La suora novizia
di
grillino
genere
etero
Attenzione, racconto ad altissimo contenuto anti-religioso, non leggere in caso di sensibilità al tema.
La mia ex moglie aveva molte doti e molti difetti, come tutte le donne. Tra le doti, c'era quella di avere una cugina particolarmente carina, Paola. Molto più giovane di noi due, circa 29 anni, aveva sempre avuto un debole per me e ricambiava volentieri i miei sguardi e le mie piccole attenzioni, ed è stata una bella tentazione non provare a portarmela a letto, per rispetto al legame familiare, ma gli ho comunque dedicato innumerevoli seghe. Comunque, dopo essere stata fidanzata con uno stronzo di ragazzo per 3 anni, è stata lasciata ed ha avuto una profonda crisi mistica che l’ha portata a entrare in convento, nell'ordine delle Piccole Sorelle del Sacro Cuore a Roma. Appena terminato il percorso di noviziato ed ottenuto l’ordinazione, Paola telefona a mia moglie e l’avverte che passerà per Genova per venire a festeggiare il grande evento. Ed eccola, suor Paola, nel suo abitino marrone da suora, il velo che le cinge la testa, un ciuffo di capelli finissimi biondi che le esce dalla cuffia bianca, le scarpe e la borsetta orribili da monaca, ma nonostante tutto questo Paola sfoggia ancora il solito fisico piccolo e ben proporzionato che mi ha sempre attratto, le tettine sode e appuntite in evidenza da sotto il maglioncino grigio monacale, le manine curate e senza smalto…il suo sguardo è sereno e limpido, ma quando mi guarda tradisce ancora una forte “simpatia”! A tavola, a cena, ci racconta delle esperienze in convento, la preghiera, le messe ogni giorno, il raccoglimento in completa solitudine, le privazioni grandi e piccole e…la mancanza di uomini...e qui la voce tradisce una leggera emozione! Paola non è mai stata una di quelle ragazze divoratrici di uomini, anzi era molto timida, ma mia moglie mi raccontava spesso comunque della sua passione repressa e della voglia di avere un uomo accanto...A vederla adesso, così dimessa nell'abito monacale, ma ancora così giovane e carina, senza un maschio, mi sale l'eccitazione! Ho un lampo di genio diabolico…penso subito che ho ancora nel cassetto dello studio una fiala di quella pozione mista a base di hashish che mi ha dato un collega di laboratorio…poi per mia moglie penso a delle gocce abbondanti di sonnifero…Le faccio accomodare in salotto per una tisana, la preparo io in cucina, ma nelle rispettive tazze verso le “pozioni magiche”. La stanchezza le attanaglia subito, dopo aver bevuto la tisana. Suor Paola si ritira nella stanza degli ospiti, mia moglie va a letto e crolla subito in un sonno profondo, io faccio finta di coricarmi con lei. Dopo circa mezz’ora, mi alzo, e in mutande e canottiera mi avvio nella stanzetta di Paola, socchiudo piano la porta e la vedo che prega in ginocchio ai lati del letto! Nella penombra mistica, ha le mani giunte, ancora con il velo in testa ma è in sottana, una croce di legno sul petto in mezzo ai piccoli seni, biascica delle preghiere ma barcolla con il corpo…la "tisana" stava facendo effetto!
Mi avvicino lentamente, ho il cazzo eretto dentro le mutande, lo tocco minaccioso, suor Paola si gira, mi osserva inebetita, ha lo sguardo fisso i mezzo alle mie gambe, è rossa in viso dalla vergogna…balbetta qualcosa “Andrea…ancora in piedi?...stavo dicendo le orazioni…mi sento confusa…che strano…mi gira la testa…aiutami…” rimane in ginocchio sul tappetino a fianco del lettino, le sono subito davanti al viso con il pacco enorme…le sussurro “Paola, stai tranquilla, sarai stanca…ora ti passa…continua a pregare il tuo dio, vedrai come starai bene…” lei mi sorride, barcolla sulle ginocchia verso di me, il mio cazzo aumenta di volume, fa capolino dalle mutande…lei lo guarda stupita…sorride imbarazzata, ha ancora le mani giunte.
Capisco che è il momento di passare ai fatti…mi metto la mano nelle mutande e tiro fuori il pisello, me lo scappello davanti alla sua faccia, l’odore aspro del sesso ci raggiunge entrambi nelle narici, lei quasi si ritrae ma io la prendo per la testa, sul velo, e la spingo contro il cazzo “vieni Paola, vieni…continua a pregare il tuo dio succhiandomi il cazzo…anche questo è amore! Prendilo in bocca e succhialo, ti è sempre piaciuto fare pompini, lo so, me lo raccontava sempre tua cugina (mia moglie)…” lei mi guarda esterrefatta, gli occhi spalancati in un moto di stupore, ma mentre gli avvicino la cappella apre timidamente la bocca e allora gli infilo subito il cazzo dentro!
Suor Paola ha ancora le mani giunte in preghiera, il mio uccello entra per metà nella sua bocca, lei ha gli occhi aperti in alto verso di me, stordita e stupita, e gli dico con voce austera e imperiosa “sorella Paola, succhia questo membro…è il tuo dio adesso…adoralo…fammi godere della tua bocca, che prima recitava l’ave Maria e ora succhia il cazzo di un devoto cristiano…” e dicendo questo le spingo tutto il cazzo in gola, poi le dò il ritmo del pompino facendogli fare avanti e indietro con la testa lungo l’asta di carne bollente e dura come il marmo…
La timida suorina succhiava benissimo il cazzo, la sua lingua ogni tanto si muoveva intorno al bastone e alla cappella, regalandomi guizzi di vero piacere! Le mani le teneva giunte, quando il pisello gli usciva dalla bocca proferiva qualche confusa preghiera “…tu sei il mio signore…la mia anima è la tua…ti prego signore dio nostro, nei cieli come in terra…dacci oggi il nostro pane quotidiano…” questa situazione, con me in piedi e una suorina di 29 anni che mi ciucciava il pisello in ginocchio mentre pregava, mi eccitavano da impazzire e mi facevano sentire un vero satiro…un demonio…le presi le mani e me le misi intorno al pisello “dai sorella, usa le mani e prega per bene…maneggia questo sacro bastone…dai, fammi godere troia di una suora!!” la novizia mi masturbò benissimo, seppur timidamente, tenendosi la cappella tra le labbra, le sue mani scorrevano devotamente sul mio pisellone…era una situazione troppo eccitante ed io stavo per godere! Dopo varie volte che rinviavo l’orgasmo, mi lasciai andare proferendo una marea di bestemmie e insulti, come un vecchio porco assatanato “dai…dai suor Paola…succhia succhia troietta, sto godendo…eccomi che sborro…ti sborro in bocca suora…porco dio sto sborrando!!” dopo un secondo, un fiume di sperma si riversò nella sua bocca, allagandola…lei cercava di tirarsi indietro ma io la tenevo ferma per la testa, poi tirai fuori il cazzo e le schizzai il resto della sborrata addosso, in viso, sul seno e sul crocefisso di legno, che si ricopri di sperma caldo e vischioso!
Finita l’eiaculazione, suor Paola era viola in viso per l’eccitazione e la vergogna, tutta lorda di sperma, rimase immobile…le presi il crocefisso e glielo misi davanti alle labbra e ordinai satanico “dai, troia di una suora, lecca la sborra sul tuo cristo, leccalo…puliscilo…” Paola, quasi in trance, iniziò a leccare lo sperma sulla croce in legno, ripulendola ben bene e mandando giù il seme leccato.
La situazione era troppo eccitante per smetterla, ero preso da un vortice di libidine e sadismo…la presi per le spalle e la misi sul letto, le strappai letteralmente la sottana color carne sul davanti, mettendo allo scoperto le sue piccole tette…gliele leccai avido, mordendo i capezzoli induriti, poi scesi con la lingua lungo tutta la pancia sino alla fica,gli sfilai di prepotenza le mutandine bianche candide e iniziai a leccargliela come un cane bavoso, sulla clitoride, tra le labbra, sputandoci dentro e succhiando il nettare di umori che suor Paola secerneva eccitata come una troietta, gemendo alle mie leccate profonde e vogliose! Gemevamo forte entrambi, ma mia moglie dormiva profondamente, drogata dal sonnifero.
Aveva la micetta profumata di pulito, era bagnatissima…le infilai due dita dentro e la masturbai parecchio, facendola godere da matti e provocandole un orgasmo…strinse le gambe per la vergogna, ma io gliele riaprii con violenza, continuando a leccarla e masturbarla. Il mio cazzo si riprese subito, diventando durissimo nuovamente…tornai verso la sua bocca, strisciando la cappella sul seno e sui capezzoli, e facendomi fare un breve pompino…la suorina era completamente stordita dalla droga, faceva tutto quello che le dicevo con cristiana rassegnazione e devozione!
Passai la cappella sul crocefisso, che gli feci baciare dopo “bacialo puttana di una suora, bacia il tuo dio…senti che buono, sa di cazzo…” poi gli misi il membro davanti alla fica e lo spinsi dentro con tutta l’energia che avevo…suor Paola spalancò gli occhi e cacciò un urlo acuto e disperato, gli avevo sfondato l’utero ormai in disuso da anni con un solo colpo…si tirò su sui gomiti guardandomi stupefatta dal dolore e dall'eccitazione, quindi presi a scoparla con foga e ritmo, ignorando le sue proteste e il suo delirio religioso “dio mio…dio mio…fermati Andrea, ti prego, mi sfondi…mio dio ti prego e scongiuro salvami dal demonio…la santa provvidenza ti perdoni Andrea…la madonna mi protegge sempre…Cristoooo che bel cazzo…oddio che bello averlo dentro…il signore è il mio pastore…siiii scopami mio dioooo….” Ero eccitato da quel turpiloquio, mi scopavo questa ragazzina dalla metà dei miei anni come un satiro affamato di fica…il mio bel pisellone entrava e usciva dal quel taglio di carne umido con decisione, potenza, godimento…ogni tanto lo sfilavo del tutto, mi abbassavo e gli leccavo la fichetta, sputandoci dentro e poi la riscopavo di nuovo!!
La guardavo negli occhi e mi eccitavo sempre di più “godi, godi…godi troia di una suora…fatti scopare dal tuo unico signore e pastore e godi!...il mio cazzo è il tuo unico dio…godi troietta!” poi le prendevo il crocefisso e glielo mettevo sulla bocca e lei lo baciava religiosamente mentre i miei colpi la scuotevano dai piedi alla testa, coperta ancora con il velo monacale sulla testa!
Suor Paola ebbe un paio di orgasmi, sottolineati da strilli e sospiri profondi, sentivo che la fica le scoppiava in fiamme e gli umori uscivano fuori, allagando il letto…
Tirai fuori il cazzo, la girai e la misi alla pecorina sul letto, lubrificai il piccolo buchetto di culo con saliva e leccate e con i suoi stessi umori della fica…poggiai la cappella sull'ano, sussurrando satanico “padre nostro che sei nei cieli, dammi il vigore di incularmi questa tua sorella nella fede…suor Paola, io ti rompo il culo nel nome del padre del figlio e dello spirito santo….” E spinsi il mio membro con vigore dentro il culo, facendo sobbalzare la piccola suorina sul letto dal dolore…il cazzo entrò a fatica, ma una volta dilatato l’ano passò nello sfintere rompendogli il culo, nel caldo e nell’umido delle sue interiora!
Suor Paola rimase senza fiato, strinse il lenzuolo tra le mani e soffocò le urla nel cuscino…la inculai per bene, recitando altre preghiere e alternando bestemmie varie…"prendi questo cazzo suor Paola, ti inculo nel nome di cristo…godi, puttanella, godi in nome della tua madonna, vergine come te…che bel culo benedetto che hai…” e spingevo sempre di più il cazzo dentro, arrivando fino alle palle.
Non potevo più trattenermi, mi sentivo un vecchio satiro diabolico che si monta una sacerdotessa vergine del bosco, aumentai il ritmo stringendola per i piccoli fianchi, poi dietro un urlo satanico le sborrai quasi tutto in culo "aaaahhhh vengooo, sborroooo porco dio vengooo...ti sborro in culo puttana di una suora...."…fu meraviglioso!!! Sentivo dalla cappella fuoriuscire tutta la marea di sperma che avevo dentro, allagandogli lo sfintere, poi lo tirai fuori e finii di eiaculare dentro la fichetta…suor Paola girò la testa verso di me inorridita e stupita, sgranando gli occhi “mio dio cosa hai fatto…mi sei venuto dentro…nooooo, dio ti perdoni Andrea, mi hai sburrato dentro…la madonna vergine mi assista…mi sei venuto dentro…mi hai riempito del tuo seme…oh dio che meraviglia…sono piena di te…oddio cazzoooo” continuai a scoparla per un po’, poi mi tirai fuori, mi asciugai la cappella con la sua sottoveste e la baciai in bocca a lungo, carezzandogli le tette eccitate, infilandogli un dito nel culo ormai slargato e bagnato di umori e sperma.
Avrei continuato a scoparmi quella suorina tutta la notte, ma ormai era tardi, mi alzai e andai via dalla sua cameretta, lasciandola sul letto così, con la sottoveste strappata e sporca, le mutande per terra, il velo e la faccia rigati da schizzi di sperma così come la croce sul petto macchiata del mio seme…
La mattina dopo, mia moglie si alzò lamentandosi di un fastidioso mal di testa, la cuginetta suora arrivò in cucina con una misera vestaglietta da convento, senza velo e pulita in viso…i capelli corti biondi tradivano un taglio classico, l’occhio era stanco e confuso, balbettò qualcosa circa dei brutti sogni, mi guardò e sorrise timidamente, quindi si sedette a tavola con noi per la colazione, dicendo “ mi devo sbrigare, tra poco devo scappare a messa…mi devo anche confessare…” mi guardò e sorrise imbarazzata.
Prega, prega che ti fa bene!
La mia ex moglie aveva molte doti e molti difetti, come tutte le donne. Tra le doti, c'era quella di avere una cugina particolarmente carina, Paola. Molto più giovane di noi due, circa 29 anni, aveva sempre avuto un debole per me e ricambiava volentieri i miei sguardi e le mie piccole attenzioni, ed è stata una bella tentazione non provare a portarmela a letto, per rispetto al legame familiare, ma gli ho comunque dedicato innumerevoli seghe. Comunque, dopo essere stata fidanzata con uno stronzo di ragazzo per 3 anni, è stata lasciata ed ha avuto una profonda crisi mistica che l’ha portata a entrare in convento, nell'ordine delle Piccole Sorelle del Sacro Cuore a Roma. Appena terminato il percorso di noviziato ed ottenuto l’ordinazione, Paola telefona a mia moglie e l’avverte che passerà per Genova per venire a festeggiare il grande evento. Ed eccola, suor Paola, nel suo abitino marrone da suora, il velo che le cinge la testa, un ciuffo di capelli finissimi biondi che le esce dalla cuffia bianca, le scarpe e la borsetta orribili da monaca, ma nonostante tutto questo Paola sfoggia ancora il solito fisico piccolo e ben proporzionato che mi ha sempre attratto, le tettine sode e appuntite in evidenza da sotto il maglioncino grigio monacale, le manine curate e senza smalto…il suo sguardo è sereno e limpido, ma quando mi guarda tradisce ancora una forte “simpatia”! A tavola, a cena, ci racconta delle esperienze in convento, la preghiera, le messe ogni giorno, il raccoglimento in completa solitudine, le privazioni grandi e piccole e…la mancanza di uomini...e qui la voce tradisce una leggera emozione! Paola non è mai stata una di quelle ragazze divoratrici di uomini, anzi era molto timida, ma mia moglie mi raccontava spesso comunque della sua passione repressa e della voglia di avere un uomo accanto...A vederla adesso, così dimessa nell'abito monacale, ma ancora così giovane e carina, senza un maschio, mi sale l'eccitazione! Ho un lampo di genio diabolico…penso subito che ho ancora nel cassetto dello studio una fiala di quella pozione mista a base di hashish che mi ha dato un collega di laboratorio…poi per mia moglie penso a delle gocce abbondanti di sonnifero…Le faccio accomodare in salotto per una tisana, la preparo io in cucina, ma nelle rispettive tazze verso le “pozioni magiche”. La stanchezza le attanaglia subito, dopo aver bevuto la tisana. Suor Paola si ritira nella stanza degli ospiti, mia moglie va a letto e crolla subito in un sonno profondo, io faccio finta di coricarmi con lei. Dopo circa mezz’ora, mi alzo, e in mutande e canottiera mi avvio nella stanzetta di Paola, socchiudo piano la porta e la vedo che prega in ginocchio ai lati del letto! Nella penombra mistica, ha le mani giunte, ancora con il velo in testa ma è in sottana, una croce di legno sul petto in mezzo ai piccoli seni, biascica delle preghiere ma barcolla con il corpo…la "tisana" stava facendo effetto!
Mi avvicino lentamente, ho il cazzo eretto dentro le mutande, lo tocco minaccioso, suor Paola si gira, mi osserva inebetita, ha lo sguardo fisso i mezzo alle mie gambe, è rossa in viso dalla vergogna…balbetta qualcosa “Andrea…ancora in piedi?...stavo dicendo le orazioni…mi sento confusa…che strano…mi gira la testa…aiutami…” rimane in ginocchio sul tappetino a fianco del lettino, le sono subito davanti al viso con il pacco enorme…le sussurro “Paola, stai tranquilla, sarai stanca…ora ti passa…continua a pregare il tuo dio, vedrai come starai bene…” lei mi sorride, barcolla sulle ginocchia verso di me, il mio cazzo aumenta di volume, fa capolino dalle mutande…lei lo guarda stupita…sorride imbarazzata, ha ancora le mani giunte.
Capisco che è il momento di passare ai fatti…mi metto la mano nelle mutande e tiro fuori il pisello, me lo scappello davanti alla sua faccia, l’odore aspro del sesso ci raggiunge entrambi nelle narici, lei quasi si ritrae ma io la prendo per la testa, sul velo, e la spingo contro il cazzo “vieni Paola, vieni…continua a pregare il tuo dio succhiandomi il cazzo…anche questo è amore! Prendilo in bocca e succhialo, ti è sempre piaciuto fare pompini, lo so, me lo raccontava sempre tua cugina (mia moglie)…” lei mi guarda esterrefatta, gli occhi spalancati in un moto di stupore, ma mentre gli avvicino la cappella apre timidamente la bocca e allora gli infilo subito il cazzo dentro!
Suor Paola ha ancora le mani giunte in preghiera, il mio uccello entra per metà nella sua bocca, lei ha gli occhi aperti in alto verso di me, stordita e stupita, e gli dico con voce austera e imperiosa “sorella Paola, succhia questo membro…è il tuo dio adesso…adoralo…fammi godere della tua bocca, che prima recitava l’ave Maria e ora succhia il cazzo di un devoto cristiano…” e dicendo questo le spingo tutto il cazzo in gola, poi le dò il ritmo del pompino facendogli fare avanti e indietro con la testa lungo l’asta di carne bollente e dura come il marmo…
La timida suorina succhiava benissimo il cazzo, la sua lingua ogni tanto si muoveva intorno al bastone e alla cappella, regalandomi guizzi di vero piacere! Le mani le teneva giunte, quando il pisello gli usciva dalla bocca proferiva qualche confusa preghiera “…tu sei il mio signore…la mia anima è la tua…ti prego signore dio nostro, nei cieli come in terra…dacci oggi il nostro pane quotidiano…” questa situazione, con me in piedi e una suorina di 29 anni che mi ciucciava il pisello in ginocchio mentre pregava, mi eccitavano da impazzire e mi facevano sentire un vero satiro…un demonio…le presi le mani e me le misi intorno al pisello “dai sorella, usa le mani e prega per bene…maneggia questo sacro bastone…dai, fammi godere troia di una suora!!” la novizia mi masturbò benissimo, seppur timidamente, tenendosi la cappella tra le labbra, le sue mani scorrevano devotamente sul mio pisellone…era una situazione troppo eccitante ed io stavo per godere! Dopo varie volte che rinviavo l’orgasmo, mi lasciai andare proferendo una marea di bestemmie e insulti, come un vecchio porco assatanato “dai…dai suor Paola…succhia succhia troietta, sto godendo…eccomi che sborro…ti sborro in bocca suora…porco dio sto sborrando!!” dopo un secondo, un fiume di sperma si riversò nella sua bocca, allagandola…lei cercava di tirarsi indietro ma io la tenevo ferma per la testa, poi tirai fuori il cazzo e le schizzai il resto della sborrata addosso, in viso, sul seno e sul crocefisso di legno, che si ricopri di sperma caldo e vischioso!
Finita l’eiaculazione, suor Paola era viola in viso per l’eccitazione e la vergogna, tutta lorda di sperma, rimase immobile…le presi il crocefisso e glielo misi davanti alle labbra e ordinai satanico “dai, troia di una suora, lecca la sborra sul tuo cristo, leccalo…puliscilo…” Paola, quasi in trance, iniziò a leccare lo sperma sulla croce in legno, ripulendola ben bene e mandando giù il seme leccato.
La situazione era troppo eccitante per smetterla, ero preso da un vortice di libidine e sadismo…la presi per le spalle e la misi sul letto, le strappai letteralmente la sottana color carne sul davanti, mettendo allo scoperto le sue piccole tette…gliele leccai avido, mordendo i capezzoli induriti, poi scesi con la lingua lungo tutta la pancia sino alla fica,gli sfilai di prepotenza le mutandine bianche candide e iniziai a leccargliela come un cane bavoso, sulla clitoride, tra le labbra, sputandoci dentro e succhiando il nettare di umori che suor Paola secerneva eccitata come una troietta, gemendo alle mie leccate profonde e vogliose! Gemevamo forte entrambi, ma mia moglie dormiva profondamente, drogata dal sonnifero.
Aveva la micetta profumata di pulito, era bagnatissima…le infilai due dita dentro e la masturbai parecchio, facendola godere da matti e provocandole un orgasmo…strinse le gambe per la vergogna, ma io gliele riaprii con violenza, continuando a leccarla e masturbarla. Il mio cazzo si riprese subito, diventando durissimo nuovamente…tornai verso la sua bocca, strisciando la cappella sul seno e sui capezzoli, e facendomi fare un breve pompino…la suorina era completamente stordita dalla droga, faceva tutto quello che le dicevo con cristiana rassegnazione e devozione!
Passai la cappella sul crocefisso, che gli feci baciare dopo “bacialo puttana di una suora, bacia il tuo dio…senti che buono, sa di cazzo…” poi gli misi il membro davanti alla fica e lo spinsi dentro con tutta l’energia che avevo…suor Paola spalancò gli occhi e cacciò un urlo acuto e disperato, gli avevo sfondato l’utero ormai in disuso da anni con un solo colpo…si tirò su sui gomiti guardandomi stupefatta dal dolore e dall'eccitazione, quindi presi a scoparla con foga e ritmo, ignorando le sue proteste e il suo delirio religioso “dio mio…dio mio…fermati Andrea, ti prego, mi sfondi…mio dio ti prego e scongiuro salvami dal demonio…la santa provvidenza ti perdoni Andrea…la madonna mi protegge sempre…Cristoooo che bel cazzo…oddio che bello averlo dentro…il signore è il mio pastore…siiii scopami mio dioooo….” Ero eccitato da quel turpiloquio, mi scopavo questa ragazzina dalla metà dei miei anni come un satiro affamato di fica…il mio bel pisellone entrava e usciva dal quel taglio di carne umido con decisione, potenza, godimento…ogni tanto lo sfilavo del tutto, mi abbassavo e gli leccavo la fichetta, sputandoci dentro e poi la riscopavo di nuovo!!
La guardavo negli occhi e mi eccitavo sempre di più “godi, godi…godi troia di una suora…fatti scopare dal tuo unico signore e pastore e godi!...il mio cazzo è il tuo unico dio…godi troietta!” poi le prendevo il crocefisso e glielo mettevo sulla bocca e lei lo baciava religiosamente mentre i miei colpi la scuotevano dai piedi alla testa, coperta ancora con il velo monacale sulla testa!
Suor Paola ebbe un paio di orgasmi, sottolineati da strilli e sospiri profondi, sentivo che la fica le scoppiava in fiamme e gli umori uscivano fuori, allagando il letto…
Tirai fuori il cazzo, la girai e la misi alla pecorina sul letto, lubrificai il piccolo buchetto di culo con saliva e leccate e con i suoi stessi umori della fica…poggiai la cappella sull'ano, sussurrando satanico “padre nostro che sei nei cieli, dammi il vigore di incularmi questa tua sorella nella fede…suor Paola, io ti rompo il culo nel nome del padre del figlio e dello spirito santo….” E spinsi il mio membro con vigore dentro il culo, facendo sobbalzare la piccola suorina sul letto dal dolore…il cazzo entrò a fatica, ma una volta dilatato l’ano passò nello sfintere rompendogli il culo, nel caldo e nell’umido delle sue interiora!
Suor Paola rimase senza fiato, strinse il lenzuolo tra le mani e soffocò le urla nel cuscino…la inculai per bene, recitando altre preghiere e alternando bestemmie varie…"prendi questo cazzo suor Paola, ti inculo nel nome di cristo…godi, puttanella, godi in nome della tua madonna, vergine come te…che bel culo benedetto che hai…” e spingevo sempre di più il cazzo dentro, arrivando fino alle palle.
Non potevo più trattenermi, mi sentivo un vecchio satiro diabolico che si monta una sacerdotessa vergine del bosco, aumentai il ritmo stringendola per i piccoli fianchi, poi dietro un urlo satanico le sborrai quasi tutto in culo "aaaahhhh vengooo, sborroooo porco dio vengooo...ti sborro in culo puttana di una suora...."…fu meraviglioso!!! Sentivo dalla cappella fuoriuscire tutta la marea di sperma che avevo dentro, allagandogli lo sfintere, poi lo tirai fuori e finii di eiaculare dentro la fichetta…suor Paola girò la testa verso di me inorridita e stupita, sgranando gli occhi “mio dio cosa hai fatto…mi sei venuto dentro…nooooo, dio ti perdoni Andrea, mi hai sburrato dentro…la madonna vergine mi assista…mi sei venuto dentro…mi hai riempito del tuo seme…oh dio che meraviglia…sono piena di te…oddio cazzoooo” continuai a scoparla per un po’, poi mi tirai fuori, mi asciugai la cappella con la sua sottoveste e la baciai in bocca a lungo, carezzandogli le tette eccitate, infilandogli un dito nel culo ormai slargato e bagnato di umori e sperma.
Avrei continuato a scoparmi quella suorina tutta la notte, ma ormai era tardi, mi alzai e andai via dalla sua cameretta, lasciandola sul letto così, con la sottoveste strappata e sporca, le mutande per terra, il velo e la faccia rigati da schizzi di sperma così come la croce sul petto macchiata del mio seme…
La mattina dopo, mia moglie si alzò lamentandosi di un fastidioso mal di testa, la cuginetta suora arrivò in cucina con una misera vestaglietta da convento, senza velo e pulita in viso…i capelli corti biondi tradivano un taglio classico, l’occhio era stanco e confuso, balbettò qualcosa circa dei brutti sogni, mi guardò e sorrise timidamente, quindi si sedette a tavola con noi per la colazione, dicendo “ mi devo sbrigare, tra poco devo scappare a messa…mi devo anche confessare…” mi guardò e sorrise imbarazzata.
Prega, prega che ti fa bene!
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