una femmina…lasciami fare…” Davide risponde con un sorriso, i suoi ormoni schizzano alle stelle…gli faccio una bella sega, gli accarezzo le palle gonfie, poi spalanco la bocca gli ingoio il cazzo tutto intero, sino al pube. Davide geme incredulo, lo sento fremere di piacere, ha la faccia rosso, la bocca aperta e lo sguardo cieco rivolto al soffitto…inizio a spompinarlo da dio, succhiandogli quel bel cazzo adolescente come un biberon…gli lecco la cappella, le palle, me lo masturbo in bocca roteando la lingua sul frenulo…Davide è in preda all’eccitazione…gli prendo le mani e me le metto in testa “dai Davide, prendimi la testa e dirigi il pompino…alle donne gli piace…dammi il ritmo forza!...” lui mi stringe le dita tra i capelli e mi tira verso di se, ingoio il suo pisello sino in gola, gode come un porco il ragazzo cieco! Dopo un po’, lo sento vibrare, geme “ooohhh dio…oh mio dio che bello…Andrea…eccomi…eccomi….” accelero il pompino…lui mi stringe la testa,si ferma, e un fiume di sperma caldo e vischioso mi invade la bocca e la gola…mi ha sborrato dentro! Continuo a succhiarglielo come una troia assetata, aspetto che eiaculi tutto e poi me lo sfilo dalla bocca, ingoiando tutto. Lo massaggio un po’, poi lo faccio sedere sulla tazza, ha un viso bellissimo e sereno “…allora, com’è andata? Ti è piaciuto il tuo primo pompino? Guarda che le donne lo fanno uguale eh!? Non c’è differenza….Tranquillo!” Davide mi sorride “Andrea, sei stato eccezionale, è stato stupendo… belin che bocca…” Ma sento la porta di casa aprirsi, sono i genitori, esco dal bagno e lo lascio solo. Davide esce imbarazzato ma saluto subito tutti e vado via.
La settimana dopo, lo porto e riporto dalla palestra a casa, Davide mi chiede timidamente un altro pompino rosso dalla vergogna, lo faccio subito ma non lo faccio venire…e gli propongo “senti Davide, se vuoi ti posso sverginare…ovvero, se ti va mi faccio scopare, nel culo…vedrai, è bellissimo…anche qui non c’è differenza con le donne nell’inculata, ma almeno nel frattempo provi questa esperienza…che dici?” Davide è molto imbarazzato, non risponde ma ho il suo cazzo in mano, è durissimo…gli andrebbe…mi alzo e lo porto nella sua cameretta, lo faccio spogliare dei jeans e mutande, mi spoglio anch’io, poi mi metto del sapone nel culo per lubrificarlo e gli insegno a mettersi un preservativo…Davide è emozionatissimo e eccitato, fa tutto quello che gli dico…mi sdraio sul letto supino a gambe larghe, come una femmina e gli guido il cazzo davanti al buco del mio culo “…dai Davide, sei davanti, spingi lentamente…piano piano, la cappella dentro…non ti preoccupare del dolore, passa subito…vai!!...” il ragazzo appoggia la cappella e la spinge dentro, forzando l’ano, non mi fa tanto male e mi sfonda il culo lentamente…è dentro, la cappella dilaga nello sfintere, lo spinge ancora più dentro arrivando alle palle, lo esorto “…dio mio che meraviglia Davide, hai un cazzone meraviglioso! Dai ora spingi, spingi avanti e indietro, scopami e sfondami il culo…forzaaaa!!!...” il ragazzo cieco si appoggia al letto con le braccia e inizia a scoparmi naturalmente tra le gambe, con il vigore dei suoi 17 anni…sento la sua mazza entrare e uscire, è portentoso, durissimo e legnoso…godo come una troia a vederlo scoparmi, con lo sguardo perso nel vuoto, la bocca semiaperta dal godimento, rosso in viso, la sua Lacoste madida si sudore… i suoi colpi di reni mi sfondano, ho il culo in fiamme, è più vigoroso del previsto…mi spacca il culo! Ma il ragazzo dura poco, inizia a gemere, non sa che dire dal piacere…spinge sempre di più dentro il cazzo, e poi lancia un urlo strozzato fermandosi dentro di me, vibra scosso dall’orgasmo! Mi ha sborrato in culo, nel preservativo…
Lo guido nei movimenti finali “…bravo amico mio, bravo…m’hai sborrato dentro, da bravo maschietto…ora esci fuori piano piano….” ma Davide è impacciato, uscendo dal mio culo fa sfilare il preservativo dal pisello ammosciato, allagandomi il culo dello sperma nel serbatoio, e colando sulle lenzuola. Vabbè, poco male…
Lo accarezzo, lo rilasso “…allora amichetto mio, ti è piaciuto?...la tua prima scopata!...” Davide sorride perso nel suo buio “…è stato bellissimo…Andrea, ti ringrazio…mamma mia che roba…ma con le femmine sarà uguale?” ed io rispondo “…la fica è più bella, ha altri pregi…vedrai che belle scopate che ti farai, ora non sei più vergine…se ti va lo rifacciamo, così fai più esperienza, tanto qualche ragazza la inculerai certamente!” Davide è oggi un bel giovanotto laureato, felicemente fidanzato con una coetanea che lo soddisfa in tutto, anche con il rapporto anale, nel quale so che eccelle!
GIULIA
Per un periodo ho assistito anche Giulia, una donna di 40 anni colpita da un leggero ictus un anno prima che le ha semiparalizzato la parte sinistra del corpo, lasciandole alcuni problemi funzionali e disensibilità corporea. Sposata e madre di due figli, l’accompagnavo in auto a fare la riabilitazione al S. Martino. Era una bella donna, un po’ in carne e vestita in modo appariscente e sexy, nonostante l’uso della sedia a rotelle, trasudava sesso solo a guardarla e a parlarci. La malattia non aveva smorzato questa sua naturale voglia. Il marito era un povero cretino, operaio turnista all’Ansaldo. Anche con lei, entrai subito in intimità e amicizia, e l’obiettivo era scoparmela in qualche modo.
Un mattina la riaccompagno a casa dall’ospedale, la porto sino in camera da letto per farla riposare, ma Giulia non ha fatto altro per tutto il giorno che strusciarsi addosso a me, provocandomi e ormai il cazzo nei pantaloni stava scoppiando! Il marito è al lavoro…lei mi guarda sorniona e mi chiede di aiutarla a spogliarla…imbarazzato, accetto e le sfilo le scarpe, e nel mentre che le tolgo un maglioncino lei mi palpa il pacco tra le gambe, e maliziosa mi dice “caro il mio assistente…siamo eccitati eh!?...quindi questa paralitica è capace ancora di far rizzare qualche bel pisello…” è evidente che la Giulia è in cerca di conferme in risposta alla sua malattia, ed io la voglio possedere con un certo cinismo …le esigenze combaciano! Mi faccio massaggiare l’uccello nei pantaloni, e subito dopo me lo sfila prendendolo in bocca, iniziando un favoloso pompino. La signora è bravissima, succhia il mio cazzo con sapienza e voglia, leccandolo dalla cappella alla radice, masturbandolo con le sue mani curatissime e dalle unghie laccate rosso fuoco…la bocca è caldissima e vogliosa, io sto in piedi di fronte alla sedia a rotelle, immobile e mi lascio spompinare da questa milfona handicappata…uno scenario da film erotico! Mi ferma la cappella tra le labbra e mi sega con le due mani…sto per venire…ma Giulia è troppo esperta per farmelo fare…si blocca, mi guarda e ride “…Andrea, te la scoperesti una povera paraplegica?...” neanche gli rispondo, la sollevo di peso dalla carrozzina e la adagio sul letto, a pancia in giù…le alzo la gonna e le sfilo i collant e le mutandine, iniziando a masturbarla con il dito medio…la figa è bagnata non troppo, lei mugola ma senza esagerare…credo che senta poco…infilo due dita e spingo dentro…va meglio...lei mormora “…è la prima volta dopo l’ictus…mi sono masturbata ma sentivo poco…prova a scoparmi dai!” mi spoglio subito, mi sdraio sopra di lei e la penetro a fondo, sbattendola forte nella speranza che senta qualcosa…Giulia geme, prova a muoversi ma è difficile…la scopo con foga, gli infliggo dei colpi molto forti con il cazzo e lei reagisce…gode…poi si volta e sussurra “…senti tesoro, qui sento poco…prova con il culetto…vienimi dentro, inculami tranquillamente…dai…” la signora è vogliosa di sentire piacere, faccio questo gesto di solidarietà e amore…mi sfilo dalla fica e le bagno con la saliva il buco del culo, infilandogli senza remore e senza complimenti il mio cazzo nell’ano! Giulia avverte l’entrata, gode molto meglio…geme e prova a divincolarsi dal dolore ma lo prende tutto senza fiatare…sono dentro il suo sfintere e la inculo senza nessuna pietà! Penso al cornuto del marito…come un cane voglioso sono sopra la moglie disabile sul loro letto matrimoniale a incularmela…vado giù e su con foga…le chiappe morbide ma ben fatte mi rimbalzano, godo come un porco di quella situazione! Quando sto per venire neanche l’avverto, lancio un grugnito animalesco e le sborro tutto in culo…sono troppo eccitato quindi continuo a scoparla ancora un po’, finché il cazzo non s’ammoscia dentro…esco e mi pulisco sulla sua gonna, come a una puttana. Lei è sfinita, mi guarda imbarazzata ma soddisfatta “tesoro mio…che torello! T’avessi conosciuto prima ti avrei consumato l’uccello…sei stato fantastico, finalmente ho riprovato quelle emozioni…anche se un po’ limitate…grazie!” uno sguardo commosso e grato mi ripaga della scempio che ho fatto del suo corpo…
Sotto il prossimo disabile!
La volontà di fare del bene andava di pari passo con la ricerca spasmodica di prede sessuali, maschi o femmine, in un periodo “assatanato” della mia vita. A 30 anni avevo una voglia matta e Genova è una città noiosa e povera di occasioni.
La cooperativa era in zona Foce e si occupava di assistenza logistica a persone con disabilità fisica, la maggior parte giovani e donne: perfetta per “spargere” amore!
DAVIDE
Davide era un ragazzo di 17 anni, cieco dalla nascita, un bellissimo ragazzo biondo dagli occhi verdi, un fisico sportivo ma un po’ effeminato, lineamenti regolari, figlio di una famiglia benestante. Dovevo solo prenderlo in auto a casa e portarlo in palestra e viceversa.
Subito entrammo in amicizia e intimità, mi piaceva stuzzicarlo con domande anche intime…mi confessò di non essere stato mai con una donna, di masturbarsi regolarmente ogni giorno, sognando un vero rapporto sessuale, ma nessuna ragazza lo vuole avvicinare per timori vari; anch’io gli faccio delle confessioniintime, ammettendo la mia bisessualità e lui rimane molto incuriosito. Decido di soddisfare le sue voglie!
Un pomeriggio lo riporto a casa, la famiglia è fuori, Davide disfa la borsa della palestra e si avvia in bagno per fare pipì. Lo seguo, e gli domando se avesse mai provato a farla in piedi, nella tazza, senza sedersi per forza. Il ragazzo risponde di no, gli propongo di aiutarlo a provare questa piccola esperienza e lui sorridendo acconsente. Si slaccia i jeans e li cala con le mutandine bianche, ha un bel pisello da adolescente, anche già un po’ barzotto…mi metto a fianco a lui e glielo prendo in mano, dirigendolo nella tazza e lo invito a pisciare. Davide urina ridendo di quella nuova esperienza, soddisfatto, poi da bravo maschietto inizio a sgrullargli l’uccello con due dita, lui ridacchia, allora accelero e insisto nel movimento che però diventa quasi subito un lieve sega…il pisello si ingrossa, Davide diventa rosso, il suo sguardo perso e cieco si rivolge sotto a me e mi domanda “…Andrea…ma questo è incluso nella pisciata di voi vedenti?...” ridiamo entrambi, ma nel frattempo inizio a masturbarlo veramente, il suo cazzetto si ingigantisce diventando grosso e durissimo nella mia mano! Lo scappello, provocando un sospiro in Davide, allora gli domando “senti Davide, se vuoi smetto oppure vado avanti…vorrei farti fare delle nuove esperienze…sentirai che bello…tanto non mi vedi, immagina che sono la tua compagna di banco che ti piace tanto, Giulia…pensami come una femmina…lasciami fare…” Davide risponde con un sorriso, i suoi ormoni schizzano alle stelle…gli faccio una bella sega, gli accarezzo le palle gonfie, poi spalanco la bocca gli ingoio il cazzo tutto intero, sino al pube. Davide geme incredulo, lo sento fremere di piacere, ha la faccia rosso, la bocca aperta e lo sguardo cieco rivolto al soffitto…inizio a spompinarlo da dio, succhiandogli quel bel cazzo adolescente come un biberon…gli lecco la cappella, le palle, me lo masturbo in bocca roteando la lingua sul frenulo…Davide è in preda all’eccitazione…gli prendo le mani e me le metto in testa “dai Davide, prendimi la testa e dirigi il pompino…alle donne gli piace…dammi il ritmo forza!...” lui mi stringe le dita tra i capelli e mi tira verso di se, ingoio il suo pisello sino in gola, gode come un porco il ragazzo cieco! Dopo un po’, lo sento vibrare, geme “ooohhh dio…oh mio dio che bello…Andrea…eccomi…eccomi….” accelero il pompino…lui mi stringe la testa,si ferma, e un fiume di sperma caldo e vischioso mi invade la bocca e la gola…mi ha sborrato dentro! Continuo a succhiarglielo come una troia assetata, aspetto che eiaculi tutto e poi me lo sfilo dalla bocca, ingoiando tutto. Lo massaggio un po’, poi lo faccio sedere sulla tazza, ha un viso bellissimo e sereno “…allora, com’è andata? Ti è piaciuto il tuo primo pompino? Guarda che le donne lo fanno uguale eh!? Non c’è differenza….Tranquillo!” Davide mi sorride “Andrea, sei stato eccezionale, è stato stupendo… belin che bocca…” Ma sento la porta di casa aprirsi, sono i genitori, esco dal bagno e lo lascio solo. Davide esce imbarazzato ma saluto subito tutti e vado via.
La settimana dopo, lo porto e riporto dalla palestra a casa, Davide mi chiede timidamente un altro pompino rosso dalla vergogna, lo faccio subito ma non lo faccio venire…e gli propongo “senti Davide, se vuoi ti posso sverginare…ovvero, se ti va mi faccio scopare, nel culo…vedrai, è bellissimo…anche qui non c’è differenza con le donne nell’inculata, ma almeno nel frattempo provi questa esperienza…che dici?” Davide è molto imbarazzato, non risponde ma ho il suo cazzo in mano, è durissimo…gli andrebbe…mi alzo e lo porto nella sua cameretta, lo faccio spogliare dei jeans e mutande, mi spoglio anch’io, poi mi metto del sapone nel culo per lubrificarlo e gli insegno a mettersi un preservativo…Davide è emozionatissimo e eccitato, fa tutto quello che gli dico…mi sdraio sul letto supino a gambe larghe, come una femmina e gli guido il cazzo davanti al buco del mio culo “…dai Davide, sei davanti, spingi lentamente…piano piano, la cappella dentro…non ti preoccupare del dolore, passa subito…vai!!...” il ragazzo appoggia la cappella e la spinge dentro, forzando l’ano, non mi fa tanto male e mi sfonda il culo lentamente…è dentro, la cappella dilaga nello sfintere, lo spinge ancora più dentro arrivando alle palle, lo esorto “…dio mio che meraviglia Davide, hai un cazzone meraviglioso! Dai ora spingi, spingi avanti e indietro, scopami e sfondami il culo…forzaaaa!!!...” il ragazzo cieco si appoggia al letto con le braccia e inizia a scoparmi naturalmente tra le gambe, con il vigore dei suoi 17 anni…sento la sua mazza entrare e uscire, è portentoso, durissimo e legnoso…godo come una troia a vederlo scoparmi, con lo sguardo perso nel vuoto, la bocca semiaperta dal godimento, rosso in viso, la sua Lacoste madida si sudore… i suoi colpi di reni mi sfondano, ho il culo in fiamme, è più vigoroso del previsto…mi spacca il culo! Ma il ragazzo dura poco, inizia a gemere, non sa che dire dal piacere…spinge sempre di più dentro il cazzo, e poi lancia un urlo strozzato fermandosi dentro di me, vibra scosso dall’orgasmo! Mi ha sborrato in culo, nel preservativo…
Lo guido nei movimenti finali “…bravo amico mio, bravo…m’hai sborrato dentro, da bravo maschietto…ora esci fuori piano piano….” ma Davide è impacciato, uscendo dal mio culo fa sfilare il preservativo dal pisello ammosciato, allagandomi il culo dello sperma nel serbatoio, e colando sulle lenzuola. Vabbè, poco male…
Lo accarezzo, lo rilasso “…allora amichetto mio, ti è piaciuto?...la tua prima scopata!...” Davide sorride perso nel suo buio “…è stato bellissimo…Andrea, ti ringrazio…mamma mia che roba…ma con le femmine sarà uguale?” ed io rispondo “…la fica è più bella, ha altri pregi…vedrai che belle scopate che ti farai, ora non sei più vergine…se ti va lo rifacciamo, così fai più esperienza, tanto qualche ragazza la inculerai certamente!” Davide è oggi un bel giovanotto laureato, felicemente fidanzato con una coetanea che lo soddisfa in tutto, anche con il rapporto anale, nel quale so che eccelle!
GIULIA
Per un periodo ho assistito anche Giulia, una donna di 40 anni colpita da un leggero ictus un anno prima che le ha semiparalizzato la parte sinistra del corpo, lasciandole alcuni problemi funzionali e disensibilità corporea. Sposata e madre di due figli, l’accompagnavo in auto a fare la riabilitazione al S. Martino. Era una bella donna, un po’ in carne e vestita in modo appariscente e sexy, nonostante l’uso della sedia a rotelle, trasudava sesso solo a guardarla e a parlarci. La malattia non aveva smorzato questa sua naturale voglia. Il marito era un povero cretino, operaio turnista all’Ansaldo. Anche con lei, entrai subito in intimità e amicizia, e l’obiettivo era scoparmela in qualche modo.
Un mattina la riaccompagno a casa dall’ospedale, la porto sino in camera da letto per farla riposare, ma Giulia non ha fatto altro per tutto il giorno che strusciarsi addosso a me, provocandomi e ormai il cazzo nei pantaloni stava scoppiando! Il marito è al lavoro…lei mi guarda sorniona e mi chiede di aiutarla a spogliarla…imbarazzato, accetto e le sfilo le scarpe, e nel mentre che le tolgo un maglioncino lei mi palpa il pacco tra le gambe, e maliziosa mi dice “caro il mio assistente…siamo eccitati eh!?...quindi questa paralitica è capace ancora di far rizzare qualche bel pisello…” è evidente che la Giulia è in cerca di conferme in risposta alla sua malattia, ed io la voglio possedere con un certo cinismo …le esigenze combaciano! Mi faccio massaggiare l’uccello nei pantaloni, e subito dopo me lo sfila prendendolo in bocca, iniziando un favoloso pompino. La signora è bravissima, succhia il mio cazzo con sapienza e voglia, leccandolo dalla cappella alla radice, masturbandolo con le sue mani curatissime e dalle unghie laccate rosso fuoco…la bocca è caldissima e vogliosa, io sto in piedi di fronte alla sedia a rotelle, immobile e mi lascio spompinare da questa milfona handicappata…uno scenario da film erotico! Mi ferma la cappella tra le labbra e mi sega con le due mani…sto per venire…ma Giulia è troppo esperta per farmelo fare…si blocca, mi guarda e ride “…Andrea, te la scoperesti una povera paraplegica?...” neanche gli rispondo, la sollevo di peso dalla carrozzina e la adagio sul letto, a pancia in giù…le alzo la gonna e le sfilo i collant e le mutandine, iniziando a masturbarla con il dito medio…la figa è bagnata non troppo, lei mugola ma senza esagerare…credo che senta poco…infilo due dita e spingo dentro…va meglio...lei mormora “…è la prima volta dopo l’ictus…mi sono masturbata ma sentivo poco…prova a scoparmi dai!” mi spoglio subito, mi sdraio sopra di lei e la penetro a fondo, sbattendola forte nella speranza che senta qualcosa…Giulia geme, prova a muoversi ma è difficile…la scopo con foga, gli infliggo dei colpi molto forti con il cazzo e lei reagisce…gode…poi si volta e sussurra “…senti tesoro, qui sento poco…prova con il culetto…vienimi dentro, inculami tranquillamente…dai…” la signora è vogliosa di sentire piacere, faccio questo gesto di solidarietà e amore…mi sfilo dalla fica e le bagno con la saliva il buco del culo, infilandogli senza remore e senza complimenti il mio cazzo nell’ano! Giulia avverte l’entrata, gode molto meglio…geme e prova a divincolarsi dal dolore ma lo prende tutto senza fiatare…sono dentro il suo sfintere e la inculo senza nessuna pietà! Penso al cornuto del marito…come un cane voglioso sono sopra la moglie disabile sul loro letto matrimoniale a incularmela…vado giù e su con foga…le chiappe morbide ma ben fatte mi rimbalzano, godo come un porco di quella situazione! Quando sto per venire neanche l’avverto, lancio un grugnito animalesco e le sborro tutto in culo…sono troppo eccitato quindi continuo a scoparla ancora un po’, finché il cazzo non s’ammoscia dentro…esco e mi pulisco sulla sua gonna, come a una puttana. Lei è sfinita, mi guarda imbarazzata ma soddisfatta “tesoro mio…che torello! T’avessi conosciuto prima ti avrei consumato l’uccello…sei stato fantastico, finalmente ho riprovato quelle emozioni…anche se un po’ limitate…grazie!” uno sguardo commosso e grato mi ripaga della scempio che ho fatto del suo corpo…
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