Dove vuoi che venga?
di
marynella
genere
etero
E’ questa forse la domanda che più spesso sentiamo noi donne quando facciamo l’amore, anzi sesso. Perché quando facciamo l’amore con il nostro partner, non c’è nemmeno bisogno di farla questa domanda, lui sa già dove la sua donna preferisce che eiaculi, oppure è indifferente dove farlo purché lo si faccia!
Invece con una sconosciuta, per l’uomo è preferibile chiederle dove vuole la sborrata, perché si tratta pur sempre di un atto invasivo, quasi violento, sporco nel vero senso del termine e pure con possibili implicazioni pericolose per la salute e per possibili gravidanze.
Quindi, per un “cavaliere” che si rispetti, chiedere alla donna dove preferisce che eiaculi è un gesto di cortesia, di attenzione, maturità…che noi donne apprezziamo nella maggioranza dei casi. In altre situazioni, dove il feeling sessuale è altissimo, basta essersi capiti con uno sguardo, con un gesto, che l’uomo già conosce i desideri della partner e sborra esattamente dove vuole lei, senza nemmeno chiederlo.
Personalmente, apprezzo sentirmelo chiedere, anche perché mi eccita profondamente questa domanda e soprattutto il tempo che intercorre con la risposta, che fa stare in ansia il maschio, che è in fibrillante attesa con l’orgasmo sulla punta della cappella, che sta per esplodere, e non può farlo fino a quando io non gli abbia detto dove…! Questo senso di potere, di condizionamento del piacere, mi fa impazzire…
Spesso, quando faccio i miei mirabolanti pompini, appoggio la cappella nel labbro inferiore e masturbo l’uomo in attesa dell’orgasmo, e sarebbe banale farmelo chiedere in quella posizione dell’uccello. Ma io mi interrompo, lo guardo male e acida e mi faccio fare la domanda…alcune volte acconsento che mi venga in piena bocca altre volte, proprio all’ultimo secondo, sposto il cazzo sulle tette e mi faccio schizzare lì sopra, con grande sbigottimento del maschio che sperava e desiderava una bella sborrata in bocca! Voi maschi siete così condizionabili e prevedibili…
La parte più bella è durante le penetrazioni, sia anali che vaginali. I maschi più bravi si controllano e me lo chiedono in tempo, così si preparano a uscire o rimanere dentro, quelli più imbranati e inesperti (che sono la maggior parte…) lo chiedono all’ultimo “tesoro, dove vuoi che sborri?” – ed io li lascio scoparmi sino all’ultimo, sino a quando non sento il loro uccello vibrare all’impazzata, i loro colpi andare più a fondo in culo o nella fica e la domanda ripetersi affannosamente “amore, dove vengo…ti prego dimmi dove devo sborrare…” ed io che rimango in silenzio, ad ansimare e godere della loro impellenza nello sborrare, per poi proprio all’ultimo dirgli “ti prego, rimani dentro e sborrami in culo…tesoro, esci e sborrami in faccia…dai, vieni fuori e schizzami sulle tette…” e li vedi come si affannano a esaudire le mie richieste, con il loro pisello esplosivo in mano, maneggiarlo a mò di idrante, dirigerlo verso il punto che gli hai indicato, masturbarsi compulsivamente e finalmente liberarsi di quella sborra che hanno in corpo! Vi adoro…
Il primo a chiedermi dove volevo che gli sborrassi fu senz’altro il primo uomo della mia vita, mio fratello. Già dopo i primi pompini, all’età di 15 anni, durante un pompino che gli stavo facendo al rientro da scuola, ancora con lo zainetto sulle spalle e seduta sul mio lettino, mi chiese “sorellina, dove preferisci che ti sborri? Hai già delle preferenze?...tutte le donne dovrebbero averne!” ed io fui imbarazzata, perché non avevo idea di come una donna o ragazza potesse preferire farsi spruzzare addosso tutta quella roba liquida, appiccicosa e calda… I primi tempi non rispondevo, quindi mio fratello mi sborrava tranquillamente in bocca, e per me era l’esito più naturale, tant’è che imparai subito e benissimo a deglutire e ingoiare tutto il suo sperma, senza sprecarne una goccia (anche per non sporcare i vestiti e il letto…). Poi dopo dietro le sue domande sempre più insistenti, provai a rispondere un po’ a casaccio sulle varie parti del corpo. La prima volta, mi slacciai velocemente il grembiule di scuola e la camicetta, e mi feci sborrare sulle tettine, ancora senza reggiseno. Fu una bella sensazione, di calore, di liquido colloso che mi colava sui piccoli capezzoli appuntiti, scorreva tra il seno palpitante…mio fratello fu così eccitato quella volta che il pisello gli tornò subito duro e dovetti masturbarlo e farlo venire di nuovo! Altre volte lo masturbavo vicinissimo al viso, e mi facevo schizzare in faccia, ed anche quello era bello ma non troppo, rimanevo tutta imbrattata di sperma sugli occhi, nel naso, sui capelli con le treccine che pulirle era davvero difficile. Più di una volta mia madre mi vide con delle gocce di sperma tra le trecce, ma fece beatamente finta di nulla, povera donna!
Mio fratello sperimentò anche la sborrata tra le mie cosce ancora vergini, sulle mutandine bianche, ma il problema era poi lavarle subito e avevamo paura che rimanessi incinta, quindi smettemmo subito. Alcuni suoi amici, che portava a casa per farmeli spompinare, anche in gruppo, dicevano che ero molto brava a raccogliere lo sperma con la lingua, ma era difficile contenere degli adolescenti arrapati come lupi di 17 anni…quindi lasciavo che mi schizzassero dove capitava, con grande imbarazzo finale per come ero ridotta e per quanto dovevo ripulirmi!
Con l’età ho imparato a controllare l’entusiasmo di voi maschietti nello eiaculare ovunque, come i cani che pisciano…se qualcuno lo chiedeva, gli indicavo esattamente dove farlo secondo i miei gusti altrimenti lasciavo che venissero dove capitava e dove si trovavano, per non mettere troppa ansia da prestazione! All’università ho proprio capito che durante i pompini era meglio farsi venire in bocca, gli uomini impazziscono per scaricarsi le palle dentro di noi in gola, ed io avevo già imparato la tecnica con mio fratello e i miei compagni di scuola. I miei amici di università erano costantemente alla ricerca di sfogo sessuale, come del resto noi femmine, giacché la noia dello studio ma anche la tensione degli esami, andavano meglio stemperati con del sano sesso+alcool, quindi io e le mie amiche regalavamo dei magnifici pompini con ingoio, nei quali ero ovviamente la campionessa! Il maschio corrtto di solito ti cheide se può venirti in bocca, visto che tante donne non gradiscono tale pratica, molto meno che se non gli venissero nella fica…a me invece è piaciuto subito il gusto acre e salaticcio dello sperma, la sua viscosità, il calore, l’irruenza delle schizzate…mi gratificava da ragazzina e anche da adulta!
Ai 30 anni stavo ben attenta a soddisfare le voglie del maschio di turno, magari fosse stato quello da sposare vista l’età, quindi delle volte lo chiedevo io “…amore, dove vuoi sborrarmi?...” e questa domanda negli uomini ha sempre riscosso tantissimo apprezzamento! Le risposte erano le più varie.
Andavano dalla lingua al solo capezzolo, sui piedi o sulla mano aperta, sugli occhiali o sui capelli, sulla pancia, ecc… ed io ho sempre accettato tutto passivamente ma anche con il piacere di dare soddisfazione e sfogo alle richieste del maschio Alfa!
Ai 40 anni, con la maturità sessuale e psicologica (quasi) ho iniziato a dettare io le regole del gioco, e intimavo al maschio di sborrare in quel o quell’altro posto…e il maschio di turno obbediva bovinamente, come solo il maschio sa fare! A seconda dell’eccitazione o del gusto del momento, mi facevo venire nei posti che più desideravo, ma devo ammettere che adoro comunque i due luoghi più “classici”, nella figa e nel culo! Ho rapporti quasi sempre senza preservativo, per molti motivi, e prendendo la pillola non ho problemi di gravidanze indesiderate, quindi farmi riempire come un bignè dentro il mio corpicino mi provoca un piacere immenso! Provo quasi un mini orgasmo sentire il cazzo pulsare, vibrare, irrigidirsi nell’ultimo spasmo e schizzare violentemente il contenuto dei sacri testicoli dentro di me…il calore dello sperma e la sua irruenza che si propaga nelle mie viscere, la sensazione di riempimento, il viso dell’uomo che mi scopa sconvolgersi e poi distendersi…tutto magnifico!
Torniamo alla turpe domanda “dove vuoi che venga?”.
I più giovani, diciamo sotto i 35 anni, neanche lo chiedono tanto sono irruenti e inesperti, e schizzano all’impazzata dove si trovano, convinti che ci piaccia comunque e che quello sia la loro destinazione finale. Sopra quell’età, che magari hanno capito cosa vuole la donna e che anche lei ha voce in capitolo su dove farsi sporcare con il loro liquido seminale, magari la domanda te la fanno!
Consiglio a tutte le giovani ragazze di avere da subito le idee chiare su come gestire l’eiaculazione maschile, non dovete lasciare che l’uomo dilaghi indisturbato nel vostro corpo, dovere essere voi a decidere, se volete, come e dove il maschio vi deve sborrare addosso. Se volete, lasciatelo libero, e vedete come si comporta, se ha qualche attenzione nei vostri confronti, se condivide con voi il suo orgasmo, se vi obbliga a subirlo.
A questo proposito, parliamo di quelli che ti vengono in bocca senza avvertirti, che ti tengono la testa impedendoti di tirarla via, in modo prepotente…e tu che ti senti sborrare in gola anche non volendo, senza via di scampo o di scelta. Intendiamoci, delle volte fa anche piacere, è un gesto talmente barbaro, animalesco, virile, che può risultare piacevole nel corso di una scopata selvaggia! Ma deve essere bravo il maschio a capirlo se è il caso oppure no…e nella maggior parte dei casi lo danno per scontato il diritto di schizzarti in gola senza il tuo assenso. Ho subito decine e decine di questi atteggiamenti e come donna mi sento di dissentire, ma da ninfomane e troia patentata mi può anche piacere! Siate voi a gestire l’idrante eiaculatore, fate capire al maschio che non è un cane che piscia dove vuole…prendeteglielo in mano, masturbatelo e nel frattempo dirigetelo dove volete voi…
Mio marito, per esempio, è un campione assoluto di eiaculazione, per quantità e getto, e vi assicuro che gli fanno i complimenti sia le donne che gli uomini. Inoltre è parecchio buona, ed è stata proprio questa sua caratteristica, tra le altre, che mi ha convinto a sposarlo! La prima volta che mi ha sborrato in bocca, sono rimasta letteralmente allibita (e non ero di promo pelo, immaginatevelo…), non riuscivo a mandarla giù tutta e più ingoiavo e più mi scaricava ancora sperma dentro la gola! Quando mi viene in culo, mi devo fare un paio di volte il bidet per come mi riempie…delle volte neanche me lo faccio e me la tengo tutta dentro. Ecco, lui è uno di quegli uomini che chiede sempre dove può venire, per quanto è invasiva la sua sborrata, e certamente ad una donna fa piacere sapere dove quel fiume di liquido seminale si andrà a depositare, senza magari sporcarci un prezioso vestito da sera o un costoso completino intimo o rovinarci l’acconciatura…a meno che non si sia comodamente nel letto, nudi, e allora potete sborrarci dove volete (o quasi).
Il momento peggiore è quando si scopa in macchina, dove ovviamente si è ancora quasi del tutto vestiti, accessori compresi, lo spazio è poco, non ci sono bagni disponibili e magari la macchina è aziendale o della moglie…e lasciare imbarazzanti strisciate di sperma non è consigliabile!
A quel punto diventare delle bravissime pompinare che ingoiano sino all’ultima goccia o non schifarsi troppo se ci vengono totalmente nel culo o in figa, diventa essenziale. Parte dei problemi lo risolve il preservativo, ma anche il suo uso va calcolato bene. Spesso mi è capitato che qualche galletto troppo infoiato o imbranato se lo facesse rompere in culo o nella vagina, e siamo da capo. Oppure nello sfilarlo, se il seme è troppo, lo rovesci addosso alla donna o sui sedili. Insomma, gira che ti rigira, se vi sborrano dentro siamo tutti più sicuri! Ecco perché prendo la pillola da quando avevo 14 anni…
E comunque è ora di finirla con questo atteggiamento sottomesso e rassegnato, l’uomo viene quando e dove vuole lui, da milioni di anni…e noi donne a berla tutta e prenderla dentro…Basta! Non siamo contenitori di sborra…vogliamo avere anche noi il diritto di scelta, visto che poi è anche così bello comunque berla e sentirvi scaricarvi dentro di noi …
Ci siamo capite? Buona sborrata!
Invece con una sconosciuta, per l’uomo è preferibile chiederle dove vuole la sborrata, perché si tratta pur sempre di un atto invasivo, quasi violento, sporco nel vero senso del termine e pure con possibili implicazioni pericolose per la salute e per possibili gravidanze.
Quindi, per un “cavaliere” che si rispetti, chiedere alla donna dove preferisce che eiaculi è un gesto di cortesia, di attenzione, maturità…che noi donne apprezziamo nella maggioranza dei casi. In altre situazioni, dove il feeling sessuale è altissimo, basta essersi capiti con uno sguardo, con un gesto, che l’uomo già conosce i desideri della partner e sborra esattamente dove vuole lei, senza nemmeno chiederlo.
Personalmente, apprezzo sentirmelo chiedere, anche perché mi eccita profondamente questa domanda e soprattutto il tempo che intercorre con la risposta, che fa stare in ansia il maschio, che è in fibrillante attesa con l’orgasmo sulla punta della cappella, che sta per esplodere, e non può farlo fino a quando io non gli abbia detto dove…! Questo senso di potere, di condizionamento del piacere, mi fa impazzire…
Spesso, quando faccio i miei mirabolanti pompini, appoggio la cappella nel labbro inferiore e masturbo l’uomo in attesa dell’orgasmo, e sarebbe banale farmelo chiedere in quella posizione dell’uccello. Ma io mi interrompo, lo guardo male e acida e mi faccio fare la domanda…alcune volte acconsento che mi venga in piena bocca altre volte, proprio all’ultimo secondo, sposto il cazzo sulle tette e mi faccio schizzare lì sopra, con grande sbigottimento del maschio che sperava e desiderava una bella sborrata in bocca! Voi maschi siete così condizionabili e prevedibili…
La parte più bella è durante le penetrazioni, sia anali che vaginali. I maschi più bravi si controllano e me lo chiedono in tempo, così si preparano a uscire o rimanere dentro, quelli più imbranati e inesperti (che sono la maggior parte…) lo chiedono all’ultimo “tesoro, dove vuoi che sborri?” – ed io li lascio scoparmi sino all’ultimo, sino a quando non sento il loro uccello vibrare all’impazzata, i loro colpi andare più a fondo in culo o nella fica e la domanda ripetersi affannosamente “amore, dove vengo…ti prego dimmi dove devo sborrare…” ed io che rimango in silenzio, ad ansimare e godere della loro impellenza nello sborrare, per poi proprio all’ultimo dirgli “ti prego, rimani dentro e sborrami in culo…tesoro, esci e sborrami in faccia…dai, vieni fuori e schizzami sulle tette…” e li vedi come si affannano a esaudire le mie richieste, con il loro pisello esplosivo in mano, maneggiarlo a mò di idrante, dirigerlo verso il punto che gli hai indicato, masturbarsi compulsivamente e finalmente liberarsi di quella sborra che hanno in corpo! Vi adoro…
Il primo a chiedermi dove volevo che gli sborrassi fu senz’altro il primo uomo della mia vita, mio fratello. Già dopo i primi pompini, all’età di 15 anni, durante un pompino che gli stavo facendo al rientro da scuola, ancora con lo zainetto sulle spalle e seduta sul mio lettino, mi chiese “sorellina, dove preferisci che ti sborri? Hai già delle preferenze?...tutte le donne dovrebbero averne!” ed io fui imbarazzata, perché non avevo idea di come una donna o ragazza potesse preferire farsi spruzzare addosso tutta quella roba liquida, appiccicosa e calda… I primi tempi non rispondevo, quindi mio fratello mi sborrava tranquillamente in bocca, e per me era l’esito più naturale, tant’è che imparai subito e benissimo a deglutire e ingoiare tutto il suo sperma, senza sprecarne una goccia (anche per non sporcare i vestiti e il letto…). Poi dopo dietro le sue domande sempre più insistenti, provai a rispondere un po’ a casaccio sulle varie parti del corpo. La prima volta, mi slacciai velocemente il grembiule di scuola e la camicetta, e mi feci sborrare sulle tettine, ancora senza reggiseno. Fu una bella sensazione, di calore, di liquido colloso che mi colava sui piccoli capezzoli appuntiti, scorreva tra il seno palpitante…mio fratello fu così eccitato quella volta che il pisello gli tornò subito duro e dovetti masturbarlo e farlo venire di nuovo! Altre volte lo masturbavo vicinissimo al viso, e mi facevo schizzare in faccia, ed anche quello era bello ma non troppo, rimanevo tutta imbrattata di sperma sugli occhi, nel naso, sui capelli con le treccine che pulirle era davvero difficile. Più di una volta mia madre mi vide con delle gocce di sperma tra le trecce, ma fece beatamente finta di nulla, povera donna!
Mio fratello sperimentò anche la sborrata tra le mie cosce ancora vergini, sulle mutandine bianche, ma il problema era poi lavarle subito e avevamo paura che rimanessi incinta, quindi smettemmo subito. Alcuni suoi amici, che portava a casa per farmeli spompinare, anche in gruppo, dicevano che ero molto brava a raccogliere lo sperma con la lingua, ma era difficile contenere degli adolescenti arrapati come lupi di 17 anni…quindi lasciavo che mi schizzassero dove capitava, con grande imbarazzo finale per come ero ridotta e per quanto dovevo ripulirmi!
Con l’età ho imparato a controllare l’entusiasmo di voi maschietti nello eiaculare ovunque, come i cani che pisciano…se qualcuno lo chiedeva, gli indicavo esattamente dove farlo secondo i miei gusti altrimenti lasciavo che venissero dove capitava e dove si trovavano, per non mettere troppa ansia da prestazione! All’università ho proprio capito che durante i pompini era meglio farsi venire in bocca, gli uomini impazziscono per scaricarsi le palle dentro di noi in gola, ed io avevo già imparato la tecnica con mio fratello e i miei compagni di scuola. I miei amici di università erano costantemente alla ricerca di sfogo sessuale, come del resto noi femmine, giacché la noia dello studio ma anche la tensione degli esami, andavano meglio stemperati con del sano sesso+alcool, quindi io e le mie amiche regalavamo dei magnifici pompini con ingoio, nei quali ero ovviamente la campionessa! Il maschio corrtto di solito ti cheide se può venirti in bocca, visto che tante donne non gradiscono tale pratica, molto meno che se non gli venissero nella fica…a me invece è piaciuto subito il gusto acre e salaticcio dello sperma, la sua viscosità, il calore, l’irruenza delle schizzate…mi gratificava da ragazzina e anche da adulta!
Ai 30 anni stavo ben attenta a soddisfare le voglie del maschio di turno, magari fosse stato quello da sposare vista l’età, quindi delle volte lo chiedevo io “…amore, dove vuoi sborrarmi?...” e questa domanda negli uomini ha sempre riscosso tantissimo apprezzamento! Le risposte erano le più varie.
Andavano dalla lingua al solo capezzolo, sui piedi o sulla mano aperta, sugli occhiali o sui capelli, sulla pancia, ecc… ed io ho sempre accettato tutto passivamente ma anche con il piacere di dare soddisfazione e sfogo alle richieste del maschio Alfa!
Ai 40 anni, con la maturità sessuale e psicologica (quasi) ho iniziato a dettare io le regole del gioco, e intimavo al maschio di sborrare in quel o quell’altro posto…e il maschio di turno obbediva bovinamente, come solo il maschio sa fare! A seconda dell’eccitazione o del gusto del momento, mi facevo venire nei posti che più desideravo, ma devo ammettere che adoro comunque i due luoghi più “classici”, nella figa e nel culo! Ho rapporti quasi sempre senza preservativo, per molti motivi, e prendendo la pillola non ho problemi di gravidanze indesiderate, quindi farmi riempire come un bignè dentro il mio corpicino mi provoca un piacere immenso! Provo quasi un mini orgasmo sentire il cazzo pulsare, vibrare, irrigidirsi nell’ultimo spasmo e schizzare violentemente il contenuto dei sacri testicoli dentro di me…il calore dello sperma e la sua irruenza che si propaga nelle mie viscere, la sensazione di riempimento, il viso dell’uomo che mi scopa sconvolgersi e poi distendersi…tutto magnifico!
Torniamo alla turpe domanda “dove vuoi che venga?”.
I più giovani, diciamo sotto i 35 anni, neanche lo chiedono tanto sono irruenti e inesperti, e schizzano all’impazzata dove si trovano, convinti che ci piaccia comunque e che quello sia la loro destinazione finale. Sopra quell’età, che magari hanno capito cosa vuole la donna e che anche lei ha voce in capitolo su dove farsi sporcare con il loro liquido seminale, magari la domanda te la fanno!
Consiglio a tutte le giovani ragazze di avere da subito le idee chiare su come gestire l’eiaculazione maschile, non dovete lasciare che l’uomo dilaghi indisturbato nel vostro corpo, dovere essere voi a decidere, se volete, come e dove il maschio vi deve sborrare addosso. Se volete, lasciatelo libero, e vedete come si comporta, se ha qualche attenzione nei vostri confronti, se condivide con voi il suo orgasmo, se vi obbliga a subirlo.
A questo proposito, parliamo di quelli che ti vengono in bocca senza avvertirti, che ti tengono la testa impedendoti di tirarla via, in modo prepotente…e tu che ti senti sborrare in gola anche non volendo, senza via di scampo o di scelta. Intendiamoci, delle volte fa anche piacere, è un gesto talmente barbaro, animalesco, virile, che può risultare piacevole nel corso di una scopata selvaggia! Ma deve essere bravo il maschio a capirlo se è il caso oppure no…e nella maggior parte dei casi lo danno per scontato il diritto di schizzarti in gola senza il tuo assenso. Ho subito decine e decine di questi atteggiamenti e come donna mi sento di dissentire, ma da ninfomane e troia patentata mi può anche piacere! Siate voi a gestire l’idrante eiaculatore, fate capire al maschio che non è un cane che piscia dove vuole…prendeteglielo in mano, masturbatelo e nel frattempo dirigetelo dove volete voi…
Mio marito, per esempio, è un campione assoluto di eiaculazione, per quantità e getto, e vi assicuro che gli fanno i complimenti sia le donne che gli uomini. Inoltre è parecchio buona, ed è stata proprio questa sua caratteristica, tra le altre, che mi ha convinto a sposarlo! La prima volta che mi ha sborrato in bocca, sono rimasta letteralmente allibita (e non ero di promo pelo, immaginatevelo…), non riuscivo a mandarla giù tutta e più ingoiavo e più mi scaricava ancora sperma dentro la gola! Quando mi viene in culo, mi devo fare un paio di volte il bidet per come mi riempie…delle volte neanche me lo faccio e me la tengo tutta dentro. Ecco, lui è uno di quegli uomini che chiede sempre dove può venire, per quanto è invasiva la sua sborrata, e certamente ad una donna fa piacere sapere dove quel fiume di liquido seminale si andrà a depositare, senza magari sporcarci un prezioso vestito da sera o un costoso completino intimo o rovinarci l’acconciatura…a meno che non si sia comodamente nel letto, nudi, e allora potete sborrarci dove volete (o quasi).
Il momento peggiore è quando si scopa in macchina, dove ovviamente si è ancora quasi del tutto vestiti, accessori compresi, lo spazio è poco, non ci sono bagni disponibili e magari la macchina è aziendale o della moglie…e lasciare imbarazzanti strisciate di sperma non è consigliabile!
A quel punto diventare delle bravissime pompinare che ingoiano sino all’ultima goccia o non schifarsi troppo se ci vengono totalmente nel culo o in figa, diventa essenziale. Parte dei problemi lo risolve il preservativo, ma anche il suo uso va calcolato bene. Spesso mi è capitato che qualche galletto troppo infoiato o imbranato se lo facesse rompere in culo o nella vagina, e siamo da capo. Oppure nello sfilarlo, se il seme è troppo, lo rovesci addosso alla donna o sui sedili. Insomma, gira che ti rigira, se vi sborrano dentro siamo tutti più sicuri! Ecco perché prendo la pillola da quando avevo 14 anni…
E comunque è ora di finirla con questo atteggiamento sottomesso e rassegnato, l’uomo viene quando e dove vuole lui, da milioni di anni…e noi donne a berla tutta e prenderla dentro…Basta! Non siamo contenitori di sborra…vogliamo avere anche noi il diritto di scelta, visto che poi è anche così bello comunque berla e sentirvi scaricarvi dentro di noi …
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