Il destino di una coppia - 8
di
duke69
genere
dominazione
La sera filò liscia, andai a dormire presto dopo una cena in totale solitudine e in completa tranquillità, considerato che Laura non c’era e Giuseppe era a cena fuori. Di Rosy nessuna traccia, presumibilmente era…in trasferta!
“Forza sveglia, stronzo!”
Beh, il buongiorno si vede dal mattino! Laura era rientrata a casa e mi aveva svegliato, sollecitandomi ad andare a preparare la colazione, ma solo dopo aver assicurato il mio uccello alla sua gabbietta. Non contenta di ciò mi aveva costretto a guardarla mentre, seduta nella poltrona con le gambe completamente spalancate, si masturbava con un vibratore.
“Mi piace fartela vedere e fartela desiderare, l’idea che l’immagine della mia fica ti accompagna per gran parte della giornata mi fa impazzire. E poi sapere che la tua cappella sta esplodendo chiusa in quel costrittore non fa che aumentare la mia eccitazione.”
Che troia sadica! Il contrasto con quel faccino dolce la rendeva estremamente diabolica.
Giuseppe era rientrato dalla cena in tarda nottata e stava ancora riposando. Mi congedai da Laura dopo avere riordinato la mia camera e lavato le tazze della colazione, quindi mi vestii e mi recai a lavoro.
La giornata in ufficio scorreva noiosa. Ero nervoso e impaziente: continuavo ad entrare e uscire dal sito web per verificare se ci fossero novità in merito ai video di Rosy, ma non c’era nulla. Le notifiche mail non arrivavano e il pensiero di dove fosse in quel momento mi stava logorando. Nel pomeriggio, dopo due noiosissime ore di riunione di lavoro, Luciano pensò bene di allietare il resto della giornata con un po’ di relax:
“Caro Claudio, a furia di stare qui seduto ho la schiena a pezzi! Sai che cosa ci vorrebbe adesso? …un bel massaggio fatto da una bella topona.”
Fece una breve telefonata e dopo una ventina di minuti mi ritrovai nel suo ufficio in presenza di una giovane ragazza in abiti succinti e incredibilmente sexy. Io stavo immobile, seduto in una sedia vestito in giacca e cravatta ma con i pantaloni calati a terra, mentre Luciano stava in mutande sdraiato in un comodo lettino per massaggi prelevato da uno stanzino adiacente l’ufficio e collocato nello stesso per l’occasione. La massaggiatrice si era già levata minishorts e top rimanendo in topless e perizoma: era uno schianto! Altezza media, bionda con capelli lunghi ondulati, labbra carnose ricoperte di un rossetto rosso fuoco, culo sporgente tipico da bellezza sudamericana e un seno da terza misura. Dopo una mezzora di massaggio rilassante era completamente oleata e si strusciava sul corpo di Luciano, completamente in estasi. Ero eccitato da matti ma stavo soffrendo ancora una volta con il pene racchiuso in quella cintura di castità. La puttana aveva iniziato a masturbare Luciano con una fantastica spagnola; mentre il suo uccello spariva tra le sue tette il suo sguardo viaggiava tra il mio pacco e i miei occhi. Pompini, sessantanove e scopate in svariate posizioni mi stavano massacrando psicologicamente fino a che Luciano non si svuotò completamente tra le tette della massaggiatrice. Il resto del pomeriggio lo passai a ripulire il pavimento e il lettino dall’olio utilizzato durante il massaggio. Le umiliazioni a cui venivo sottoposto mi stavano dando la forza di reagire: il resto della serata lavorativa la trascorsi concentrando le mie energie a setacciare quante più informazioni potevo in ambito amministrativo e finanziario. I fondi aziendali erano stati ripristinati grazie all’intervento di Giuseppe: dalle cifre in gioco si capiva che lo stesso era invischiato in affari illegali, probabilmente legati a traffico di droga e prostituzione. I fondi erano tenuti in un unico conto, il mio profilo mi consentiva di navigare senza problemi ma avevo perso il diritto a possedere una carta di credito aziendale, tuttavia sapevo bene come procurarmene una, ben cosciente che il sistema non consentiva un totale controllo dell’utilizzo delle stesse e dei relativi pagamenti. Dovevo agire rapidamente per non essere scoperto; sapevo che una volta fatta la prima mossa dovevo chiudere ogni azione nel più breve tempo possibile.
Prima della cena Laura mi depilò completamente le parti intime rimuovendo ogni singolo pelo che si trovasse nell’intorno delle palle e fino a buco del culo. Poi tanto per infierire utilizzò del dopobarba con base alcolica: sempre più BASTARDA! Urlai a lungo finché il bruciore si attenuò.
A cena ritrovai Giuseppe che non perse occasione per umiliarmi.
“La tua ex mogliettina è ancora fuori per lavoro…cazzo è proprio una troia succhiacazzi! Vieni guarda qui…”
Mi avvicinai e mi fece vedere le immagini di un video che scorrevano sul suo tablet: era Rosy che, in presa diretta, spompinava tre uomini di mezza età…”Dai succhia troia”…”Ingoia anche il mio”….
“Cazzo Claudio! Guarda la foga che ci mette…scommetto che il tuo uccello non lo toccava neanche con la punta della lingua! Forse non l’hai mai stimolata come si doveva ad una vacca simile. Penso che come puttana professionista mi farà guadagnare proprio bene.”
Dopo circa una mezzora, costretto a guardare le evoluzioni sessuali di Rosy che godeva visibilmente in mezzo a quei tre maiali, si sentì il suono del campanello.
“Questa deve essere la Signora Franca. Me ne aveva parlato bene Tom, e mi ha incuriosito parecchio, non vedevo l’ora di conoscerla…vai ad accoglierla Laura”
Poco dopo Laura ritornò con la Signora Franca.
“Buonasera a tutti!”
Fecero un breve giro di presentazioni, la Signora Franca mi salutò con un sorriso e una stretta di mano, quantomeno non mi aveva ignorato e sembrava cordiale almeno al primi impatto.
Franca, era una donna di 55 anni, di bassa statura, con capelli corti e un po’ sovrappeso. Aveva una quarta di seno chiuso in un maglioncino attillato attraverso il quale spiccavano due grossi capezzoli. Indossava una gonna lunga fino a sotto il ginocchio e delle scarpe da ginnastica.
“Tom mi ha parlato di te e devo dirti che ti ho immaginata così come sei, ma raccontaci qualcosa di più e di come ti sei ritagliata questo lavoro…”.
“Ho sempre condotto una vita abbastanza ordinaria, direi nella media. Fino a 5 anni fa’ ero una insegnante di scienze alle scuole superiori e un giorno capitò un evento che cambiò la mia vita: a fine lezione durante la ricreazione mi accorsi che un alunno di quinta, un ripetente, stava guardando una rivista pornografica. Lo filmai di nascosto fino a che mi avvicinai del tutto e lo sgridai. Il suo viso aveva assunto una colorazione porpora dalla vergogna. Gli chiesi di trattenersi alla fine delle lezioni e gli feci una ramanzina di venti minuti, anche perché come studente rendeva poco e molte delle ore di lezione le passava probabilmente a vedersi i porno. Sotto la minaccia di sputtanarlo di fronte ai compagni e di mostrare ai suoi come passava il tempo a scuola, scattò la punizione, ossia 3 giorni a settimana nel pomeriggio doveva recarsi a casa mia per delle ripetizioni. In quel periodo vivevo da sola in un appartamento in centro poco distante da casa sua. Non appena entrava in casa, gli facevo levare pantaloni e mutande; il suo pisello doveva essere sempre in vista. Era sempre eccitato e per assicurarmi che prestasse la giusta attenzione durante le lezioni private di scienze lo facevo masturbare di fronte ai miei occhi fino a farlo venire. Svuotati i coglioni poteva dedicarmi la dovuta concentrazione. Fu in quel momento che presi coscienza della mia indole di dominatrice. Le settimane del secondo semestre scorrevano tra una masturbazione e l’altra e io affinavo le sessioni pomeridiane con dettagli di umiliazione e dominazione che prendevano sempre più tempo allo studio.”
“…e quindi hai abbandonato l’insegnamento? Ma come sei arrivata a fare queste prestazioni a domicilio?”
“Nel periodo estivo raccontai la vicenda ad una mia amica, che aveva sempre condotto una vita libertina, quindi feci amicizia con una sua amica escort che mi suggerì di iscrivermi ad un portale del sesso a pagamento specializzato in pratiche di dominazione. Dopo la prima inserzione fui travolta da un mare di richieste, cominciai con una e, di lì a ruota, non mi fermai più.”
“Avremo modo di vederti all’opera, ma ci puoi anticipare su cosa consiste il tuo lavoro?”
“Io non lo definisco proprio un lavoro, benché sia pagata, ma piuttosto un hobby. Si potrebbe classificare come pura masturbazione in condizioni di estrema eccitazione, e ci sono un sacco di variabili su cui gioco…Per esempio, il ragazzo di cui parlavo prima…lo sottoponevo a continue masturbazioni e lo facevo venire più volte di seguito in poche ore. Tutto dipende da quello che vuole il cliente: ad alcuni impongo il divieto assoluto di masturbazione e li tengo in uno stato di eccitazione continua anche per settimane.”
“Cazzo! ce l’ho duro solo a sentirti parlare! E tu Claudio come ti senti…stai sfondando le sbarre della gabbietta?”
Alla battuta di Giuseppe, si fecero tutti una grossa risata. Quindi dopo aver preso un te, Franca chiese di poter avere a disposizione un tavolo; il resto di cui aveva bisogno era contenuto nella sua borsa.
Non passò molto che mi ritrovai seduto sopra il tavolo sul bordo del lato corto, con le gambe divaricate e legate alle gambe del tavolo.
La Signora Franca aveva i miei genitali a sua completa disposizione. Prese un flaconcino di olio.
“Quest’olio è un preparato di oli essenziali che provengono da alcune spezie tra cui il cumino e il pepe nero. Non è il classico olio per massaggi, anzi è sconsigliato per pelli sensibili. Io mi diverto a massaggiare a lungo le palle, il perineo e il buco del culo. Normalmente la seduta è di un’ora ma spesso prolungo il lavoro”.
Fece cadere qualche goccia sopra i testicoli, tenuti raccolti a formare un palloncino a causa della presenza della cintura di castità, quindi iniziò a cospargere l’olio tutto intorno i genitali, lungo il perineo fino al foro anale utilizzando solo i polpastrelli delle dita indice e medio della mano destra. Il movimento della mano era continuo, non si fermava mai, le dita percorrevano percorsi concentrici stimolando le palle e accelerando la produzione di sperma. Dopo un po’ Franca aggiunse anche il pollice e di tanto in tanto pizzicava e stringeva pelle e testicoli. Le pressioni diventavano sempre più forti e la signora cominciava a pizzicare con le unghie strappandomi delle urla di dolore. Quando iniziò a utilizzare entrambe le mani, erano già trascorsi circa 20 minuti: stavo impazzendo, mi sembrava che i testicoli prendessero fuoco mentre la cappella stava scoppiando compressa in quella trappola. Il tutto accadeva sotto gli occhi di Giuseppe e Laura che guardavano compiaciuti, in particolare Laura che si complimentava con Franca per il massaggio che stava facendo.
“Sei fantastica! Dovrei proprio imparare da te: Claudio sta morendo dalla voglia si sborrare!”
Prima di raggiungere l’ora di trattamento Franca iniziò a massaggiare le palle con le unghie grattando la pelle già abbondantemente arrossata. I miei lamenti si facevano sempre più forti, il dolore cresceva sempre più mentre la cappella stava letteralmente scoppiando e l’orgasmo era smorzato dal fastidio continuo generato da olio e sfregamento. Sudavo copiosamente quando Franca mi chiese se volevo venire:
“Vorresti svuotarti, vero? Solitamente concedo l’orgasmo ai clienti che me lo chiedono, ma nel tuo caso dovrei chiedere al tuo padrone…”
Giuseppe lasciò la decisione a Laura.
“Cazzo sta proprio soffrendo, ma non basta…vorrei vederlo sborrare diversamente dal solito, non saprei ci potresti proporre qualcosa di nuovo?”
“Ma certo, in genere non faccio uso della mia oggettistica durante la prima sessione. Solitamente lavoro in modo accurato il buco del culo…direi che per oggi potremo riempiglielo con un bel dildo”.
Mentre parlava Franca non cessava un attimo di ruotare unghie e polpastrelli sulla mia carne arrossata e si faceva strada nel mio sedere penetrandomi con una e poi due dita.
“Si…è un po’ strettino ma, se me lo concederete, apriremo questo culo per bene…vediamo…”
Mentre con una mano continuava il suo sapiente lavoro, con l’altra rovistava nella sua borsa per prendere quello che più si adattava al mio buco.
“Questo di medie dimensioni dovrebbe entrare con facilità. Ora levategli la gabbia!”
Una LIBERAZIONE! Il mio cazzo era enorme, la cappella era lucida e in tutta l’asta erano ancora evidenti i segni lasciati dalle maglie. Subito dopo avvertii un bruciore nell’ano: Franca mi aveva penetrato con un fallo di silicone e aveva usato il solito olio irritante. Il fastidio era doppio, sia per il bruciore e sia per avere qualcosa dentro di me a cui non ero abituato. Intanto, mentre Giuseppe si era allontanato, poco interessato ad un orgasmo maschile, Laura era in un brodo di giuggiole e non vedeva l’ora che Franca continuasse.
Franca prese l’olio e lo versò sulla cappella facendolo colare lungo tutta l’asta. Sapeva anche lei che non ci sarebbe voluto molto per cui massaggiava delicatamente un po’ il frenulo e un po’ le palle che da tempo erano contratte dall’eccitazione. Ormai non ce la facevo più. Franca ben cosciente del mio stato tiro fuori gli enormi seni per far crescere ulteriormente la mia eccitazione quindi prese a segarmi in modo deciso e sempre più rapido.
“Eh si, credo che i tuoi coglioni siano proprio pieni, la sborra deve essere montata al punto giusto!”
Finalmente potevo godere nonostante bruciasse dappertutto e avessi il culo pieno.
“Oh Siii, cazzooo…VENGOOO!!!”
“Uhh che sborrata, dai…continua a venire devi svuotarti completamente! Dai forza, vieni, vieni…ancora sborra…così, bravo! Spero te la sia goduta questa sborrata, perché la prossima sessione non sarà così piacevole, useremo un secondo olio a base di menta piperita e citronella. Sarà un vero inferno con la pelle già infiammata che ti ritrovi…”
Laura era affascinata da Franca, e sono sicuro avrebbe pagato di tasca propria pur di vederla torturare i miei genitali. Si erano fatte le 23:30 quando la Signora Franca andò via, non prima di aver dettato alcune disposizioni a Laura:
“Dopo il trattamento odierno, può utilizzare una crema lenitiva. Niente cintura di castità! Cazzo e coglioni liberi! mentre il culo deve restare pieno per tutta la notte.”
Andammo tutti a dormire, mi applicai una crema all’aloe che alleviava solo parzialmente il fastidio; ero a pezzi e sarebbe stata un’altra notte difficile…!
Continua…
(Per eventuali altri commenti o suggerimenti contattatemi su dukeduke1069@yahoo.com)
“Forza sveglia, stronzo!”
Beh, il buongiorno si vede dal mattino! Laura era rientrata a casa e mi aveva svegliato, sollecitandomi ad andare a preparare la colazione, ma solo dopo aver assicurato il mio uccello alla sua gabbietta. Non contenta di ciò mi aveva costretto a guardarla mentre, seduta nella poltrona con le gambe completamente spalancate, si masturbava con un vibratore.
“Mi piace fartela vedere e fartela desiderare, l’idea che l’immagine della mia fica ti accompagna per gran parte della giornata mi fa impazzire. E poi sapere che la tua cappella sta esplodendo chiusa in quel costrittore non fa che aumentare la mia eccitazione.”
Che troia sadica! Il contrasto con quel faccino dolce la rendeva estremamente diabolica.
Giuseppe era rientrato dalla cena in tarda nottata e stava ancora riposando. Mi congedai da Laura dopo avere riordinato la mia camera e lavato le tazze della colazione, quindi mi vestii e mi recai a lavoro.
La giornata in ufficio scorreva noiosa. Ero nervoso e impaziente: continuavo ad entrare e uscire dal sito web per verificare se ci fossero novità in merito ai video di Rosy, ma non c’era nulla. Le notifiche mail non arrivavano e il pensiero di dove fosse in quel momento mi stava logorando. Nel pomeriggio, dopo due noiosissime ore di riunione di lavoro, Luciano pensò bene di allietare il resto della giornata con un po’ di relax:
“Caro Claudio, a furia di stare qui seduto ho la schiena a pezzi! Sai che cosa ci vorrebbe adesso? …un bel massaggio fatto da una bella topona.”
Fece una breve telefonata e dopo una ventina di minuti mi ritrovai nel suo ufficio in presenza di una giovane ragazza in abiti succinti e incredibilmente sexy. Io stavo immobile, seduto in una sedia vestito in giacca e cravatta ma con i pantaloni calati a terra, mentre Luciano stava in mutande sdraiato in un comodo lettino per massaggi prelevato da uno stanzino adiacente l’ufficio e collocato nello stesso per l’occasione. La massaggiatrice si era già levata minishorts e top rimanendo in topless e perizoma: era uno schianto! Altezza media, bionda con capelli lunghi ondulati, labbra carnose ricoperte di un rossetto rosso fuoco, culo sporgente tipico da bellezza sudamericana e un seno da terza misura. Dopo una mezzora di massaggio rilassante era completamente oleata e si strusciava sul corpo di Luciano, completamente in estasi. Ero eccitato da matti ma stavo soffrendo ancora una volta con il pene racchiuso in quella cintura di castità. La puttana aveva iniziato a masturbare Luciano con una fantastica spagnola; mentre il suo uccello spariva tra le sue tette il suo sguardo viaggiava tra il mio pacco e i miei occhi. Pompini, sessantanove e scopate in svariate posizioni mi stavano massacrando psicologicamente fino a che Luciano non si svuotò completamente tra le tette della massaggiatrice. Il resto del pomeriggio lo passai a ripulire il pavimento e il lettino dall’olio utilizzato durante il massaggio. Le umiliazioni a cui venivo sottoposto mi stavano dando la forza di reagire: il resto della serata lavorativa la trascorsi concentrando le mie energie a setacciare quante più informazioni potevo in ambito amministrativo e finanziario. I fondi aziendali erano stati ripristinati grazie all’intervento di Giuseppe: dalle cifre in gioco si capiva che lo stesso era invischiato in affari illegali, probabilmente legati a traffico di droga e prostituzione. I fondi erano tenuti in un unico conto, il mio profilo mi consentiva di navigare senza problemi ma avevo perso il diritto a possedere una carta di credito aziendale, tuttavia sapevo bene come procurarmene una, ben cosciente che il sistema non consentiva un totale controllo dell’utilizzo delle stesse e dei relativi pagamenti. Dovevo agire rapidamente per non essere scoperto; sapevo che una volta fatta la prima mossa dovevo chiudere ogni azione nel più breve tempo possibile.
Prima della cena Laura mi depilò completamente le parti intime rimuovendo ogni singolo pelo che si trovasse nell’intorno delle palle e fino a buco del culo. Poi tanto per infierire utilizzò del dopobarba con base alcolica: sempre più BASTARDA! Urlai a lungo finché il bruciore si attenuò.
A cena ritrovai Giuseppe che non perse occasione per umiliarmi.
“La tua ex mogliettina è ancora fuori per lavoro…cazzo è proprio una troia succhiacazzi! Vieni guarda qui…”
Mi avvicinai e mi fece vedere le immagini di un video che scorrevano sul suo tablet: era Rosy che, in presa diretta, spompinava tre uomini di mezza età…”Dai succhia troia”…”Ingoia anche il mio”….
“Cazzo Claudio! Guarda la foga che ci mette…scommetto che il tuo uccello non lo toccava neanche con la punta della lingua! Forse non l’hai mai stimolata come si doveva ad una vacca simile. Penso che come puttana professionista mi farà guadagnare proprio bene.”
Dopo circa una mezzora, costretto a guardare le evoluzioni sessuali di Rosy che godeva visibilmente in mezzo a quei tre maiali, si sentì il suono del campanello.
“Questa deve essere la Signora Franca. Me ne aveva parlato bene Tom, e mi ha incuriosito parecchio, non vedevo l’ora di conoscerla…vai ad accoglierla Laura”
Poco dopo Laura ritornò con la Signora Franca.
“Buonasera a tutti!”
Fecero un breve giro di presentazioni, la Signora Franca mi salutò con un sorriso e una stretta di mano, quantomeno non mi aveva ignorato e sembrava cordiale almeno al primi impatto.
Franca, era una donna di 55 anni, di bassa statura, con capelli corti e un po’ sovrappeso. Aveva una quarta di seno chiuso in un maglioncino attillato attraverso il quale spiccavano due grossi capezzoli. Indossava una gonna lunga fino a sotto il ginocchio e delle scarpe da ginnastica.
“Tom mi ha parlato di te e devo dirti che ti ho immaginata così come sei, ma raccontaci qualcosa di più e di come ti sei ritagliata questo lavoro…”.
“Ho sempre condotto una vita abbastanza ordinaria, direi nella media. Fino a 5 anni fa’ ero una insegnante di scienze alle scuole superiori e un giorno capitò un evento che cambiò la mia vita: a fine lezione durante la ricreazione mi accorsi che un alunno di quinta, un ripetente, stava guardando una rivista pornografica. Lo filmai di nascosto fino a che mi avvicinai del tutto e lo sgridai. Il suo viso aveva assunto una colorazione porpora dalla vergogna. Gli chiesi di trattenersi alla fine delle lezioni e gli feci una ramanzina di venti minuti, anche perché come studente rendeva poco e molte delle ore di lezione le passava probabilmente a vedersi i porno. Sotto la minaccia di sputtanarlo di fronte ai compagni e di mostrare ai suoi come passava il tempo a scuola, scattò la punizione, ossia 3 giorni a settimana nel pomeriggio doveva recarsi a casa mia per delle ripetizioni. In quel periodo vivevo da sola in un appartamento in centro poco distante da casa sua. Non appena entrava in casa, gli facevo levare pantaloni e mutande; il suo pisello doveva essere sempre in vista. Era sempre eccitato e per assicurarmi che prestasse la giusta attenzione durante le lezioni private di scienze lo facevo masturbare di fronte ai miei occhi fino a farlo venire. Svuotati i coglioni poteva dedicarmi la dovuta concentrazione. Fu in quel momento che presi coscienza della mia indole di dominatrice. Le settimane del secondo semestre scorrevano tra una masturbazione e l’altra e io affinavo le sessioni pomeridiane con dettagli di umiliazione e dominazione che prendevano sempre più tempo allo studio.”
“…e quindi hai abbandonato l’insegnamento? Ma come sei arrivata a fare queste prestazioni a domicilio?”
“Nel periodo estivo raccontai la vicenda ad una mia amica, che aveva sempre condotto una vita libertina, quindi feci amicizia con una sua amica escort che mi suggerì di iscrivermi ad un portale del sesso a pagamento specializzato in pratiche di dominazione. Dopo la prima inserzione fui travolta da un mare di richieste, cominciai con una e, di lì a ruota, non mi fermai più.”
“Avremo modo di vederti all’opera, ma ci puoi anticipare su cosa consiste il tuo lavoro?”
“Io non lo definisco proprio un lavoro, benché sia pagata, ma piuttosto un hobby. Si potrebbe classificare come pura masturbazione in condizioni di estrema eccitazione, e ci sono un sacco di variabili su cui gioco…Per esempio, il ragazzo di cui parlavo prima…lo sottoponevo a continue masturbazioni e lo facevo venire più volte di seguito in poche ore. Tutto dipende da quello che vuole il cliente: ad alcuni impongo il divieto assoluto di masturbazione e li tengo in uno stato di eccitazione continua anche per settimane.”
“Cazzo! ce l’ho duro solo a sentirti parlare! E tu Claudio come ti senti…stai sfondando le sbarre della gabbietta?”
Alla battuta di Giuseppe, si fecero tutti una grossa risata. Quindi dopo aver preso un te, Franca chiese di poter avere a disposizione un tavolo; il resto di cui aveva bisogno era contenuto nella sua borsa.
Non passò molto che mi ritrovai seduto sopra il tavolo sul bordo del lato corto, con le gambe divaricate e legate alle gambe del tavolo.
La Signora Franca aveva i miei genitali a sua completa disposizione. Prese un flaconcino di olio.
“Quest’olio è un preparato di oli essenziali che provengono da alcune spezie tra cui il cumino e il pepe nero. Non è il classico olio per massaggi, anzi è sconsigliato per pelli sensibili. Io mi diverto a massaggiare a lungo le palle, il perineo e il buco del culo. Normalmente la seduta è di un’ora ma spesso prolungo il lavoro”.
Fece cadere qualche goccia sopra i testicoli, tenuti raccolti a formare un palloncino a causa della presenza della cintura di castità, quindi iniziò a cospargere l’olio tutto intorno i genitali, lungo il perineo fino al foro anale utilizzando solo i polpastrelli delle dita indice e medio della mano destra. Il movimento della mano era continuo, non si fermava mai, le dita percorrevano percorsi concentrici stimolando le palle e accelerando la produzione di sperma. Dopo un po’ Franca aggiunse anche il pollice e di tanto in tanto pizzicava e stringeva pelle e testicoli. Le pressioni diventavano sempre più forti e la signora cominciava a pizzicare con le unghie strappandomi delle urla di dolore. Quando iniziò a utilizzare entrambe le mani, erano già trascorsi circa 20 minuti: stavo impazzendo, mi sembrava che i testicoli prendessero fuoco mentre la cappella stava scoppiando compressa in quella trappola. Il tutto accadeva sotto gli occhi di Giuseppe e Laura che guardavano compiaciuti, in particolare Laura che si complimentava con Franca per il massaggio che stava facendo.
“Sei fantastica! Dovrei proprio imparare da te: Claudio sta morendo dalla voglia si sborrare!”
Prima di raggiungere l’ora di trattamento Franca iniziò a massaggiare le palle con le unghie grattando la pelle già abbondantemente arrossata. I miei lamenti si facevano sempre più forti, il dolore cresceva sempre più mentre la cappella stava letteralmente scoppiando e l’orgasmo era smorzato dal fastidio continuo generato da olio e sfregamento. Sudavo copiosamente quando Franca mi chiese se volevo venire:
“Vorresti svuotarti, vero? Solitamente concedo l’orgasmo ai clienti che me lo chiedono, ma nel tuo caso dovrei chiedere al tuo padrone…”
Giuseppe lasciò la decisione a Laura.
“Cazzo sta proprio soffrendo, ma non basta…vorrei vederlo sborrare diversamente dal solito, non saprei ci potresti proporre qualcosa di nuovo?”
“Ma certo, in genere non faccio uso della mia oggettistica durante la prima sessione. Solitamente lavoro in modo accurato il buco del culo…direi che per oggi potremo riempiglielo con un bel dildo”.
Mentre parlava Franca non cessava un attimo di ruotare unghie e polpastrelli sulla mia carne arrossata e si faceva strada nel mio sedere penetrandomi con una e poi due dita.
“Si…è un po’ strettino ma, se me lo concederete, apriremo questo culo per bene…vediamo…”
Mentre con una mano continuava il suo sapiente lavoro, con l’altra rovistava nella sua borsa per prendere quello che più si adattava al mio buco.
“Questo di medie dimensioni dovrebbe entrare con facilità. Ora levategli la gabbia!”
Una LIBERAZIONE! Il mio cazzo era enorme, la cappella era lucida e in tutta l’asta erano ancora evidenti i segni lasciati dalle maglie. Subito dopo avvertii un bruciore nell’ano: Franca mi aveva penetrato con un fallo di silicone e aveva usato il solito olio irritante. Il fastidio era doppio, sia per il bruciore e sia per avere qualcosa dentro di me a cui non ero abituato. Intanto, mentre Giuseppe si era allontanato, poco interessato ad un orgasmo maschile, Laura era in un brodo di giuggiole e non vedeva l’ora che Franca continuasse.
Franca prese l’olio e lo versò sulla cappella facendolo colare lungo tutta l’asta. Sapeva anche lei che non ci sarebbe voluto molto per cui massaggiava delicatamente un po’ il frenulo e un po’ le palle che da tempo erano contratte dall’eccitazione. Ormai non ce la facevo più. Franca ben cosciente del mio stato tiro fuori gli enormi seni per far crescere ulteriormente la mia eccitazione quindi prese a segarmi in modo deciso e sempre più rapido.
“Eh si, credo che i tuoi coglioni siano proprio pieni, la sborra deve essere montata al punto giusto!”
Finalmente potevo godere nonostante bruciasse dappertutto e avessi il culo pieno.
“Oh Siii, cazzooo…VENGOOO!!!”
“Uhh che sborrata, dai…continua a venire devi svuotarti completamente! Dai forza, vieni, vieni…ancora sborra…così, bravo! Spero te la sia goduta questa sborrata, perché la prossima sessione non sarà così piacevole, useremo un secondo olio a base di menta piperita e citronella. Sarà un vero inferno con la pelle già infiammata che ti ritrovi…”
Laura era affascinata da Franca, e sono sicuro avrebbe pagato di tasca propria pur di vederla torturare i miei genitali. Si erano fatte le 23:30 quando la Signora Franca andò via, non prima di aver dettato alcune disposizioni a Laura:
“Dopo il trattamento odierno, può utilizzare una crema lenitiva. Niente cintura di castità! Cazzo e coglioni liberi! mentre il culo deve restare pieno per tutta la notte.”
Andammo tutti a dormire, mi applicai una crema all’aloe che alleviava solo parzialmente il fastidio; ero a pezzi e sarebbe stata un’altra notte difficile…!
Continua…
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