Giorgio e Luna 3/3
di
LanA
genere
orge
Umberto si è dimostrato subito un tipo molto intraprendente, ci fece accomodare in sala da pranzo per offrirci un aperitivo.
Fatte le dovute presentazioni, ed aver assaporato un bicchiere di frizzantino e un paio di salatini, Giorgio si avvicinò a me e cominciò a succhiarmi avidamente le labbra, mi slacciò la camicetta che avvolgeva a stento le mie tette e prese a strizzarmi i già duri capezzoli.
Cominciai a gemere ed egli ordinò al suo amico di liberare il tavolo da tutto e di sfilarmi la gonna.
Entrambi mi fecero poi sdraiare sul tavolo semi nuda a gambe larghe.
Di fronte a me si accomodò seduto il padrone di casa.
Sentii immediatamente le sue mani tra le gambe, dolcemente mi tolse le mutandine, le annusò e le lecco avidamente.
Poi con la bocca mi prese il clitoride e non si staccò più: leccava, succhiava, mordeva dolcemente ed io urlavo, prese il vino rimasto e me lo rovesciò nella figa, succhiò fino all’ultima goccia.
Intanto Giorgio si era tolto i calzoni e mi aveva infilato il suo cazzo in bocca.
Lo stavo segando con le labbra.
Umberto propose poi a Giorgio di farmi girare a pecorina sul tavolo per poter ispezionarmi il culetto.
Mi ritrovai in quella posizione eccitata come non mai.
Umberto mi riempiva di succhiotti le natiche e poi mise le labbra sul buco del mio culo e continuò a strofinarlo e leccarlo per poi scivolare dentro con la sua lingua, urlavo di piacere!
Mi sentivo una gran troia e lui rincarava il mio umore caricandomi di frasi e parole volgari.
Mi infilava le dita e mi masturbava il culetto come non mi era mai accaduto.
Non ricordo come ma mi ritrovai sul letto con loro due nudi che si contendevano il mio corpo.
Sembravano matti …
Mi montarono a turno in tutte le posizioni la figa e mi strizzavano i capezzoli con le dita per farmi urlare.
Umberto cercava in continuazione la mia bocca per succhiare e urlarmi sulle labbra che non aveva mai desiderato così tanto una donna.
Giorgio mi staccò con forza da Umberto per poi incularmi e riempirmi il culo di sperma dopo qualche minuto.
Subito dopo fui presa da Umberto che sedutosi sopra il mio corpo infilò il cazzo nel mio sedere e mi scopò a lungo per poi schizzare la sua crema sulla mia schiena.
Ci riposammo tutti per un po', e mentre gli uomini sdraiati sul letto sorseggiavano una birra ghiacciata io iniziai il mio spettacolino preferito per farli nuovamente eccitare: la masturbazione con ogni tipo di oggetti.
Giorgio aveva avvertito Umberto della cosa e lui aveva preparato frutti, ortaggi, una candela, una bottiglia di birra, un manganello di gomma e una spazzola per capelli.
Iniziai con una carota nella figa, muovendola lentamente, poi me la infilai nel culo e presi una banana, tolsi la buccia e mi masturbai a lungo, quando fu completamente bagnata la offrii ai due uomini, imponendo loro di mangiarla se volevano continuare a giocare.
Sempre con la carota ben piantata nel culetto sono passata alla spazzola per capelli, al manganello, poi alla bottiglia di birra.
I due uomini erano tornati con gli uccelli in tiro, Giorgio si stese sul letto e mi fece impalare su di lui, mettendomi il suo cazzo nel culo, Umberto si posizionò davanti e iniziarono una doppia penetrazione che ci portò tutti e tre in breve all'orgasmo.
Quando Giorgio andò in bagno a lavarsi, Umberto mi prese tra le braccia per sussurrarmi che mi voleva rivedere a tutti i costi, ma da sola.
Non so se lo farò, preferirei provare con tre uomini anziché con uno solo.
Fatte le dovute presentazioni, ed aver assaporato un bicchiere di frizzantino e un paio di salatini, Giorgio si avvicinò a me e cominciò a succhiarmi avidamente le labbra, mi slacciò la camicetta che avvolgeva a stento le mie tette e prese a strizzarmi i già duri capezzoli.
Cominciai a gemere ed egli ordinò al suo amico di liberare il tavolo da tutto e di sfilarmi la gonna.
Entrambi mi fecero poi sdraiare sul tavolo semi nuda a gambe larghe.
Di fronte a me si accomodò seduto il padrone di casa.
Sentii immediatamente le sue mani tra le gambe, dolcemente mi tolse le mutandine, le annusò e le lecco avidamente.
Poi con la bocca mi prese il clitoride e non si staccò più: leccava, succhiava, mordeva dolcemente ed io urlavo, prese il vino rimasto e me lo rovesciò nella figa, succhiò fino all’ultima goccia.
Intanto Giorgio si era tolto i calzoni e mi aveva infilato il suo cazzo in bocca.
Lo stavo segando con le labbra.
Umberto propose poi a Giorgio di farmi girare a pecorina sul tavolo per poter ispezionarmi il culetto.
Mi ritrovai in quella posizione eccitata come non mai.
Umberto mi riempiva di succhiotti le natiche e poi mise le labbra sul buco del mio culo e continuò a strofinarlo e leccarlo per poi scivolare dentro con la sua lingua, urlavo di piacere!
Mi sentivo una gran troia e lui rincarava il mio umore caricandomi di frasi e parole volgari.
Mi infilava le dita e mi masturbava il culetto come non mi era mai accaduto.
Non ricordo come ma mi ritrovai sul letto con loro due nudi che si contendevano il mio corpo.
Sembravano matti …
Mi montarono a turno in tutte le posizioni la figa e mi strizzavano i capezzoli con le dita per farmi urlare.
Umberto cercava in continuazione la mia bocca per succhiare e urlarmi sulle labbra che non aveva mai desiderato così tanto una donna.
Giorgio mi staccò con forza da Umberto per poi incularmi e riempirmi il culo di sperma dopo qualche minuto.
Subito dopo fui presa da Umberto che sedutosi sopra il mio corpo infilò il cazzo nel mio sedere e mi scopò a lungo per poi schizzare la sua crema sulla mia schiena.
Ci riposammo tutti per un po', e mentre gli uomini sdraiati sul letto sorseggiavano una birra ghiacciata io iniziai il mio spettacolino preferito per farli nuovamente eccitare: la masturbazione con ogni tipo di oggetti.
Giorgio aveva avvertito Umberto della cosa e lui aveva preparato frutti, ortaggi, una candela, una bottiglia di birra, un manganello di gomma e una spazzola per capelli.
Iniziai con una carota nella figa, muovendola lentamente, poi me la infilai nel culo e presi una banana, tolsi la buccia e mi masturbai a lungo, quando fu completamente bagnata la offrii ai due uomini, imponendo loro di mangiarla se volevano continuare a giocare.
Sempre con la carota ben piantata nel culetto sono passata alla spazzola per capelli, al manganello, poi alla bottiglia di birra.
I due uomini erano tornati con gli uccelli in tiro, Giorgio si stese sul letto e mi fece impalare su di lui, mettendomi il suo cazzo nel culo, Umberto si posizionò davanti e iniziarono una doppia penetrazione che ci portò tutti e tre in breve all'orgasmo.
Quando Giorgio andò in bagno a lavarsi, Umberto mi prese tra le braccia per sussurrarmi che mi voleva rivedere a tutti i costi, ma da sola.
Non so se lo farò, preferirei provare con tre uomini anziché con uno solo.
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