Come spumante a Capodanno
di
fabrizio
genere
poesie
...e poi un giorno volgi lo sguardo verso il basso, e anzichè vedere il sesso scomparire inghiottito dalla bocca del tuo amante riesci solo scorgere il sorgere e il tramontare della crapapelata da dietro l'orizzonte della tua pancia mentre con le gambe varicose si puntella al letto per non perdere il ritmo...
e allora ripensi alle decine di donne e uomini accucciati fra le tue cosce e nella cui bocca hai intinto e ritratto il tuo sesso; ai litri di sperma versato, ingoiato, spruzzato a fiumi tutt'attorno come spumante a Capodanno; agli odori, ai sapori, alle gocce di sudore ruscellanti su corpi sudati e a quelle mani gelide che si insinuano dove la pelle è più sensibile e rattrappiscono le tue intimità; agli ansimare ai sospirare ai gemere agli urlare di piacere con intensità, profondità, timbro e ritmo ogni volta differenti; e ti chiedi dove diavolo sono finiti tutti quanti, se stanno bene, se sono ancora fra noi, o se proprio in quel preciso istante stanno facendo sparire nella loro bocca il sesso dell'amante del momento; se ogni tanto si ricordano di te o se i minuti passati assieme nella piacevolezza si sono dissolti come fumo nell'aria nella moltitudine di attimi belli, brutti, noiosi, inconsistenti...
e poi pensi che la vita in fondo è fatta di fili colorati, alcuni brillanti, altri opachi, talvolta trasparenti... e quello che conta sono i nodi, le trecce, i garbugli che si creano e che ti costringono a fermarti per dipanare la matassa e a provare a tessere qualcosa che ti possa avvolgere, o asciugare, o quantomeno impedire che i fili tornino ad aggrovigliarsi...
...e poi crapapelata è qui, con te, e si sta dannando per godere e farti godere; allora non pensi più al passato che è passato, chiudi gli occhi e comincia a sentire le prime contrazioni che anche quest'anno ti condurranno a lanciare verso il cielo un sempre nuovo fiotto di seme, come fosse spumante a Capodanno...
e allora ripensi alle decine di donne e uomini accucciati fra le tue cosce e nella cui bocca hai intinto e ritratto il tuo sesso; ai litri di sperma versato, ingoiato, spruzzato a fiumi tutt'attorno come spumante a Capodanno; agli odori, ai sapori, alle gocce di sudore ruscellanti su corpi sudati e a quelle mani gelide che si insinuano dove la pelle è più sensibile e rattrappiscono le tue intimità; agli ansimare ai sospirare ai gemere agli urlare di piacere con intensità, profondità, timbro e ritmo ogni volta differenti; e ti chiedi dove diavolo sono finiti tutti quanti, se stanno bene, se sono ancora fra noi, o se proprio in quel preciso istante stanno facendo sparire nella loro bocca il sesso dell'amante del momento; se ogni tanto si ricordano di te o se i minuti passati assieme nella piacevolezza si sono dissolti come fumo nell'aria nella moltitudine di attimi belli, brutti, noiosi, inconsistenti...
e poi pensi che la vita in fondo è fatta di fili colorati, alcuni brillanti, altri opachi, talvolta trasparenti... e quello che conta sono i nodi, le trecce, i garbugli che si creano e che ti costringono a fermarti per dipanare la matassa e a provare a tessere qualcosa che ti possa avvolgere, o asciugare, o quantomeno impedire che i fili tornino ad aggrovigliarsi...
...e poi crapapelata è qui, con te, e si sta dannando per godere e farti godere; allora non pensi più al passato che è passato, chiudi gli occhi e comincia a sentire le prime contrazioni che anche quest'anno ti condurranno a lanciare verso il cielo un sempre nuovo fiotto di seme, come fosse spumante a Capodanno...
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