Tradimento
di
AmoreePsiche
genere
tradimenti
Ho inserito il racconto in tradimenti perché ritengo che sia questa la giusta collocazione anche se, come leggerete, potrebbe stare anche in zoofilia o prime volte. A voi il giudizio.
Buona lettura
Non c’era alternativa. Ormai la cosa si ripeteva con troppa frequenza e non poteva continuare.
Le notti agitate di Anna disturbavano entrambi togliendoci energie durante la giornata, solo che lei non voleva fare nessuna visita. Si ostinava a dare la colpa alla menopausa.
- E’ normale non riuscire a dormire per una donna in menopausa
- Si ma tu non stai sveglia. Tu ti agiti nel sonno, parli, gemi, qualche volta ti ho vista masturbarti nel sonno chiedendo di essere scopata da tutti e non dire che non è vero, che mi sogno tutto. Un giorno o l’altro ti filmo così ti renderai conto di cosa sto dicendo. All’inizio la cosa mi piaceva, mi eccitava, speravo anche che fosse l’inizio di un cambiamento da parte tua… finalmente mia moglie cede al piacere del sesso libero… si, è vero, ho sognato anche io che tu partecipassi a orge con più uomini, ho sognato anche io vederti con un’altra donna fare cose inconfessabili ma erano solo sogni, te l’ho sempre raccontato… ma tu… tu sembra che… non sia solo un sogno… e continui a negare. Dimmi la verità, cosa c’è dietro tutto questo?
- Niente, assolutamente niente, perché non mi credi? Siamo sposati da trent’anni e non ho mai nemmeno pensato ad un altro uomo, cazzo Luca, se vuoi farmi male, beh… così ci riesci benissimo….
Questa storia si ripeteva ormai da più di un anno e stava pesantemente minando il nostro amore. Quello che più mi faceva rabbia era che io ero disposto ad accettare questo cambiamento, anzi l’ho sempre desiderato ma troppo grande il rispetto che provo per Anna anche solo per accennarglielo. Ora però sapevo che anche lei aveva bisogno di altro, solo che non aveva il coraggio di ammetterlo.
Avevo conosciuto Anna che eravamo ragazzi, abitava poco lontano da me, e dopo il militare era scattata la scintilla. Non particolarmente bella, timida e riservata, educata secondo i canoni classici della fedeltà e castità pian piano aveva catturato il mio cuore. Niente sesso fino al matrimonio, per scelta comune, i nostri corpi si incontravano solo per classici baci e qualche fugace e rubata palpatina rigorosamente sopra i vestiti. Avevo visto il suo corpo armonioso solo un paio di anni dopo in piscina dai suoi zii. Anche se il costume intero nascondeva molto le premesse erano notevoli. Inaspettata, la fotografia in bikini giallo che mi aveva mandato l’estate successiva fatta in vacanza con i genitori, rivelava un corpo veramente notevole. Abbronzata, le gambe lunghe e toniche, la curva dei fianchi ben disegnata, il ventre piatto e il seno, quel seno giovane, sostenuto, di ventenne, trattenuto da un triangolo di stoffa troppo piccolo che invece di nasconderlo ne esaltava la pienezza. Probabilmente preso in prestito dalla sorella di 16 anni oltre ad essere troppo piccolo era anche trasparente. Si vedevano infatti chiaramente le grosse areole in mezzo alle quali spiccavano prepotenti i capezzoli scuri dando al tutto un erotismo quasi sfacciato. Tutta questa perfezione si scontrava col viso di Anna. Non era una brutta ragazza ma certamente anonima. I grandi occhiali di osso, l’acne evidente, i capelli scuri sempre legati a treccia avevano accompagnato la sua adolescenza rendendola trasparente agli occhi degli altri ragazzi. Non era stato però il suo corpo a catturare il mio interesse ma i suo sguardo timido, i suoi occhi innocenti, il suo carattere remissivo che ben si accompagnava al mio. Si, perché come lei io ero timido e riservato e lei sarebbe stata la mia prima ed unica donna. Avevamo tantissime cose in comune e questo ci dava sicurezza.
La nostra storia durava da più di trentacinque anni e mai avevo avuto dubbi ma questa situazione mi stava, ci stava, logorando.
Anna era impiegata da sempre nello studio di suo zio. Era uno studio di consulenza aziendale di cui conoscevo tutti i colleghi e le colleghe. Nessuno di loro poteva essere sospettato di qualcosa, i miei dubbi riguardavano invece i clienti. Capitava spesso che dovesse seguire qualche azienda direttamente in sede a volte facendo orari serali. Dovevo indagare in quella direzione.
…
Le lacrime scendevano come gocce di rugiada dai sui occhi stanchi spandendo il nero della matita che ogni mattina usava con cura. Era una maschera grottesca.
Era un sabato pomeriggio ed erano passati tre mesi da quella sera e la mia ricerca aveva portato alla luce una Anna che non conoscevo. E lei per prima non voleva ammettere, anzi, non voleva accettare questa forte realtà.
Tutto, per lei, era successo quasi per caso. Nessuna forzatura nessuna premeditazione. Era solo la “naturale” conseguenza del “trovarsi nel posto giusto (sbagliato) al momento giusto (sbagliato)”.
Tutto era cominciato una mattina in un’azienda agricola.
La proprietaria, una donna di circa sessant’anni, metodi da Gestapo in un corpo da culturista, doveva prelevare il seme dai due cani pluripremiati che facevano dell’allevamento dell’azienda un riferimento nazionale. Anna doveva essere presente per annotare i dati fisici dei due animali al momento della “donazione” nonché quantità, aspetto, consistenza… non è dato sapere il perché dovesse fare queste cose ma così aveva ordinato la signora e così bisognava fare.
L’operazione veniva svolta ogni quindici giorni dalla signora stessa che con grande cura stimolava l’animale fino a farlo eiaculare in un contenitore che, etichettato, veniva inviato al laboratorio di analisi dove veniva controllato lo stato sessuale del cane.
Cioè, cazzo… praticamente due volte al mese la “signora” masturbava i cani fino a farli sborrare!!!
Tutto questo però mia moglie me l’aveva detto fin da subito. Diceva anche che la cosa le faceva schifo ma non poteva fare a meno di essere presente. La cosa però prese una piega disgustosa il giorno in cui Duca, un grosso alano nero, appariva svogliato, non partecipe, cosi che la signora, dopo coccole e carezze come fosse un figlio gli prese letteralmente il cazzo in bocca facendogli un pompino completo di ingoio. D'altronde, diceva, quei cani erano come suoi figli, quei figli maschi tanto desiderati che la vita le aveva negato.
Fermi tutti! Fatemi capire… mia moglie, dopo mesi di tensioni e litigi, mi stava dicendo che lavorava per una donna che faceva le pompe ai cani???? Cazzo!!! Ma nemmeno nelle fantasie più perverse!!!
Il problema che mentre parlava non sembrava così disgustata come voleva farmi credere. No no no no no no…. Doveva spiegarmi tutto, doveva raccontarmi attimo per attimo cosa faceva in quella stanza perché… perché… cazzo perché si!!!
Vengo così a sapere che ormai segare i cani spetta a lei così da lasciare libera la signora di dedicarsi ai cavalli (?!?!?). mi dice anche che una volta la signora ha preteso che anche lei prendesse in bocca il membro del cane così da sostituirla in tutto e per tutto. Che lei non voleva, che le faceva schifo ma che la signora minacciava di farla licenziare e così…
La cosa però che più la spaventa è che ora la cosa comincia a piacerle al punto da sognarsi di essere posseduta dai cani come fa la signora, glielo aveva raccontato un giorno, sostenendo che i cani non solo sono i migliori amici dell’uomo ma anche i migliori amanti delle donne!
Io ascolto quel racconto paralizzato.
Anna è un fiume in piena. Ha capito che negare, a se stessa prima ancora che a me, è solo peggiorare la situazione. Più parla e più sembra serena, anche contenta.
- Una sera che verificavo la contabilità nella spa del dott. Cerci, visto la scarsa presenza di persone e la tensione che ormai mi bloccava anche fisicamente ho chiesto se era possibile fare un massaggio rilassante. E così è stato. Una signorina, non so nemmeno come si chiama, sui trent’anni, mi ha fatto accomodare in una stanza, le luci basse una musica di sottofondo e incenso, mi ha fatto spogliare e sdraiare su un lettino e ha cominciato a massaggiarmi. Fin da subito si è accorta della tensione che mi bloccava e mi ha chiesto se volevo dirle cosa mi preoccupava e così ho fatto. Man mano le spiegavo tutto, come ho fatto con te, mi sentivo sciogliere sempre più mentre il massaggio si faceva sempre più intenso… è tanto che… insomma… lo sai, è tanto che non facciamo l’amore e quelle mani, quelle mani… il massaggio è diventato qualcosa di più, sapeva benissimo dove toccare e come… a un certo punto anche lei si è spogliata e io ho lasciato fare…
- …e?
- …e… è arrivata un’altra ragazza, anche lei si è spogliata… erano quattro le mani sul mio corpo… a quel punto non c’era più nulla, nulla nel mio corpo che riuscisse a resistere e ho goduto, del mio corpo, del loro corpo… ho goduto come mai avevo goduto… non so quanti orgasmi ho provato…
- Hai goduto più che con me?
- …si no cioè… è diverso, con te è fantastico ma è tutto… scontato, un dovere… con loro… è piacere puro, gratuito…
- …e adesso?
Il racconto mi ha portato ad un livello di eccitazione estrema. Voglio capire fino a che punto posso sfruttare la situazione.
- Adesso cosa?
- Cosa siamo noi adesso?
- Siamo gli stessi di prima, io almeno sono la stessa Anna che si è innamorata di te tanti anni fa, che ha scelto di vivere la sua vita con te, tutta la vita, nel bene e nel male. Non c’è altro per me…
- La stessa? E i massaggi, lo so che non è successo solo una volta, che sei tornata ancora in quel centro, non puoi negarlo. Per non parlare dell’allevamento, so quanto sei diventata brava nel “campionare”, si dice così vero?, i cani e so anche che ultimamente la signora ti sta impiegando con i suoi due stalloni… due cavalli… sinceramente mi chiedo che spazio mi rimane se tu ormai sei abituata a misure ben più grandi…
Anna è atterrita, non si aspettava che sapessi tutto, si tortura le mani e non riesce a guardarmi in faccia. Le lacrime cominciano a rigarle nuovamente il viso. E’ bellissima, forse sono stato troppo duro con lei. Ma non voglio lasciarmi sfuggire un’occasione così ghiotta. Ho sempre sognato una moglie disposta a provare il sesso in tutte le sue forme… beh, forse proprio tutte no… gli animali è un po’ troppo anche per me… mi calo i pantaloni e le mutande e le presento il cazzo teso e pulsante.
- Dimmi, che posto è rimasto per me? Riesci ancora ad accontentarti del mio cazzo?
Mi guarda, gli occhi gonfi, poi li abbassa sul mio cazzo, si avvicina lentamente si inginocchia e lo prende tutto in bocca, completamente, come non aveva mai fatto, come non aveva mai voluto fare. E’ un pompino magnifico, quasi che più che per dare lo stia facendo per ricevere piacere. Resisto poco e scarico tutto il mio seme nella sua bocca mentre anche lei viene presa da un orgasmo violento.
… è surreale, incredibile, inimmaginabile… nella stanza solo il nostro respiro…
- A cosa pensavi?
Voglio tutto da lei, anche la sua mente.
- …
- Ti ho chiesto a cosa pensavi mentre mi facevi il pompino!
- A niente…
- Non ti credo, non hai mai fatto una cosa del genere. Pensavi ai cani? O al cazzo enorme dei cavalli? Per questo vero che hai goduto così, perché pensavi a quando lo fai a loro, chissà quanta sborra di cane hai bevuto, dimmelo, è vero?
- … si…
La guardo in silenzio. Mi chiedo chi è la donna che ho davanti. Pensavo che avesse un uomo da qualche parte invece scopro che se la fa con gli animali. Sono basito, non posso nemmeno essere geloso, come si fa ad essere geloso di un animale? E la cosa invece di spaventarmi, disgustarmi, acuisce ancor più la mia perversità.
- Dimmi qualcosa, picchiami, sfoga la tua rabbia, così mi fai paura
- Solo una domanda… perché???
- … non so perché. La noia, l’abitudine, la routine non centrano niente. Ti amo adesso come ti ho sempre amato solo che il desiderio, non so, non è lo stesso di prima. Quando ho cominciato a seguire l’allevamento non mi aspettavo una cosa del genere. All’inizio la cosa mi faceva schifo ma vedere la signora godere di quel trattamento, godere come io non riuscivo più a godere non so, qualcosa è scattato dentro. La prima volta che ho preso in mano il sesso di quel cane è successo qualcosa. Una scossa ha attraversato tutto il mio corpo e ho continuato. Ho cercato di resistere, non volevo tradirti, non ci riuscirei mai, ma… ma non è un uomo è un cane… tanti anni fa mi avevi regalato un vibratore, dicevi che potevo usarlo quando volevo, per scaricare le tensioni, perché volevi che raggiungessi l’orgasmo anche senza di te, perché è come il membro di un uomo ma non è un uomo, così non ti tradivo… mi ero offesa quella volta perché pensavo che tu mi ritenessi capace di tradirti. L’avevo buttato subito però… però ogni tanto ci ripensavo… un vibratore non è tradire… poi la signora ha preteso di più, voleva che mi occupassi dei cani nel suo stesso modo, e mi ha costretta a prenderlo in bocca, pochi attimi e ho capito che non avrei più potuto farne a meno. Il mio corpo, la mia mente hanno goduto così intensamente che ora lo desidero… ma ho capito anche che il vero piacere nasceva dal fatto che stavo trasgredendo tutte le regole… morali, naturali, umane… viviamo una vita di regole, in ogni attimo, in ogni luogo ci sono regole e io in quel momento le stavo trasgredendo tutte… e non voglio smettere, non posso più farne a meno. Questa sono io oggi, innamorata come allora di te ma bisognosa di altro…
Confessione sconvolgente la sua ma la realizzazione di un sogno per me.
- E le ragazze dei massaggi? Quelle non sono ne finte ne animali… da quel che mi risulta sono molto reali… cosa mi dici delle ragazze?
- E’ la stessa cosa… trasgressione, quando sono andata al centro massaggi ero ormai preda del piacere… non pensavo però che la cosa prendesse quella piega, credimi, credevo proprio di fare un semplice massaggio e l’idea di fare sesso con una donna mi ha sempre fatto schifo… ma quella volta, quella volta… il piacere, il puro piacere quello conta, quello ci rimane…
- Però con me il sesso è tabù… quand’è stata l’ultima volta che abbiamo fatto sesso, una bella lunga scopata?... se non ricordo male l’anno scorso al mare… un po’ tanto non credi? Le ultime scopate sono state peggio di una sega, quelle almeno posso farmene quante voglio quando voglio… e guai a fartelo notare… la menopausa, devi avere pazienza, sai che noi donne siamo così… perché non mi hai detto niente, perché hai tenuto tutto per te?
- Perché avevo paura di perderti!!!
- Perdermi?! se non sbaglio sono stato io a regalarti il vibratore, sono io che al mare prova in tutti i modi a farti stare in topless, sono sempre io che ogni tanto propone qualche film erotico… forse non ti sei accorta ma tuo marito quanto a trasgressione è un po’ più pronto di te… comunque, visto che adesso sei cambiata, visto che anche per te trasgredire è motivo di piacere, bene, sappi che a me la cosa piace, però il gioco lo conduco io. Vuoi trasgredire? Dimmi sinceramente e definitivamente, vuoi davvero vivere il sesso in tutte le sue forme senza restrizioni, senza divieti, senza falsi moralismi godendo più possibile?
- Si
Non alza gli occhi mentre mi risponde e quel “si” è sussurrato
- Non ho capito, dillo chiaramente e guardami negli occhi…
- SI
- SI cosa?
- … si voglio godere più possibile, non mi interessa come ma permettimi di continuare a provare il piacere puro e sconvolgente dell’orgasmo…
Ok, la risposta non poteva essere più chiara, cazzo, troppo chiara… un attimo per metabolizzare la cosa poi, con tutto il distacco possibile per non darle adito a ripicche con voce piatta chiudo il discorso
- Ok, ma ci sono alcune condizioni. Prima di tutto voglio essere informato di ogni tuo orgasmo provato in mia assenza. Poi visto che te la fai con cani e cavalli, lunedì vai dal medico e ti fai fare tutti i controlli del caso; non vorrei beccarmi qualche strana malattia per colpa tua. Inoltre lunedì vengo a parlare con tuo zio per fare in modo di farti sostituire da qualche collega; non accetto l’idea di avere una moglie che si fa scopare da cani e cavalli. Se decidi di farti altri massaggi fai in modo che anche io sia presente, per ultimo.. da qui non si torna indietro. Speravo in un tuo cambiamento ma quello che mi hai raccontato supera di gran lunga le mie fantasie; meglio; vuol dire che abbiamo ampi margini di azione. Da oggi inizia una nuova vita.
La amo, la amo come mai prima, la amo con la certezza che ormai le sue paure, le sue inibizioni sono crollate e questo ci proietta in un mondo nuovo, un mondo fatto di piacere puro per lei e per me. Vorrei abbracciarla, baciarla, tenerla stretta tra le mie braccia e coccolarla ma devo fare un ultimo sforzo, le vicende passate nell’ultimo anno si incastrano perfettamente e il puzzle appare finalmente chiaro e delineato. Ho sofferto, ho sofferto molto, come anche lei ma ora è il momento del riscatto. Un ultimo sforzo, una piccola ripicca per le sofferenze che mi ha inflitto, per tutte le seghe che mi sono fatto, per tutte le notti insonni, un piccolo conto da saldare.
Anna mi guarda, sembra voler dire qualcosa ma la zittisco subito
- Non dire niente, devi solo tacere e obbedire… mettiti la gonna più corta che hai e le calze autoreggenti, andiamo a fare compere… ah, dimenticavo, niente mutandine!
Il racconto è terminato. Lo lascio a voi gentili lettori, siete liberi di continuarlo o semplicemente commentarlo, se volete.
Darete sicuramente un contributo prezioso e gradito.
Amore&Psiche
Buona lettura
Non c’era alternativa. Ormai la cosa si ripeteva con troppa frequenza e non poteva continuare.
Le notti agitate di Anna disturbavano entrambi togliendoci energie durante la giornata, solo che lei non voleva fare nessuna visita. Si ostinava a dare la colpa alla menopausa.
- E’ normale non riuscire a dormire per una donna in menopausa
- Si ma tu non stai sveglia. Tu ti agiti nel sonno, parli, gemi, qualche volta ti ho vista masturbarti nel sonno chiedendo di essere scopata da tutti e non dire che non è vero, che mi sogno tutto. Un giorno o l’altro ti filmo così ti renderai conto di cosa sto dicendo. All’inizio la cosa mi piaceva, mi eccitava, speravo anche che fosse l’inizio di un cambiamento da parte tua… finalmente mia moglie cede al piacere del sesso libero… si, è vero, ho sognato anche io che tu partecipassi a orge con più uomini, ho sognato anche io vederti con un’altra donna fare cose inconfessabili ma erano solo sogni, te l’ho sempre raccontato… ma tu… tu sembra che… non sia solo un sogno… e continui a negare. Dimmi la verità, cosa c’è dietro tutto questo?
- Niente, assolutamente niente, perché non mi credi? Siamo sposati da trent’anni e non ho mai nemmeno pensato ad un altro uomo, cazzo Luca, se vuoi farmi male, beh… così ci riesci benissimo….
Questa storia si ripeteva ormai da più di un anno e stava pesantemente minando il nostro amore. Quello che più mi faceva rabbia era che io ero disposto ad accettare questo cambiamento, anzi l’ho sempre desiderato ma troppo grande il rispetto che provo per Anna anche solo per accennarglielo. Ora però sapevo che anche lei aveva bisogno di altro, solo che non aveva il coraggio di ammetterlo.
Avevo conosciuto Anna che eravamo ragazzi, abitava poco lontano da me, e dopo il militare era scattata la scintilla. Non particolarmente bella, timida e riservata, educata secondo i canoni classici della fedeltà e castità pian piano aveva catturato il mio cuore. Niente sesso fino al matrimonio, per scelta comune, i nostri corpi si incontravano solo per classici baci e qualche fugace e rubata palpatina rigorosamente sopra i vestiti. Avevo visto il suo corpo armonioso solo un paio di anni dopo in piscina dai suoi zii. Anche se il costume intero nascondeva molto le premesse erano notevoli. Inaspettata, la fotografia in bikini giallo che mi aveva mandato l’estate successiva fatta in vacanza con i genitori, rivelava un corpo veramente notevole. Abbronzata, le gambe lunghe e toniche, la curva dei fianchi ben disegnata, il ventre piatto e il seno, quel seno giovane, sostenuto, di ventenne, trattenuto da un triangolo di stoffa troppo piccolo che invece di nasconderlo ne esaltava la pienezza. Probabilmente preso in prestito dalla sorella di 16 anni oltre ad essere troppo piccolo era anche trasparente. Si vedevano infatti chiaramente le grosse areole in mezzo alle quali spiccavano prepotenti i capezzoli scuri dando al tutto un erotismo quasi sfacciato. Tutta questa perfezione si scontrava col viso di Anna. Non era una brutta ragazza ma certamente anonima. I grandi occhiali di osso, l’acne evidente, i capelli scuri sempre legati a treccia avevano accompagnato la sua adolescenza rendendola trasparente agli occhi degli altri ragazzi. Non era stato però il suo corpo a catturare il mio interesse ma i suo sguardo timido, i suoi occhi innocenti, il suo carattere remissivo che ben si accompagnava al mio. Si, perché come lei io ero timido e riservato e lei sarebbe stata la mia prima ed unica donna. Avevamo tantissime cose in comune e questo ci dava sicurezza.
La nostra storia durava da più di trentacinque anni e mai avevo avuto dubbi ma questa situazione mi stava, ci stava, logorando.
Anna era impiegata da sempre nello studio di suo zio. Era uno studio di consulenza aziendale di cui conoscevo tutti i colleghi e le colleghe. Nessuno di loro poteva essere sospettato di qualcosa, i miei dubbi riguardavano invece i clienti. Capitava spesso che dovesse seguire qualche azienda direttamente in sede a volte facendo orari serali. Dovevo indagare in quella direzione.
…
Le lacrime scendevano come gocce di rugiada dai sui occhi stanchi spandendo il nero della matita che ogni mattina usava con cura. Era una maschera grottesca.
Era un sabato pomeriggio ed erano passati tre mesi da quella sera e la mia ricerca aveva portato alla luce una Anna che non conoscevo. E lei per prima non voleva ammettere, anzi, non voleva accettare questa forte realtà.
Tutto, per lei, era successo quasi per caso. Nessuna forzatura nessuna premeditazione. Era solo la “naturale” conseguenza del “trovarsi nel posto giusto (sbagliato) al momento giusto (sbagliato)”.
Tutto era cominciato una mattina in un’azienda agricola.
La proprietaria, una donna di circa sessant’anni, metodi da Gestapo in un corpo da culturista, doveva prelevare il seme dai due cani pluripremiati che facevano dell’allevamento dell’azienda un riferimento nazionale. Anna doveva essere presente per annotare i dati fisici dei due animali al momento della “donazione” nonché quantità, aspetto, consistenza… non è dato sapere il perché dovesse fare queste cose ma così aveva ordinato la signora e così bisognava fare.
L’operazione veniva svolta ogni quindici giorni dalla signora stessa che con grande cura stimolava l’animale fino a farlo eiaculare in un contenitore che, etichettato, veniva inviato al laboratorio di analisi dove veniva controllato lo stato sessuale del cane.
Cioè, cazzo… praticamente due volte al mese la “signora” masturbava i cani fino a farli sborrare!!!
Tutto questo però mia moglie me l’aveva detto fin da subito. Diceva anche che la cosa le faceva schifo ma non poteva fare a meno di essere presente. La cosa però prese una piega disgustosa il giorno in cui Duca, un grosso alano nero, appariva svogliato, non partecipe, cosi che la signora, dopo coccole e carezze come fosse un figlio gli prese letteralmente il cazzo in bocca facendogli un pompino completo di ingoio. D'altronde, diceva, quei cani erano come suoi figli, quei figli maschi tanto desiderati che la vita le aveva negato.
Fermi tutti! Fatemi capire… mia moglie, dopo mesi di tensioni e litigi, mi stava dicendo che lavorava per una donna che faceva le pompe ai cani???? Cazzo!!! Ma nemmeno nelle fantasie più perverse!!!
Il problema che mentre parlava non sembrava così disgustata come voleva farmi credere. No no no no no no…. Doveva spiegarmi tutto, doveva raccontarmi attimo per attimo cosa faceva in quella stanza perché… perché… cazzo perché si!!!
Vengo così a sapere che ormai segare i cani spetta a lei così da lasciare libera la signora di dedicarsi ai cavalli (?!?!?). mi dice anche che una volta la signora ha preteso che anche lei prendesse in bocca il membro del cane così da sostituirla in tutto e per tutto. Che lei non voleva, che le faceva schifo ma che la signora minacciava di farla licenziare e così…
La cosa però che più la spaventa è che ora la cosa comincia a piacerle al punto da sognarsi di essere posseduta dai cani come fa la signora, glielo aveva raccontato un giorno, sostenendo che i cani non solo sono i migliori amici dell’uomo ma anche i migliori amanti delle donne!
Io ascolto quel racconto paralizzato.
Anna è un fiume in piena. Ha capito che negare, a se stessa prima ancora che a me, è solo peggiorare la situazione. Più parla e più sembra serena, anche contenta.
- Una sera che verificavo la contabilità nella spa del dott. Cerci, visto la scarsa presenza di persone e la tensione che ormai mi bloccava anche fisicamente ho chiesto se era possibile fare un massaggio rilassante. E così è stato. Una signorina, non so nemmeno come si chiama, sui trent’anni, mi ha fatto accomodare in una stanza, le luci basse una musica di sottofondo e incenso, mi ha fatto spogliare e sdraiare su un lettino e ha cominciato a massaggiarmi. Fin da subito si è accorta della tensione che mi bloccava e mi ha chiesto se volevo dirle cosa mi preoccupava e così ho fatto. Man mano le spiegavo tutto, come ho fatto con te, mi sentivo sciogliere sempre più mentre il massaggio si faceva sempre più intenso… è tanto che… insomma… lo sai, è tanto che non facciamo l’amore e quelle mani, quelle mani… il massaggio è diventato qualcosa di più, sapeva benissimo dove toccare e come… a un certo punto anche lei si è spogliata e io ho lasciato fare…
- …e?
- …e… è arrivata un’altra ragazza, anche lei si è spogliata… erano quattro le mani sul mio corpo… a quel punto non c’era più nulla, nulla nel mio corpo che riuscisse a resistere e ho goduto, del mio corpo, del loro corpo… ho goduto come mai avevo goduto… non so quanti orgasmi ho provato…
- Hai goduto più che con me?
- …si no cioè… è diverso, con te è fantastico ma è tutto… scontato, un dovere… con loro… è piacere puro, gratuito…
- …e adesso?
Il racconto mi ha portato ad un livello di eccitazione estrema. Voglio capire fino a che punto posso sfruttare la situazione.
- Adesso cosa?
- Cosa siamo noi adesso?
- Siamo gli stessi di prima, io almeno sono la stessa Anna che si è innamorata di te tanti anni fa, che ha scelto di vivere la sua vita con te, tutta la vita, nel bene e nel male. Non c’è altro per me…
- La stessa? E i massaggi, lo so che non è successo solo una volta, che sei tornata ancora in quel centro, non puoi negarlo. Per non parlare dell’allevamento, so quanto sei diventata brava nel “campionare”, si dice così vero?, i cani e so anche che ultimamente la signora ti sta impiegando con i suoi due stalloni… due cavalli… sinceramente mi chiedo che spazio mi rimane se tu ormai sei abituata a misure ben più grandi…
Anna è atterrita, non si aspettava che sapessi tutto, si tortura le mani e non riesce a guardarmi in faccia. Le lacrime cominciano a rigarle nuovamente il viso. E’ bellissima, forse sono stato troppo duro con lei. Ma non voglio lasciarmi sfuggire un’occasione così ghiotta. Ho sempre sognato una moglie disposta a provare il sesso in tutte le sue forme… beh, forse proprio tutte no… gli animali è un po’ troppo anche per me… mi calo i pantaloni e le mutande e le presento il cazzo teso e pulsante.
- Dimmi, che posto è rimasto per me? Riesci ancora ad accontentarti del mio cazzo?
Mi guarda, gli occhi gonfi, poi li abbassa sul mio cazzo, si avvicina lentamente si inginocchia e lo prende tutto in bocca, completamente, come non aveva mai fatto, come non aveva mai voluto fare. E’ un pompino magnifico, quasi che più che per dare lo stia facendo per ricevere piacere. Resisto poco e scarico tutto il mio seme nella sua bocca mentre anche lei viene presa da un orgasmo violento.
… è surreale, incredibile, inimmaginabile… nella stanza solo il nostro respiro…
- A cosa pensavi?
Voglio tutto da lei, anche la sua mente.
- …
- Ti ho chiesto a cosa pensavi mentre mi facevi il pompino!
- A niente…
- Non ti credo, non hai mai fatto una cosa del genere. Pensavi ai cani? O al cazzo enorme dei cavalli? Per questo vero che hai goduto così, perché pensavi a quando lo fai a loro, chissà quanta sborra di cane hai bevuto, dimmelo, è vero?
- … si…
La guardo in silenzio. Mi chiedo chi è la donna che ho davanti. Pensavo che avesse un uomo da qualche parte invece scopro che se la fa con gli animali. Sono basito, non posso nemmeno essere geloso, come si fa ad essere geloso di un animale? E la cosa invece di spaventarmi, disgustarmi, acuisce ancor più la mia perversità.
- Dimmi qualcosa, picchiami, sfoga la tua rabbia, così mi fai paura
- Solo una domanda… perché???
- … non so perché. La noia, l’abitudine, la routine non centrano niente. Ti amo adesso come ti ho sempre amato solo che il desiderio, non so, non è lo stesso di prima. Quando ho cominciato a seguire l’allevamento non mi aspettavo una cosa del genere. All’inizio la cosa mi faceva schifo ma vedere la signora godere di quel trattamento, godere come io non riuscivo più a godere non so, qualcosa è scattato dentro. La prima volta che ho preso in mano il sesso di quel cane è successo qualcosa. Una scossa ha attraversato tutto il mio corpo e ho continuato. Ho cercato di resistere, non volevo tradirti, non ci riuscirei mai, ma… ma non è un uomo è un cane… tanti anni fa mi avevi regalato un vibratore, dicevi che potevo usarlo quando volevo, per scaricare le tensioni, perché volevi che raggiungessi l’orgasmo anche senza di te, perché è come il membro di un uomo ma non è un uomo, così non ti tradivo… mi ero offesa quella volta perché pensavo che tu mi ritenessi capace di tradirti. L’avevo buttato subito però… però ogni tanto ci ripensavo… un vibratore non è tradire… poi la signora ha preteso di più, voleva che mi occupassi dei cani nel suo stesso modo, e mi ha costretta a prenderlo in bocca, pochi attimi e ho capito che non avrei più potuto farne a meno. Il mio corpo, la mia mente hanno goduto così intensamente che ora lo desidero… ma ho capito anche che il vero piacere nasceva dal fatto che stavo trasgredendo tutte le regole… morali, naturali, umane… viviamo una vita di regole, in ogni attimo, in ogni luogo ci sono regole e io in quel momento le stavo trasgredendo tutte… e non voglio smettere, non posso più farne a meno. Questa sono io oggi, innamorata come allora di te ma bisognosa di altro…
Confessione sconvolgente la sua ma la realizzazione di un sogno per me.
- E le ragazze dei massaggi? Quelle non sono ne finte ne animali… da quel che mi risulta sono molto reali… cosa mi dici delle ragazze?
- E’ la stessa cosa… trasgressione, quando sono andata al centro massaggi ero ormai preda del piacere… non pensavo però che la cosa prendesse quella piega, credimi, credevo proprio di fare un semplice massaggio e l’idea di fare sesso con una donna mi ha sempre fatto schifo… ma quella volta, quella volta… il piacere, il puro piacere quello conta, quello ci rimane…
- Però con me il sesso è tabù… quand’è stata l’ultima volta che abbiamo fatto sesso, una bella lunga scopata?... se non ricordo male l’anno scorso al mare… un po’ tanto non credi? Le ultime scopate sono state peggio di una sega, quelle almeno posso farmene quante voglio quando voglio… e guai a fartelo notare… la menopausa, devi avere pazienza, sai che noi donne siamo così… perché non mi hai detto niente, perché hai tenuto tutto per te?
- Perché avevo paura di perderti!!!
- Perdermi?! se non sbaglio sono stato io a regalarti il vibratore, sono io che al mare prova in tutti i modi a farti stare in topless, sono sempre io che ogni tanto propone qualche film erotico… forse non ti sei accorta ma tuo marito quanto a trasgressione è un po’ più pronto di te… comunque, visto che adesso sei cambiata, visto che anche per te trasgredire è motivo di piacere, bene, sappi che a me la cosa piace, però il gioco lo conduco io. Vuoi trasgredire? Dimmi sinceramente e definitivamente, vuoi davvero vivere il sesso in tutte le sue forme senza restrizioni, senza divieti, senza falsi moralismi godendo più possibile?
- Si
Non alza gli occhi mentre mi risponde e quel “si” è sussurrato
- Non ho capito, dillo chiaramente e guardami negli occhi…
- SI
- SI cosa?
- … si voglio godere più possibile, non mi interessa come ma permettimi di continuare a provare il piacere puro e sconvolgente dell’orgasmo…
Ok, la risposta non poteva essere più chiara, cazzo, troppo chiara… un attimo per metabolizzare la cosa poi, con tutto il distacco possibile per non darle adito a ripicche con voce piatta chiudo il discorso
- Ok, ma ci sono alcune condizioni. Prima di tutto voglio essere informato di ogni tuo orgasmo provato in mia assenza. Poi visto che te la fai con cani e cavalli, lunedì vai dal medico e ti fai fare tutti i controlli del caso; non vorrei beccarmi qualche strana malattia per colpa tua. Inoltre lunedì vengo a parlare con tuo zio per fare in modo di farti sostituire da qualche collega; non accetto l’idea di avere una moglie che si fa scopare da cani e cavalli. Se decidi di farti altri massaggi fai in modo che anche io sia presente, per ultimo.. da qui non si torna indietro. Speravo in un tuo cambiamento ma quello che mi hai raccontato supera di gran lunga le mie fantasie; meglio; vuol dire che abbiamo ampi margini di azione. Da oggi inizia una nuova vita.
La amo, la amo come mai prima, la amo con la certezza che ormai le sue paure, le sue inibizioni sono crollate e questo ci proietta in un mondo nuovo, un mondo fatto di piacere puro per lei e per me. Vorrei abbracciarla, baciarla, tenerla stretta tra le mie braccia e coccolarla ma devo fare un ultimo sforzo, le vicende passate nell’ultimo anno si incastrano perfettamente e il puzzle appare finalmente chiaro e delineato. Ho sofferto, ho sofferto molto, come anche lei ma ora è il momento del riscatto. Un ultimo sforzo, una piccola ripicca per le sofferenze che mi ha inflitto, per tutte le seghe che mi sono fatto, per tutte le notti insonni, un piccolo conto da saldare.
Anna mi guarda, sembra voler dire qualcosa ma la zittisco subito
- Non dire niente, devi solo tacere e obbedire… mettiti la gonna più corta che hai e le calze autoreggenti, andiamo a fare compere… ah, dimenticavo, niente mutandine!
Il racconto è terminato. Lo lascio a voi gentili lettori, siete liberi di continuarlo o semplicemente commentarlo, se volete.
Darete sicuramente un contributo prezioso e gradito.
Amore&Psiche
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto sucessivo
Perché
Commenti dei lettori al racconto erotico