Monica - Parte 9
di
Bside
genere
saffico
Ci misi qualche minuto a riprendermi, a capire cosa avevo fatto.
Non ci credevo. Ero scioccata. Per un attimo ero tornata la Monica di sempre, certo non ero mai stata una 'casta e pura' ma nemmeno una puttana così.
Silvia si rese conto che ero un pò turbata.
"Per stasera direi che possiamo andare a casa... cosa dici?"
"Si... direi di si"
Mi riportò alla mia macchina. Ci salutammo con un bacio.
Ero in bagno davanti lo specchio a guardarmi. Il trucco un pò sfatto per il caldo che c'era dentro il locale. Ma sopratutto il rossetto sbavato. Sbavato dai baci con Silvia, sbavato dal pompino a quel tipo.
Non sapevo nemmeno il nome.
Mi spogliai. Guardai i leggings, dentro erano macchiati. Erano macchiati perché quella sera ero stata costantemente bagnata.
Me ne vergognavo, ma allo stesso tempo mi era piaciuto da impazzire.
Ero in conflitto con me stessa. Sentivo di avere due Monica che stavano lottando per capire quale doveva emergere.
L'acqua calda della doccia mi stava facendo rilassare. Gli occhio chiusi. E le immagini di quella serata mi ritornarono alla mente. Il costume troppo piccolo in piscina. I baci con lei. Rivestirmi senza intimo. I giochi in macchina. Il bagno del locale. Il pompino.
Quante emozioni tutte in una notte. Più di quante ne avessi mai provate in tutta la mia vita fino a quel momento.
E come se nulla fosse, un gesto normale e istintivo, mi ritrovai la mano tra la gambe. Avevo ancora voglia, avevo ancora voglia di godere. E da quello che sentivo anche tanta, ero nuovamente bagnata e non si trattava dell'acqua della doccia.
In quel momento capii quale Monica stava emergendo. E feci l'unica cosa che potevo e volevo fare. La lasciai uscire.
Dalla prima sera con Silvia ero sempre stata combattuta, mi piaceva ma dentro sentivo una voce che diceva che una ragazza non fa certe cose.
Quella sera sotto la doccia capii che non era giusto trattenermi, che non era giusto non essere me stessa. Avevo capito che la vera me stessa era la Monica puttana.
La Monica che ha sempre voglia, che ha sempre la fica bagnata. Che vuole godere, sia con uomini che con donne.
Mi masturbai fino a venire. Uscita dalla doccia, davanti alla specchio vidi per la prima volta la nuova me. E mi piaceva.
Mi asciugai e andai a letto nuda, stanca e felice.
Non ci credevo. Ero scioccata. Per un attimo ero tornata la Monica di sempre, certo non ero mai stata una 'casta e pura' ma nemmeno una puttana così.
Silvia si rese conto che ero un pò turbata.
"Per stasera direi che possiamo andare a casa... cosa dici?"
"Si... direi di si"
Mi riportò alla mia macchina. Ci salutammo con un bacio.
Ero in bagno davanti lo specchio a guardarmi. Il trucco un pò sfatto per il caldo che c'era dentro il locale. Ma sopratutto il rossetto sbavato. Sbavato dai baci con Silvia, sbavato dal pompino a quel tipo.
Non sapevo nemmeno il nome.
Mi spogliai. Guardai i leggings, dentro erano macchiati. Erano macchiati perché quella sera ero stata costantemente bagnata.
Me ne vergognavo, ma allo stesso tempo mi era piaciuto da impazzire.
Ero in conflitto con me stessa. Sentivo di avere due Monica che stavano lottando per capire quale doveva emergere.
L'acqua calda della doccia mi stava facendo rilassare. Gli occhio chiusi. E le immagini di quella serata mi ritornarono alla mente. Il costume troppo piccolo in piscina. I baci con lei. Rivestirmi senza intimo. I giochi in macchina. Il bagno del locale. Il pompino.
Quante emozioni tutte in una notte. Più di quante ne avessi mai provate in tutta la mia vita fino a quel momento.
E come se nulla fosse, un gesto normale e istintivo, mi ritrovai la mano tra la gambe. Avevo ancora voglia, avevo ancora voglia di godere. E da quello che sentivo anche tanta, ero nuovamente bagnata e non si trattava dell'acqua della doccia.
In quel momento capii quale Monica stava emergendo. E feci l'unica cosa che potevo e volevo fare. La lasciai uscire.
Dalla prima sera con Silvia ero sempre stata combattuta, mi piaceva ma dentro sentivo una voce che diceva che una ragazza non fa certe cose.
Quella sera sotto la doccia capii che non era giusto trattenermi, che non era giusto non essere me stessa. Avevo capito che la vera me stessa era la Monica puttana.
La Monica che ha sempre voglia, che ha sempre la fica bagnata. Che vuole godere, sia con uomini che con donne.
Mi masturbai fino a venire. Uscita dalla doccia, davanti alla specchio vidi per la prima volta la nuova me. E mi piaceva.
Mi asciugai e andai a letto nuda, stanca e felice.
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