Di quando ho iniziato ad essere gelosa di mio figlio - 2
di
Una madre
genere
incesti
Non ci potevo credere.
Avevo sentito dei rumori e degli inequivocabili gemiti provenire dalla camere di mio figlio.
La tentazione di spalancare la porta per vedere cosa stesse succedendo era forte ma,il mio carattere riservato e la discrezione che mi ero imposta nei confronti di mio figlio dopo quell'errore conseguente ad un momento di debolezza,mi avevano fatto desistere.
Non avevo spalancato la porta per evitare scandalo ed imbarazzo per tutti,chiunque fosse in quel momento insieme a lui.
In verità,sapevo che a quell'ora era il "turno" di Aida,la moglie del suo migliore amico che,docente di matematica alla scuola media,aveva quel pomeriggio libero e dunque,si era offerta come "Infermiera"volontaria.
Dunque,avevo resistito alla tentazione di aprire quella porta ma non avevo potuto fare a meno di origliare e spiare dal buco della serratura.
La stanza di mio figlio era lunga e stretta e dunque,il letto,era posizionato proprio di fronte alla porta.
Avevo il cuore in gola mentre mi accingevo a fare una cosa di cui avrei dovuto vergognarmi e che,invece,consideravo un legittimo diritto di madre e.........
Il mio disagio era tale,che mi costringevo persino a cancellare i pensieri che balenavano nella mia mente.
Dalla tenda della finestra della parete dietro al letto,filtrava una luce che illuminava a giorno la scena che si apriva davanti al mio incredulo occhio:
Lei,Aida,moglie del suo migliore amico,era china su di lui e gli stava leccando il cazzo.
Mio figlio con la gamba dolente tesa e l'altra piegata,le teneva le mani sul capo e l'accompagnava nei suoi alterni movimenti col cazzo tra le labbra.
I suoi ansimi lunghi e profondi,mi lasciavano capire che andavano avanti da un po e che lui era già pronto ai fuochi d'artificio finali.
Quella visione era troppo forte per me e,singhiozzando,sono corsa nella mia camera.
Quel giorno,mi ero presa un paio d'ore di permesso dal mio ufficio proprio per accudire mio figlio ed evitare anche che la sua amica si sacrificasse troppo per lui.
Buttata sul letto senza neanche svestirmi,cercavo di riordinare le mie idee senza peraltro riuscirvi.
Perché quella mia reazione nei confronti di mio figlio che avendo oramai più di ventiquattro anni,aveva tutto il diritto di una sua vita sessuale.
Certo,era un bel bastardo a farsela con la moglie del suo amico ma,che diritto avevo io di giudicare i loro comportamenti?
Mentre in bagno cercavo di rassettarmi per rendermi presentabile,nello specchio vedevo una vecchia col trucco sciolto dalle lacrime e dal rossetto sbavato dai miei stizzi di rabbia mentre il mio sesso,contravvenendo ai miei principi,si scioglieva di umori che mi colavano lungo le cosce.
Era pazzesco,ciò che mi stava accadendo;Ero furiosa con quella sgualdrina eppure,il pensiero che stesse facendo un pompino a mio figlio,mi aveva riempita di rabbia e mi aveva eccitata.
Mentre facevo il bidet,mi ero masturbata cullandomi nell'osceno,incestuoso pensiero che fossero le mie labbra a far godere mio figlio.
Quando avevo sentito aprire la porta della sua camera ed i passi di Aida che dirigevano verso il bagno in corridoio,rivestendomi in fretta e facendo finta di rientrare in quel momento,mi ero diretta verso la camera di mio figlio che giaceva ritto sul letto con la schiena appoggiata su due cuscini ed il lenzuolo scoperto sino all'ombelico.
Avvicinandomi al suo letto,lo stavo per baciare sulla guancia ma lui,con un movimenti repentino,mi aveva afferrato la testa e mi aveva tirata a se baciandomi con un profondo e liquido lingua in bocca al quale,non sono stata in grado di resistere:
-Porco!-
Gli avevo gridato soffocando in gola il suono delle mie parole.
Poi mi sono girata per andare in camera a cambiarmi nel momento stesso in cui arrivava Aida:
-Buona sera signora Giovanna....già di ritorno?-
Mi aveva detto abbracciandomi per baciarmi sulla guancia e rilasciando nelle mie narici il profumo di maschio di mio figlio e l'olezzo dello sperma che impastava ancora la sua bocca.
-Si cara...oggi sono uscita un po prima dal lavora perché non volevo che ti disturbassi troppo con Claudio.-
-Ma che disturbo?
Nessun disturbo mi creda,per me è un piacere poter aiutare Claudio che oltre che essere mio amico è davvero una persona fantastica.-
"Che troia questa qua,in giro a far pompini mentre il marito è al lavoro!"
Avevo pensato,sorprendendo me stessa per la crudezza e la volgarità del giudizio.
Subito dopo,col pretesto di dovermi mettere a mio agio cambiandomi d'abito,li avevo lasciati soli.
Al mio ritorno,lei era già pronta per andar via:
-Speriamo che guarisca presto!
Lei non sa signora che noia la nostra compagnia senza suo figlio.
Sono solo pochi giorni che non c'è ed a noi sembrano anni....penso anche a Mara la sua fidanzata,sola soletta senza il suo amore!-
Francamente,non so neanch'io chi mi abbia dato la forza per sopportare quella massiccia dose di ipocrisia.
Masticando amaro e facendo buon viso a cattivo gioco,mentre mi sentivo fremere in corpo e nella mente,l'avevo rassicurata che presto sarebbe guarito tornando l'amicone di sempre.
Non appena chiuso l'uscio alle sue spalle,mi sono precipitata da mio figlio:
-Claudio!
Sei un porco!
Come hai potuto con quella puttanella e proprio in casa tua e con la moglie del tuo amico?!-
Gli avevo gridato coi pugni chiusi in tono minaccioso.
Lui dopo alcuni attimi di silenzio mi aveva risposto:
-Mamma...guarda che io conosco Aida da molto prima di suo marito e se proprio lo vuoi sapere,sono stato io a presentarli dopo che io e lei ci eravamo lasciati.-
Quella risposta mi aveva spiazzata lasciandomi completamente disorientata e muta.
Certo,tra me e mio figlio nel modo di interpretare il sesso ed i rapporti matrimoniali non sembrava proprio che fossero passati così pochi anni.
Parevano secoli!
-Mamma...vieni qui,siediti accanto a me.-
Mi aveva detto mio figlio con un tono di voce suadente,tirandomi per mano.
Mi aveva stretta se baciandomi il collo ed il viso prima di giungere ancora ad appoggiare le sue labbra sulle mie.
Poi,mi aveva aiutata a distendermi sul letto accanto a lui e mentre ci baciavamo appassionatamente,mi aveva infilato la mano sotto lo slip ed aveva cominciato ad accarezzarmi il sesso.
Io mi sentivo in trance,non capivo,non connettevo,mi sentivo semplicemente trascinata in un mondo sconosciuto da mio figlio.
Anch'io,mentre vivevo quelle sublimi sensazioni avevo cercato di raggiungere con la mano la sua verga subito fermata dalla sua mano e dalla sua voce:
-Mamma...non andare li.....Mara ha voluto fare l'amore e prima che tu arrivassi,mi ha fatto godere con la bocca....sono completamente spompato.....mi dispiace....mi dispiace davvero...-
Quelle parole e l'impossibilità di raggiungere l'oggetto del mio desiderio mi avevano ferita nel mio orgoglio di mamma e,come svegliandomi da un torpore,mi sono liberata della sua mano e scendendo di scatto dal letto,lo avevo lasciato sbraitandogli contro:
-Vaffanculo tu e quella puttana!-
Segue
Avevo sentito dei rumori e degli inequivocabili gemiti provenire dalla camere di mio figlio.
La tentazione di spalancare la porta per vedere cosa stesse succedendo era forte ma,il mio carattere riservato e la discrezione che mi ero imposta nei confronti di mio figlio dopo quell'errore conseguente ad un momento di debolezza,mi avevano fatto desistere.
Non avevo spalancato la porta per evitare scandalo ed imbarazzo per tutti,chiunque fosse in quel momento insieme a lui.
In verità,sapevo che a quell'ora era il "turno" di Aida,la moglie del suo migliore amico che,docente di matematica alla scuola media,aveva quel pomeriggio libero e dunque,si era offerta come "Infermiera"volontaria.
Dunque,avevo resistito alla tentazione di aprire quella porta ma non avevo potuto fare a meno di origliare e spiare dal buco della serratura.
La stanza di mio figlio era lunga e stretta e dunque,il letto,era posizionato proprio di fronte alla porta.
Avevo il cuore in gola mentre mi accingevo a fare una cosa di cui avrei dovuto vergognarmi e che,invece,consideravo un legittimo diritto di madre e.........
Il mio disagio era tale,che mi costringevo persino a cancellare i pensieri che balenavano nella mia mente.
Dalla tenda della finestra della parete dietro al letto,filtrava una luce che illuminava a giorno la scena che si apriva davanti al mio incredulo occhio:
Lei,Aida,moglie del suo migliore amico,era china su di lui e gli stava leccando il cazzo.
Mio figlio con la gamba dolente tesa e l'altra piegata,le teneva le mani sul capo e l'accompagnava nei suoi alterni movimenti col cazzo tra le labbra.
I suoi ansimi lunghi e profondi,mi lasciavano capire che andavano avanti da un po e che lui era già pronto ai fuochi d'artificio finali.
Quella visione era troppo forte per me e,singhiozzando,sono corsa nella mia camera.
Quel giorno,mi ero presa un paio d'ore di permesso dal mio ufficio proprio per accudire mio figlio ed evitare anche che la sua amica si sacrificasse troppo per lui.
Buttata sul letto senza neanche svestirmi,cercavo di riordinare le mie idee senza peraltro riuscirvi.
Perché quella mia reazione nei confronti di mio figlio che avendo oramai più di ventiquattro anni,aveva tutto il diritto di una sua vita sessuale.
Certo,era un bel bastardo a farsela con la moglie del suo amico ma,che diritto avevo io di giudicare i loro comportamenti?
Mentre in bagno cercavo di rassettarmi per rendermi presentabile,nello specchio vedevo una vecchia col trucco sciolto dalle lacrime e dal rossetto sbavato dai miei stizzi di rabbia mentre il mio sesso,contravvenendo ai miei principi,si scioglieva di umori che mi colavano lungo le cosce.
Era pazzesco,ciò che mi stava accadendo;Ero furiosa con quella sgualdrina eppure,il pensiero che stesse facendo un pompino a mio figlio,mi aveva riempita di rabbia e mi aveva eccitata.
Mentre facevo il bidet,mi ero masturbata cullandomi nell'osceno,incestuoso pensiero che fossero le mie labbra a far godere mio figlio.
Quando avevo sentito aprire la porta della sua camera ed i passi di Aida che dirigevano verso il bagno in corridoio,rivestendomi in fretta e facendo finta di rientrare in quel momento,mi ero diretta verso la camera di mio figlio che giaceva ritto sul letto con la schiena appoggiata su due cuscini ed il lenzuolo scoperto sino all'ombelico.
Avvicinandomi al suo letto,lo stavo per baciare sulla guancia ma lui,con un movimenti repentino,mi aveva afferrato la testa e mi aveva tirata a se baciandomi con un profondo e liquido lingua in bocca al quale,non sono stata in grado di resistere:
-Porco!-
Gli avevo gridato soffocando in gola il suono delle mie parole.
Poi mi sono girata per andare in camera a cambiarmi nel momento stesso in cui arrivava Aida:
-Buona sera signora Giovanna....già di ritorno?-
Mi aveva detto abbracciandomi per baciarmi sulla guancia e rilasciando nelle mie narici il profumo di maschio di mio figlio e l'olezzo dello sperma che impastava ancora la sua bocca.
-Si cara...oggi sono uscita un po prima dal lavora perché non volevo che ti disturbassi troppo con Claudio.-
-Ma che disturbo?
Nessun disturbo mi creda,per me è un piacere poter aiutare Claudio che oltre che essere mio amico è davvero una persona fantastica.-
"Che troia questa qua,in giro a far pompini mentre il marito è al lavoro!"
Avevo pensato,sorprendendo me stessa per la crudezza e la volgarità del giudizio.
Subito dopo,col pretesto di dovermi mettere a mio agio cambiandomi d'abito,li avevo lasciati soli.
Al mio ritorno,lei era già pronta per andar via:
-Speriamo che guarisca presto!
Lei non sa signora che noia la nostra compagnia senza suo figlio.
Sono solo pochi giorni che non c'è ed a noi sembrano anni....penso anche a Mara la sua fidanzata,sola soletta senza il suo amore!-
Francamente,non so neanch'io chi mi abbia dato la forza per sopportare quella massiccia dose di ipocrisia.
Masticando amaro e facendo buon viso a cattivo gioco,mentre mi sentivo fremere in corpo e nella mente,l'avevo rassicurata che presto sarebbe guarito tornando l'amicone di sempre.
Non appena chiuso l'uscio alle sue spalle,mi sono precipitata da mio figlio:
-Claudio!
Sei un porco!
Come hai potuto con quella puttanella e proprio in casa tua e con la moglie del tuo amico?!-
Gli avevo gridato coi pugni chiusi in tono minaccioso.
Lui dopo alcuni attimi di silenzio mi aveva risposto:
-Mamma...guarda che io conosco Aida da molto prima di suo marito e se proprio lo vuoi sapere,sono stato io a presentarli dopo che io e lei ci eravamo lasciati.-
Quella risposta mi aveva spiazzata lasciandomi completamente disorientata e muta.
Certo,tra me e mio figlio nel modo di interpretare il sesso ed i rapporti matrimoniali non sembrava proprio che fossero passati così pochi anni.
Parevano secoli!
-Mamma...vieni qui,siediti accanto a me.-
Mi aveva detto mio figlio con un tono di voce suadente,tirandomi per mano.
Mi aveva stretta se baciandomi il collo ed il viso prima di giungere ancora ad appoggiare le sue labbra sulle mie.
Poi,mi aveva aiutata a distendermi sul letto accanto a lui e mentre ci baciavamo appassionatamente,mi aveva infilato la mano sotto lo slip ed aveva cominciato ad accarezzarmi il sesso.
Io mi sentivo in trance,non capivo,non connettevo,mi sentivo semplicemente trascinata in un mondo sconosciuto da mio figlio.
Anch'io,mentre vivevo quelle sublimi sensazioni avevo cercato di raggiungere con la mano la sua verga subito fermata dalla sua mano e dalla sua voce:
-Mamma...non andare li.....Mara ha voluto fare l'amore e prima che tu arrivassi,mi ha fatto godere con la bocca....sono completamente spompato.....mi dispiace....mi dispiace davvero...-
Quelle parole e l'impossibilità di raggiungere l'oggetto del mio desiderio mi avevano ferita nel mio orgoglio di mamma e,come svegliandomi da un torpore,mi sono liberata della sua mano e scendendo di scatto dal letto,lo avevo lasciato sbraitandogli contro:
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