La mamma di stefano
di
LILLO
genere
incesti
Io e Stefano, siamo amanti da un paio d'anni, ci siamo incontrati a una fiera a Rimini, e ci siamo subito intesi, e capiti, così un paio di giorni dopo Stefano, era in camera mia, intento a godersi il mio culetto, io in reggicalze calze e tacchi, e lui, in autoreggenti e zatteroni.
Per la durata dell'evento ci siamo amate e scopate, e una volta rientrate, la nostra relazione è continuata, anche se qualche difficoltà c'era.
Io sono sposata, e mia moglie sa benissimo della mia omosessualità, tanto che ognuno di noi ha la sua vita sessuale, ma viviamo un'ottima vita coniugale.
Stefano invece vive con la Madre, una donna anziana vedova da molti anni, e un po' all'antica, e non è a conoscenza della sessualità del figlio.
Io abito a Varese e Stefano a Novara, e con i nostri lavori non sempre possiamo incontrarci, ma frequentando le stesse fiere, non mancano i nostri momenti di passione e convivenza, e poi le ferie le passiamo io e lui, un mese come coppia.
Io mia moglie non la tocco da almeno dieci anni, e come lei nessun'altra donna, e anche se non ho problemi erettivi, il mio ruolo è spesso passivo, Stefano è un'ottimo amante, e con lui, preferisco essere la donna, tanto, che spesso si esce come coppia, io al femminile e lui al maschile.
Poi facciamo sesso ambedue travestite, ma il ruolo femminile mi si addice.
un paio di mesi fa, successe che sua madre non stette bene, e fù ricoverata, così, passai un paio di settimane da lui, e tutte le notti fui sua.
E poi riportammo la mamma a casa, fortunatamente, e rimasi ad aiutarlo, visto la difficoltà a gestirla.
Mi presentò come amico e collega appena trasferito, per lavoro, e che gentilmente mi prestava una camera, vista la grandezza della loro casa per alcune settimane, la mamma ne fù felice.
Passata la prima settimana, incolumi, io di sera o raggiungevo, en femme, scopavamo, e dormivamo insieme, alla mattina come se nulla fosse, la mamma era nella sua stanza e di giorno eravamo al lavoro, peccato che lei fosse un'impicciona.
Io lasciavo i miei indumenti femminili per la stanza, nessuno entrava, credevo, peccato che lei invece, appena rimessasi, iniziò a curiosare, aveva capito qualcosa.
Era un giovedì sera, pensando che dormisse, raggiunsi Stefano, indossavo una ghepierre nera, calze velate tacco dieci, truccata con tanto di parrucca, Stefano mi attendeva in reggicalze, calze e tacchi, entrai o baciai, e dopo carezze e baci, iniziai a fargli un pompino, e una volta durissimo, mi posizionai appoggiata al letto, allargai le chiappette, e dissi, amore scopami, sfondami, infila il tuo cazzo in tua moglie, Stefano si posizionò, e mi infilò, di colpo, sussultai, mi strinse e mi baciò.
Ti amo disse, sposami ti prego, lascia tua moglie e sposami, si amore dissi, era comunque la prassi, non che non ci volessimo, anzi, ma era comunque impossibile, ma nella nostra fantasia serviva, lo bacia, e per farlo mi girai, e la vidi.
Era sulla porta, socchiusa, ci osservava, ci guardava scopare, non dissi nulla a Stefano, la guardai fissa, Stefano mi pompava il culo, io godevo, lo incitavo, sono la tua femmina vero?, solo tua, dicevo cose pazzesche, e lui annuiva e mi montava.
Stefano esplose, mi riempì di sperma, io godevo, e la guardavo, poi lui si accorse.
La vide, vide sua madre lì, alla porta, in reggiseno e mutande, una donna di sett'antanni, corpulenta, seno enorme natiche pazzesche, sfiorita e cadente, si eccitò, non si smollò, mamma disse, lei non diede risposta si avvicinò, io mi sfilai, la abbracciai, la baciai, suocera le dissi, lasci che la spogli, e lo feci, denudai i seni, li baciai, cadenti e flaccidi, succhiai avidamente i capezzoli, e nel frattempo le sfilai le mutande.
Mi ritrovai davanti una figa stupenda, vecchia, ma rosea e bellissima, e per mè, che non ero più interessata alla figa mi espLOse una voglia pazzesca.
La leccai, e poi le divaricai le gambe, e infilai il mio cazzi nella sua figa.
Fù un piacere immenso, la montai e godemmo all'unisono, baciandoci.
Poi la guardai, lo amo e sono la sua donna, posso?.
Per tutta risposta, ora vivo da Stefano, io e mia suocera siamo ottime amiche, andiamo insieme per il paese, e siamo le donne di Stefano, lo amiamo e accudiamo, e spesso se siamo sole, scopiamo tranquillamente.
Per la durata dell'evento ci siamo amate e scopate, e una volta rientrate, la nostra relazione è continuata, anche se qualche difficoltà c'era.
Io sono sposata, e mia moglie sa benissimo della mia omosessualità, tanto che ognuno di noi ha la sua vita sessuale, ma viviamo un'ottima vita coniugale.
Stefano invece vive con la Madre, una donna anziana vedova da molti anni, e un po' all'antica, e non è a conoscenza della sessualità del figlio.
Io abito a Varese e Stefano a Novara, e con i nostri lavori non sempre possiamo incontrarci, ma frequentando le stesse fiere, non mancano i nostri momenti di passione e convivenza, e poi le ferie le passiamo io e lui, un mese come coppia.
Io mia moglie non la tocco da almeno dieci anni, e come lei nessun'altra donna, e anche se non ho problemi erettivi, il mio ruolo è spesso passivo, Stefano è un'ottimo amante, e con lui, preferisco essere la donna, tanto, che spesso si esce come coppia, io al femminile e lui al maschile.
Poi facciamo sesso ambedue travestite, ma il ruolo femminile mi si addice.
un paio di mesi fa, successe che sua madre non stette bene, e fù ricoverata, così, passai un paio di settimane da lui, e tutte le notti fui sua.
E poi riportammo la mamma a casa, fortunatamente, e rimasi ad aiutarlo, visto la difficoltà a gestirla.
Mi presentò come amico e collega appena trasferito, per lavoro, e che gentilmente mi prestava una camera, vista la grandezza della loro casa per alcune settimane, la mamma ne fù felice.
Passata la prima settimana, incolumi, io di sera o raggiungevo, en femme, scopavamo, e dormivamo insieme, alla mattina come se nulla fosse, la mamma era nella sua stanza e di giorno eravamo al lavoro, peccato che lei fosse un'impicciona.
Io lasciavo i miei indumenti femminili per la stanza, nessuno entrava, credevo, peccato che lei invece, appena rimessasi, iniziò a curiosare, aveva capito qualcosa.
Era un giovedì sera, pensando che dormisse, raggiunsi Stefano, indossavo una ghepierre nera, calze velate tacco dieci, truccata con tanto di parrucca, Stefano mi attendeva in reggicalze, calze e tacchi, entrai o baciai, e dopo carezze e baci, iniziai a fargli un pompino, e una volta durissimo, mi posizionai appoggiata al letto, allargai le chiappette, e dissi, amore scopami, sfondami, infila il tuo cazzo in tua moglie, Stefano si posizionò, e mi infilò, di colpo, sussultai, mi strinse e mi baciò.
Ti amo disse, sposami ti prego, lascia tua moglie e sposami, si amore dissi, era comunque la prassi, non che non ci volessimo, anzi, ma era comunque impossibile, ma nella nostra fantasia serviva, lo bacia, e per farlo mi girai, e la vidi.
Era sulla porta, socchiusa, ci osservava, ci guardava scopare, non dissi nulla a Stefano, la guardai fissa, Stefano mi pompava il culo, io godevo, lo incitavo, sono la tua femmina vero?, solo tua, dicevo cose pazzesche, e lui annuiva e mi montava.
Stefano esplose, mi riempì di sperma, io godevo, e la guardavo, poi lui si accorse.
La vide, vide sua madre lì, alla porta, in reggiseno e mutande, una donna di sett'antanni, corpulenta, seno enorme natiche pazzesche, sfiorita e cadente, si eccitò, non si smollò, mamma disse, lei non diede risposta si avvicinò, io mi sfilai, la abbracciai, la baciai, suocera le dissi, lasci che la spogli, e lo feci, denudai i seni, li baciai, cadenti e flaccidi, succhiai avidamente i capezzoli, e nel frattempo le sfilai le mutande.
Mi ritrovai davanti una figa stupenda, vecchia, ma rosea e bellissima, e per mè, che non ero più interessata alla figa mi espLOse una voglia pazzesca.
La leccai, e poi le divaricai le gambe, e infilai il mio cazzi nella sua figa.
Fù un piacere immenso, la montai e godemmo all'unisono, baciandoci.
Poi la guardai, lo amo e sono la sua donna, posso?.
Per tutta risposta, ora vivo da Stefano, io e mia suocera siamo ottime amiche, andiamo insieme per il paese, e siamo le donne di Stefano, lo amiamo e accudiamo, e spesso se siamo sole, scopiamo tranquillamente.
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