Ode al culo ( femminile )

di
genere
sentimentali

C'è qualcosa di speciale nell'essere donna, quella certezza per cui tutto ti è possibile.

Quella possibilità di parlare di qualsiasi argomento senza fraintendimenti, specialmente quando invece sarebbe lecito fraintendere.

Per esempio parlare tranquillamente di culi femminili con un'amica, senza che questa pensi che ti stai interessando all'argomento come farebbe un maschio e quindi con occhio lubrico.

E invece sì, perché al di là dell'essere bisessuale e di non farne mistero con nessuno, a me il culo piace.

Piace anche solamente come elemento estetico; quella congiunzione tra due leve, le gambe, calamitano la mia attenzione, sempre, che sia di un maschio o di una femmina.

Però se proprio devo porre l'attenzione su un culo, quello femminile ha a precedenza e diventa assoluto.

Il maschio se non perfetto è per lo meno decente, può essere magro o grasso, come pure quello femminile, ma allora perde di interesse, ma fuori da questo range, ecco che rientra nella categoria dei papabili, degli scrutabili.

Poi certo ci sono quelli scultorei, ma quelli vanno in una categoria a parte, ce ne sono pochi.

Tralasciamo quindi l'Olimpo degli dèi e rimaniamo con i piedi ben piantati sulla terra, anzi nella sabbia di questa spiaggia, assolata e con interessanti spunti anatomici.

Da dietro gli occhiali da sole scruto non vista, ma all'occorrenza anche senza; come dicevo all'inizio di questo panegerico non mi fare di certo problemi a parlarne apertamente, è il vantaggio di essere donna appunto.

E quindi eccola la, la ragazza tra i venti e i venticinque, perizoma nero, reggiseno a fascia a contenere poca cosa, ma dove non poté la natura sul suo seno, poté eccome sul suo culo.

Eccola dicevo, a infilarsi degli shorts in denim, faticando a fare superare allo stretto indumento le voluminose masse muscolari dei glutei.

Abbronzata, senza un filo di grasso per non parlare della cellulite che non sa nemmeno dove sia di casa. Beata lei.

Eccola passarmi accanto, ha pure due spalle notevolmente larghe, decido che deve necessariamente fare nuoto, e così si spiega il fisico; un fisico che non mi lascia indifferente.

Ma ripeto, avrà vent'anni o poco più, quindi posso capire, invece la signora con due bambini, stesa sul lettino a pancia in giù, anche lei con perizoma, va di moda, avrà più o meno la mia età e mi fa troppa invidia.

Perché parliamone, io non sono male, tra poco di anni ne faccio 39, di pancia ne ho giusto un filo, il seno mi cade un po' ma porto una quarta di reggiseno, coppa D e mica poco.

A detta di tanti ho un bel culo, ma anche un po' di cellulite che avanza non sono proprio tonica come a vent'anni, ma mi pare giusto. Ecco, un filo giusto.

Ma quella lì, con due figli sulle spalle e poco più della mia età, cazzo che fisico, mi fa una rabbia; gambe lisce senza cellulite apparente, caviglia normale, non finissima ma nemmeno grossolana, polpacci lunghi e affusolati, come pure le cosce che lo dico qui chiaramente mi fanno gola.

E poi i glutei, cazzo che culo, dove si dividono alla fine della schiena, con due fossette, il perizoma che si infila tra i due glutei, due masse di carne, tonde e gonfie che con la crema solare rilucono contro sole.

La schiena poi, risale dritta fino alle spalle da cui partono due braccia che si infilano incrociate sotto la testa, ebbene sì, questa donna mi fa invidia, ma pure tanto sesso.

Infine ci sono le due amichette di età incerta tra i sedici e i diciotto anni, primi pruriti vaginali, corpi perfetti, ma sì andate pure a divertirvi, fate bene, ci rivediamo tra venti o trent'anni e ne riparliamo.

Mi rendo conto che sto davvero diventando una zitella, penso a quei bei culi, ben evidenziato da perizomi, mi eccitano e va bene, ma mi fanno pure rabbia, e questo non va bene.
scritto il
2020-09-12
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