La tua cagna
di
Morena88
genere
etero
Il buio e il silenzio mi circondano...è frustrante ed altrettanto eccitante questa situazione: una benda scura mi impedisce di vedere ciò che accade attorno a me, mentre delle corde di iuta, costringono i miei polsi e le mie caviglie, ai quattro angoli del letto, esponendomi completamente, a te, mio Padrone, e impedendomi ogni minimo movimento.
Non ho via di scampo, sono costretta a subire tutto ciò che la tua perfida mente, sarà in grado di elaborare, e non che questo, mi dispiaccia.
Il fatto di essere immobilizzata, non poter vedere e di conseguenza, prevedere quale sarà la tua prossima mossa, mi fa sentire dannatamente tua... completamente in tuo potere. A questo pensiero, il cuore inizia a battere ad un ritmo sostenuto, nel petto. Mentre respiro rumorosamente, il corpo ha dei leggeri sussulti, accompagnati, qua e là, da piccoli brividi lungo la spina dorsale.
Ormai ho perso la cognizione del tempo. Sto impazzendo.
Voglio un contatto, il mio corpo, lo vuole. Ma so, che mi farai attendere... Tu, adori tormentarmi in questo modo.
Passano altri minuti di snervante, interminabile silenzio...
All’ improvviso, dita calde e delicate, iniziano a percorrere lentamente, troppo lentamente, tutta la lunghezza delle mie gambe, arrivando fino quasi al sesso caldo e voglioso, senza neppure sfiorarlo, per poi tornare verso le caviglie. Gemo, incapace di non godere di quella tortura.
La tua voce calda e bassa, mi inchioda al letto, più delle corde, togliendomi il fiato.
“Buongiorno, cagna...come sta andando?” Nella voce, una leggera nota di divertimento... divertimento, di chi sa esattamente, come sta andando.
A sentirmi chiamare così, il bacino si muove involontariamente e un’ altro gemito, si leva dalle mie labbra.
Con voce spezzata dico “ Buona...buonasera Padrone”, “ Agitata... Padrone” sussurro con un filo di voce.
“Bene” Dice, con tono soddisfatto.
Un’ istante dopo, percepisco la stretta decisa delle tue dita, sui capezzoli… li premono e li torcono con forza. Ansimo e mi agito.
La pelle morbida di quei due bottoncini, sempre più sensibile, viene allungata, girata e premuta per diversi minuti.
Respiro in modo affannato, lasciandomi andare a rantoli di piacere. Il calore percepito nel basso ventre, si fa sempre più intenso.
All’ improvviso, il calore del tuo respiro, mi investe...è leggermente accelerato, segno, che anche la tua eccitazione, sta salendo. Lo avverto a pochissima distanza dal capezzolo destro.
“Mmmh” mugugno, quando le labbra si chiudono su di esso. La tua barba, strofina sulla pelle delicata, regalandomi, piccoli brividi.
Il bacino, inizia un’ inesorabile danza sinuosa.
La tua bocca, succhia con veemenza.
“Ah!” grido, colta alla sprovvista, quando sento i denti, serrarsi decisi, su quel piccolo spillo di carne.
Il fatto di non avere la possibilità di vedere, amplifica ogni sensazione ed emozione provata, rendendola dieci volte più forte.
To sento ridere e mi accorgo, che sto, istintivamente, sorridendo pure io.
Mi piace quando ridi di me...del tormento che mi stai procurando...facendo salire il mio livello di eccitazione.
Percepisco perfettamente la tua presenza a sovrastarmi... vorrei poterti vedere... poter vedere la voglia riflessa nei tuoi occhi...vedere le tue labbra nutrirsi di me…
“Guarda come si muove questo bacino...non riesci proprio a stare ferma, eh? Stai impazzendo o mi sbaglio, cagna?” il tono sempre basso e caldo.
Mi sento sprofondare nel materasso a questa domanda, rispondendo con un filo di voce “No...Padrone...non si sbaglia”.
Una risata beffarda e compiaciuta si diffonde per la stanza.
Mi mordo il labbro, cercando di nascondere, invano, un sorriso.
Qualcosa di umido, percorre il solco tra i miei seni, facendomi trasalire, segnandone poi, il perimetro. Ci metto un po’ a capire che si tratta del tuo dito, bagnato di saliva. I movimenti, sono estremamente lenti, studiati apposta, per tormentarmi.
Ora, quel dannato dito, scende verso l’incavo dell’ombelico, nel quale si sofferma, tormentandolo con piccoli e delicati movimenti circolari, per poi uscire e dirigersi verso il fianco sinistro. Una piccolissima pausa, giusto il tempo di inumidire di nuovo, quel tremendo strumento di tortura e poi si riparte. Ora sta percorrendo la parte interna della coscia...arriva fino alla caviglia, e risale di nuovo, sempre con estrema calma. Passa sul confine del pube, aumentando leggermente la pressione, per poi scendere lungo l’altra gamba. Il mio corpo, si contorce sotto queste attenzioni, che mi fanno ansimare con più intensità.
Quando risale, finalmente, vengono date un po’ di attenzioni, anche a quel piccolo bottoncino turgido, situato tra le mie gambe.
Il tuo dito umido, lo sfiora, provocandomi un piccolo fastidio, ma questo, è solo per prepararlo all'attacco vero e proprio, che non tarda ad arrivare...
Sono di nuovo le tue labbra a racchiudere e tormentare il clitoride. La barba accarezza le grandi labbra e il pube, mentre la lingua, calda, morbida ed esperta mi stuzzica.
Mi inarco, per quanto mi è permesso dalle corde, contro quella tua bocca, così affamata.
Gemo e piagnucolo senza ritegno, quello che fino a poco fa, era solo un calore nel basso ventre, ora è un incendio in piena propagazione in tutto il corpo.
I suoni che si elevano dal mio sesso, mi fanno sentire una porca...una troia, intrecciati con i tuoi ansimi, soffocati sulla mia pelle morbida, calda e vogliosa.
Mi agito senza più controllo, completamente abbandonata al tuo volere. Un gesto inaspettato, mi toglie il fiato per un momento: due dita, si fanno largo tra le labbra della fica gocciolanti di umori, prepotenti e rudi, andando dritte a stimolare il punto G.
A quel contatto, piagnucolo con più forza, il respiro è quasi assente. Anche i tuoi gemiti si fanno più intensi, più rudi...seguendo il ritmo delle dita al mio interno.
Dopo pochi minuti di quel dannato supplizio, non resisto più, il mio corpo, è ormai un tutt'uno di spasmi e brividi. Con un filo di voce ti supplico “ Pa-Padrone….La scongiuro...mi- mi faccia...godere”
Come finisco di parlare, tutto si ferma.
“Noooo... La prego…” ci riprovo, quasi in lacrime, ma non serve a nulla. Come vorrei in questo momento, poter vedere...poterti vedere...poterti supplicare guardandoti in volto.
Con lentezza, le dita vengono sfilate dalla mia fica, e anche la bocca, libera il clitoride dalla sua presa. Un’ immagine, si dipinge nella mia testa.. Tu, il mio Padrone, con le labbra e la barba, imbrattate dei miei umori. Questa immagine, mi toglie il fiato.
Ti sento ansimare... riprendere fiato, poco dopo, con ancora la voce affannata, in un tono lascivo e divertito mi dici “No, non è ancora il momento...voglio divertirmi ancora un po’... con la mia schiava”.
Successivamente mi ordini “Ora succhia!”. Subito non capisco...sono frastornata... Un secondo dopo, percepisco l’odore dei miei umori riempirmi le narici. Dischiudo le labbra e con avidità, ripulisco quelle dita, che fino a poco prima mi stavano tormentando, assaporando la mia voglia, immaginando, fosse il tuo poderoso cazzo. Dopo un paio di minuti, le sfili delicatamente. Percepisco che ti stai allontanando... il primo pensiero è “E ora che ha in mente ?!”.
La tua voce, blocca il flusso dei miei pensieri, ridendo di nuovo della mia situazione, dice “Arrivo subito...non ti muovere ” e sento la porta della stanza aprirsi... ritorni dopo poco. Minuti che mi sono sembrati un’eternità. Mi baci, ti assaporo, mentre sento finalmente il tuo cazzo. Si fa strada dentro di me e bastano pochi colpi per provare un orgasmo intenso, forte, come sempre con te. Non ti vedo ancora, ti imploro di togliermi la benda, voglio gustarti. Me lo impedisci. Non posso neanche abbracciarti, hai il pieno controllo del mio corpo. Sento i tuoi sospiri, i tuoi gemiti... questa volta ti basta poco per inondarmi, sento il tuo orgasmo e impazzisco nuovamente... ti adoro
Non ho via di scampo, sono costretta a subire tutto ciò che la tua perfida mente, sarà in grado di elaborare, e non che questo, mi dispiaccia.
Il fatto di essere immobilizzata, non poter vedere e di conseguenza, prevedere quale sarà la tua prossima mossa, mi fa sentire dannatamente tua... completamente in tuo potere. A questo pensiero, il cuore inizia a battere ad un ritmo sostenuto, nel petto. Mentre respiro rumorosamente, il corpo ha dei leggeri sussulti, accompagnati, qua e là, da piccoli brividi lungo la spina dorsale.
Ormai ho perso la cognizione del tempo. Sto impazzendo.
Voglio un contatto, il mio corpo, lo vuole. Ma so, che mi farai attendere... Tu, adori tormentarmi in questo modo.
Passano altri minuti di snervante, interminabile silenzio...
All’ improvviso, dita calde e delicate, iniziano a percorrere lentamente, troppo lentamente, tutta la lunghezza delle mie gambe, arrivando fino quasi al sesso caldo e voglioso, senza neppure sfiorarlo, per poi tornare verso le caviglie. Gemo, incapace di non godere di quella tortura.
La tua voce calda e bassa, mi inchioda al letto, più delle corde, togliendomi il fiato.
“Buongiorno, cagna...come sta andando?” Nella voce, una leggera nota di divertimento... divertimento, di chi sa esattamente, come sta andando.
A sentirmi chiamare così, il bacino si muove involontariamente e un’ altro gemito, si leva dalle mie labbra.
Con voce spezzata dico “ Buona...buonasera Padrone”, “ Agitata... Padrone” sussurro con un filo di voce.
“Bene” Dice, con tono soddisfatto.
Un’ istante dopo, percepisco la stretta decisa delle tue dita, sui capezzoli… li premono e li torcono con forza. Ansimo e mi agito.
La pelle morbida di quei due bottoncini, sempre più sensibile, viene allungata, girata e premuta per diversi minuti.
Respiro in modo affannato, lasciandomi andare a rantoli di piacere. Il calore percepito nel basso ventre, si fa sempre più intenso.
All’ improvviso, il calore del tuo respiro, mi investe...è leggermente accelerato, segno, che anche la tua eccitazione, sta salendo. Lo avverto a pochissima distanza dal capezzolo destro.
“Mmmh” mugugno, quando le labbra si chiudono su di esso. La tua barba, strofina sulla pelle delicata, regalandomi, piccoli brividi.
Il bacino, inizia un’ inesorabile danza sinuosa.
La tua bocca, succhia con veemenza.
“Ah!” grido, colta alla sprovvista, quando sento i denti, serrarsi decisi, su quel piccolo spillo di carne.
Il fatto di non avere la possibilità di vedere, amplifica ogni sensazione ed emozione provata, rendendola dieci volte più forte.
To sento ridere e mi accorgo, che sto, istintivamente, sorridendo pure io.
Mi piace quando ridi di me...del tormento che mi stai procurando...facendo salire il mio livello di eccitazione.
Percepisco perfettamente la tua presenza a sovrastarmi... vorrei poterti vedere... poter vedere la voglia riflessa nei tuoi occhi...vedere le tue labbra nutrirsi di me…
“Guarda come si muove questo bacino...non riesci proprio a stare ferma, eh? Stai impazzendo o mi sbaglio, cagna?” il tono sempre basso e caldo.
Mi sento sprofondare nel materasso a questa domanda, rispondendo con un filo di voce “No...Padrone...non si sbaglia”.
Una risata beffarda e compiaciuta si diffonde per la stanza.
Mi mordo il labbro, cercando di nascondere, invano, un sorriso.
Qualcosa di umido, percorre il solco tra i miei seni, facendomi trasalire, segnandone poi, il perimetro. Ci metto un po’ a capire che si tratta del tuo dito, bagnato di saliva. I movimenti, sono estremamente lenti, studiati apposta, per tormentarmi.
Ora, quel dannato dito, scende verso l’incavo dell’ombelico, nel quale si sofferma, tormentandolo con piccoli e delicati movimenti circolari, per poi uscire e dirigersi verso il fianco sinistro. Una piccolissima pausa, giusto il tempo di inumidire di nuovo, quel tremendo strumento di tortura e poi si riparte. Ora sta percorrendo la parte interna della coscia...arriva fino alla caviglia, e risale di nuovo, sempre con estrema calma. Passa sul confine del pube, aumentando leggermente la pressione, per poi scendere lungo l’altra gamba. Il mio corpo, si contorce sotto queste attenzioni, che mi fanno ansimare con più intensità.
Quando risale, finalmente, vengono date un po’ di attenzioni, anche a quel piccolo bottoncino turgido, situato tra le mie gambe.
Il tuo dito umido, lo sfiora, provocandomi un piccolo fastidio, ma questo, è solo per prepararlo all'attacco vero e proprio, che non tarda ad arrivare...
Sono di nuovo le tue labbra a racchiudere e tormentare il clitoride. La barba accarezza le grandi labbra e il pube, mentre la lingua, calda, morbida ed esperta mi stuzzica.
Mi inarco, per quanto mi è permesso dalle corde, contro quella tua bocca, così affamata.
Gemo e piagnucolo senza ritegno, quello che fino a poco fa, era solo un calore nel basso ventre, ora è un incendio in piena propagazione in tutto il corpo.
I suoni che si elevano dal mio sesso, mi fanno sentire una porca...una troia, intrecciati con i tuoi ansimi, soffocati sulla mia pelle morbida, calda e vogliosa.
Mi agito senza più controllo, completamente abbandonata al tuo volere. Un gesto inaspettato, mi toglie il fiato per un momento: due dita, si fanno largo tra le labbra della fica gocciolanti di umori, prepotenti e rudi, andando dritte a stimolare il punto G.
A quel contatto, piagnucolo con più forza, il respiro è quasi assente. Anche i tuoi gemiti si fanno più intensi, più rudi...seguendo il ritmo delle dita al mio interno.
Dopo pochi minuti di quel dannato supplizio, non resisto più, il mio corpo, è ormai un tutt'uno di spasmi e brividi. Con un filo di voce ti supplico “ Pa-Padrone….La scongiuro...mi- mi faccia...godere”
Come finisco di parlare, tutto si ferma.
“Noooo... La prego…” ci riprovo, quasi in lacrime, ma non serve a nulla. Come vorrei in questo momento, poter vedere...poterti vedere...poterti supplicare guardandoti in volto.
Con lentezza, le dita vengono sfilate dalla mia fica, e anche la bocca, libera il clitoride dalla sua presa. Un’ immagine, si dipinge nella mia testa.. Tu, il mio Padrone, con le labbra e la barba, imbrattate dei miei umori. Questa immagine, mi toglie il fiato.
Ti sento ansimare... riprendere fiato, poco dopo, con ancora la voce affannata, in un tono lascivo e divertito mi dici “No, non è ancora il momento...voglio divertirmi ancora un po’... con la mia schiava”.
Successivamente mi ordini “Ora succhia!”. Subito non capisco...sono frastornata... Un secondo dopo, percepisco l’odore dei miei umori riempirmi le narici. Dischiudo le labbra e con avidità, ripulisco quelle dita, che fino a poco prima mi stavano tormentando, assaporando la mia voglia, immaginando, fosse il tuo poderoso cazzo. Dopo un paio di minuti, le sfili delicatamente. Percepisco che ti stai allontanando... il primo pensiero è “E ora che ha in mente ?!”.
La tua voce, blocca il flusso dei miei pensieri, ridendo di nuovo della mia situazione, dice “Arrivo subito...non ti muovere ” e sento la porta della stanza aprirsi... ritorni dopo poco. Minuti che mi sono sembrati un’eternità. Mi baci, ti assaporo, mentre sento finalmente il tuo cazzo. Si fa strada dentro di me e bastano pochi colpi per provare un orgasmo intenso, forte, come sempre con te. Non ti vedo ancora, ti imploro di togliermi la benda, voglio gustarti. Me lo impedisci. Non posso neanche abbracciarti, hai il pieno controllo del mio corpo. Sento i tuoi sospiri, i tuoi gemiti... questa volta ti basta poco per inondarmi, sento il tuo orgasmo e impazzisco nuovamente... ti adoro
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