Giorgio e Luna 1/3
di
LanA
genere
orge
Finalmente la scorsa settimana mi ha scritto Luna, pregandomi di diventare il suo padrone, sarebbe stata disposta ad esaudire ogni mia richiesta.
Come faccio con tutte le donne che mi scrivono, le ho inviato un questionario erotico per conoscere le sue preferenze sessuali, la descrizione del suo fisico, la professione e la località dove vive, le fantasie sessuali inconfessate o le avventure vissute.
Tutte notizie utili per farla diventare la protagonista.
Le sue risposte mi hanno colpito sia per la spregiudicatezza dei suoi comportamenti, sia per il fatto che abitava nel Canavese, in una cittadina a circa 30 km. da Torino.
Anche se con poca fiducia, le ho chiesto se oltre ad obbedire ai miei ordini impartiti via mail o chattando, fosse stata disposta ad incontrarmi.
Con mia grande gioia e sorpresa la risposta è stata positiva, e mi ha chiesto il numero di cellulare per contattarmi e fissare l’incontro.
Quando mi ha chiamato, mi ha detto esplicitamente che nel caso di un incontro non avrebbe avuto nessun problema ad essere la mia schiava reale e ubbidire a tutti i miei ordini sessuali.
Non avendo in questi giorni la possibilità di ospitarla, ho preferito fissare un incontro conoscitivo in auto.
Anche solo un giretto per conoscerci e stabilire i comportamenti da tenere in futuro.
Le ho chiesto di presentarsi con gonna corta, senza mutandine e con il seno bene in vista.
Dalle risposte al questionario era evidente il suo forte desiderio di esibirsi ed essere ammirata, ed io da vero vecchio porco quale sono ho voluto approfittarne.
Il giorno dell’incontro è venuta a prendermi nel luogo convenuto con un’auto di grossa cilindrata, che lei portava con una guida estremamente sportiva e grintosa.
Nonostante la descrizione che mi aveva fatto del suo fisico fosse molto dettagliata, sono rimasto colpito nel vederla.
Appena mi ha aperto la portiera, mi sono trovato di fronte una donna che dimostrava almeno 10 anni di meno dei 42 dichiarati, con un paio di gambe perfettamente toniche, un seno sodo e prosperoso, quasi completamente scoperto.
Mentre mi accomodavo sul sedile di fianco a lei e l’auto ripartiva, quasi sgommando, Luna ha fatto in modo che la sua già corta mini si rialzasse a scoprire completamente la sua figa, nuda e perfettamente depilata.
Con un sorriso malizioso mi ha chiesto se fossi contento che avesse obbedito ai miei ordini, e se mi piaceva quello che vedevo.
Ovviamente la mia risposta è stata non solo positiva, ma anche entusiasta.
Non ho perso tempo ad infilarle una mano fra le cosce che lei, sempre continuando a guidare come un pilota di Formula 1, poi ha cercato di allargare le gambe per permettermi di toccarla meglio.
Purtroppo eravamo in città, anche se in una zona periferica.
Ho cercato di portarla in una stradina appartata, ma che era a volte frequentata da passanti a piedi o in bicicletta e qualche rara automobile, non certo il posto ideale per fare sesso senza problemi.
Oltretutto odio farlo in macchina, mi piace un letto comodo e senza di guardoni intorno.
Abbiamo perciò trascorso quasi tutto il tempo nel quale siamo stati insieme a scambiarci confidenze sulla nostra vita, le nostre esperienze e i desideri più o meno segreti.
Appena ci siamo fermati, Luna, dopo aver estratto dalla borsetta un vibratore di lattice, lo ha succhiato per inumidirlo, proprio come se fosse stato un vero cazzo e poi ha iniziato a masturbarsi.
CONTINUA ...
Come faccio con tutte le donne che mi scrivono, le ho inviato un questionario erotico per conoscere le sue preferenze sessuali, la descrizione del suo fisico, la professione e la località dove vive, le fantasie sessuali inconfessate o le avventure vissute.
Tutte notizie utili per farla diventare la protagonista.
Le sue risposte mi hanno colpito sia per la spregiudicatezza dei suoi comportamenti, sia per il fatto che abitava nel Canavese, in una cittadina a circa 30 km. da Torino.
Anche se con poca fiducia, le ho chiesto se oltre ad obbedire ai miei ordini impartiti via mail o chattando, fosse stata disposta ad incontrarmi.
Con mia grande gioia e sorpresa la risposta è stata positiva, e mi ha chiesto il numero di cellulare per contattarmi e fissare l’incontro.
Quando mi ha chiamato, mi ha detto esplicitamente che nel caso di un incontro non avrebbe avuto nessun problema ad essere la mia schiava reale e ubbidire a tutti i miei ordini sessuali.
Non avendo in questi giorni la possibilità di ospitarla, ho preferito fissare un incontro conoscitivo in auto.
Anche solo un giretto per conoscerci e stabilire i comportamenti da tenere in futuro.
Le ho chiesto di presentarsi con gonna corta, senza mutandine e con il seno bene in vista.
Dalle risposte al questionario era evidente il suo forte desiderio di esibirsi ed essere ammirata, ed io da vero vecchio porco quale sono ho voluto approfittarne.
Il giorno dell’incontro è venuta a prendermi nel luogo convenuto con un’auto di grossa cilindrata, che lei portava con una guida estremamente sportiva e grintosa.
Nonostante la descrizione che mi aveva fatto del suo fisico fosse molto dettagliata, sono rimasto colpito nel vederla.
Appena mi ha aperto la portiera, mi sono trovato di fronte una donna che dimostrava almeno 10 anni di meno dei 42 dichiarati, con un paio di gambe perfettamente toniche, un seno sodo e prosperoso, quasi completamente scoperto.
Mentre mi accomodavo sul sedile di fianco a lei e l’auto ripartiva, quasi sgommando, Luna ha fatto in modo che la sua già corta mini si rialzasse a scoprire completamente la sua figa, nuda e perfettamente depilata.
Con un sorriso malizioso mi ha chiesto se fossi contento che avesse obbedito ai miei ordini, e se mi piaceva quello che vedevo.
Ovviamente la mia risposta è stata non solo positiva, ma anche entusiasta.
Non ho perso tempo ad infilarle una mano fra le cosce che lei, sempre continuando a guidare come un pilota di Formula 1, poi ha cercato di allargare le gambe per permettermi di toccarla meglio.
Purtroppo eravamo in città, anche se in una zona periferica.
Ho cercato di portarla in una stradina appartata, ma che era a volte frequentata da passanti a piedi o in bicicletta e qualche rara automobile, non certo il posto ideale per fare sesso senza problemi.
Oltretutto odio farlo in macchina, mi piace un letto comodo e senza di guardoni intorno.
Abbiamo perciò trascorso quasi tutto il tempo nel quale siamo stati insieme a scambiarci confidenze sulla nostra vita, le nostre esperienze e i desideri più o meno segreti.
Appena ci siamo fermati, Luna, dopo aver estratto dalla borsetta un vibratore di lattice, lo ha succhiato per inumidirlo, proprio come se fosse stato un vero cazzo e poi ha iniziato a masturbarsi.
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Il Regalo Della Schiava -1- (continua)racconto sucessivo
Christine, la prof. di Francese -2- (continua)
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