Una sorpresa inaspettata
di
Bside
genere
prime esperienze
Mi chiamo Monica, sono già stata qui, e vi ho già raccontato di come ho scoperto la mia bisessualità e la mia passione per il sesso. Di come ho scoperto una nuova me stessa, disinibita, passionale e sopratutto troia.
Dopo l'esperienza con Silva non ero più la stessa. L'avventura con lei era durata qualche mese. Mesi in cui mi aveva trascinato in un mare di emozioni e di esperienze che mai avrei pensato di fare.
Mesi in cui mi aveva fatto capire come essere libera e come essere me stessa, senza freni ed inibizioni.
Dopo di lei avevo avuto un sacco di rapporti occasionali con uomini e con donne. Avevo provato ed imparato molte cose. Mi ero concessa in ogni modo senza pormi dei limiti. Mettermi in mostra ora era una cosa che mi piaceva moltissimo, farmi guardare, desiderare e provocare mi eccitava da matti.
Vestirmi in modo sfacciato, sentirmi gli occhi desiderosi puntati, sentire i commenti volgari che mi venivano fatti mi piaceva da morire.
Quello che prima pensavo impossibile ora lo era.
Era un venerdì sera e con un gruppo di amici decidemmo di andare a cena in un ristorante brasiliano.
Come sempre mi era vestita per apparire, un abito corto e stretto in modo da mettere in mostra le gambe ed evidenziare le curve, in particolare quelle del culo. Da quando avevo ripreso ad andare in palestra era tornato bello sodo, ma questa è un'altra storia. Tacco 10 come sempre. Niente reggiseno, adoravo mostrare i capezzoli duri.
La serata procedeve bene, si rideva e si beveva.
Dovevo fare un salto al bagno, mi alzai dalla sedia. Il vestito era un pò salito e adesso a stento copriva il culo, me ne accorsi ma non feci nulla.
Camminando per il locale sentivo gli occhi addosso, come delle mani che mi stavano accarezzando.
Uno di questi sguardi catturò la mia attenzione, era quello della barista. Era una ragazza mulatta, alta e mora. La cosa che più spiccava di lei erano le sue tette, grosse e sode, a stento contenute da una camicietta bianca molto scollata. Una gonna nera sopra il ginocchio e dei tacchi completavano il quadro.
Mi intrigava, volevo vedere se quello sguardo era un caso o meno. Uscita dal bagno avevo lasciato il vestito ancora alzato, forse anche più di prima. I sui occhi erano li, su di me, sul mio culo.
Era una conferma. In questo ultimo periodo avevo imparato a prendere l'iniziativa, a non lasciarmi sfuggire le occasioni ed a fare il primo passo, anche in modo molto diretto.
"Ti piace quello che hai visto?"
Lei non sembrava stupita dalla domanda diretta.
"Molto"
"Io mi chiamo Monica, tu?"
"Anna"
"Anche a me piace quello che vedo... Anna"
"Ti stai divertendo Monica?"
"Una serata tranquilla tra amici, nulla di speciale al momento, però sembra milgiorare adesso"
Ci fissammo, ci studiammo. Aveva due labbra molto sensuali, carnose.
"Davvero? e come mai sta migliorando?"
"Perchè appena finisci di lavorare andiamo a bere qualcosa assieme"
"Davvero? e chi te lo dice?"
"Il tuo sguardo lo dice, il modo in cui mi guardi, o forse mi sbaglio?"
"Sei molto sicura di te, sfacciata ed arrogante, ma non ti sbagli. Io finisco tra un paio d'ore, mi aspetti?"
"Certo"
I miei amici mi avevo lasciato li, avevo detto che sarei tornata a casa per i fatti miei.
Stavo aspettando che Anna finisse il suo turno seduta al bancone del bar, guardandola.
Era molto sensuale, i capelli neri lunghi, gli occhi neri, quelle sue curve fasciate nella sua divisa di lavoro. Ci scambiavamo sguardi e sorrisi mentre bevevo il mio bicchiere di vino.
"Eccomi Monica, andiamo"
"E dove andiamo?"
"Dove vorresti andare? Cosa vorresti fare?"
"Portami in un posto tranquillo dove possiamo parlare e bere qualcosa"
"Ok, vieni in macchina mia"
Aveva una Classe A nera. Sedendomi il vestito era salito ancora, si intravedeva il perizzoma. Come al solito non avevo fatto nulla per coprirmi, anzi, ero seduta con le gambe leggermente aperte.
Anna guidava e mi guardava, guardave le mie gambe scoperte e cercava di scoprire quello che solo si intravedeva.
"Dove mi stai portando?"
"Fidati"
Parcheggiò la macchina sotto una bella palazzina.
"Siamo arrivate"
"E dove siamo arrivate?"
"A casa mia"
"Anche tu sei molto sfacciata ed arrogante. Chi ti dice che voglio salire a casa tua?"
"Onestamente me lo dicono le tue gambe. Mi sbaglio?"
La guardai e non risposi, ma scesi dalla macchina.
Abitava all'ultimo piano, un bel appartamento mansardato. Una grande vetrata che dava su un grande terrazzo.
"Accomodati, prendo del vino"
Uscii in terrazzo, la vista era bellissima. Silenzio, poche luci.
Anna arriva con il vino.
"Salute, alle nuove conoscenze!!!"
"Hai una casa bellissima"
"Vieni ti faccio fare un giro"
Non era enorme, ma due cose avevano attirato la mia attenzione, una doccia bella grande e spaziosa ed uno specchio posizionato davanti al letto.
"Bello questo specchio"
"Posso essere un pò diretta e sfacciata con te?"
"Certo che puoi"
"Lo specchio è qui perchè adoro guardarmi mentre scopo"
"Che ragazza biricchina!!"
Sentivo l'eccitazione che saliva, mi stavo bagnando. Mi piaceva questo gioco. Stuzzicarci.
"Io sarò biricchina, ma anche tu non mi sembri una santa. Ahahah"
"Sono tutto fuorchè santa, fidati"
"E cosa sei allora?"
In quel momento l'alcol e l'eccitazione stavano prendendo il sopravvento. I pochi freni inibitori che avevo erano caduti.
"Sono una troia. ahhahaa"
"Vieni andiamo in soggiorno. Siediti mettiti comoda."
Prima di sedermi, in piedi davanti a lei, mi sfilai il perizoma.
"Adesso sono comoda"
E mi sedetti tenendo le gambe aperte e mettendo in mostra la mia fica liscia e bagnata.
"Avevi ragione Monica"
"Su cosa?"
"Sei una troia!"
E dicendomi questo inizio a baciarmi. Un bacio bagnato e voglioso, la sua lingua che esplorava la mia bocca.
Io iniziai a toccarle le tette, quelle tette enormi che avevano catturato la mia attenzione. Le aprii la camicia per farle uscire. Era senza reggiseno. Grosse e sode. I capezzoli duri pronti per essere succhiati. Mi tuffai li in mezzo. Le volevo in bocca, le volevo succhiare e mordere.
E mentre lo facevo le sua mano stava esplorando la mia fica fradicia. Giocava con il mio clitoride, prima due dita dentro, poi tre ed infine quattro. Ero un lago.
Lei si sfilò la gonna mentre ero intenta a leccare quelle tette fantastiche. Le mie mani le palpavano e le strizzavano. Scesi lungo il suo ventre, sentivo il bordo in pizzo del perizoma. Scesi ancora più giù.
Mi fermai di colpo. Mi staccai dalle sue tette e la guardai stupita. La fissai negli occhi incredula.
"Tutto bene Monica?"
"Diciamo che non me lo aspettavo proprio"
"E la cosa ti dispiace?"
Non risposi. Ma mi abbassai e presi in bocca il cazzo che non mi sarei mai aspettata di trovare.
Anna era una trans. Aveva un bel cazzo grosso e depilato tra le gambe.
Mi riepiva bene la bocca. Era bello da leccare.
La cosa mi aveva eccitato ancora di più. Era un'esperienza che non avevo mai fatto. Sentivo la mia fica ancora più calda e bagnata.
"Vieni Monica, andiamo in camera"
Lei era in piedi ed io in ginocchio che la stavo spompinando. Mi vidi riflessa nella specchio.
Lei alta con due tette enormi ed un cazzo di tutto rispetto. Io che gustavo quel cazzo ficcandomelo tutto in gola.
"Scopami ora, voglio sentire come si viene scopati da una donna con il cazzo"
Mi misi a pecorina sul letto offrendomi, tutto.
Volevo scoprire cosa avrebbre preferito, la fica o il culo?
Sentivo i miei umori calormi tra le gambe.
Anna si mise dietro di me ed iniziò a leccarmi. Tutto, fica e culo. Aveva una lingua esperta.
Mentre mi leccava mi mise anche un dito in culo, poi un secondo. Avevo il culo bello aperto, il terzo dito entrò con facilità.
Mi sputò e dopo poco sentii il suo cazzo spingere.
Mi stava inculando e ed io stavo godendo da matti.
"Anna, sfondami!!! ti prego"
Non rispose, aumentò il ritmo. La sentivo godere ed ansimare.
"Voglio bere, voglio la tua sborra in faccia"
Poco prima di venire tirò fuori cazzo dal mio culo, mi girai e lo presi in bocca ancora una volta.
Volevo sentirmi la sborra in faccia, volevo sentirla colare e cadere sulle mie tette.
Anna vennè con tre grandi schizzi.
Mi guardai nello specchio e mi vidi piena di sborra in viso, me ne portai un pò alla bocca con le dita per assaggiarla e poi la baciai condividendo con lei la sua sborra.
"Anche tu sei una gran troia Anna!"
Se vi va scrivetemi a bside77@outlook.com
Dopo l'esperienza con Silva non ero più la stessa. L'avventura con lei era durata qualche mese. Mesi in cui mi aveva trascinato in un mare di emozioni e di esperienze che mai avrei pensato di fare.
Mesi in cui mi aveva fatto capire come essere libera e come essere me stessa, senza freni ed inibizioni.
Dopo di lei avevo avuto un sacco di rapporti occasionali con uomini e con donne. Avevo provato ed imparato molte cose. Mi ero concessa in ogni modo senza pormi dei limiti. Mettermi in mostra ora era una cosa che mi piaceva moltissimo, farmi guardare, desiderare e provocare mi eccitava da matti.
Vestirmi in modo sfacciato, sentirmi gli occhi desiderosi puntati, sentire i commenti volgari che mi venivano fatti mi piaceva da morire.
Quello che prima pensavo impossibile ora lo era.
Era un venerdì sera e con un gruppo di amici decidemmo di andare a cena in un ristorante brasiliano.
Come sempre mi era vestita per apparire, un abito corto e stretto in modo da mettere in mostra le gambe ed evidenziare le curve, in particolare quelle del culo. Da quando avevo ripreso ad andare in palestra era tornato bello sodo, ma questa è un'altra storia. Tacco 10 come sempre. Niente reggiseno, adoravo mostrare i capezzoli duri.
La serata procedeve bene, si rideva e si beveva.
Dovevo fare un salto al bagno, mi alzai dalla sedia. Il vestito era un pò salito e adesso a stento copriva il culo, me ne accorsi ma non feci nulla.
Camminando per il locale sentivo gli occhi addosso, come delle mani che mi stavano accarezzando.
Uno di questi sguardi catturò la mia attenzione, era quello della barista. Era una ragazza mulatta, alta e mora. La cosa che più spiccava di lei erano le sue tette, grosse e sode, a stento contenute da una camicietta bianca molto scollata. Una gonna nera sopra il ginocchio e dei tacchi completavano il quadro.
Mi intrigava, volevo vedere se quello sguardo era un caso o meno. Uscita dal bagno avevo lasciato il vestito ancora alzato, forse anche più di prima. I sui occhi erano li, su di me, sul mio culo.
Era una conferma. In questo ultimo periodo avevo imparato a prendere l'iniziativa, a non lasciarmi sfuggire le occasioni ed a fare il primo passo, anche in modo molto diretto.
"Ti piace quello che hai visto?"
Lei non sembrava stupita dalla domanda diretta.
"Molto"
"Io mi chiamo Monica, tu?"
"Anna"
"Anche a me piace quello che vedo... Anna"
"Ti stai divertendo Monica?"
"Una serata tranquilla tra amici, nulla di speciale al momento, però sembra milgiorare adesso"
Ci fissammo, ci studiammo. Aveva due labbra molto sensuali, carnose.
"Davvero? e come mai sta migliorando?"
"Perchè appena finisci di lavorare andiamo a bere qualcosa assieme"
"Davvero? e chi te lo dice?"
"Il tuo sguardo lo dice, il modo in cui mi guardi, o forse mi sbaglio?"
"Sei molto sicura di te, sfacciata ed arrogante, ma non ti sbagli. Io finisco tra un paio d'ore, mi aspetti?"
"Certo"
I miei amici mi avevo lasciato li, avevo detto che sarei tornata a casa per i fatti miei.
Stavo aspettando che Anna finisse il suo turno seduta al bancone del bar, guardandola.
Era molto sensuale, i capelli neri lunghi, gli occhi neri, quelle sue curve fasciate nella sua divisa di lavoro. Ci scambiavamo sguardi e sorrisi mentre bevevo il mio bicchiere di vino.
"Eccomi Monica, andiamo"
"E dove andiamo?"
"Dove vorresti andare? Cosa vorresti fare?"
"Portami in un posto tranquillo dove possiamo parlare e bere qualcosa"
"Ok, vieni in macchina mia"
Aveva una Classe A nera. Sedendomi il vestito era salito ancora, si intravedeva il perizzoma. Come al solito non avevo fatto nulla per coprirmi, anzi, ero seduta con le gambe leggermente aperte.
Anna guidava e mi guardava, guardave le mie gambe scoperte e cercava di scoprire quello che solo si intravedeva.
"Dove mi stai portando?"
"Fidati"
Parcheggiò la macchina sotto una bella palazzina.
"Siamo arrivate"
"E dove siamo arrivate?"
"A casa mia"
"Anche tu sei molto sfacciata ed arrogante. Chi ti dice che voglio salire a casa tua?"
"Onestamente me lo dicono le tue gambe. Mi sbaglio?"
La guardai e non risposi, ma scesi dalla macchina.
Abitava all'ultimo piano, un bel appartamento mansardato. Una grande vetrata che dava su un grande terrazzo.
"Accomodati, prendo del vino"
Uscii in terrazzo, la vista era bellissima. Silenzio, poche luci.
Anna arriva con il vino.
"Salute, alle nuove conoscenze!!!"
"Hai una casa bellissima"
"Vieni ti faccio fare un giro"
Non era enorme, ma due cose avevano attirato la mia attenzione, una doccia bella grande e spaziosa ed uno specchio posizionato davanti al letto.
"Bello questo specchio"
"Posso essere un pò diretta e sfacciata con te?"
"Certo che puoi"
"Lo specchio è qui perchè adoro guardarmi mentre scopo"
"Che ragazza biricchina!!"
Sentivo l'eccitazione che saliva, mi stavo bagnando. Mi piaceva questo gioco. Stuzzicarci.
"Io sarò biricchina, ma anche tu non mi sembri una santa. Ahahah"
"Sono tutto fuorchè santa, fidati"
"E cosa sei allora?"
In quel momento l'alcol e l'eccitazione stavano prendendo il sopravvento. I pochi freni inibitori che avevo erano caduti.
"Sono una troia. ahhahaa"
"Vieni andiamo in soggiorno. Siediti mettiti comoda."
Prima di sedermi, in piedi davanti a lei, mi sfilai il perizoma.
"Adesso sono comoda"
E mi sedetti tenendo le gambe aperte e mettendo in mostra la mia fica liscia e bagnata.
"Avevi ragione Monica"
"Su cosa?"
"Sei una troia!"
E dicendomi questo inizio a baciarmi. Un bacio bagnato e voglioso, la sua lingua che esplorava la mia bocca.
Io iniziai a toccarle le tette, quelle tette enormi che avevano catturato la mia attenzione. Le aprii la camicia per farle uscire. Era senza reggiseno. Grosse e sode. I capezzoli duri pronti per essere succhiati. Mi tuffai li in mezzo. Le volevo in bocca, le volevo succhiare e mordere.
E mentre lo facevo le sua mano stava esplorando la mia fica fradicia. Giocava con il mio clitoride, prima due dita dentro, poi tre ed infine quattro. Ero un lago.
Lei si sfilò la gonna mentre ero intenta a leccare quelle tette fantastiche. Le mie mani le palpavano e le strizzavano. Scesi lungo il suo ventre, sentivo il bordo in pizzo del perizoma. Scesi ancora più giù.
Mi fermai di colpo. Mi staccai dalle sue tette e la guardai stupita. La fissai negli occhi incredula.
"Tutto bene Monica?"
"Diciamo che non me lo aspettavo proprio"
"E la cosa ti dispiace?"
Non risposi. Ma mi abbassai e presi in bocca il cazzo che non mi sarei mai aspettata di trovare.
Anna era una trans. Aveva un bel cazzo grosso e depilato tra le gambe.
Mi riepiva bene la bocca. Era bello da leccare.
La cosa mi aveva eccitato ancora di più. Era un'esperienza che non avevo mai fatto. Sentivo la mia fica ancora più calda e bagnata.
"Vieni Monica, andiamo in camera"
Lei era in piedi ed io in ginocchio che la stavo spompinando. Mi vidi riflessa nella specchio.
Lei alta con due tette enormi ed un cazzo di tutto rispetto. Io che gustavo quel cazzo ficcandomelo tutto in gola.
"Scopami ora, voglio sentire come si viene scopati da una donna con il cazzo"
Mi misi a pecorina sul letto offrendomi, tutto.
Volevo scoprire cosa avrebbre preferito, la fica o il culo?
Sentivo i miei umori calormi tra le gambe.
Anna si mise dietro di me ed iniziò a leccarmi. Tutto, fica e culo. Aveva una lingua esperta.
Mentre mi leccava mi mise anche un dito in culo, poi un secondo. Avevo il culo bello aperto, il terzo dito entrò con facilità.
Mi sputò e dopo poco sentii il suo cazzo spingere.
Mi stava inculando e ed io stavo godendo da matti.
"Anna, sfondami!!! ti prego"
Non rispose, aumentò il ritmo. La sentivo godere ed ansimare.
"Voglio bere, voglio la tua sborra in faccia"
Poco prima di venire tirò fuori cazzo dal mio culo, mi girai e lo presi in bocca ancora una volta.
Volevo sentirmi la sborra in faccia, volevo sentirla colare e cadere sulle mie tette.
Anna vennè con tre grandi schizzi.
Mi guardai nello specchio e mi vidi piena di sborra in viso, me ne portai un pò alla bocca con le dita per assaggiarla e poi la baciai condividendo con lei la sua sborra.
"Anche tu sei una gran troia Anna!"
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