L'inebriante, incantevole, emozionante profumo della f...e non solo

di
genere
interviste

- Mr Samas, suppongo?
- Come Stanley quando incontrò Livingstone. Si, l’aspettavo per l’intervista che per quanto mi riguarda, sarà l’ultima. Pensavo di incontrare, la fanciulla che mi intervistò in passato, quella magnifica fighetta, tanto politically correct da ritenersi offesa se la chiamavo Signorina. Ma quanto ad avvenenza nel cambio ci ho addirittura guadagnato. Lei è una donna che definire bella sarebbe riduttivo.
Compiaciuta e intimidita - Grazie, ma veniamo a noi: volevo chiederle così a bruciapelo se per lei contano di più la numerosità dei contatti dei suoi scritti o il numero e la qualità dei commenti?
- Direi che ho raggiunto un perfetto equilibrio?
- Cioè?
- Sono esigui gli uni e gli altri. Fra poco anche i pochi amici che mi seguono si stancheranno. Allora forse scriverò per me stesso fino ad annoiare perfino la mia stessa persona. - Ride
- Ma non sarà per la sua recente deriva romantico sentimentale che la pone spesso fuori tema?
- Non lo escluderei, ma credo si tratti di un calo di interesse generale nei miei confronti. Forse il mio modo di scrivere e anche, in definitiva, la scarsa carica erotica che esprimo. Ma, a proposito di cose ben più interessanti, mi scusi, sieda accanto a me. Non la mangio mica, sa! - Poi sottovoce - Anche se lo desidererei tanto!
Imbarazzata - Mi avevano avvertito di stare in campana con un tipo come lei.
- Vedo che indossa collant neri, la mia passione: lei non sa che livello di eccitazione mi può provocare il profumo del nylon a contatto, meglio se prolungato nel tempo, con un piedino come il suo. Ma l’altro profumo che avverto è certamente ancora più….
Un po’ spaventata - Non vorrei trovarmi innanzi al monsieur Jean Baptiste Grenouille di Suskind.
- Ma no, non ne ho la protervia, né la ferocia criminale. Ma mi ha interrotto, non si allontani, di grazia, da me. Volevo dirle che la fortuna su cui lei siede (si vabbè l’ho già detto) emana un aroma impercettibile, ma io ho fiutato, e tengo saldamente la traccia. Scusi l’ineleganza, ma la figa non ha pari per sapori e profumi. La mia lingua sarebbe ansiosa di esplorarla, in collaborazione con il mio naso, col suo permesso ben s’intende. D’altro canto si dice che “ la lingua batte dove il clito…ride”.
- Mi fa paura.
- Suvvia, perché privarsi di esperienze che la possono arricchire…riempire.
- Lei è un porco!
- Aggiunga anche licenzioso, lascivo, feticista. Non le do torto. Volevo dirle che quando il suo volto si imporpora per la collera è, se possibile, ancora più bello. Per non parlare delle sue tette che si muovono sensualmente quando si agita. Scommetto che la sua sublime vellutata pesca con la fessura invitante, racchiuda un inestimabile tesoro. Me lo faccia scoprire con tutti i miei sensi; il lato B è sempre stato la mia passione inconfessata. Venga, vieni gran figa: ti voglio legare a un letto e leccarti da capo a piedi, per ben iniziare.
- Lei, tu…
- Si?
- Si, ma dove andiamo? Non possiamo certo farlo qui.
di
scritto il
2018-11-23
2 . 3 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

P.

racconto sucessivo

Where have the flowers gone
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.