Il domino 2

di
genere
incesti

Ci hanno estratto e siamo in otto. Quattro numeri pari e quattro dispari. Richi non è nel mio gruppo. Mi spiace. Una ragazza ci accompagna al piano superiore. Con quei domini e cappucci neri, sulle scale formiamo una fila che sembra di fratticelli. Io non so cosa deve succedere. E gli altri?
La ragazza apre la porta della prima stanza. Non è troppo grande, ha le finestre oscurate da pesanti tendaggi rossi. Per terra un vasto materasso che occupa quasi tutto il pavimento. Tutto attorno al materasso, uno spazio di un metro circa, calpestabile. Addossato ad una parete una vetrinetta. Dentro, ben disposti, una serie di giochini erotici, legacci, manette e quant’altro.
Ora mi è tutto più chiaro. Che ci faccio io qui? Sono solo un ragazzino. E’ vero che nessuno lo sa, che questo domino mi nasconde. Ma che ci faccio qui? Io sono bravissimo a masturbarmi. Fino ad ora sono riuscito a strappare un paio di baci con lingua. Mamma portami via.
Non faccio a tempo a scappare. La ragazza- tu sei pari? Entra. Poi sceglie un altro pari e due dispari. Chiaro due uomini e due donne. Buon divertimento, fra una mezzoretta, se volete, potete cambiare stanza. Vi ricordo ancora una volta che è vietato parlare e farsi riconoscere e togliere i cappucci. Chiude la porta e le luci si spengono. Restano solo dei lumicini lungo le pareti che segnano il camminamento.
Resto impalato sul posto. Guardando i lumicini del muro mi accorgo che uno degli altri tre mi si avvicina. Ho paura. Mi tocca un braccio, risale verso il petto. Cosa cerca? Beh è chiaro, un seno che non c’è. Si allontana in silenzio. Mi sposto verso un angolo, e quasi sbatto su un atro. La mia mano tocca il suo braccio. Lo sento esile, è sicuramente un dispari. Una femmina. Anche lei mi tasta. E ora?
Dice il saggio: se non sai cosa fare stai fermo. Io sto fermo, quanto? Un minuto, due? Una eternità. La maschera vicina, sicuramente una lei, aspetta. Poi prende l’iniziativa e si avvicina. Mi prende la mano, se la porta sul seno, mi guida in una carezza. Si appoggia a me, la sento fragile, magra. I corpi sono a contatto ed io vinco un pò la paura e le carezzo il corpo. Lei più audace mi tocca il torace, il culo, in mezzo alle gambe. Sembra apprezzare. Si gira poggiando il culo sul mio ventre. Con le due mani le strizzo le tettine, scendo verso il pube. Fin qui ci ero arrivato anche con una mia amichetta, ma quando avevo raggiunto il pube, mi aveva allontanato la mano. Questa no, anzi me la spinge all’altezza giusta. Me la preme ritmicamente. Sollevo il suo domino, e lei mi aiuta e lo tiene sollevato con una mano. Con l’altra guida la mia verso la figa. Non ha slip. Sento i peli del pube, scendo un pochino. Infilo due dita, maldestramente. Lei ha uno scatto. Le ho fatto male, anche se è molto bagnata. Mi prende la mano e me la riporta al’inizio della apertura. Ne frattempo lascia il domino e porta la mano dietro e la passa sul mio pene. Adesso lo ho bello duro. Me lo carezza. Si gira, siamo attaccati. Solleva il viso e preme le labbra sulle mie. Ma ci sono i cappucci. Penso di sollevarlo, ma penso che se non lo fa lei.. e poi è vietato. Sento il suo alito caldo e mi stringe e si sdruscia sul mi corpo. Solleva il mio domino, raggiunge i jeans, mi tira giù la cerniera. Me li sbottona. Me lo tocca sotto gli slip. Quanto dura tutto questo? Non so. Sento la sua mano svelta ed esperta. Troppo svelta? Mi stringe la cappella, ancora coperta, con tutta la mano. Parte all’improvviso uno schizzo di sperma, ed in sequenza un altro ed un altro ancora. Non ho idea dove atterrino. Gli schizzi. Lei molla la presa, non se lo aspettava. Si stacca da me e sento farfugliare. Mi allontano anche io di un passo. Ho sborrato appena mi ha toccato, mi sento in colpa, voglio scappare. Ma non posso aprire la porta. Sento che lei si muove. Poi si ferma. Deve essere arrivata all’altra coppia. Sento movimenti accentuati. Le auguro un buon la voro a quella stronza. Mi accuccio in un angolo. Mi copro bene col domino e prendo il telefonino. Mando un messaggio a Richi. Come va? Io vorrei andare via….. Non lo legge, deve essere impegnato il mio amico. Sento gli altri tre che scopano. Mi rieccito, ma non ho il coraggio di raggiungerli. Se la stronza avesse avuto un pò di sensibilità e pazienza….mi sarebbe tornato duro subito e mi avrebbe sverginato.
scritto il
2021-03-05
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