Presentazione
di
anna rizza
genere
etero
presentazione
Mi chiamo Anna ho 34 anni, sono la mamma, di Mirko di 13 anni, che è anche più o meno l’età del mio matrimonio con Giorgio, lui mio marito fa il promoter in una ditta finanziaria nazionale ed io ho mollato, il lavoro da segretaria, quando è nato Mirko, per dedicarmi pienamente alla famiglia, e ne sono felicissima, abbiamo una bella casa, naturalmente un mutuo, e un mucchio di amici con la quale dividiamo la maggior parte del tempo libero, comprese le vacanze.
A dirla così potremmo sembrare la famigliola di “Happy Day”, con la mammina casalinga felice, il papa che aspira a diventare un membro del “club dei leopardi”, in realtà non e così, siamo si una famiglia felice, ma non proprio da pubblicità, diciamo che la nostra combriccola di amici è più simile a “Desperade Haus”, con intrighi, storielle divertenti, scappatelle coniugali, vizi, tradimenti ecc.ecc. diciamocelo, pure che non ci facciamo mancare nulla.
Basti pensare al fatto che il mio soprannome tra i maschi della così detta ciurmaglia come li chiamo, naturalmente ignari, che io o mio marito ne siamo a conoscenza è: “Annarizzacazzi” e qui potrei già chiudere, ma è meglio che continui per non lasciare dubbi.
Sono un metro e settanta senza tacchi, fisico asciutto, vitino da vespa, grazie anche alle 4/6 sudatissime ore settimanali di palestra, una terza abbondante di seno e uno slancio di gambe invidiabile (posso affermare senza ombra di dubbio di essere il prototipo delle così dette MILF).
Prima di sposarmi, ho anche posato per una rivista di biancheria intima e quando ogni tanto mi capita in mano, una delle due copie che tengo rigorosamente nascoste nel mio scrigno segreto, bene vi assicuro che nonostante una gravidanza e quasi 15 anni in più, poco è cambiato nel mio fisico, per dirla tutta, una volta mangiavo e bevevo ciò che volevo, ora un mucchio di rinunce e come ho detto un mucchio di sudate, tra la palestra e le faccende di casa, mi aiutano a rimanere in più che splendida forma.
A si capelli lunghi mossi e neri, viso da ragazzina innocente, che te l’ha appena fatta, insomma l’appellativo affibbiatomi, dai maschietti della combriccola è più che calzante, anche per un altro motivo che spiegherò in seguito.
Con il mio marito ho una vita sessuale più che ottima, grazie alla sua fame insaziabile, che alla voglia di sperimentare, di entrambe, poi e la fantasia, sia mia che sua fa il resto.
Ho sempre avuto un buonissimo rapporto con il mio corpo, non ho mai avuto pudore di mostrarlo, anche perché sono pienamente convinta che gli uomini sono essenzialmente dei guardoni.
Il discorso per le donne è più complesso, credo che ogni donna, anche quella in apparenza più timida e schiva, desidera essere guardata, ammirata, covando dentro di sé la voglia di suscitare ammirazione negli altri individui, magari non per raggiungere un fine preciso, come conquistare un uomo, ma semplicemente per gratificare la sua componente narcisistica.
Ecco lo detto, questo è il mio vizietto, l’ho è sempre stato, basti pensare alle foto in intimo fatte a 20 anni, con la scusa di tirare su qualche soldo, in realtà esibirmi mi ha sempre stuzzicato, gonne corte e tacchi alti sono da sempre stati i miei cavalli di battaglia, ok a 20 anni erano più corte, ma ora sono sicuramente più sensuali, l’età aiuta anche ad affinare i vizzi.
Diciamo che per un po’ di tempo, da quando mi sono sposta certe “imprese” non le ho più fatte, se non per mio marito.
Escludendone alcune innocenti “trasgressioni”, come il tirare un po’ su la gonna quando vengo fermata da una pattuglia, che si mi trattiene un pò di più, ma nonostante il mio, ammetto, terribile modo di guidare, ho ancora tutti i punti sulla patente; oppure slacciare un bottone in più della scollatura quando vado dal mio verduriere di fiducia, che mi da la roba migliore e mi fa pure lo sconto, metodo che adotto anche se devo chiamare, idraulici o elettricisti muratori ecc.. per le piccole manutenzioni in casa, naturalmente quando faccio entrare qualche estraneo in casa, voglio io sempre la situazione sotto controllo.
Perché nonostante il mio esibizionismo, sono stata una moglie fedele e mai avrei pensato di tradire mio marito, ma andiamo per gradi, il far vedere un po’ più pelle del consentito mi gratifica naturalmente di tutto ciò Giorgio non sa nulla, o quasi.
A si poi ci sono state le esibizioni solo per lui, tipo la volta che mi sono presentata sotto il suo ufficio, era metà novembre, lui è sceso e siamo andati a prenderci un caffè in un bar lì vicino, prima di entrare ho aperto il cappotto,
facendo attenzione a che nessuno mi vedesse tranne lui e gli ho mostrato il vestito che indossavo: in vera pelle umana, la mia, con solo tacchi e autoreggenti, mi ricordo ancora che il caffè lo dovemmo prendere al tavolino, anche se aveva fretta, perché il pacco tra le gambe gli si era gonfiato, al punto, che dovetti masturbarlo sotto il tavolo per calmarlo, ma la sera quando torno a casa mi ricompenso pienamente.
Abbiamo anche girato un filmino hard, amatoriale naturalmente, lo abbiamo aggiornato nel tempo, da prima erano semplici inquadrature di noi che facevamo l’amore in camera da letto, poi con il passare del tempo le performance sono cresciute, ora su quel nastro c’è un intero kamasutra.
Al mio lui ho concesso ogni angolo del mio corpo, anche il più recondito, non ho remore in camera da letto, e anche fuori dal talamo nuziale, tutto è consentito per il mio lui; a volte mettevamo su la cassetta e ci divertiamo a rifarci il verso, a volte ci eccitiamo semplicemente rivivendo quegl’attimi.
Mi sono cucita dei costumini sensualissimi, per giochini di ruolo, tipo mutandine in carta stagnola e stelline sui capezzoli, fettucce elasticizzate indossate come perizoma, sino ad arrivare a bikini di panna montata, con tanto di ciliegina in punta al monte di venere.
Un anno al mare era l’ultimo giorno, poi avremmo lasciato l’alloggio, Mirko era da un suo amichetto, Giorgio guardava alla tv una Candit Camera, dove una ragazza apriva la porta al garzone delle pizze con addosso un asciugamano e mentre pagava l’asciugamano le cadeva; lui mi stuzzico dicendomi dai prendiamo le pizze anche noi, quasi a sfidarmi a fare lo stesso, non lo avesse mai fatto, era come un invito a nozze, all’ inizio feci un po’ la ritrosa, sapendo che non avrebbe tardato ad insistere, e così fù, così gli dissi: “ok, chiama e fatti portare due pizze, vedi come te lo combino io il pizzaexpres”.
Il ragazzo suono ed io andai ad aprire con addosso solo l’asciugamano e i miei immancabili sabot, e quando il ragazzo mi consegno i cartoni delle pizze, ops l’asciugamano mi cadde, e lui godette di tutta la mia prorompente nudità, due settimane di mare avevano ambrato la mia pelle, un paio di cubetti di ghiaccio avevano inturgidito i capezzoli che, per citare un film di Verdone “erano due chiodi da appenderci un quadro”.
Mentre mio marito nell’altra camera guardava di nascosto, la telecamera sapientemente nascosta dietro l’attaccapanni filmava, io pagai fingendomi imbarazzata; in realtà avevo rincarato la dose al garzone, perché dopo averlo pagato, gli avevo strizzato l’occhio, come a dirgli: “piaciuto lo spettacolo ehhhh” naturalmente sulla telecamera l’occhiolino non era stato ripreso meno male, credo che quel ragazzo continuerà a fare consegne tutta la vita, sperando in un'altra occasione simile; a naturalmente mangiammo le pizze fredde quella sera; insomma vita sessuale è sempre stata super hot.
Mi chiamo Anna ho 34 anni, sono la mamma, di Mirko di 13 anni, che è anche più o meno l’età del mio matrimonio con Giorgio, lui mio marito fa il promoter in una ditta finanziaria nazionale ed io ho mollato, il lavoro da segretaria, quando è nato Mirko, per dedicarmi pienamente alla famiglia, e ne sono felicissima, abbiamo una bella casa, naturalmente un mutuo, e un mucchio di amici con la quale dividiamo la maggior parte del tempo libero, comprese le vacanze.
A dirla così potremmo sembrare la famigliola di “Happy Day”, con la mammina casalinga felice, il papa che aspira a diventare un membro del “club dei leopardi”, in realtà non e così, siamo si una famiglia felice, ma non proprio da pubblicità, diciamo che la nostra combriccola di amici è più simile a “Desperade Haus”, con intrighi, storielle divertenti, scappatelle coniugali, vizi, tradimenti ecc.ecc. diciamocelo, pure che non ci facciamo mancare nulla.
Basti pensare al fatto che il mio soprannome tra i maschi della così detta ciurmaglia come li chiamo, naturalmente ignari, che io o mio marito ne siamo a conoscenza è: “Annarizzacazzi” e qui potrei già chiudere, ma è meglio che continui per non lasciare dubbi.
Sono un metro e settanta senza tacchi, fisico asciutto, vitino da vespa, grazie anche alle 4/6 sudatissime ore settimanali di palestra, una terza abbondante di seno e uno slancio di gambe invidiabile (posso affermare senza ombra di dubbio di essere il prototipo delle così dette MILF).
Prima di sposarmi, ho anche posato per una rivista di biancheria intima e quando ogni tanto mi capita in mano, una delle due copie che tengo rigorosamente nascoste nel mio scrigno segreto, bene vi assicuro che nonostante una gravidanza e quasi 15 anni in più, poco è cambiato nel mio fisico, per dirla tutta, una volta mangiavo e bevevo ciò che volevo, ora un mucchio di rinunce e come ho detto un mucchio di sudate, tra la palestra e le faccende di casa, mi aiutano a rimanere in più che splendida forma.
A si capelli lunghi mossi e neri, viso da ragazzina innocente, che te l’ha appena fatta, insomma l’appellativo affibbiatomi, dai maschietti della combriccola è più che calzante, anche per un altro motivo che spiegherò in seguito.
Con il mio marito ho una vita sessuale più che ottima, grazie alla sua fame insaziabile, che alla voglia di sperimentare, di entrambe, poi e la fantasia, sia mia che sua fa il resto.
Ho sempre avuto un buonissimo rapporto con il mio corpo, non ho mai avuto pudore di mostrarlo, anche perché sono pienamente convinta che gli uomini sono essenzialmente dei guardoni.
Il discorso per le donne è più complesso, credo che ogni donna, anche quella in apparenza più timida e schiva, desidera essere guardata, ammirata, covando dentro di sé la voglia di suscitare ammirazione negli altri individui, magari non per raggiungere un fine preciso, come conquistare un uomo, ma semplicemente per gratificare la sua componente narcisistica.
Ecco lo detto, questo è il mio vizietto, l’ho è sempre stato, basti pensare alle foto in intimo fatte a 20 anni, con la scusa di tirare su qualche soldo, in realtà esibirmi mi ha sempre stuzzicato, gonne corte e tacchi alti sono da sempre stati i miei cavalli di battaglia, ok a 20 anni erano più corte, ma ora sono sicuramente più sensuali, l’età aiuta anche ad affinare i vizzi.
Diciamo che per un po’ di tempo, da quando mi sono sposta certe “imprese” non le ho più fatte, se non per mio marito.
Escludendone alcune innocenti “trasgressioni”, come il tirare un po’ su la gonna quando vengo fermata da una pattuglia, che si mi trattiene un pò di più, ma nonostante il mio, ammetto, terribile modo di guidare, ho ancora tutti i punti sulla patente; oppure slacciare un bottone in più della scollatura quando vado dal mio verduriere di fiducia, che mi da la roba migliore e mi fa pure lo sconto, metodo che adotto anche se devo chiamare, idraulici o elettricisti muratori ecc.. per le piccole manutenzioni in casa, naturalmente quando faccio entrare qualche estraneo in casa, voglio io sempre la situazione sotto controllo.
Perché nonostante il mio esibizionismo, sono stata una moglie fedele e mai avrei pensato di tradire mio marito, ma andiamo per gradi, il far vedere un po’ più pelle del consentito mi gratifica naturalmente di tutto ciò Giorgio non sa nulla, o quasi.
A si poi ci sono state le esibizioni solo per lui, tipo la volta che mi sono presentata sotto il suo ufficio, era metà novembre, lui è sceso e siamo andati a prenderci un caffè in un bar lì vicino, prima di entrare ho aperto il cappotto,
facendo attenzione a che nessuno mi vedesse tranne lui e gli ho mostrato il vestito che indossavo: in vera pelle umana, la mia, con solo tacchi e autoreggenti, mi ricordo ancora che il caffè lo dovemmo prendere al tavolino, anche se aveva fretta, perché il pacco tra le gambe gli si era gonfiato, al punto, che dovetti masturbarlo sotto il tavolo per calmarlo, ma la sera quando torno a casa mi ricompenso pienamente.
Abbiamo anche girato un filmino hard, amatoriale naturalmente, lo abbiamo aggiornato nel tempo, da prima erano semplici inquadrature di noi che facevamo l’amore in camera da letto, poi con il passare del tempo le performance sono cresciute, ora su quel nastro c’è un intero kamasutra.
Al mio lui ho concesso ogni angolo del mio corpo, anche il più recondito, non ho remore in camera da letto, e anche fuori dal talamo nuziale, tutto è consentito per il mio lui; a volte mettevamo su la cassetta e ci divertiamo a rifarci il verso, a volte ci eccitiamo semplicemente rivivendo quegl’attimi.
Mi sono cucita dei costumini sensualissimi, per giochini di ruolo, tipo mutandine in carta stagnola e stelline sui capezzoli, fettucce elasticizzate indossate come perizoma, sino ad arrivare a bikini di panna montata, con tanto di ciliegina in punta al monte di venere.
Un anno al mare era l’ultimo giorno, poi avremmo lasciato l’alloggio, Mirko era da un suo amichetto, Giorgio guardava alla tv una Candit Camera, dove una ragazza apriva la porta al garzone delle pizze con addosso un asciugamano e mentre pagava l’asciugamano le cadeva; lui mi stuzzico dicendomi dai prendiamo le pizze anche noi, quasi a sfidarmi a fare lo stesso, non lo avesse mai fatto, era come un invito a nozze, all’ inizio feci un po’ la ritrosa, sapendo che non avrebbe tardato ad insistere, e così fù, così gli dissi: “ok, chiama e fatti portare due pizze, vedi come te lo combino io il pizzaexpres”.
Il ragazzo suono ed io andai ad aprire con addosso solo l’asciugamano e i miei immancabili sabot, e quando il ragazzo mi consegno i cartoni delle pizze, ops l’asciugamano mi cadde, e lui godette di tutta la mia prorompente nudità, due settimane di mare avevano ambrato la mia pelle, un paio di cubetti di ghiaccio avevano inturgidito i capezzoli che, per citare un film di Verdone “erano due chiodi da appenderci un quadro”.
Mentre mio marito nell’altra camera guardava di nascosto, la telecamera sapientemente nascosta dietro l’attaccapanni filmava, io pagai fingendomi imbarazzata; in realtà avevo rincarato la dose al garzone, perché dopo averlo pagato, gli avevo strizzato l’occhio, come a dirgli: “piaciuto lo spettacolo ehhhh” naturalmente sulla telecamera l’occhiolino non era stato ripreso meno male, credo che quel ragazzo continuerà a fare consegne tutta la vita, sperando in un'altra occasione simile; a naturalmente mangiammo le pizze fredde quella sera; insomma vita sessuale è sempre stata super hot.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Dal diario di una casalinga del circolo dell'uncinettoracconto sucessivo
Il vizietto riscoperto
Commenti dei lettori al racconto erotico