Incesti e ricordi 2
di
La porcellona
genere
incesti
....io e mia sorella Marina nell'arco di tempo che andava dalla nostra prima infanzia,attraverso la nostra adolescenza sino alla completa maturazione sessuale,abbiamo stabilito un rapporto davvero speciale.
Di fatto,pur avendo due corpi e due menti,vivevamo in perfetta simbiosi.
Questo faceva si che,ogni qualvolta eravamo soli e lontani da occhi indiscreti,si scatenava in noi una voglia incontrollabile di fonderci in un'unica entita'.
Ci comportavamo come due elementi magnetici fatalmente destinati ad attrarsi ed accoppiarsi e non era necessariamente un'urgenza di congiunzione sessuale.
Era piuttosto una forza che ci imponeva un contatto fisico,un reciproco scambio di calore,odori,umori che dal corpo dell'uno si trasferiva inglobandosi nel corpo dell'altro fondendo al tempo stesso,carne,pensieri e desideri.
Un vero miracolo,una perfetta fusione di anime e corpi.
Questa sublime,naturale compenetrazione,faceva si' che i nostri incontri sessuali avvenivano sempre nella massima reciproca soddisfazione senza distinzione tra le mille combinazioni che avevano imparato spiando i trasgressivi incontri orgiastici di nostra madre e Arturo.
Quel giorno,io e mia sorella eravamo impegnati in un'amplesso lieve,dolce,delicato come ci capitava nei giorni in cui la voglia d'amore era piu' forte della passione dei sensi.
Marina giaceva mollemente rilassata sotto il mio corpo.
Io ero dentro di lei,le sue gambe mi cingevano la vita come una cintura che non era stretta a me,non mi serrava alla ricerca di una penetrazione piu' profonda,era piuttosto un'abbraccio che emulava quello delle braccia che cingevano il mio torace facendolo aderire al suo fluido seno del quale percepivo solo il calore e la vigorosa spinta dei capezzoli induriti dall'eccitazione.
Le mie braccia,passando sotto le sue ascelle depilate, scivolavano sotto le scapole permettando alle mani di incrociarsi e formare cosi',un'accogliente cuscino dentro il quale si scioglievano i capelli di mia sorella che vi adagiava la testa come in una protettiva culla.
Le nostre bocche si univano e si lasciavano,le labbra scivolavano sui nostri visi,le lingue umettavano come morbidi pennelli ogni lembo di pelle e quando si incontravavano ancora,roteavano,si intrecciavano,si intrufolavano quasi furtivamente nell'umida bocca dell'altro improvvisando sensuali balletti accompagnati da parole dolci e languidi sospiri.
Poi tornavano a sciogliersi e cosi' sarebbero andati avanti per ore mentre i sessi congiunti a loro volta,intavolavano una lente danza con una perfetta coordinazione dei movimenti pelvici.Non stavamo chiavando io e mia sorella,eravamo compenetrati alla ricerca della via che ci avrebbe permesso di sublimare anche fisicamente quella che gia' era una perfetta fusione spirituale.
Mentre eravamo immersi come in un sogno nel nostro paradiso ovattato e lontano dal mondo,un tuono iruppe a deturpare la nostra estasi:"ARTURO...VIENI A VEDERE COSA STANNO FACENDO I MIEI FIGLI!"
Se un colpo di frusta avesse lacerato le nostre carni,non avrebbe sortito lo stesso devastante effetto.
Immediatamente il corpo di Marina ancora infilata dal mio turgido sesso,ha cominciato a scuotersi in preda a brividi incontrollabili,la sentivo tremare sotto di me senza che potessi fare alcunche' per placarla.
A mia volta,ho sentito un brivido di freddo attraversare il mio corpo mentre un fiume di sudore gelato mi bagnava ogni poro della mia pelle rigida e immobile come pietrificata.
Un tempo infinito trascorse da quell'agghiacciante grido prima che una mano mi scostasse una gelida natica mentre un'altra,evidentemente umida di sputo mi sfiorava il foro anale per un'improbabile lubrificazione e contemporaneamente un dito senza troppi complimenti,mi penetrava affondando completamente in me.Ero matido di sudore freddo e fortunatamente anche tra le chiappe ero gia' un po' bagnato.
Giacevo terrorizzato sul corpo in fibrillazione di mia sorella e sentivo che qualcosa di tremendo stava avvenendo dietro di me.
Tutto era avvenuto troppo in fretta e non avevo avuto il tempo per adeguarmi alla nuova situazione.
Ma come avrei potuto connettere passando dal paradiso all'inferno nel breve volgere di un tuono?
Ero immerso in quello stato confusionale quando il mio corpo e' stato scosso e sconvolto da un dolore atroce e lancinante che partendo dalla mia zona anale si e' irradiato come una scarica a diecimila volts su tutto il corpo.Un'urlo disumano e' partito dalla mia gola prima che,scosso come un vitello sgozzato,ricadessi accasciandomi privo di sensi sul corpo terrorizzato di mia sorella.
Io giacevo impalato privo di sensi e come sua abitudine in quelle circostanze,Arturo si e' comportato come un'animale.
Col suo enorme cazzo,mi aveva sverginato e per aprire un varco sanguinante alla sua enorme cappella che ora era dentro di me,mi aveva lacerato lo sfintere.
Dopo avere aperto la via in modo cosi' truculento,con le sue forti mani,serrando i miei fianchi con due colpi secchi e' entrato in me,ma benche' spingesse gia'sul colon,meta' del suo enorme cazzo,era ancora fuori con i gonfi coglioni che penzolavano come quelli di un cavallo.
L'ultimo tremendo colpo che mi aveva inferto mi aveva provocato un'involontaria eiaculazione dentro la fica di mia sorella.
La successiva brutale monta cui sono stato sottoposto come una bestia,scuoteva il mio corpo e il mio cazzo che, anche se poco duro,era ancora dentro la fica di mia sorella e mentre Arturo,rantolando come un'animale mi inondava le visceri di sborra,Marina,stimolata dagli involontari movimenti del mio corpo,si scioglieva in un silenzioso orgasmo.
Il seguito della giornata vi e' gia' stato raccontato da Marina.
Quanto a me,sono stato tre giorni a letto con la febbre.
Per una settimana ero claudicante e per oltre un mese,sono stato curato da mia madre e da Marina che alternavano impacchi a pomate miracolose e soprattutto mi curavano,circondandomi con le loro attenzioni fatte di favolosi pompini,dolci bacini e deliziose leccate sulla parte ferita,con le loro delicate lingue di.... mamma e sorella.
continua
Di fatto,pur avendo due corpi e due menti,vivevamo in perfetta simbiosi.
Questo faceva si che,ogni qualvolta eravamo soli e lontani da occhi indiscreti,si scatenava in noi una voglia incontrollabile di fonderci in un'unica entita'.
Ci comportavamo come due elementi magnetici fatalmente destinati ad attrarsi ed accoppiarsi e non era necessariamente un'urgenza di congiunzione sessuale.
Era piuttosto una forza che ci imponeva un contatto fisico,un reciproco scambio di calore,odori,umori che dal corpo dell'uno si trasferiva inglobandosi nel corpo dell'altro fondendo al tempo stesso,carne,pensieri e desideri.
Un vero miracolo,una perfetta fusione di anime e corpi.
Questa sublime,naturale compenetrazione,faceva si' che i nostri incontri sessuali avvenivano sempre nella massima reciproca soddisfazione senza distinzione tra le mille combinazioni che avevano imparato spiando i trasgressivi incontri orgiastici di nostra madre e Arturo.
Quel giorno,io e mia sorella eravamo impegnati in un'amplesso lieve,dolce,delicato come ci capitava nei giorni in cui la voglia d'amore era piu' forte della passione dei sensi.
Marina giaceva mollemente rilassata sotto il mio corpo.
Io ero dentro di lei,le sue gambe mi cingevano la vita come una cintura che non era stretta a me,non mi serrava alla ricerca di una penetrazione piu' profonda,era piuttosto un'abbraccio che emulava quello delle braccia che cingevano il mio torace facendolo aderire al suo fluido seno del quale percepivo solo il calore e la vigorosa spinta dei capezzoli induriti dall'eccitazione.
Le mie braccia,passando sotto le sue ascelle depilate, scivolavano sotto le scapole permettando alle mani di incrociarsi e formare cosi',un'accogliente cuscino dentro il quale si scioglievano i capelli di mia sorella che vi adagiava la testa come in una protettiva culla.
Le nostre bocche si univano e si lasciavano,le labbra scivolavano sui nostri visi,le lingue umettavano come morbidi pennelli ogni lembo di pelle e quando si incontravavano ancora,roteavano,si intrecciavano,si intrufolavano quasi furtivamente nell'umida bocca dell'altro improvvisando sensuali balletti accompagnati da parole dolci e languidi sospiri.
Poi tornavano a sciogliersi e cosi' sarebbero andati avanti per ore mentre i sessi congiunti a loro volta,intavolavano una lente danza con una perfetta coordinazione dei movimenti pelvici.Non stavamo chiavando io e mia sorella,eravamo compenetrati alla ricerca della via che ci avrebbe permesso di sublimare anche fisicamente quella che gia' era una perfetta fusione spirituale.
Mentre eravamo immersi come in un sogno nel nostro paradiso ovattato e lontano dal mondo,un tuono iruppe a deturpare la nostra estasi:"ARTURO...VIENI A VEDERE COSA STANNO FACENDO I MIEI FIGLI!"
Se un colpo di frusta avesse lacerato le nostre carni,non avrebbe sortito lo stesso devastante effetto.
Immediatamente il corpo di Marina ancora infilata dal mio turgido sesso,ha cominciato a scuotersi in preda a brividi incontrollabili,la sentivo tremare sotto di me senza che potessi fare alcunche' per placarla.
A mia volta,ho sentito un brivido di freddo attraversare il mio corpo mentre un fiume di sudore gelato mi bagnava ogni poro della mia pelle rigida e immobile come pietrificata.
Un tempo infinito trascorse da quell'agghiacciante grido prima che una mano mi scostasse una gelida natica mentre un'altra,evidentemente umida di sputo mi sfiorava il foro anale per un'improbabile lubrificazione e contemporaneamente un dito senza troppi complimenti,mi penetrava affondando completamente in me.Ero matido di sudore freddo e fortunatamente anche tra le chiappe ero gia' un po' bagnato.
Giacevo terrorizzato sul corpo in fibrillazione di mia sorella e sentivo che qualcosa di tremendo stava avvenendo dietro di me.
Tutto era avvenuto troppo in fretta e non avevo avuto il tempo per adeguarmi alla nuova situazione.
Ma come avrei potuto connettere passando dal paradiso all'inferno nel breve volgere di un tuono?
Ero immerso in quello stato confusionale quando il mio corpo e' stato scosso e sconvolto da un dolore atroce e lancinante che partendo dalla mia zona anale si e' irradiato come una scarica a diecimila volts su tutto il corpo.Un'urlo disumano e' partito dalla mia gola prima che,scosso come un vitello sgozzato,ricadessi accasciandomi privo di sensi sul corpo terrorizzato di mia sorella.
Io giacevo impalato privo di sensi e come sua abitudine in quelle circostanze,Arturo si e' comportato come un'animale.
Col suo enorme cazzo,mi aveva sverginato e per aprire un varco sanguinante alla sua enorme cappella che ora era dentro di me,mi aveva lacerato lo sfintere.
Dopo avere aperto la via in modo cosi' truculento,con le sue forti mani,serrando i miei fianchi con due colpi secchi e' entrato in me,ma benche' spingesse gia'sul colon,meta' del suo enorme cazzo,era ancora fuori con i gonfi coglioni che penzolavano come quelli di un cavallo.
L'ultimo tremendo colpo che mi aveva inferto mi aveva provocato un'involontaria eiaculazione dentro la fica di mia sorella.
La successiva brutale monta cui sono stato sottoposto come una bestia,scuoteva il mio corpo e il mio cazzo che, anche se poco duro,era ancora dentro la fica di mia sorella e mentre Arturo,rantolando come un'animale mi inondava le visceri di sborra,Marina,stimolata dagli involontari movimenti del mio corpo,si scioglieva in un silenzioso orgasmo.
Il seguito della giornata vi e' gia' stato raccontato da Marina.
Quanto a me,sono stato tre giorni a letto con la febbre.
Per una settimana ero claudicante e per oltre un mese,sono stato curato da mia madre e da Marina che alternavano impacchi a pomate miracolose e soprattutto mi curavano,circondandomi con le loro attenzioni fatte di favolosi pompini,dolci bacini e deliziose leccate sulla parte ferita,con le loro delicate lingue di.... mamma e sorella.
continua
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