Una storia kuck 14

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Erano passati tre mesi dalla data del loro rientro dall'avventurosa trasferta ad Amburgo e circa due mesi da quando il fidanzato cuck l'aveva accompagnata a farsi chiavare dai due amici/amanti per festeggiare l'addio al nubilato.

Sergio che era completamente soggiogato dalla promessa sposa,le concedeva ogni cosa cedendo senza discutere ad ogni richiesta di Claudia.

Dopo il ritorno dal viaggio in Germania dove,tra l'altro avevano acquistato la cintura di castita' per il futuro marito,Claudia ha preteso che Giorgio si sottoponesse un una epilazione totale e definitiva e che applicasse due piercing ad anello in oro ai capezzoli.

In un cerchietto,Giorgio aveva sempre appesa la chiavetta della cintura con l'obbligo di non farne uso se non in caso di estrema emergenza.

Nell'altro,una catenella,sempre in oro, era legata direttamente alla gabbietta in modo che,anche quando fosse sfilato(rarissimamente!-infatti da quando l'aveva indossato in Germania,l'aveva tolto solo durante le sedute di epilazione)comunque,rimanesse attaccato indelebilmente al suo corpo.

La data fissata per le nozze era oramai imminenente ed i preparativi fervevanosenza sosta.

Tutte le modalita' di festeggiamento che apparentemente erano decisi in accordo col promesso sposo e la sua ignara famiglia,in realta' erano imposti da Claudia che,vale ricordare,era venerata dalla famiglia del suo futuro sposo e considerata ragazza modello,morigerata e fedela al futuro sposo.

La cerimonia,in coerenza con il manto di ipocrisia che regolava il loro rapporto,si sarebbe svolto in chiesa alla presenza dei numerosi parenti ed amici dello sposo,dei pochissimi familiari di Claudia e della ristretta cerchia dei suoi amici/amanti.

I suoi amici che pure erano presenti la sera in cui Claudia e Giorgio si sono conosciuti,non avevano mai saputo che quel distinto signore che cosi' superficialmente,avevano intravisto e schernito nella penombra di quel locale la sera in cui,hanno festeggiato il diciottesimo compleanno di Claudia.

Quella stessa sera che per festeggiarla l'avevano chiavata a turno nell'indifferente ressa del locale.

Ed era la stessa sera in cui hanno riso al racconto di Heva che cercando di fare un bocchino a quel distinto signore,si era ritrovata tra le mani ed in bocca,un minuscolo arnese che al primo contatto con le labbra si e' sciolto,eiaculando due gocce di misero sperma.

Per la festa,Claudia aveva scelto un costoso resort dove,oltre alla sala da pranzo ed alcune camere per gli ospiti arrivati da lontano,hanno anche riservato due salette nelle quali,secondo il volere di Claudia,si sarebbero intrattenuti,prima di partire per il viaggio di nozze,in modo discreto e appartato per gli ultimi saluti e intime confidenze con i rispettivi amici e parenti.

Il giorno del matrimonio,Claudia era bellissima.

Un'abito da sposa in seta e tulle con un lungo strascico,le conferivano un'aspetto regale.

Anche Giorgio era elegante e bellissimo.

Sotto un'abito gessato grigio indossava un gilet nel cui taschino,teneva un'orologio a cipolla la cui catenella,era la stessa che,fissata al capezzolo,era stata sganciata dalla gabbietta di castita' e collegata all'orologio.

Tra le presenti alcune sue amiche e ammiratrici visibilmente invidiose della scelta di Giorgio di sposare quella ragazza che,benche' bellissima,era una perfetta sconosciuta e di censo non all'altezza della sua famiglia e del suo ambiente sociale.

Giorgio aveva la nomea del dongiovanni,abile amatore conteso da una moltitudine di belle ragazze,anche sua madre ne era innamorata e si mostrava orgogliosa e fiera del suo amato ragazzo.

Naturalmente,nessuno conosceva la verita' che veniva gelosamente custodita da Claudia e dalla sua fedele Heva.

Sotto l'abito da sposa,Claudia indossava un corpetto con coppe aperte che sostenevano il seno senza coprirlo.

Il compito di velare le gonfie mammelle e gli spavaldi capezzoli,era affidato ad un velo di tulle foderato in seta e indossato a mo' di stola.

Come sua abitudine,non indossava mutandine ne' altro indumento che le coprisse il sesso completamente libero e depilato.

Erano diversi giorni che Claudia non faceva sesso.

Dopo essere stata accompagnata dal futuro sposo in quell'albergo dove l'hanno chiavata i suoi amici/amanti,solo tre volte era riuscita a farsi sbattere.

La prima volta era capitata casualmente.

Era in un supermercato per piccoli acquisti di routine quando nel raparto carni ha incrociato il padre di Sergio il quale vedendola le e' corsa immediatmente incontro abbracciandola e infilandole senza tenti preamboli,la lingua in bocca.

Poi l'ha presa per mano e l'ha trascinata in reparto dova da poco avevano scaricato una partita di carne.

Erano mezze bestia ordinatamente allineate su grossi banconi in attesa del taglio.

L'ambiente era irreale,rivoltante e al tempo stesso molto eccitante.

L'uomo ha spogliato senza difficolta' la ragazza che,come sempre era coperta solo da un vestitno leggero e nient'altro.

L'ha sollevata di peso e appoggiandola su un mezzo vitellone,le ha allargato le cosce e vi ha infilato la testa:

"Sei proprio una vacca,questo e' il tuo ambiente,in mezzo ai tori ed alle altre bestie.Hai la fica fradicia.Hai bisogno che ti dia una urgente ripassata."

"Si....sei tu la mia bestia...tu il mio toro da monta....tieni...prenditi la mia fica...montami come un'animale...come solo tu sai fare..."

Mentre Claudia pronunciava sconnessamente quelle parole,l'uomo le perlustrava la ficca e le mordeva il turgido clitoride facendola esplodere in un violentissimo,primo orgasmo.

Poi,quando la femmina era completamente soggiogata dai suoi energici trattamenti,le ha sollevato il bacino facendola aderire ancora ancora di piu' sulla fredda carne della bestia e puntandole l'enorme cazzo tra le grandi labbra,con una spinta decisa e' sprofondato in lei facendola esplodere in un sordo grido di dolore.

Poi ha cominciato a pomparla come un vero animale,ad ogni affondo seguiva un grugnito del maschio ed un grido misto di piacere e dolore della femmina sottoposta quella monta animalesca.

Lei si contorceva,gridava e si scioglieva in mille rivoli di fluido che accompagnavano i suoi numerosi,incontrollabili orgasmi.

Poi,l'animale si e' irrigidita sulle gambe e mentre era in procinto di scaricare il suo piacere bestiale,lei si e' ritirata gridando:

"Nooooo.......non li......non sborrarmi dentro.....sono fertile......non voglio essere ingravidata da te....."

Claudia,e' scivolata come una saponetta sul trancio di carne ed e' caduta in ginocchio davanti all'ariete appena in tempo per imboccarlo e ricevere in gola un'enorme quantita' di bollenti spruzzi di sborra.

Quando la sera ha raccontato al fidanzato la sua avventura,i suoi occhi si sono illuminati e abbracciandola le ha sussurrato:

Grazie amore,grazie di aver goduto anche per me.


La seconda volta volta si e' fatta chiavare da uno sconosciuto nel cesso di un bar coll'odiato preservativo e la terza volta,dal sarto che le provava l'abito da sposa:

"Tesoro,aspettami fuori,sai che porta male vedere la sposa prima di essere in chiesa."

Mentre il sarto le provava l'abito,lei si e' inginocchiata e dopo avergli slacciato la cerniera,gli ha estratto il cazzo e,non potendo piu' farsi chiavare, l'ha sbocchinato sino a farsi sborrare in bocca.

Il fatto e' che aveva smesso di prendere la pillola in quanto,aveva programmato le nozze in un giorno in cui sarebbe stata fertile.

Come da promessa fatta,voleva essere ingravidata da Gigi il giorno stesso delle sue nozze.

Di questo era gia' a conoscenza anche il futuro marito.

Continua
scritto il
2011-10-12
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