La seconda vita di Carolina - La (Ri)Nascita 4 - (continua)
di
LanA
genere
fisting
Ansimando, mi fermai, incapace di toccare il mio clitoride, che era diventato troppo sensibile.
In un angolo della stanza c'era una grande vecchia specchiera, l'unico oggetto che mi era rimasto di mia nonna.
L'ho spostato davanti al mio letto e mi sono guardata.
Quello che ho visto mi ha fatto piacere!
In realtà ero piuttosto sexy.
Toccavo parti del mio corpo come se le scoprissi per la prima volta, il che in effetti non era poi così sbagliato.
Mi sono guardata confrontandomi rispetto alle ragazze di quelle riviste, e francamente mi sono sentita molto gratificata.
Le mie natiche erano carnose e il mio seno gonfio.
Avevo due punte del seno lunghe e molto sensibili.
Non appena li ho toccati, mi è sembrato che si rapprendessero in due piccole falangi scarlatte.
Il mio corpo era sodo, perché in passato avevo trascorso lunghe ore in palestra.
Lorenzo non mi aveva mai detto quanto fossi bella e sexy.
Ce l'avevo con lui per avermi lasciata al buio, probabilmente lo aveva fatto consapevolmente per evitare qualsiasi inconveniente...
Tornai alle riviste, quando il mio sguardo cadde sulla borsa, che rovesciai sul letto.
Caddero sul letto diversi vibratori e delle bottigliette.
Un giorno, a casa del mio vicino, avevo visto un vibratore, piccolissimo rispetto a questi, e soprattutto meno suggestivo.
Lì, davanti a me vedevo un tubo rigido, un involucro di lattice nero dava l'illusione di essere un pene.
Era di dimensioni certamente incongrue ma molto realistico.
Non pensavo che le batterie avessero resistito alla prova del tempo, ma, con mio grande stupore, hanno preso vita quando ho girato la manopola.
Sorpresa da questa strana sensazione, lo lasciai vibrare e lo guardai muoversi sul letto.
L'ho preso in mano e l’ho spento.
In bagno, ho pulito accuratamente i tre oggetti e li ho asciugati con un asciugamano di spugna.
CONTINUA ...
In un angolo della stanza c'era una grande vecchia specchiera, l'unico oggetto che mi era rimasto di mia nonna.
L'ho spostato davanti al mio letto e mi sono guardata.
Quello che ho visto mi ha fatto piacere!
In realtà ero piuttosto sexy.
Toccavo parti del mio corpo come se le scoprissi per la prima volta, il che in effetti non era poi così sbagliato.
Mi sono guardata confrontandomi rispetto alle ragazze di quelle riviste, e francamente mi sono sentita molto gratificata.
Le mie natiche erano carnose e il mio seno gonfio.
Avevo due punte del seno lunghe e molto sensibili.
Non appena li ho toccati, mi è sembrato che si rapprendessero in due piccole falangi scarlatte.
Il mio corpo era sodo, perché in passato avevo trascorso lunghe ore in palestra.
Lorenzo non mi aveva mai detto quanto fossi bella e sexy.
Ce l'avevo con lui per avermi lasciata al buio, probabilmente lo aveva fatto consapevolmente per evitare qualsiasi inconveniente...
Tornai alle riviste, quando il mio sguardo cadde sulla borsa, che rovesciai sul letto.
Caddero sul letto diversi vibratori e delle bottigliette.
Un giorno, a casa del mio vicino, avevo visto un vibratore, piccolissimo rispetto a questi, e soprattutto meno suggestivo.
Lì, davanti a me vedevo un tubo rigido, un involucro di lattice nero dava l'illusione di essere un pene.
Era di dimensioni certamente incongrue ma molto realistico.
Non pensavo che le batterie avessero resistito alla prova del tempo, ma, con mio grande stupore, hanno preso vita quando ho girato la manopola.
Sorpresa da questa strana sensazione, lo lasciai vibrare e lo guardai muoversi sul letto.
L'ho preso in mano e l’ho spento.
In bagno, ho pulito accuratamente i tre oggetti e li ho asciugati con un asciugamano di spugna.
CONTINUA ...
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