24 dicembre 5

di
genere
dominazione

Dopo aver pranzato e bevuto un buon bicchiere di vino, quando era tutto messo in ordine, ci mettemmo seduti sul divano e lei ormai un po' eccitata dal vino e forse da quello che avrebbe continuato a raccontare guardava in alto e ogni tanto chiudeva gli occhi, mi guardò e sorridendo ricominciò “ sai sono rimasta su quel tavolo per un po' mentre tutti chiavavano tutti, la signora Buonocore ne aveva due nella figa e uno in bocca, riuscivo a malapena riconoscere chi erano, visto che c’erano corpi intrecciati, quando poi ormai tutti erano stanchi e non avevano più niente da dare si fermarono qualcuno si rimise in ordine si sedettero e furono serviti di bicchierini di liquore non so neanche di che si trattava, io ero sempre li un signore di coppia disse su giovani slegatela e mettetela come vogliamo cosi ci divertiamo ancora un po' qui prima di uscire e andare in giro, i quattro giovani mi slegarono ma solo per rilegarmi le mani e i piedi e le ginocchia, le mani le agganciarono ad un anello che penzolava dal soffitto, prima non me ne ero accorta, appena agganciata uno tiro la corda e mi sentii diciamo in tiro verso l’alto, non potevo muovere le ginocchia e i piedi quindi per stare in equilibrio non potevo muovermi dovevo mantenermi sulla punta dei piedi, ci fu qualcuno che disse, (guardatela alla sua età in questa posizione in balia di tutti è bellissima), la padrona di casa si alzò prese un vassoio e dei foglietti dove tutti dovevano scrivere una punizione, io ovviamente mi sentivo eccitatissima, al pensiero di quello che mi facevano e cosi fu, tutti scrissero qualcosa mentre in un altro vassoio misero i nomi di tutti quelli che c’erano, cosi dovevano pescare la punizione e chi la doveva fare” si alzò e andò via….”che fai” gli dissi “mentre stai raccontando vai via” mi rispose devo fare pipì non resisto più.
Dopo aver espletato le sue cose tornò sul divano, si sedette si versò da bere e ricominciò “ non sto qui a dirti tutte le cose che hanno scritto ti dico le più belle la prima a uscire fu proprio la signora Buonocore e il bigliettino diceva ( sculacciare con la mano o con quello che vuoi) la signora non se lo fece ripetere mi venne vicino e cominciò a darmi delle sculacciate sul culo faceva un male del diavolo ma c’era la regola che se gridavo ricominciavano tutto daccapo, cosi dovevo anche restare zitta, mi dette venti sculacciate con le mani una a destra e una a sinistra ma con una forza che mi spostava da un lato all’altro, fecero nuovamente il sorteggio e usci la padrona di casa che fece un sorriso che illuminò tutta la sala, l’altro foglietto diceva trenta frustate solo sul culo facendo in modo di lasciare pochi segni, la padrona si alzò prese una bella frusta corta e cominciò a colpirmi anche lei con forza, all’ultima frustata mi scappò un grido, e ci fu un applauso tutti risero la signora Buonocore si rialzò e mi venne dietro e cominciò a darmi le stesse sculacciate di prima ma questa volta con più forza, dopo ricominciò la padrona e mi ridiede trenta frustate sul culo, ma questa volta non fiatai altrimenti non sarebbe mai finita la punizione, si alternarono quasi tutti ormai facevano quello che volevano sul mio corpo, schiaffi sulle tette sulla figa sul culo insomma mi fecero godere almeno tre volte, poi i giovani mi sciolsero, mi adagiarono su un tappeto e mi lasciarono riprendere fiato, quando mi rivestii uscimmo andai con i Buonocore e con un giovane accanto, dietro c’erano le altre macchine che ci seguivano, e girammo per arrivare in un posto di periferia, non ci ero mai stata il giovane mi guardava ridendo, perche ridi? Gli dissi e lui perché adesso ti facciamo vedere qualcosa che non hai mai visto in tutti i tuoi anni mi disse” si fermò mi guardava e mi baciò forte sulle labbra, “ perché?” dissi “ be ho fatto anzi mi hanno fatto fare qualcosa che ha te non piace”…”dai racconta ormai che hai potuto fare mica stare con dei neri”.
Mi guardò e senza fiatare andò via…”che ti è successo perché sei andata via? Cosa ho detto che non va” poi mi balenò nella mente un dubbio atroce, avevo detto mica sei stata con i neri?........” sei stata con i neri vero? Anche se sai che a me avrebbe dato fastidio è cosi? Comunque lo hai fatto”.
Ritornò nella sala si mise seduta e mi baciò nuovamente sulle labbra, prese un bicchierino con del liquore che sa che mi piace molto e me lo diede, poi sorridendo mi disse “ lo so ma ormai ero soggiogata da quelle persone e lo sai che in certe situazioni non riesco ad uscirmene, sei sempre tu quello che mi risolvi tutto, ma da sola con quelli che mi avevano soggiogata e mi comandavano non riuscivo a dire di no” allora con una santa pazienza gli ho preso le mani nelle mani e gli ho detto “ ok va bene racconta non ti preoccupare ormai è fatta indietro non si può ritornare”.
Lei mi guardò con i suoi occhi da cerbiatta bastonata e disse “ posso continuare anche se ti arrabbi? “ feci cenno di si con la testa e ricominciò, “ entrammo in un viottolo, a destra e sinistra c’erano erbacce di tutti i generi che quasi sfioravano le macchine, poi….entrammo in uno spazio quasi circolare dove tutto intorno c’erano roulotte messe diciamo in circolo ma non proprio sistemate bene, al rumore delle auto e il chiarore dei fari le porte delle roulotte si aprirono e rimasi con la bocca aperta cominciarono ad uscire delle persone, non riuscivo a distinguerle poi avvicinandoci mi accorsi che erano neri, subito dissi alla signora Buonocore, ritorniamo a casa a mio marito non piacciono i neri, non è razzista ma ognuno deve farsi le sue femmine, ma tutti cominciarono a ridere, e sai? Io cominciai ad eccitarmi come quando avevo venti anni, ti pensavo certo che ti pensavo e sapevo anche che a te non piaceva se volevano fare qualcosa con quelli ma l’idea era eccitante erano tutti alti grossi muscolosi e avevano una cosa che non ho mai riscontrato con quelli che vediamo per strada erano tutti belli avevano tutti un viso europeo, poi fermarono le macchine, io non volevo scendere per paura che non riuscissi a non dire di non farlo, ma mi tirarono fuori, uno di questi si avvicinò a uno dei mariti delle coppie che erano venuti e lo salutò, lo doveva conoscere bene perché si abbracciarono, poi guardando nella mia direzione sorrise e si incamminò con quello e tutti noi gli andammo dietro, camminammo per circa cinque minuti era tutto buio e il giovane che era con me mi mise una mano sulla figa e infilava il dito nel culo e nella figa mentre camminavamo, non riuscivo a dirgli di smettere, la cosa mi imbarazzava anche perché dietro di noi c’erano oltre alle persone della serata anche i neri che guardavano e ridevano”.
Smise di raccontare si passò le mani sulle guance e mi accorsi che era diventata rossa in viso, sembrava come se volesse piangere, ma non era cosi “ che ti succede……che hai sembra che stai godendo solo a parlarne” lei sorrise “ questi entrarono in una specie di rudere ma sembrava più una chiesa abbandonata era anche molto bella perché era illuminata caso strano era vuota e se si parlava si sentiva l’eco era molto alta e molto grande su di un lato era disposto una specie di casa costruita con mattoni divisa in due stanze una piccola con cucina e tavolo e un’altra molto più grande con un grande letto al centro e tante sedie disposte tutte intorno, diciamo come al circo tutti si potevano sedere e guardare al centro lo spettacolo, faceva molto caldo in quel posto tanto che ci dovemmo togliere i cappotti, vedevo che i neri e quel signore parlottavano qualche volta mi guardavano e qualche sorrisetto, ma fui determinata dissi alla signora Buonocore che volevo andare via, che a te non faceva piacere e che se non andavamo prendevo la sua macchina e ritornavo a casa e cosi feci mi girai rimisi il giubbino e mi incamminai verso l’uscita, ma quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, mi raggiunsero tre neri (devo dire che erano veramente belli) che mi presero per sotto le ascelle e mi invitarono gentilmente a restare, il gentilmente fu che mi alzarono e mi portarono nuovamente verso quella stanza, erano già tutti seduti meno solo i neri erano sette, veramente ebbi molta paura quando mi coricarono sul materasso e mi cominciarono a baciare e spogliare, mi guardavano tutti ridevano e si passavano le mani tra le gambe volevo scappare ti giuro ma poi……come si fa quando si cominciarono a spogliare i neri avevano delle verghe tra le gambe che non avevo veramente mai visto, neanche alla festa dai Buonocore e cosi anche se cercavo di dire alla mia mente che non volevo be……. cominciai a prendere in bocca quei cazzi erano puliti sapevano di buono e dire anche adesso mi sento eccitata come quando ero una ragazzina, non feci in tempo che già ero nuda uno dei due mi stava leccando la figa mentre quell’altro me lo infilava in bocca cercando di farlo arrivare alle tonsille poi mano a mano cominciarono a spogliarsi anche gli altri e sai che mi piace la sensazione che tanti mani mi accarezzano mi toccano, mi violentano a me girava la testa mi ritrovai che quello che leccava mi aveva già impalato e martellava come un forsennato mentre nella mia bocca cominciarono ad alternarsi gli altri e volevano tutti arrivare fino alla gola, mi veniva da vomitare ma loro continuarono, fino a quando uno ci riuscì mi infilò il suo cazzo fino in gola, scusa ma era bellissimo sapere che ti desiderano tutti, ero come una bambola nelle mani di quei neri, cosi cominciarono a girarmi rigirarmi chi nel culo chi nella figa chi in bocca che ormai aveva fatto strada e tutti arrivavano alla gola, poi non contenti cominciarono a darmelo in culo e in figa e in bocca, non riuscivo a mugolare perche non respiravo, insomma non mi dire niente ma ho passato due ore della mia vita, le più belle di sempre mai fatto cose del genere, se non andavamo alla festa dei Buonocore non sapevamo che ci piaceva anche tutto questo”.
La guardai avevo anche io una erezione che mi premeva nelle mutande lei se ne accorse e ridendo “ma non ti sei incazzato che i neri hanno approfittato di me?” “ certo…….. solo che se stavi con me non sarebbe mai successo ma che vuoi fare io non c’ero e tu hai assaporato qualcosa che non pensavi minimamente di fare” cosi mi avvicinai la baciai e infilai la mia mano sulla figa la toccai e veramente era più larga non sono super ma la sua figa era diventata larga infilai anche un dito nel culo e….con mio dispiacere anche quello si sentiva che si era allargato ma scrollai le spalle e me la chiavai li sul divano e lei senza dire una parola si lasciava fare godendo come una pazza per me????....oppure ripensava ai cazzi dei neri???? Questo non lo saprò mai perché non me lo direbbe.
Passammo il resto della serata a ripensare che cosa gli era successo e ormai che dire si era divertita molto e secondo me gli sarebbe piaciuto ripeterlo, ormai si era aperta per noi una nuova fase della nostra vita che non avevamo mai contemplato.
Vero sera uscimmo e andammo in un centro commerciale, lei era vestita con gonna e calze autoreggenti aveva messo su un paio di tacchi dieci che la faceva sembrare più alta, cosi cominciammo a girare e disse “ andiamo in un negozio di scarpe che voglio misurare delle scarpe con qualche cm in più e cosi facemmo, non aveva indossato neanche le mutandine come sempre sotto le gonne, entrammo e girando vedemmo delle scarpe con tacco 12 ma ci venne incontro un commesso bruno con gli occhiali che disse vi serve una mano? Mi chiamo Filippo se volete vi aiuto mia moglie disse certo e mi guardò
scritto il
2018-12-24
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