Il percorso del sesso senza limiti 38 (continua)
di
LanA
genere
zoofilia
Marta lo vede e si sottrae ai due che si stanno prendendo cura di lei, si precipita da me per infilare il cazzo del cane nel mio culo.
Poi ritorna al suo posto e riprende a farsi leccare e inculare.
Uno alla volta godono tutti, il marito nel culo di Loredana, che raggiunge l’orgasmo masturbandosi.
La moglie per le leccate della cameriera e del factotum nel suo culo.
Io invece sotto la spinta del cane che mi sborra nelle viscere.
Rimane solo inappagata la cameriera, che prende la bottiglia di vino e se la infila nella figa, poi si masturba sino a godere.
Siamo tutti stremati ed accaldati, decidiamo così di tornare in piscina, per rilassarci nell’acqua e riprendere le forze.
Quando usciamo dall’acqua troviamo sul tavolo nel prato una serie di vassoi con panini, tramezzini bibite e bottiglie di birra e vino.
Che bella sorpresa! Ci buttiamo sulle vivande e ci ristoriamo.
Dopo esserci riposati e rilassati, Marta ci invita a visitare la stalla, dove uno splendido puledro sta mangiando il fieno.
Siamo tutti e quanti nudi, e io e Marta ci avviciniamo al cavallo, gli altri quattro si mantengono in disparte, ma iniziano a toccarsi.
Le donne prendono in mano i cazzi dei due uomini, che a loro volta accarezzano le tette e le fighe con il risultato che ben presto i cazzi si induriscono e le fighe si bagnano.
Marta si avvicina all’animale, gli porge due zollette di zucchero, gli accarezza il muso, poi la groppa, e infine le palle e il cazzo che pian piano si allunga e fuoriesce dalla guaina. È un cazzo di dimensioni notevoli, oltre 70 centimetri di lunghezza e anche in larghezza non scherza.
Marta si abbassa per sistemarsi più comodamente, afferra il grosso cazzo con le due mani ed inizia a masturbare l’animale che docilmente resta fermo quasi a godersi quanto succedeva.
CONTINUA ...
Poi ritorna al suo posto e riprende a farsi leccare e inculare.
Uno alla volta godono tutti, il marito nel culo di Loredana, che raggiunge l’orgasmo masturbandosi.
La moglie per le leccate della cameriera e del factotum nel suo culo.
Io invece sotto la spinta del cane che mi sborra nelle viscere.
Rimane solo inappagata la cameriera, che prende la bottiglia di vino e se la infila nella figa, poi si masturba sino a godere.
Siamo tutti stremati ed accaldati, decidiamo così di tornare in piscina, per rilassarci nell’acqua e riprendere le forze.
Quando usciamo dall’acqua troviamo sul tavolo nel prato una serie di vassoi con panini, tramezzini bibite e bottiglie di birra e vino.
Che bella sorpresa! Ci buttiamo sulle vivande e ci ristoriamo.
Dopo esserci riposati e rilassati, Marta ci invita a visitare la stalla, dove uno splendido puledro sta mangiando il fieno.
Siamo tutti e quanti nudi, e io e Marta ci avviciniamo al cavallo, gli altri quattro si mantengono in disparte, ma iniziano a toccarsi.
Le donne prendono in mano i cazzi dei due uomini, che a loro volta accarezzano le tette e le fighe con il risultato che ben presto i cazzi si induriscono e le fighe si bagnano.
Marta si avvicina all’animale, gli porge due zollette di zucchero, gli accarezza il muso, poi la groppa, e infine le palle e il cazzo che pian piano si allunga e fuoriesce dalla guaina. È un cazzo di dimensioni notevoli, oltre 70 centimetri di lunghezza e anche in larghezza non scherza.
Marta si abbassa per sistemarsi più comodamente, afferra il grosso cazzo con le due mani ed inizia a masturbare l’animale che docilmente resta fermo quasi a godersi quanto succedeva.
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