Monica - Parte 10

di
genere
trio

Aspettavo l’estate da molto. Un anno veramente assurdo, il lockdown, problemi con il lavoro e molta confusione dopo la storia con Silvia.
Non avevo organizzato nulla per le ferie, pochi soldi e molta incertezza sugli spostamenti. Questo però non mi aveva fermato dal passare qualche momento di relax in spiaggia, anche se in giornata.
Il mare non è molto distante da dove abito, se non c’è traffico in circa 40 minuti sono in spiaggia. L’acqua non è bellissima ma ci si abbronza bene.
Solitamente vado da sola, mi rilassa molto. Ombrellone, lettino, qualcosa da leggere.
Dopo la storia con Silvia sono cambiata e anche le mie giornate al mare sono cambiate. Sono molto più sfacciata ed ora mi piace un sacco mettermi in mostra.
Perizoma e spesso topless. Adoro sentirmi gli occhi addosso. Quello sguardo, lo sguardo che dice “ti voglio scopare”.
Anche spalmarmi la crema diventa un modo per eccitare e provocare, specie quando mi massaggio per bene le tette.
Sento che molte donne mi danno della troia, ma io sono convinta che sia un pò di invidia, lo vorrebbero fare anche loro ma hanno troppa paura di lasciarsi andare… di liberare la puttana che hanno dento. Io per questo devo solo ringraziare Silvia.

Era stato un bel sabato. Ero soddisfatta della giornata. Avevo preso un bel pò di sole e fatto drizzare qualche cazzo.
Rientrata a casa sono andata subito in doccia per togliermi il sale di dosso. Una doccia fresca.
Uscita avevo ancora la pelle calda dal sole della mattinata. Erano quasi le nove di sera. Il sole era calato. Una bel bicchiere di prosecco ghiacciato seduta in terrazzo, questo era il rituale di fine giornata.
Sentivo i vicini della terrazza affianco che stavano parlando. Ridevano. Lei rideva molto. Ero curiosa, ma non riuscivo a capire bene i loro discorsi. Ad un tratto non sentii più nulla. Pensavo fossero rientrati in casa. Poi dei rumori. Non erano proprio rumori. Era sempre lei, ma questa volta non stava ridendo. Conoscevo benissimo quel tipo di suoni, anzi quel tipo di gemiti.
Incuriosita mi alzai, non solo per sentire meglio, ma anche per vedere.
Lei era appoggiata con le mani al davanzale della terrazza, aveva i pantaloncini abbassati e lui da dietro la stava scopando.
Le affondava dei bei colpi, e lei godeva. E si sentiva molto bene.
La cosa mi eccitava, ero incantata a guardare. In piedi, con il mio prosecco in mano.
L’eccitazione saliva e senza rendermene conto avevo iniziato a toccarmi. Una mano dentro il perizoma. Ero tanto bagnata. Il respiro affannato. E guardavo.
Lei godeva, veniva scopata alla grande ed io volevo essere al suo posto.
E poi i nostri sguardi si sono incrociati. Lei guardava me mentre mi masturbavo ed io guardavo lei mentre veniva scopata. Questa cosa eccitava entrambe ancora di più. Lo sentivo.
Si fermarono per un attimo, disse qualcosa al suo compagno, e poi mi fece un cenno. All’inizio non avevo capito, ci misi qualche secondo. Era un invito.
Non esitai e le risposi con un cenno della testa. Rientrai ed usci sul pianerottolo, la loro porta era aperta.
Entrai in casa loro richiudendo la porta dietro di me. Sentivo di nuovi i gemiti. Erano tornati in terrazzo e lui aveva ripreso a scoparla. Uscii anche io. Lei era piegata leggermente in avanti con le gambe aperte, aveva tolto i pantaloncini. Sotto era nuda indossava solo una maglietta. Io ero talmente eccitata che non mi ero nemmeno resa conto di essere uscita di casa in perizoma e reggiseno.
Lei mi disse: “Avvicinati”.
Mi misi affianco a lei.
“Fai quello che stavi facendo prima”
Non esitai. Spostai di lato il perizoma e ripresi a masturbarmi. Ero un lago.
“Toglilo, forse vai meglio”
Ubbidii, mi sedetti sulla sedia vicino a lei e mi sfilai il perizoma. Aprii per bene le gambe e continuai a giocare con le mie dita.
Le infilavo dentro e poi le leccavo, simulando un pompino.
“Sei una gran porca! Lo vuoi provare anche tu il cazzo di Max?”
Feci di si con la testa.
“Mettiti qui affianco a me”
Feci come mi aveva detto. Leggermente piegata in avanti e con le gambe aperte. Dopo qualche secondo ecco il cazzo di Max arrivare.
Era entrato senza problemi ed aveva iniziato a scoparmi, dei gran colpi forti e profondi. Ora quella che gemeva ero io.
Dopo un paio di minuti lo tolse. Mi girai e vidi lei che gli stava facendo un pompino.
Non servì dirmi nulla. Mi abbassai pure io per darle una mano a prenderlo in bocca. Lo succhiammo assieme, gli leccammo le palle e lo masturbammo per bene, mettendoci in mezzo qualche bacio e gioco di lingua tra di noi.
Quanto amo sentirmi così troia.
“Apri bene la bocca”
E mentre lo diceva era intenta a farlo vanire con la mano. Venne. Un sacco di sborra, la maggior parte la presi in bocca ma qualche schizzo mi finii in faccia.
“Vogliamo vedere che la ingoi”
Non me lo feci ripetere e mandai tutto giù da brava puttana. Poi lei si avvicinò al mio viso e mi leccò gli schizzi che avevo in faccia.

“Come ti chiami?”
“Monica”
“Io sono Jessica e lui è Max.”
“Piacere”
“Ti va di tornare anche domani sera?”
“Si!”
di
scritto il
2020-08-14
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