Alfa, beta ,gamma-La promessa mantenuta
di
Semiramis
genere
orge
Era ormai da un po’ di tempo che non vedevo più Y. datosi che lei si era trasferita a Bologna per l’università ora le sue lezioni mi mancavano davvero: scollature, tette sode e culetto prorompente, senza annoverare poi il camel-toe del suo carnoso organo sessuale. Tutto ciò era solo un amaro ricordo immerso nei libri di greco. Arrivava, nel frattempo, anche l’estate e quindi la mia insegnate sarebbe tornata, non vedevo l’ora di riabbracciarla. Mentre ero immerso nei miei pensieri sentii squillare al ritmo di Jump dei Van Hallen il mio nuovissimo smartphone trascinai la cornetta sullo schermo e subito sentii una voce conosciuta dire:”Pronto?” era il mio carissimo amico Federico che con la sua solita passione per i videogame mi accennava di voler programmare una sfida in uno dei giochi calcistici più gettonati per le console, accettai senza pensarci due volte e fissammo l’incontro per il prossimo sabato a casa mia. Così verso le 4 immerso nella brezza estiva mi appisolai quando fui svegliato dal cellulare era Sara un’amica del Liceo che voleva assolutamente venire a casa mia affinché le impartissi delle ripetizioni. Appisolato e ancora tra le braccia di Morfeo senza pensarci due volte accettai fissando il tutto per sabato e mi riaddormentai. Il sabato mattina giunse in fretta ed io aveva dimenticato sia della sfida con Federico che delle ripetizioni alla bella Sara. Andai in giro spensierato per il paese quando sentii una voce giungermi ai timpani, al solo risuono di questa sublime parlata, mi si drizzò il pene:” Finalmente” esclamai era Y. che di ritorno dall’università di Bologna mi aveva avvistato nella mia spensierata passeggiata. La vidi, era come la ricordavo la sua sagoma comprese le sue belle forme che erano rimaste impresse nella mia mente successivamente a quando avevamo avuto quell’incontro intimo. Queste figuravano ora, seppur coperte, in carne ed ossa dinnanzi a me. Ero in estasi e arrapato come un cane in calore legato alla corda. I miei occhi poi erano come collegati ad un dispositivo a raggi-x infatti ad intermittenza, come in un’allucinazione, la vedevo nuda, vestita o con una bella lingerie di pelle tutta attillata aderente alle forme come una catwoman dei porno. Lei era vestita come al solito in modo ginnico scarpetta da ginnastica e leggins lungo fino al ginocchio mentre sopra indossava una canottiera azzurra scollatissima quasi mi potevo tuffare in quello stacco di tette abbronzate. Dopo i saluti di routine passammo subito al sodo lei mi disse che erano tre mesi che non scopava e non ce la faceva più a masturbarsi ci incamminammo in un sentiero di campagna e lì si calò le mutande rividi finalmente la sua fica rosea sulla cui cima compariva una striscia di peli a ornarla provai a toccarla ma lei me lo proibì si girò e si mise a novanta twerkando a mo’ di Miley Cyrus sul mio pacco. Non indossava la biancheria, le diedi una palpata su una chiappa e lei si girò sorridente, si alzò, si ricompose e mi disse :”Ti ricordi la promessa che ti ho fatto quel giorno ?Dovevi mettermelo dietro e oggi lo farai” pensando al fatto che i miei genitori non c’erano accettai e fissai l’appuntamento alle quattro così si chinò a gambe divaricate, mi tirò fuori il cazzo, mi diede un bacio sulla capocchia e scappò via dicendo che era ora di pranzo, ricordandomi l’invito. Così tornai a casa eccitato pranzai e mi sedetti sul letto ad aspettarla verso le due e mezza sentii trillare il campanello aprii: ero pronto a sfoderare il mio organo quando vidi due paia di infradito alzai lo sguardo e vidi una faccetta lentigginosa e sorridente era Sara. Impallidii e d’improvviso mi ricordai di tutti gli appuntamenti fissati quel giorno la feci entrare sconvolto e non ebbi neanche il tempo di richiudere il portone che vidi balzare come un grillo Federico che aveva il suo amato Joystick targato Juventus tra le mani. Entrato anche lui chiesi permesso lasciandoli giù sul divano e mentre loro parlavano andai di sopra perché ahimè volevo telefonare Y. per avvisarla o magari sospendere, mio malgrado, l’appuntamento. Il cellulare tuttavia non fu dalla mia parte non c’era segnale neanche a pagarlo con i lingotti d’oro così mi accomodai in divano anche io pensando ad Y. che addirittura si era dovuta preparare per quell’incontro. Federico e Sara nel frattempo discutevano animatamente, sembravano conoscersi da una vita e di tanto in tanto non potevo non accorgermi delle attenzioni e dei profondi sguardi che il re delle console riservava ai graziosi piedini della ragazza. Ad un tratto Sara mi chiese se poteva togliersi gli infradito dal momento che lei era abituata a camminare scalza io le disse che non c’era alcun problema se li tolse, li passò a Federico, chiedendogli di riporli sul pavimento mentre fece ciò si sdraiò sul divano comodamente appoggiando i suoi adorabili piedini abbronzati sulle gambe del mio amico chiedendogli di aiutarla a sgranchire le dita. Federico diventò rosso, sgranò gli occhi e timoroso iniziò a sfiorarle le dita poi per smaltire la tensione iniziò a parlarmi e all’improvviso Sara con il piede destro si avvicinò alle sue labbra per zittirlo ficcandogli il tallone in bocca per poi riporre il delicato piedino comodamente sul pacco del ragazzo. Era eccitatissimo. D’un tratto sentii bussare il campanello era Y. uscii fuori e le spiegai tutto, stava per andare via infuriata quando Sara la chiamò. “Ti voglio salutare dove vai” disse Sara e contentissima Y. le corse in contro, le due, si abbracciarono come vecchie amiche mentre Federico era ancora confuso da tutto ciò. Y. e Sara chiesero un attimo di privacy si chiusero in cucina dicendo di voler parlare in privato mentre io e Federico aspettammo sul divano in silenzio. Chiesi al mio fidato amico di andarle a spiare attraverso la fessura della porta, conoscendo Y. Gettai l’occhio e vidi che Sara stava baciando appassionatamente la mia prof e di tanto in tanto portava la sua mano sulla fica di Y. Invitai Federico a guardare e lui come me rimase strabiliato e divertito dall’accaduto. Facevamo a turno per vederle mentre si baciavano e si toccavano con passione eravamo entrambi eccitatissimi quando, ad un tratto, le due si staccarono e, mentre Y. continuava a massaggiarsi la fica ancora coperta dal leggins, Sara aprì il frizer prese dei gelati e fece un cenno per invitare Ylenia ad uscire. Noi capimmo e ci andammo velocemente a sedere sul divano le due si trattennero ancora un po’ quando le vedemmo tornare, entrambi pensavamo a quelle scene eccitanti. Loro ci porsero i gelati e si sedettero di fronte a noi e divaricate le gambe, come una lucciola di strada che vende la sua mercanzia, iniziarono a mangiare il gelato. Mentre lo facevano mugolavano e lo succhiavano come un turgido cazzo tutto ciò era ovviamente eccitante, poi, ad un tratto Federico mi chiese se avessi un fazzoletto, negai, ma Sara disse di averne visti in cucina. Allora si recò lì e quando tornò porse a Federico un fazzoletto particolare: era un perizoma da donna. Allora Sara disse :”Scusami lo avevo tolto e ho pensato che almeno potesse servire a qualcosa”. Y. mi fece un occhiolino e si venne a sedere su di me mentre Sara a gambe divaricate si sedette a cavalcioni su Federico, a questo punto iniziò il bello. Le due ragazze infatti iniziarono a strofinarsi sui nostri pacchi la prof mi afferrò il cazzo che tenevo ancora nei pantaloni e disse:” Sara controlla il tuo” Sara si alzò e con un piede andò a massaggiare i genitali di Federico:” Possiamo andare” disse. Le due si alzarono e iniziarono nuovamente a strusciarsi e a baciarsi Sara mi chiese delle forbici, le presi in un cassetto e gliele porsi lei tagliò il leggins di Ylenia rispettivamente in corrispondenza di ano e vagina si abbassò e iniziò a leccarle la fica infilando prima un dito poi due tirandoli fuori leccandoli e mandandoli di nuovo dentro, poi le due si fermarono ci vennero incontro, ci fecero spogliare e mentre Ylenia succhiava, potentemente, il mio cazzo invece Sara dopo averlo fatto per un po’ di tempo a Federico decise di fare altro. Si tolse il leggins e gli mise i suoi graziosi piedi in faccia. Il mio amico colse subito il messaggio aprì la bocca e iniziò a leccarli e dopo poco mentre la mia Y. si faceva succhiare il carnoso clitoride Sara stava segando con i piedi Federico che gemeva felice di poter finalmente palpare, leccare e adoperare come fonte di piacere i piedi abbronzati dalla brezza estiva della bella Sara. Io e Y. invece stavamo placando le nostre solite voglie quando lei disse:” Sono pronta…sono venuta qua per farmi sfondare il culo, allora fallo!” si mise a novanta gradi quando vidi che il suo foro era otturato mi disse:” Toglilo, quello è un plug, una specie di fallo a forma di cuneo, lo metto dentro prima di ogni rapporto anale per aiutare la dilatazione del mio culetto” così lo afferrai e lo tirai fuori. Il culetto della mia prof si richiuse ma lei mi disse che potevo andare tranquillo dentro perché era morbidissimo infatti appena appoggiai il cazzo sull’orifizio questo si dilatò lentamente lasciandolo entrare, sembrava stessi penetrando una fica. Era stupendo ed era piacevolissimo, la stretta del culo mi faceva godere ancora di più. Sara e Federico invece dopo la sega con i piedi e sufficienti leccate passarono anche loro alla penetrazione: la ragazza si mise sdraiata su un tappetto del mio salotto in corrispondenza con me e Y. e a gambe divaricate muovendo energicamente con le mani il clitoride e le sue piccole labbra sporgenti pregava Federico come una troia in calore di sfondarla perché era troppo eccitata. Il mio amico iniziò a penetrarla ma ad un tratto Sara lo interruppe, si posizionò in modo che potesse leccare la fica di Y. e così mentre io penetravo analmente la mia partner e, tramite vagina, Federico faceva altrettanto a Sara quest’ultima si dilettava a stimolare la fica della mia prof che urlava per il piacere. Dopo poco le due ragazze si staccarono da noi e mentre ci segavano si masturbavano reciprocamente dandosi baci piccanti e saffici ad un tratto io e Federico ci guardammo in faccia: era arrivato il momento di sborrare così Y. e Sara con le dita nelle rispettive vagine si inginocchiarono e spalancarono le bocche che in un attimo vennero riempite dalla nostra sborra. Le due ragazze continuarono a sbocchinarci fino a che non rimase nemmeno una goccia di sperma sui nostri organi succhiandoci i testicoli quasi ad invitarli a ricaricarsi. Continuarono a masturbarsi quando entrambe di fronte a noi vennero inarcando le schiene all’unisono, anche noi leccammo le loro vagine fino a che queste non furono ripulite di tutto l’umore di fica. Come vedete la prof mantenne la sua promessa.
Buon orgasmo, SEMIRAMIS.
Buon orgasmo, SEMIRAMIS.
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