Il mio primo fisting 1/2
di
LanA
genere
fisting
Avevo 21 anni, stavo prendendo la mia seconda laurea questa volta a Londra.
Frequentavo la scuola tutti i giorni, volevo laurearmi il prima possibile.
Nella mia facoltà conobbi un ragazzo molto simpatico, Berndt, un giovanotto norvegese, con il quale entrai subito in sintonia e al quale iniziai a raccontare quanto fosse diventato freddo il rapporto col mio ragazzo dei tempi.
Gli raccontai dei nostri rapporti sessuali sempre uguali, del fatto che lui non mi soddisfaceva più sessualmente e che mi sentivo terribilmente solo a studiare e fare le faccende di casa senza che lui mi aiutasse minimamente.
Avevo bisogno di uno sfogo.
Lui mi disse che, per alleviare la tensione degli esami, aveva imparato una tecnica di rilassamento molto particolare, che lo aiutava a scaricare il nervosismo.
In effetti prendeva sempre ottimi voti agli esami, nonostante avesse anche lui una storia, e lavorasse part-time.
Mi invitò a casa sua a che mi avrebbe spiegato tutto. L’invito era per il pomeriggio del giorno dopo.
Non mi pareva vero.
Se fosse stato così come diceva lui, avrei avuto svoltato.
Così il giorno dopo andai a casa sua.
Mi aprì la porta vestito solo con un accappatoio bianco che faceva intravedere l’intimo nero che indossava.
La vista di quello slip che si impigliava nel culo e di quelle trasparenze, non mi hanno lasciata indifferente.
Ci dirigiamo in fretta nella sua camera che era già pronta per noi.
Mi chiede di spogliarmi e di restare solo con le mutandine.
La cosa mi fa arrossire un po’, ma eseguo gli ordini.
Mi sdraio mezza nuda e subito lui inizia la tecnica di rilassamento.
Nel giro di pochi secondi, Berndt iniziò a sfiorarmi il seno e ad accarezzarmi la pancia.
Neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che sentii la sua mano accarezzare la mia passera attraverso le mutande.
Io divento rossa, ma sento uno strano formicolare in tutto il corpo.
Mi piace questa sensazione, sento che mi sto rilassando.
CONTINUA ...
Frequentavo la scuola tutti i giorni, volevo laurearmi il prima possibile.
Nella mia facoltà conobbi un ragazzo molto simpatico, Berndt, un giovanotto norvegese, con il quale entrai subito in sintonia e al quale iniziai a raccontare quanto fosse diventato freddo il rapporto col mio ragazzo dei tempi.
Gli raccontai dei nostri rapporti sessuali sempre uguali, del fatto che lui non mi soddisfaceva più sessualmente e che mi sentivo terribilmente solo a studiare e fare le faccende di casa senza che lui mi aiutasse minimamente.
Avevo bisogno di uno sfogo.
Lui mi disse che, per alleviare la tensione degli esami, aveva imparato una tecnica di rilassamento molto particolare, che lo aiutava a scaricare il nervosismo.
In effetti prendeva sempre ottimi voti agli esami, nonostante avesse anche lui una storia, e lavorasse part-time.
Mi invitò a casa sua a che mi avrebbe spiegato tutto. L’invito era per il pomeriggio del giorno dopo.
Non mi pareva vero.
Se fosse stato così come diceva lui, avrei avuto svoltato.
Così il giorno dopo andai a casa sua.
Mi aprì la porta vestito solo con un accappatoio bianco che faceva intravedere l’intimo nero che indossava.
La vista di quello slip che si impigliava nel culo e di quelle trasparenze, non mi hanno lasciata indifferente.
Ci dirigiamo in fretta nella sua camera che era già pronta per noi.
Mi chiede di spogliarmi e di restare solo con le mutandine.
La cosa mi fa arrossire un po’, ma eseguo gli ordini.
Mi sdraio mezza nuda e subito lui inizia la tecnica di rilassamento.
Nel giro di pochi secondi, Berndt iniziò a sfiorarmi il seno e ad accarezzarmi la pancia.
Neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che sentii la sua mano accarezzare la mia passera attraverso le mutande.
Io divento rossa, ma sento uno strano formicolare in tutto il corpo.
Mi piace questa sensazione, sento che mi sto rilassando.
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