Un breve momento di eternità

di
genere
gay

Siamo distesi, e la nostra nudità non ha nulla di malizioso od osceno, è solo assenza di vestiti e di pudori.
La mia testa si solleva e si abbassa al respiro del ventre dove appoggia, e sotto la nuca sento la tua eccitazione. Ma al piacere che darebbe il voltarmi e il prenderlo in bocca preferisco quello di restare mollemente li, ad ascoltare il suono della tua voce e la tua mano che pigramente mi accarezza il petto.
Anche io sono eccitato, una eccitazione rilassata che non pretende, che non desidera, ma che resta acquattata sapendo che avverà.
Le spirali disegnate dalla tua mano piano si centrano sui capezzoli procurandomi per ogni sfregamento un brivido di dolce dolore.
Un gemito ti spinge ad allungare la mano e a farla muovere sull’asta che prima di te altri uomini, altre donne, io stesso, hanno percorso in passato; ricordo ogni esitante pressione, ogni ritmo assecondato, ogni intensità regalatami, e mi dispongo ad offrirti lo spettacolo del mio piacere.
Con un ultimo respiro ejaculo, e nello sperma che si spande oziosamente intingi il dito e disegni figure sul mio petto.
Mi volto, lo prendo in bocca, e assaporo il gusto di questo nostro breve momento di eternità.
scritto il
2017-12-27
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