La parete

di
genere
dominazione

Appostato dentro la mia auto, vedo Maria uscire dal portone. È davvero una bella donna e, sebbene sia impareggiabile da nuda, è terribilmente affascinante anche vestita. Porta un abito scuro, quasi casto. Alle maniche lunghe ed alla scollatura sobria si contrappone una gonna corta che mette in risalto le sue belle gambe fasciate dentro a calze nere. La seguo con gli occhi mentre si allontana a piedi con i tacchi che mettono in risalto il fondoschiena sculettante.
Eccolo finalmente. Lo riconosco appena varca il portone del palazzo: lo avevo già visto in alcune vecchie foto. Scendo dall’auto e lo seguo mentre lui sembra bighellonare senza meta precisa. Si ferma a guardare la vetrina di una pasticceria ed ho modo di osservarlo da vicino. E’ invecchiato molto da quelle foto e la pochezza evidente del mio rivale in amore fa ancora più male: il suo aspetto trasandato, il suo viso scialbo, il suo fisico in sovrappeso e quello sguardo insulso fanno montare la rabbia dentro di me per l’incomprensibile scelta di mia moglie. Per un attimo mi sorge persino il dubbio che possa non essere lui ad aver fatto cigolare il letto della mia camera.
Nella mia mente compaiono immagini che fanno male. Immagino il suo corpo nudo e molliccio sopra quello di mia moglie; immagino il suo culo flaccido e tremolante mentre goffamente muove il bacino. Immagino lui, sudato tra le lenzuola del mio letto, scimmiottare malamente qualche posizione vista nell’ultimo film porno mentre mia moglie, sotto il suo peso, incredibilmente gode.
I dubbi si dissolvono e decido di agire. Mi avvicino come un normale passante; lui non si accorge di nulla, troppo attirato dai dolci che vede. Quando sono a pochi metri, la mia mano si chiude; la mia andatura aumenta ed il braccio si muove. Lui lo vede arrivare con la coda dell’occhio; si gira col peggior tempismo possibile ed il pugno lo colpisce in pieno viso, tra occhio e naso.
Senza alcuna resistenza cade a terra. Le sue mani riparano il viso con colpevole ritardo. Del sangue comincia a gocciolare sul marciapiedi o almeno così credo; perché continuo a camminare nella stessa direzione come se non fosse successo nulla; come se fossi totalmente estraneo ai fatti.
Faccio il giro dell’isolato e, quando arrivo sotto casa, avrei voglia di salire e chiederle spiegazioni ma sono troppo adirato. Temo reazioni di cui potremmo entrambi pentirci. Quindi salgo in auto e comincio il mio giro di lavoro con un’ora e mezza di ritardo.
Quando rientro a casa la sera, non so bene come comportarmi. Lei mi si presenta troppo sorridente. Mi abbraccia troppo forte e mi lascia appena il tempo di svestirmi. Sulla tavola c’è il mio piatto preferito. Solitamente mangiamo quasi in silenzio ma stasera lei decide di fare la conversazione. Io partecipo poco, rispondendo a monosillabi ma lei non demorde. Ha un nuovo taglio di capelli e si nota il trucco leggero sul viso. Indossa una tuta leggermente elastica e le mette in risalto le forme rotondeggianti: sarà un regalo del suo amante?
Dopo cena, i piatti spariscono nella lavastoviglie. Ci ritroviamo sul divano con lei accovacciata sulla mia spalla. In TV passano le immagini dei migliori film erotici di tutti i tempi. È uno speciale presente all’interno del cofanetto di “50 sfumature di grigio” che lei ha deciso di affittare il pomeriggio.
Rimaniamo assorti nei nostri pensieri fino a quando una sua mano si infila timida sotto la maglia e mi accarezza il ventre. Sullo schermo Kim Basinger si mostra a Mickey Rourke nel famoso spogliarello di nove settimane e mezzo ma ciò che mi colpisce è l’intraprendenza totalmente fuori dagli schemi della donna accovacciata accanto a me. La sua mano mi stuzzica i peli del petto. I miei sentimenti sono contrastanti: mi eccito per questo nuovo lato di mia moglie che non conoscevo e subito dopo sorge il dubbio che quella stessa scena possa essersi consumata esattamente uguale la mattina medesima ma con un altro uomo seduto sul nostro divano.
Non so come comportarmi: socchiudo gli occhi ed appoggio il capo sullo schienale del divano mentre sullo schermo passano immagini di Amore infedele. Lo sguardo di mia moglie, fisso sulla TV, sembra essere estremamente interessato a ciò che vede. La sua mano invece è chiaramente in cerca di altro: ha preso maggiore confidenza ed, in questo momento, è sotto alle mie mutande, intenta a massaggiarmi il pene. Sullo schermo Diane Lane sta facendosi scopare senza ritegno nel bagno di un bar mentre le sue amiche la attendono al tavolino. Subito dopo passa la scena di sesso con Richard Gere, che nel film recita nel ruolo del marito. Sorrido realizzando che è il sunto leggermente romanzato dell’intensa giornata sessuale della mia dolce metà.
Senza preavviso mia moglie si alza. Si toglie la tuta e rimane in slip e reggiseno. Se voleva essere uno spogliarello alla Kim Basinger, l’effetto è stato tremendamente più goffo. La lingerie però non è quella dei giorni normali. Porta un completino rosso: il reggiseno ha le coppe legate tra loro con un fiocco sensuale. Il nodo è, forse volutamente, più stretto del normale e le coppe comprimono le mammelle generose creando un apprezzabile effetto erotico. Anche gli slip, bassi in vita, sono legati ai lati con due fiocchi identici.
In piedi tra il divano e la televisione, si lascia osservare per qualche secondo. Mi chiedo se quel completo rosso fuoco sia stato acquistato pensando a me o all’amante. Mi chiedo anche chi lo abbia acquistato e, quest’ultima domanda, fa sorgere qualche senso di colpa. Lei, intanto, si è slacciata il fiocco del reggiseno e le sue grosse tette sono ora in bella mostra. Si siede sopra di me schiacciando il seno sul mio viso. Accarezzo le sue gambe vellutate: quando le dita giungono sull’anca, slacciano uno dei due fiocchi dello slip. Lei si solleva leggermente per lasciarle intrufolarsi tra le gambe e penetrare la sua fessura inaspettatamente depilata.
Nascosta tra i cuscini del divano compare una boccetta di lubrificante. Evidentemente il suo amante non è ancora riuscito a guarirla dal vaginismo che la perseguita. Sullo schermo, Nicole Kidman lascia cadere a terra il suo vestito nero, regalando agli spettatori una visione del suo culo perfetto prima di concedersi a Tom Cruise.
Nel frattempo, mia moglie si è lubrificata le mani e mi sta dolcemente segando. I nostri sguardi non si sono ancora incrociati. Le sue guance sono rosse e, senza il cigolio del letto di questa mattina, non farei fatica ad interpretare quel rossore come un segno di timidezza.
La protagonista di Nymphomatic sta collezionando un numero sempre maggiore di rapporti sessuali. La scena bondage con lei legata prona sul divano ed il bacino sollevato ad uso e consumo del suo uomo è illuminante.
Mi alzo, prendo mia moglie e la metto nella stessa posizione. La sua faccia è ora sul cuscino dove poco prima era seduta; le braccia allungate ed il suo ventre appoggiato sul bracciolo, sollevato all’altezza del mio pene. Abbasso i pantaloni e libero il cazzo ancora piuttosto barzotto a causa delle estenuanti attività sessuali mattutine. Grazie al lubrificante però, non ho difficolta a penetrarla: comincio a stantuffarla, prima piano e poi più rapidamente mentre di fronte ai miei occhi, si aprono le gambe perfette di Sharon Stone.
Di colpo tutto diventa estremamente evidente ed inequivocabile! Mi stia comparando con l’amante. Vuole verificare chi è il migliore: stesso trucco accennato; stessa tuta elasticizzata; stesso intimo sexy; stesse immagini erotiche in TV e stesso comportamento intraprendente.
Per un attimo temo il confronto: lei continua ad evitare il mio sguardo preferendo osservare il pompino spettacolare che la governante di Housemaid sta donando al suo padrone di casa. Forse il suo Ex non è così invecchiato come immaginavo. Forse non è così orrido; il suo cazzo non è così flaccido e le sue posizioni sessuali non sono così noiose. Mi ritrovo spettatore esterno di questa casa questa mattina. La mia mente proietta la stessa coreografia: mia moglie distesa in quella stessa posizione e un uomo dietro di lei che le sfonda la fica con violenza. C’è però una piccola differenza: l’uomo di stamattina non sono io.
Il panico mi attanaglia. Lui sapeva di questo gioco? Forse no ma sicuramente è arrivato all’incontro preparato a ciò che lo aspettava ed evitare brutte figure. Io invece scopro solo ora di essere giudicato e sono certo di non poter reggere il raffronto. Sono sessualmente stanco e la mia prestazione è chiaramente compromessa dall’estenuante seduta di questa mattina.
Sono certo che tra un attimo mi prenderà per mano e mi accompagnerà in camera dove faremo cigolare il letto e verrà emesso il verdetto. Sentimenti misti di ira e terrore mi attraversano. Ira per quello che mi ha fatto e per come mi sta trattando. Terrore che lei scelga lui. L’ira prende il sopravvento: io sono il suo uomo, non un semplice oggetto da sostituire o gettare quando se ne perde l’interesse.
Questi nuovi aspetti di lei non mi piacciono e mi arrogo il diritto di punirla. Sullo schermo passano immagini dell’Ultimo tango a Parigi con la famosa scena del burro. E’ un attimo: tolgo il mio cazzo ormai eretto dalla fica e punto il suo ano. Lei non comprende fino a quando sente la pressione della cappella sul suo sfintere. Si irrigidisce ed il suo sguardo cambia espressione. Si gira per guardarmi. Mi guarda adesso, la troia! Il mio cazzo è ancora lubrificato ed abbastanza duro per vincere le sue resistenze. Con un colpo di bacino è nuovamente dentro di lei.
Rimango fermo per qualche secondo. Il tempo per l’ano di rilassarsi e dilatarsi. Non è altruismo: punirla ora con il suo sfintere rigido sarebbe doloroso e non mi procurerebbe piacere. Sul suo viso leggo un’espressione di panico che faccio fatica ad interpretare. E’ la prima volta che decido di possedere il suo culo ma potrei affermate che è la prima volta che lei lo concede? Chissà? Magari lo aveva promesso in esclusiva al suo amante.
Comincio a muovermi dentro di lei proprio mentre Marlon Brando sta facendo subire la stessa punizione alla sua Jeanne. Il viso dell’attrice è un misto di ansia e dolore: dicono che non fosse a conoscenza della scena per garantire al regista il massimo realismo. Il quello di mia moglie vedo molto più stupore ed alcune lacrime. Sto esercitando il mio dominio su di lei. Sto punendola per il suo tradimento; castigandola per l’eventuale orgasmo che potrebbe aver avuto con quella specie di sotto-uomo. La penetro nel suo anfratto più intimo; dove non l’ho mai presa prima; dove forse nessun altro uomo è stato mai. Il mio cazzo reagisce a tutte queste informazioni e sembra crescere in dimensione, quantomeno dentro alla mia testa.
Se è cresciuto anche dentro al sedere di mia moglie, non saprei dire. Ciò non di meno i miei movimenti oscillatori la fanno sussultare di tanto in tanto. La sua bocca è aperta in un grido senza voce. Il suo culo è più accogliente di quanto mi aspettassi. Forse non è il primo cazzo che riceve o forse le dimensioni del mio pene questa sera non sono eccezionali.
Sto scoprendo una moglie che non conoscevo e, mentre continuo a sodomizzarla, mi ritrovo quasi soddisfatto del cambiamento. Adesso il suo bacino si muove a tempo con il mio membro e, da questa nuova posizione, la trovo ancora più desiderabile. Sto quasi pensando di proporle un accordo: fica a lui e culo a me. Ci rimarrebbe da trattare sulle tette ma sono certo che si riuscirebbe a trovare una soluzione...
In piedi sopra di lei posso osservare il profilo del suo viso. È bella con il suo sguardo perso oltre la televisione. I suoi occhi non lacrimano più e la sua bocca è in posizione naturale. Una domanda mi attraversa la mente: chissà se a lui concede dei pompini? A me non li ha mai voluti fare. La troia non si è mai lasciata sodomizzare e mi ha sempre detto che i pompini le fanno schifo. Sul culo sembra che abbiamo risolto. Magari il cazzo del suo amante è più gustoso...
Lo speciale è terminato e sul video nero è ben riflessa l’immagine di un uomo che incula la propria donna. È un’ immagine erotica inedita ed il fatto di esserne anche attore, la rende ancora più eccitante. Ci guardiamo negli occhi attraverso il riflesso scuro della TV. Sul suo viso si legge rassegnazione e completa sottomissione ai miei voleri. Guardo le sue natiche ondeggiare di fronte a me. Le afferro il bacino e la sento sussultare di nuovo quando i miei colpi rallentano per diventare più profondi. Il gemito che le esce dalla bocca mi eccita ancora di più e decido di sodomizzarla con maggior forza per qualche altro minuto di dolore fino a quando, finalmente, vengo.
Esco dalla sua carne e mi soffermo ad ammirare quel buco completamente aperto; un anello circolare delle esatte dimensioni del mio cazzo. Le schiaffeggio una chiappa, con insolenza, quasi a voler dire che ho finito e che può andare. Lei si rimette in posizione eretta con una mano a tappare il sedere. Da buona casalinga non vuole sporcare il pavimento. Io non mi faccio questi problemi e fili biancastri di sperma penzolano dal membro.
Lei mi guarda e questa volta sul suo viso leggo vergogna. Adesso appare tenera ed indifesa così, mentre lei abbassa lo sguardo e si appresta per andare in bagno, l’afferro per un braccio, l’avvicino a me e la bacio, come da tanto tempo non l’avevo baciata. La sua risposta è immediata. Mi abbraccia forte con entrambe le braccia, incurante dello sperma che le gocciola tra le gambe.
Quando lei finalmente decide di andare in bagno, io prendo il cellulare e scrivo un messaggio di scuse a Maria.
scritto il
2024-01-24
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