Cazzo Yuko
di
Lucrezia
genere
masturbazione
Sono le 4 e 43, la Marianna mi sveglia, che palle anche oggi che posso dormire, per lei non ci sono domeniche e neppure le feste comandate, per lei conta solo lo stomaco.
Le accarezzo il pelo mentre mangia i suoi croccantini, quindi sento il mio di stimolo, pipì.
Che faccio ora?
Divano, coperta, cellulare, ER; splendida sequenza, ma non ho granché voglia, vorrei solo riprendere sonno.
Scorro i racconti svogliatamente, guardo il primo, ha un titolo strano, volutamente errato "Romea and Juliet" mi ritrovo a pensare che anche in inglese Romeo si scrive come in italiano, poi leggo "saffico", ma sì leggiamolo e vediamo di che si tratta.
Inizia bene, mi piace il taglio, il bar, l'attesa scandita dai minuti che non passano, poi la venuta, la sorpresa, c'è qualche errore "tattico" ma proseguo la lettura, mi scopro a pensare di correggerlo, non sono Verificatore ma non so perché quegli errori mi danno fastidio.
La storia è banale alla fine, due donne si incontrano, una è "curiosa" vuole mettere alla prova la sua sessualità, fanno l'amore a casa di lei, è bellissimo, troppo, e mi ritrovo a pensare alla mia prima volta, in auto, di sorpresa, non voluto, non cercato. Eppure mi illanguidisco mentre ci ripenso, mi tocco il seno la dove me lo toccò anni fa quella ragazza.
Lascio un commento un po' saccente lo riconosco, ma non so perché ero arrabbiata, poi scorro ancora l'elenco dei racconti "Musica da sesso: Sultan of swing" interessante, l'autore del racconto una certezza.
Entro e iniziò a leggere, e niente Yuko è bravissima a portarti al centro della questione, si parte subito con la musica e con essa il sesso, mica come me, che da mezz'ora sto qui a scrivere e ancora nulla.
Ma basta digressioni, leggo e penso che in due racconti si citano i Dire Straits, ma qui c'è tutto l'album, qui si fa sul serio.
Seguo Jos, il suo muoversi e il suo toccare e mi tocco anch'io il seno.
Il mio seno opulento, lo stringo, lo accarezzo, poggio il cellulare e mi prendo i seni con le mani, li allungo, con le dita finisco sui capezzoli tirandoli, torturarli.
Yuko parte sulle note di Sultans of swing, si agita, viene denudata ed ha quella sensazione di libertà assoluta che ho anch'io quando a casa finalmente posso togliermi gli abiti che indosso, e con essi la maschera.
Chiudo gli occhi mentre mi pizzico i capezzoli, mentre mi accarezzo il petto seguendo la linea dei miei seni, dei miei fianchi, tornando sul ventre e finendo sotto i seni li sollevo nuovamente.
Basta, voglio sapere cosa stanno combinando Jos e Yuko. Il CD snocciola le note di Down to the waterline e Yuko è a seno nudo, balla con i capelli sul viso, moderna Gilda si dimena al ritmo della musica, i capelli sul viso, mentre Jos fa sentire da dietro la sua presenza.
Non posso sostituirmi a Jos ma posso sostituirmi a Yuko, dopo tutto una guardona questo fa, si sostituisce all'oggetto del suo desiderio e immagina di essere al suo posto.
Così la mano che prima torturava i miei seni, ora fugge verso il basso, sale sul monte che fu di Venere, lo conquista, ora è mio, lo accarezzo tra i peli biondi, lo stringo procurandomi una fitta, lo premo, poi lo dono a Jos, durante i riff di chitarra mi immagino la mano che preme, che segue le curve e le anse del mio corpo.
Le gambe si aprono, la mano procede spedita regalandomi sensazioni, scosse elettriche, in una parola piacere.
Poggio il cellulare, non sento più la musica, ora danzo con voi, le mani volano sul mio corpo, da un seno alle cosce.
Mi allargo le labbra con le dita, allungo un dito, poi due e mi tocco dentro, ho un sussulto ed emetto un gemito sommesso, la bocca aperta, gli occhi spalancati ma non vedo nulla, le narici dilatate anelano aria.
Odori che si spandono, afrore del mio sudore, fragranza del mio sesso, fonte di piacere personale che ora dono a chi legge.
Penso già di mettere su ER le mie sensazioni, ho voglia di condividere questi momenti, sono lì con voi e con questi pensieri il mio bacino si muove ritmicamente, da solo, ora le mie mani sono a torturare i seni, i miei grossi seni opulenti e pesanti, che raccontano storie di sesso, mentre il bacino continua a muoversi da solo.
Basta, non ce la faccio più, devo dare termine a questa piacevole tortura.
Abbasso le mie mani, pizzico il clitoride, ma è fradicio, mi scivola tra le dita, sento le scosse elettriche aumentare, con l'altra mano mi infilo due dita dentro, brutale, fino in fondo, quasi uno stupro, e inarco la schiena, mentre un urlo muto mi spalanca la bocca e le pupille si dilatano.
Non so quanto dura, in questi momenti il tempo si dilata, non conta nulla, ma poi ricado, prendo coscienza di me, mi alzo, mi metto seduta e riprendo il cellulare, continuo a leggere e vedo il piacere scorrere in Yuko e Jos e ripenso ad una ballata dei Beatles: La ballata di John e Yoko, due nomi quasi uguali. Le canzoni a volte sembrano fatte a posta per sottolineare momenti, anche se composte quando ancora non eravamo nati. Ma d'altronde, il tempo non esiste.
Mi alzo, sveglio Giovanna con un bacio, mi adagio su di lei, mi dice che ho un buon odore, che so di sesso, le rispondo che esco ora fresca da un'orgia, lei ride, ci baciamo e tutto ricomincia.
Dopo, penso, scriverò le mie sensazioni e le condividerò pensando di partecipare ad un'orgia.
Le accarezzo il pelo mentre mangia i suoi croccantini, quindi sento il mio di stimolo, pipì.
Che faccio ora?
Divano, coperta, cellulare, ER; splendida sequenza, ma non ho granché voglia, vorrei solo riprendere sonno.
Scorro i racconti svogliatamente, guardo il primo, ha un titolo strano, volutamente errato "Romea and Juliet" mi ritrovo a pensare che anche in inglese Romeo si scrive come in italiano, poi leggo "saffico", ma sì leggiamolo e vediamo di che si tratta.
Inizia bene, mi piace il taglio, il bar, l'attesa scandita dai minuti che non passano, poi la venuta, la sorpresa, c'è qualche errore "tattico" ma proseguo la lettura, mi scopro a pensare di correggerlo, non sono Verificatore ma non so perché quegli errori mi danno fastidio.
La storia è banale alla fine, due donne si incontrano, una è "curiosa" vuole mettere alla prova la sua sessualità, fanno l'amore a casa di lei, è bellissimo, troppo, e mi ritrovo a pensare alla mia prima volta, in auto, di sorpresa, non voluto, non cercato. Eppure mi illanguidisco mentre ci ripenso, mi tocco il seno la dove me lo toccò anni fa quella ragazza.
Lascio un commento un po' saccente lo riconosco, ma non so perché ero arrabbiata, poi scorro ancora l'elenco dei racconti "Musica da sesso: Sultan of swing" interessante, l'autore del racconto una certezza.
Entro e iniziò a leggere, e niente Yuko è bravissima a portarti al centro della questione, si parte subito con la musica e con essa il sesso, mica come me, che da mezz'ora sto qui a scrivere e ancora nulla.
Ma basta digressioni, leggo e penso che in due racconti si citano i Dire Straits, ma qui c'è tutto l'album, qui si fa sul serio.
Seguo Jos, il suo muoversi e il suo toccare e mi tocco anch'io il seno.
Il mio seno opulento, lo stringo, lo accarezzo, poggio il cellulare e mi prendo i seni con le mani, li allungo, con le dita finisco sui capezzoli tirandoli, torturarli.
Yuko parte sulle note di Sultans of swing, si agita, viene denudata ed ha quella sensazione di libertà assoluta che ho anch'io quando a casa finalmente posso togliermi gli abiti che indosso, e con essi la maschera.
Chiudo gli occhi mentre mi pizzico i capezzoli, mentre mi accarezzo il petto seguendo la linea dei miei seni, dei miei fianchi, tornando sul ventre e finendo sotto i seni li sollevo nuovamente.
Basta, voglio sapere cosa stanno combinando Jos e Yuko. Il CD snocciola le note di Down to the waterline e Yuko è a seno nudo, balla con i capelli sul viso, moderna Gilda si dimena al ritmo della musica, i capelli sul viso, mentre Jos fa sentire da dietro la sua presenza.
Non posso sostituirmi a Jos ma posso sostituirmi a Yuko, dopo tutto una guardona questo fa, si sostituisce all'oggetto del suo desiderio e immagina di essere al suo posto.
Così la mano che prima torturava i miei seni, ora fugge verso il basso, sale sul monte che fu di Venere, lo conquista, ora è mio, lo accarezzo tra i peli biondi, lo stringo procurandomi una fitta, lo premo, poi lo dono a Jos, durante i riff di chitarra mi immagino la mano che preme, che segue le curve e le anse del mio corpo.
Le gambe si aprono, la mano procede spedita regalandomi sensazioni, scosse elettriche, in una parola piacere.
Poggio il cellulare, non sento più la musica, ora danzo con voi, le mani volano sul mio corpo, da un seno alle cosce.
Mi allargo le labbra con le dita, allungo un dito, poi due e mi tocco dentro, ho un sussulto ed emetto un gemito sommesso, la bocca aperta, gli occhi spalancati ma non vedo nulla, le narici dilatate anelano aria.
Odori che si spandono, afrore del mio sudore, fragranza del mio sesso, fonte di piacere personale che ora dono a chi legge.
Penso già di mettere su ER le mie sensazioni, ho voglia di condividere questi momenti, sono lì con voi e con questi pensieri il mio bacino si muove ritmicamente, da solo, ora le mie mani sono a torturare i seni, i miei grossi seni opulenti e pesanti, che raccontano storie di sesso, mentre il bacino continua a muoversi da solo.
Basta, non ce la faccio più, devo dare termine a questa piacevole tortura.
Abbasso le mie mani, pizzico il clitoride, ma è fradicio, mi scivola tra le dita, sento le scosse elettriche aumentare, con l'altra mano mi infilo due dita dentro, brutale, fino in fondo, quasi uno stupro, e inarco la schiena, mentre un urlo muto mi spalanca la bocca e le pupille si dilatano.
Non so quanto dura, in questi momenti il tempo si dilata, non conta nulla, ma poi ricado, prendo coscienza di me, mi alzo, mi metto seduta e riprendo il cellulare, continuo a leggere e vedo il piacere scorrere in Yuko e Jos e ripenso ad una ballata dei Beatles: La ballata di John e Yoko, due nomi quasi uguali. Le canzoni a volte sembrano fatte a posta per sottolineare momenti, anche se composte quando ancora non eravamo nati. Ma d'altronde, il tempo non esiste.
Mi alzo, sveglio Giovanna con un bacio, mi adagio su di lei, mi dice che ho un buon odore, che so di sesso, le rispondo che esco ora fresca da un'orgia, lei ride, ci baciamo e tutto ricomincia.
Dopo, penso, scriverò le mie sensazioni e le condividerò pensando di partecipare ad un'orgia.
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