Tra sogno e realtà – Sogno

di
genere
etero

Mi sto accorgendo che sto finendo le storie, o meglio quelle interessanti. Proprio ieri sera, però, mi è venuto in mente un week-end assai particolare. Quello che è iniziato venerdi 30 ottobre 2019, cavoli sono già passati 10 anni. Era pure il mio ventunesimo compleanno, ma questo poco importa.
Tramite la mia agenzia, avevo trovato un lavoro per la serata di Halloween. Dovevo fare la ragazza immagine in discoteca durante la loro festa, e mi davano 500 euro, mica male, soprattutto per una studentessa universitaria come me.
Era una festa a tema ispirata all’inghilterra vittoriana, e tutti i dipendenti dovevano vestirsi come maggiordomi, incluse le donne. Lo trovavo alquanto strano, ma finchè mi pagavano andava tutto bene. La sera che mi comunicarono quel lavoro, ebbi un sogno alquanto strano.
Dopo aver festeggiato il mio compleanno con gli amici, tornai a casa molto tardi, e mi addormentai immediatamente sul divano di casa. Non ebbi neppure il tempo di spogliarmi. Come potete immaginare ero ubriaca da fare schifo.
Appena mi risvegliai c’era qualcosa di diverso in me. Mi fissai le mani ed erano più rugose, mi fissai il seno ed era scomparlo e, strano dirlo, in mezzo alle gambe avevo un oggetto estraneo. Allungai la mano, la introdussi nei pantaloni, strano pensavo di aver indossato una gonna ieri sera, avverrai quella cosa. Era un enorme cazzo, in carne e ossa. Prima andai in panico e poi mi incuriosii.
MI guardai in giro, in casa non c’era nessuno. Mi sbottonai e me lo tirai fuori. Dai tutte voi, almeno una volta nelal vita, vi siete chieste come è il piacere maschile, e anche voi maschietti pensate al contrario.
Lo guardavo incuriosità, guardavo le sue dimensione e pensai di essere stata fortunata. Lo toccavo incuriosita, lo volevo vedere duro. Lo agitai lentamente, infilandomi due dita nel culo, sono pur sempre una donna. Sinceramente trovai piacevole pure quello.
Vidi la cappella gonfiarsi, continuo a ripetere, non sapevo cosa mi fosse successo, ma fui molto fortunata.
Quel pene si ingrossava lentamente nella mia mano. Iniziai ad ansimare. Per la prima volta capivo cosa intendete voi maschietti, quando dite di aver la palle gonfie. Sentivo qualcosa dentro di me che voleva liberarsi.
Per stimolarmi pensavo alla serata del mio compleanno, alle ragazze, a come eravano vestite. La mia mano si agitava sempre con più forza, ormai non riuscivo più a smettere e neppure l’avrei voluto. Chiusi gli occhi. Le mie dita continuavano ad esplorare il mio sedere.
“Ma che maleducato hai iniziato senza di me”
Aprii gli occhi, era la mia coinquilina Sonia. Era li in piedi, in intimo, che mi fissava.
Nascosi il cazzo duro con un cuscino e le chiesi scusa.
“Di cosa tesoro”
Si avvicinò. E’ sempre stata bellissima, ma con gli occhi di quel corpo straniero, mi sembrava ancora più bella. La sua bocca, le sue gambe, i suoi fianchi, il suo seno. Tutto mi eccitava di lei.
Mi spostò il cuscino.
MI afferrò il pene con le sue piccole mani.
“Pervertito perché ieri sera non sei venuto nella mia stanza, dopo la festa” – A quanto pare ci conoscevamo.
Sentire la sua mano sul mio pene, era piacevolissivo. Mi baciava delicatamente, quelle labbra le conoscevo a memoria. Si scostò i capelli, mi sorrise e poi prese in bocca la mia cappella pulsante.
Vi rendete conto che fortuna avete voi maschi ad avere quel coso tra le gambe, vi basta così poco per godere.
Sentivo la sua lingua esplorare la mia cappella e le sue dita sostituirono le mie nel culo.
“Pervertito, non sapevo che ti piacessero certe cose”
Mentre lei mi spompinava, io le accarezzavo il suo bellissimo corpo. Gli slacciai il reggiseno e le baciai la schiena.
Le sue labbra mi percorsero quell’asta. Quella situazione era in contemporanea strana ed eccitante. Mi leccò e succhiò le palle. Con un rapito gesto introdusse la lingua dentro il mio culo. Sentii un scossa percorrermi verso gli addominali.
Mi afferrò con forza i testicoli, mi ordinò di toglierle le mutandine. Lo feci e in più le accarezzai la passera.
Sempre con le mie palle in mano, si sedette sopra di me. Con la sua fantastica terza in faccia. Gli la leccai intensamente.
Mi sorrise.
Scese lentamente e la penetrai. Che sensazione divina. Molto piu intensa della sega.
Sentivo la mia mazza umidificarsi.
Lei si muoveva sensualmente sopra di me. Stavo sognando.
Le afferravo il seno. Lo stringevo.
“Lizzy sei bravissima” – Mi stava chiamando con il mio nome femminile che stava succedendo.
Si toccò i suoi capelli, come spesso faceva. Se li mise dietro la nuda.
La baciai.
Sentii qualcosa di strano dentro di me. Il mio pene si irrigidi. Sentii qualcosa premere alla base dell’asta.
Intuii che stavo per avere un orgasmo.
I testicoli risalirono verso l’alto. Qualcosa di caldo scorse dentro di me, ed esplosi dentro la sua passera.
La mia crema la riempi. Lei non smise di contorcersi sopra di me.
“lizzy, amore mio” – La voce si fece più un eco lontano – “Lizzy”
Improvvisamente riapri gli occhi e me la vidi davanti, con il suo abito da lavoro. Mi stava scuotende le spalle.
“Svegliati, scema”
Allora capii, era stato tutto un sogno. La baciai. Sentivo di essermi bagnata in mezzo alla gambe.
Mi ricomposi, lei mi ribacio dolcemente.
“Visto qaunto sei scema, hai dormito tutta la sera sul divano, potevi venire a dormire con me, no?” – Questa frase l’avevo giù sentita.
Appena se ne andò, mi feci una doccia, ne avevo proprio bisogno. Avevo ancora in mente il sogno e mi masturbai sotto l’acqua calda. Almeno raggiunsi un orgasmo reale.
scritto il
2019-10-02
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