Persiane chiuse (ricordi di un voyeur)

di
genere
voyeur

La mia dirimpettaia fa la massaggiatrice. E' una brunetta sui quaranta-quarantacinque anni, con due figli già grandi. Non ho mai visto un padre, quindi o è vedova o divorziata o ex ragazza madre. Da dietro la persiana chiusa spio da tre anni i suoi massaggi. Ho visto spogliarsi donne di tutte le età e di tutte le corporature, belle, brutte, magre, grasse, sode, mollicce. Mi sono passati davanti agli occhi interi campionari di biancheria intima. Confesso che questi corpi spesso imperfetti, segnati da cellulite o smagliature, da fianchi troppo larghi o cosce troppo grosse, da sederi bassi o da tettine salvate da miracolosi reggiseni, mi eccitano più di quelli che si vedono sul web. Sono gli stessi corpi che queste donne mostrano sulle spiagge d'estate ma l'effetto non è lo stesso, qui le spio nell'intimità, in situazioni molto più intriganti. E poi vedere le sapienti mani della brunetta che manipolano la carne davanti, dietro, all'interno delle gambe, sotto l'elastico delle mutande, è un godimento totale.
La scorsa estate, persino uno come me, abituato a sorprese improvvise e a brividi imprevisti, rimase spiazzato. La brunetta massaggiava una donna alta, muscolosa, dai capelli biondi e ricci. Ad un tratto la bionda la strinse a sé e se la tirò addosso, cominciando a baciarla ripetutamente sul viso. L'altra cercava di divincolarsi ridendo ed emettendo dei gridolini forse di sorpresa, forse di piacere, ma alla fine non si dibatteva più, il corpo vestito disteso su quello seminudo della bionda, le mani di quest'ultima che la spogliavano poco a poco. Un colpo di scena inaspettato e strepitoso come quello di tanti anni fa, quando iniziò la mia carriera di voyeur.

I ricordi si affollano, senza un ordine preciso, sparsi nel tempo.
La bambina che faceva pipì nel cortile, pensando che nessuno la vedesse.
La signora che una sera d'estate girava per casa con le enormi poppe nude.
Fulvia, la mia vicina più bella di sempre, che si pettinava davanti allo specchio, con indosso solo uno slip bianco. E una fitta al cuore quando la vidi, qualche tempo dopo, abbracciarsi e baciarsi con uno dal fisico di granatiere, dall'aria soddisfatta.
I bambini che seminascosti fra le auto si denudavano e se li mostravano l'un l'altro.
Il ragazzo che si masturbava in bagno, lasciando la finestra aperta in un impeto di esibizionismo.
Nessun film porno è paragonabile a ciò che si vede da dietro una persiana chiusa.

Nella nostra vecchia casa il salotto buono rimaneva chiuso e inaccessibile per la maggior parte dell'anno. Mia madre aveva una cura maniacale nel tenere pulita la stanza, nell'evitare che i mobili antichi e il grande tavolo con il ripiano di vetro potessero essere sporcati o rovinati dalle manate di visitatori inopportuni. La finestra natutalmente era quasi sempre serrata, la persiana puntualmente abbassata. E all'età di dieci anni scoprii che le fessure erano tante porte spalancate verso l'ignoto. Di fronte a noi abitava una giovane coppia di sposi, lei si chiamava Mimma, era una piccola e graziosissima ragazza, d'estate girava per casa in pantaloncini e quando stirava si metteva in bikini. Ero innamorato di Mimma e lo fui ancora di più quando un pomeriggio la vidi slacciarsi il reggiseno e allattare la sua bambina. Le sue tette piccole e sode furono le prime che vidi e turbarono numerosi sonni di quegli anni. Povera Mimma ! Il marito era manesco, ogni tanto le mollava uno schiaffo, io fremevo e immaginavo di essere adulto, di diventare il suo amante, portarla via, fuggire con lei e sentirmi dire: ti aspettavo da sempre. Dopo una seconda bambina cambiarono casa e non li vidi più. Del resto avevo altri vicini da spiare. La finestra affacciava su una specie di cortile e dietro ogni balcone e tapparella si nascondeva qualcosa o qualcuno da scrutare. Ricordo la vecchia signora sola, seduta davanti alla televisione, le rare visite della figlia che si fermava mezz'ora, fumava e beveva una tazza di caffé e andava via. La signora una mattina non si alzò più ma se ne accorsero solo dopo una settimana, quando un odore nauseabondo si era sparso per il cortile. Al piano di sopra vedevo spesso di sera una ragazza di nome Cinzia che si spogliava per mettersi in pigiama. Era bruttina ma il corpo non era male e fantasticai molto anche su di lei. All'ultimo piano, a sinistra, una donna grassa e brutta viveva con due figli magri e belli, un maschio e una femmina. La ragazza si chiamava Rosy, la vedevo spesso baciarsi e toccarsi con il suo ragazzo. Era viziata e prepotente, litigava continuamente con la madre e il fratello, la sua voce stridula attraversava il cortile e si perdeva lontano. D'estate usciva sul terrazzo in tenuta balneare e certo non poteva essere la madre a rimproverarla visto che girava per casa con addosso una maglietta e uno slip che a malapena le copriva il grande culo. La casa era frequentata da numerosi ragazzi che andavavo e venivano. Ogni tanto si svuotava e la madre restava sola, tranne una sera che la vidi baciare e accarezzare un ragazzo dell'età dei figli ma subito tirò la tenda e non vidi più nulla. Poi un giorno vidi auto della polizia in cortile e uomini in divisa affacciarsi alle finestre della casa. Trovarono pastiglie, erbe di vario tipo, polveri bianche. Furono portati via la madre, i figli, il fidanzato di Rosy, altri ragazzi presenti al momento dell'irruzione. Rosy era appena diventata maggiorenne, le appiopparono una condanna a cinque anni. Nemmeno di lei seppi più nulla.
Sopra Mimma abitava una bella donna che aveva una figlia di nome Nora. Io spiavo questa bambina ma anche lei spiava gli altri. Di fronte a lei, sotto la casa di Rosy, una donna giovane e sovrappeso aveva un bellissimo bambino biondo. Un giorno gli fece il bagno lasciando la finestra aperta e Nora, nascosta dietro un vaso di fiori spiava la scena mentre io, dietro la persiana, spiavo lei. Poi un giorno venne a trovarla una cuginetta più grande, sui dodici anni, ed era estate, faceva caldo, si spogliarono sul terrazzo restando solo con lo slip, e la cugina era in pieno sviluppo, i piccoli seni già pronunciati e invitanti, che lei copriva con finto pudore quando era davanti agli adulti, finché una voce maschile non le ordinò di rivestirsi.
Quando Mimma se ne andò, venne al suo posto una famiglia con padre, madre e due figlie, cambiarono il terrazzo in una veranda coperta da vetri smerigliati e una sera d'estate una delle figlie, rimasta sola in casa, fece l'amore con un ragazzo e un gioco di ombre cinesi attraverso i vetri, oltre ai gemiti che mi arrivavano appena attutiti, mi fece intravvedere un rapporto orale.
Di qualcuna di loro mi procurai il numero di telefono. Mi piaceva vederle mentre aspettavano una risposta che non arrivava, trafelate e mezze nude perché avevo cura di chiamarle nei momenti più imbarazzanti. Una volta a Mimma dissi che era bona, lei non rispose nulla, riattaccò quasi subito ma non poteva sapere che le vedevo un sorriso compiaciuto sulle labbra. Chi era quel ragazzino che faceva lo scemo al telefono?

La massaggiatrice e la sua amica sono sempre più assatanate. Quasi ogni sera, approfittando dell'assenza dei figli, evidentemente in vacanza, mi offrono in diretta un film a luci rosse. Non so perché lo facciano sul divano del salotto e non nella stanza da letto che dalla mia finestra non si vede ma per me è un vero colpo di fortuna. In questa casa in cui mi sono trasferito da quando sono rimasto solo, le opportunità di spiare sono molte di meno ma l'arrivo della massaggiatrice ha cambiato le cose. Con il cellulare riprendo i loro amplessi, non sono immagini nitide ma il solito gioco di ombre cinesi rende il tutto ancora più intrigante.

Gli sviluppi tecnologici hanno favorito non poco noi guardoni. La possibilità di scattare foto con il cellulare, di fare video, ha rivoluzionato le nostre vite. Il rimpianto per non averlo avuto in passato per immortalare qualche indimenticabile vicina è mitigato dall'uso che ne possiamo fare oggi. Fotografare e filmare i jeans a pelle delle ragazze, sedersi accanto a bonazze seminude che d'estate indossano minigone o shorts, salire sulle scale mobili dietro di loro, insinuare l'obiettivo in modo da riprendere gli slip sotto i miniabiti svolazzanti...Il massimo è quando in treno sei seduto davanti a una di loro, chiudi gli occhi, fingi di sonnecchiare e intanto il cellulare è rivolto verso le nudità nascoste sotto la gonna.
Le più belle sono sempre quelle che non avremo mai.

Però Mimma è stata la migliore. L'ho vista così tante volte nella sua vita più intima che sono stato uno di quelli che l'hanno conosciuta meglio. L'ho vista ridere, piangere, le ho immaginato pensieri non diversi dai suoi reali. Fossi stato più grande avrei avuto il coraggio di farmi avanti ? Lei non conoscerà mai chi l'ha desiderata di più nella sua vita.

Il ragazzo è comparso all'improvviso, inatteso. Vedo che fatica a trovare la chiave di casa, si fruga. Se suona, da il tempo alla madre e alla sua bionda amante di ricomporsi, di fingere un normale massaggio. Invece trova la chiave, sta aprendo. Ho il cuore in gola, questa nella mia vita di voyeur è un'esperienza che mi mancava, la reazione di un figlio che trova la madre in intimità con una donna. Qui non si tratta più di spiare corpi nudi o intrecci di gambe e di braccia ma di scrutare reazioni e comportamenti. Come reagirà il ragazzo ?
scritto il
2018-02-17
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