Mia moglie e mio cognato, che bravi

di
genere
bisex

Ho sposato mia moglie Anna per puro interesse, lo ammetto. Quando l’ho conosciuta era una povera ragazza sfigata, figlia bella ma un po’ tonta di una storica e ricchissima famiglia genovese, il padre famoso avvocato e la madre la classica pia donna impegnata nella Caritas a fianco del cardinale di turno. Famiglia numerosa, da buoni cattolici praticanti e ferventi, sono 3 figlie femmine e un maschio, il più piccolo. Anna l’ho sposata per sistemarmi economicamente, seppur lei sia una bella donna e una devota moglie. Mi ha attratto, infatti, anche la sua ottusa devozione alla figura del marito e maschio dominante in casa, come gli hanno insegnato i genitori di vecchio stampo, sicuro quindi della sua fedeltà e autonomia che avrei avuto per i cazzi miei fuori di casa. L’ho incontrata in una festa dell’alta società genovese, l’ho subito inquadrata come “preda” poichè era comunque abbastanza carina, pur grassottella, con due bei seni sodi, i capelli ricci e biondi, gli occhi celesti…l’aria virginale. Quella sera stessa l’ho accompagnata a casa dopo la festa, baciandola sotto il portone con la mano tra le cosce, e facendole poi una corte serrata nelle settimane successive. La povera sfigata aveva avuto pochissime esperienze con gli uomini, molto timida e timorata di dio, aveva un concetto romantico della coppia e del sesso. Subito Anna è cascata nella mia rete, e alla prima uscita l’ho scopata per quasi tutta la notte in macchina, sopra Genova, nel parco di Righi. La settimana successiva l’ho pure sodomizzata, e per lei era la prima volta, ed è rimasta sconvolta per tre giorni. Era convinta di aver commesso peccato, e si è subito confessata con il suo padre spirituale!
Anna aveva anche un fratello di 21 anni, Pierluigi, anche lui uno sfigato assurdo e pure gay, oppresso dalla morbosa cattolicità della famiglia. All’epoca aveva un fisico esile, riccio e biondino anche lui, timido e complessato…io gli ero ovviamente molto simpatico ed eravamo entrati subito in confidenza. Mi confessò subito la sua omosessualità, ed io gli confessai i miei “trascorsi” omosessuali, con sua grande sorpresa ed entusiasmo.
Dopo il fidanzamento ufficiale con Anna, ero sempre a casa loro la domenica a pranzo. Pierluigi non mi staccava gli occhi di dosso, provocandomi una particolare eccitazione. Il pomeriggio dopo pranzo, Anna e i genitori erano soliti andare a messa a S. Matteo, in centro storico, io però rimanevo in casa ad aspettarli per il thè delle sei. E pure Pierluigi rimaneva in casa, che studiava per degli esami universitari. Una volta, andai in bagno a pisciare, lasciando la porta socchiusa, e mi accorsi che Pierluigi mi stava spiando. Finito di pisciare, iniziai a scrollarmi il cazzo passando lentamente alla masturbazione, consapevole del ragazzo che mi spiava. Mi girai guardandolo e ammiccando, e lo invitai a entrare, Pierluigi si avvicinò timidamente, gli presi la mano e me la misi sul pisello facendomi masturbare lentamente. Pierluigi non era espertissimo nel maneggiarmi il cazzo, come frocio non aveva avuto molte esperienza sessuali, solo qualche sega e pompino estemporanei all’università o in qualche locale gay di Milano, dove andava per non farsi riconoscere a Genova. Comunque, la sua mano era calda e morbida, impugnava bene il mio grosso uccello…quando fu bello duro, lo presi per i ricci capelli biondi da angioletto e lo tirai giù verso la cappella…Pierluigi esitò timido, poi si abbassò in ginocchio prendendo tutto il mio cazzo in bocca e iniziando un bel pompino! Lo succhiava e lo masturbava bene, un po’ impacciato ma con tanta buona volontà…lo dirigevo per la testa, gli davo il ritmo e la profondità, gli suggerivo dove e come leccare la cappella…era un perfetto scolaro! Al culmine dell’eccitazione, lo avvertii dell’imminente orgasmo “Pierluigi, sto sborrando…sto sborrando, preparati…apri bene la bocca vengoooo per dio!” il ragazzetto mi guardò meravigliato, a bocca aperta come un usignolo, e lo riempii di sborra in gola, in faccia, sui riccioli biondi…era uno spettacolo! Gli feci ripulire il cazzo, poi mi sistemai e lui si lavò la faccia e in quel momento sentimmo i genitori e Anna rientrare in casa, subito lui scappò in camera e io mi chiusi in bagno.
Quella sera stessa portai Anna in macchina a Righi, e la inculai a sangue pensando intensamente al fratello Pierluigi!
Con Anna le cose andavano sempre meglio, lei era assolutamente innamorata e mi riempiva di costosi regali, comprati con i soldi paterni, e io ricambiavo scopandola senza ritegno facendola credere l’unica donna a fare sesso in modo stratosferico al mondo! Ovviamente, io avevo le mie storie parallele, sia con donne che con uomini, ma la povera cornuta era (ed è…) felice così!
Nei mesi successivi, quasi ogni domenica andavo a pranzo in famiglia, e tutti i pomeriggi lei andava a messa con i genitori, lasciandoci soli io e Pierluigi. La prima volta che successe qualcosa di serio con il cognatino aspettai che tutti uscissero, poi entrai nella cameretta di Pierluigi, che era alla scrivania a studiare per il prossimo esame. Mi accostai al tavolo, lui mi sorrise imbarazzato, poi gli presi la mano e me la misi sul pacco, facendogli sentire il mio turgore. Mi slacciai i pantaloni e tirai giù le mutande, mostrando l’enorme cazzo già in tiro, e il ragazzo arrossì di botto.
Gli presi la testa e la diressi sulla cappella, che Pierluigi inghiottì sino all’ugola, iniziando un bel pompino. Pierluigi era diventato bravo, sotto la mia guida esperta in quei mesi, fatti di pompini e seghe di nascosto dalla famiglia e dalla mia futura moglie, nei lunghi pomeriggi da soli in casa.
Ma quel pomeriggio volli andare oltre, al termine di un meraviglioso pompino nel quale gli sborrai in pieno viso, sollevai Pierluigi quasi di peso dalla sedia, lo portai sul suo lettino e lo sdraiai a gambe all’aria iniziando a sputargli nel buchino del suo delizioso culetto, bianco, morbido, piccolo come quello di una femminuccia, e infilandogli con un dito la saliva dentro. Lo lubrificai per bene, sapendo che sarebbe stata la sua prima volta, e gli ammorbidii l’ano con piccoli massaggi circolari con le dita, masturbandomi per farmelo duro in brevissimo tempo. Mi alzai sopra di lui e guardandolo dritto negli occhi per apprezzarne il viso, appoggiai la cappella sulla rosellina e la spinsi dentro lentamente ma con vigore, senza pietà alcuna per il ricco frocetto!
Gli spanai il buco del culo, lo penetrai sino a metà cazzo, poi mi fermai per dargli respiro…Pierluigi era paonazzo dal dolore e dalla vergogna, mugulava frasi incomprensibili…e poi di peso affondai fino alla radice del cazzo, sverginandolo!
Inizia subito a incularlo di santa ragione, aprendogli le gambe al massimo, come un capretto dal macellaio, il suo culetto vergine inghiottiva il mio enorme membro da 40enne infoiato, lo scopavo con passione e foga…pompavo su e giù, godevo come un porco a incularmi quel ragazzo di buona famiglia genovese…lui aveva gli occhi spalancati, mi fissava quasi chiedendo pietà, ma godeva come una puttanella arrapata, lo sentivo! I suoi umori e la mia saliva gli rendevano il culetto scorrevole come il burro, dopo averlo rotto entravo e uscivo con facilità…la troietta si era allargata ben bene! Il lettino cigolava sotto i miei colpi, il suo cazzetto era dritto come un fuso, e dopo parecchi colpi e senza toccarlo, dalla cappella uscirono degli schizzetti di sperma che gli bagnarono la pancia…aveva goduto da solo!
L’eccitazione anche per me era enorme, stavo godendo più che mai in vita mia con un uomo (ma anche con una donna…)e decisi di lasciarmi andare ad un bell’orgasmo, anche perché guardando l’orologio sul comodino mi accorsi che la famiglia stava rientrando dalla messa…gli strillai in faccia il mio godimento e scaricai nel suo culetto una marea di sborra, colpendolo con affondi di cazzo possenti e decisi! Pierluigi mi guardò esterrefatto, a bocca aperta, come un bambino sorpreso…tenendogli le cosce larghe, continuai a scaricarmi dentro di lui, fremendo di piacere, poi uscii e mi pulii il cazzo con le sue mutandine bianche. Mi sono rivestito velocemente, lasciandolo mezzo nudo sul letto come una puttana…andai in bagno a lavarmi, poco dopo arrivò lui e nel mentre Anna e i genitori rientrarono. Eravamo entrambi sconvolti dalla scopata, ma ovviamente quell’idiota di mia moglie e dei loro vecchi non si accorsero di nulla.
Nelle settimane successive Pierluigi mi tempestò di chiamate e messaggi sul cellulare, invocando il mio cazzo e la voglia di fare sesso e così l’accontentai più volte. Delle sere uscivamo per andare al cinema, con il benestare di Anna che pensava benissimo ed era lieta di questa nostra amicizia, ma poi finivamo a Righi a chiavare in macchina. Le prime volte lo misi subito a pecorina sul sedile posteriore, inculandolo come una prostituta, facendomelo succhiare in tutti i modi, e sborrandogli ovunque. Il ragazzino se la cavava benissimo, mi faceva godere in modo fantastico ed era disponibile ad ogni sperimentazione sessuale, proprio come la sorella che ho poi sposato.Entrambi erano stati educati a soddisfare cattolicamente il prossimo in ogni modo, ed anche in questo campo erano coerenti!
Nel frattempo, con Anna, piegavo anche lei ad ogni desiderio sessuale. La costringevo a fare sesso praticamente ovunque, umiliandola con grande sadismo e soddisfazione. Un pomeriggio, all’IKEA, le chiesi di farmi una sega di nascosto dietro un divano in esposizione, facendosi sborrare sul vestito e andando in giro tutta sporca. Le donne la guardavano e ridevano, ma lei era convinta che avesse fatto una bella cosa per il suo fidanzato!
Una sera, sulle colline di Righi, mentre scopavamo in macchina, la sodomizzai così forte che la troia urlò a squarciagola e di nascosto aprii i finestrini lasciando che le macchine vicine con le altre coppie la sentissero e quando gli sborrai in culo strillai a mia volta tutto il mio godimento e il suo nome, richiamando l’attenzione.
Anna e il fratello non erano molto in confidenza, sia per motivi caratteriali che per l’omosessualità non accettata di Pierluigi in famiglia, quindi era impossibile che i due parlassero della tresca tra me e lui…la storia andò avanti per molti anni, finché Pierluigi non partì per l’America con una borsa di studio.
Ammetto che ogni tanto, quando rientra a Genova, troviamo sempre il modo di vederci da soli e incularci a vicenda…Eh si, perché nel frattempo Pierluigi ha perso ogni freno inibitorio e in America ha cavalcato tutti i sentieri del sesso omosessuale ed è tornato come un vero scopatore, anche se di fondo rimane sempre un timido ragazzino genovese di buona famiglia.
Qualche mese fa, infatti, mi preannunciò via mail che sarebbe tornato a Genova e mi chiese di andarlo a prendere in aeroporto. Avvisai mia moglie e i loro genitori, quindi quel pomeriggio andai al Cristoforo Colombo in macchina, e una volta salito Pierluigi mi salutò nel solito modo affettuoso. Feci il giro largo sull’autostrada per prendere tempo, e Pierluigi capì al volo…senza dire nulla, si abbassò sul mio pacco, mi tirò fuori il cazzo e cominciò un favoloso pompino e masturbazione come nemmeno mia moglie, la sorella, faceva mai…in pochissimi minuti mi fece sborrare nella sua bocca e inghiottì tutto lo sperma possibile. Il resto sulla faccia lo pulì con un kleenex, mi rimise dentro l’uccello ancora duro, quindi si rialzò e cominciammo a parlare normalmente della sua vita negli USA. La sera successiva venne a cena a casa nostra e dopo cena mi offrii di portarlo a casa in macchina. Salutò la sorella con un tenero bacio sulla guancia e, nemmeno dopo venti minuti, eravamo io e lui sulle colline di Cornigliano appartati in macchina a spompinarci a vicenda. Sul sedile posteriore del mio BMW 320 SW, gli presi subito il cazzo in mano, constatando che era diventato un bell’uccello grosso e turgido, poi lo succhiai e masturbai sino a farlo sborrare immediatamente nella mia bocca…lo sperma era dolce e liquido, lo mandai giù tutto d’un fiato! Poi toccò a lui, che mi fece un servizietto lungo e accurato di lingua e mano…anch’io gli sborrai in bocca e il ragazzo ormai 30enne lo inghiottì con passione. Ci leccammo i capezzoli e ci masturbammo a vicenda per farci tornare i membri duri, poi ci lubrificammo il culetto con del gel che avevo sempre nascosto sotto il sedile, per le scopate occasionali, mi misi io per prima a pecorina e aspettai che mio cognato mi inculasse. Lui entrò con molta facilità dentro il mio retto ormai spanato da mille cazzi, e mi scopò con molta foga e passione…lo sentivo gemere come un torello in calore, mi giravo e lo vedevo stralunato dal piacere di scoparmi ed ero molto felice, lo sentivo fremere nel mio sfintere, il suo cazzo entrare e uscire a ritmo, e cercavo di non staccarmi da suo corpo giovane e carnoso!
Poi, dopo un urlo prolungato, mi scaricò dentro un getto bollente di sperma, che accolsi con piacere! Lo feci finire tranquillamente di scoparmi, dopodiché mi girai e lo misi di lato, da dietro lo inculai di santa ragione, spaccandogli il culo con pochi e profondi colpi! Lo abbracciavo da dietro per tenerlo stretto e fermo, il mio bacino urtava contro il suo, il cazzo entrava e usciva come una lama nel burro…eravamo al settimo cielo, pensando anche a sua sorella, e mia moglie, a casa che faceva l’uncinetto di fronte al televisore, la povera cornuta!!
Mentre lo scopavo, la mia mano gli prendeva davanti il pisello mezzo moscio masturbandolo, e in pochi attimi Pierluigi mi sborrò di nuovo, in mano, e sul sedile…
Continuavo a incularlo, ma ormai anche io ero arrivato…gli mormorai all’orecchio “Pierluigi…godo…cognatino mio, ti sborro in culo, preparati…vengooo, sborro….” E una scarica di adrenalina mi fece schizzare dentro il suo sfintere, farcendolo di sperma come un cannolo siciliano!
Dopo scopammo ancora una volta, stavolta entrambi uno sopra le gambe dell’altro, da vere troie in calore, impalandoci sopra i rispettivi cazzi…ci siamo riempiti di sperma a vicenda, godendo tantissimo. Verso le 3 di notte siamo rientrati a casa, giustificandoci con una bevuta tra cognati in un pub del centro.
Ovviamente mia moglie al rientro in piena notte non ha sospettato di nulla, dell’odore di sesso addosso a me, le mutante inzuppate di sperma, il sedile posteriore chiazzato e altri segnali del genere…povera cornuta!
Come ho già raccontato in altri episodi, il fratellino Pierluigi è stato il primo della famiglia a essere cascato nella mia rete, perché dopo ci furono le due sorelle e la figlia di una di loro. Beh, devo dire che ho trovato proprio una bella famigliola!
scritto il
2019-01-07
1 7 . 7 K
visite
4
voti
valutazione
3.5
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.