Christine, la prof. di Francese -11- (continua)
di
LanA
genere
etero
Mentre mi abbraccia, Giacomo mi slaccia la chiusura del reggiseno e dopo un secondo me lo sfila.
“Ragazzi, facciamo un patto - dico –
Ora capiterà quello che capiterà, ma dovete promettermi che nessuno al di fuori di noi tre ne saprà nulla”.
I due annuiscono e si portano una mano al cuore, come per giurare, poi le loro mani si piazzano subito sulle mie tette, cominciano a giocarci.
La situazione è completamente nuova, mi rendo conto di essere fredda come un surgelato.
Chiudo gli occhi, mi ripeto che va tutto bene.
Sento le mani loro accarezzarmi la pancia, il viso; le loro bocche mi baciano le labbra e sento i miei capezzoli tra i loro denti.
Ad un certo punto una mano mi si infila nelle mutandine e mi tocca la figa.
Dopo un attimo arriva anche l’altra e entrambi mi calano le mutandine fino alle ginocchia.
Me ne libero con i talloni e subito dopo sento le loro mani sulla figa.
Mi allargano le gambe e si concentrano su quella: mi allargano le labbra, mi stropicciano il clitoride.
Quando sento le loro dita entrare dentro non riesco a trattenere un urletto; dopo un attimo ognuno di loro ha un dito dentro di me.
Si muovono e si agitano, mentre con l’altra mano continuano a toccarmi le tette.
È nuovo per me, questo raddoppio di attenzioni mi frastorna.
Aumentano la rapidità del tocco in basso, sento che mi sto veramente eccitando.
Guardo verso Giacomo e vedo che si è tolto la maglietta.
Anche Fabio sfila le dita da dentro di me e comincia a spogliarsi.
Rimango quasi delusa da questa interruzione.
Fabio si spoglia completamente, poi si sdraia sul letto e indica il suo cazzo.
Mi avvicino a carponi e lo prendo in bocca.
“Brava, sei proprio una puttana!”, mi dice.
Forse sono le prima parole che mi rivolge.
Prendo il suo cazzo fino in fondo, capisco dal sapore che è già parecchio eccitato.
Vado su e giù, ma dopo poco sento le mani di Giacomo cingermi i fianchi.
Ho solo il tempo di chiedermi quale dei miei orifizi verrà privilegiato, quando sento la sua pressione sulla mia figa.
L’avrei evitato in assoluto, ma l’alternativa è decisamente peggio.
Giacomo preme con decisione e mi penetra.
Sono ancora eccitata dai tocchi di prima, gemerei se non avessi la bocca....occupata!
Giacomo parte in quarta, con il bacino colpisce il mio sedere in maniera molto violenta.
Con una mano afferro la base del cazzo di Fabio, devo tenerlo per non farlo uscire.
Mi concentro su di lui, non voglio farlo durar molto.
Mentre lo stimolo con le labbra gli faccio anche una sega con la mano.
Dopo un paio di minuti sento Fabio cominciare a sospirare e dopo qualche secondo mi viene in bocca.
Ingoio e mi concentro su Giacomo.
Ho la sensazione che stia per venire anche lui, così prendo la mano di Fabio e la porto verso il mio clitoride.
Lui capisce cosa deve fare e mi accarezza.
Basta quello e vengo, mentre Giacomo è ancora indietro, almeno rispetto alle altre volte.
Forse è intimidito dalla presenza dell’amico, sarebbe comprensibile.
Mi piazza le mani sulle tette, spinge ancora più forte e poi viene, stringendomi il seno.
Esce da me e ci abbandoniamo sul letto per qualche minuto.
I due ragazzi si alzano per primi, si rivestono e tornano in soggiorno a prendere le loro cose.
Io mi metto un accappatoio e li accompagno alla porta.
Ci diamo un bacio e li saluto.
Ci vedremo mercoledì prossimo, anche se preferirei ci fosse solo Giacomo.
CONTINUA ...
“Ragazzi, facciamo un patto - dico –
Ora capiterà quello che capiterà, ma dovete promettermi che nessuno al di fuori di noi tre ne saprà nulla”.
I due annuiscono e si portano una mano al cuore, come per giurare, poi le loro mani si piazzano subito sulle mie tette, cominciano a giocarci.
La situazione è completamente nuova, mi rendo conto di essere fredda come un surgelato.
Chiudo gli occhi, mi ripeto che va tutto bene.
Sento le mani loro accarezzarmi la pancia, il viso; le loro bocche mi baciano le labbra e sento i miei capezzoli tra i loro denti.
Ad un certo punto una mano mi si infila nelle mutandine e mi tocca la figa.
Dopo un attimo arriva anche l’altra e entrambi mi calano le mutandine fino alle ginocchia.
Me ne libero con i talloni e subito dopo sento le loro mani sulla figa.
Mi allargano le gambe e si concentrano su quella: mi allargano le labbra, mi stropicciano il clitoride.
Quando sento le loro dita entrare dentro non riesco a trattenere un urletto; dopo un attimo ognuno di loro ha un dito dentro di me.
Si muovono e si agitano, mentre con l’altra mano continuano a toccarmi le tette.
È nuovo per me, questo raddoppio di attenzioni mi frastorna.
Aumentano la rapidità del tocco in basso, sento che mi sto veramente eccitando.
Guardo verso Giacomo e vedo che si è tolto la maglietta.
Anche Fabio sfila le dita da dentro di me e comincia a spogliarsi.
Rimango quasi delusa da questa interruzione.
Fabio si spoglia completamente, poi si sdraia sul letto e indica il suo cazzo.
Mi avvicino a carponi e lo prendo in bocca.
“Brava, sei proprio una puttana!”, mi dice.
Forse sono le prima parole che mi rivolge.
Prendo il suo cazzo fino in fondo, capisco dal sapore che è già parecchio eccitato.
Vado su e giù, ma dopo poco sento le mani di Giacomo cingermi i fianchi.
Ho solo il tempo di chiedermi quale dei miei orifizi verrà privilegiato, quando sento la sua pressione sulla mia figa.
L’avrei evitato in assoluto, ma l’alternativa è decisamente peggio.
Giacomo preme con decisione e mi penetra.
Sono ancora eccitata dai tocchi di prima, gemerei se non avessi la bocca....occupata!
Giacomo parte in quarta, con il bacino colpisce il mio sedere in maniera molto violenta.
Con una mano afferro la base del cazzo di Fabio, devo tenerlo per non farlo uscire.
Mi concentro su di lui, non voglio farlo durar molto.
Mentre lo stimolo con le labbra gli faccio anche una sega con la mano.
Dopo un paio di minuti sento Fabio cominciare a sospirare e dopo qualche secondo mi viene in bocca.
Ingoio e mi concentro su Giacomo.
Ho la sensazione che stia per venire anche lui, così prendo la mano di Fabio e la porto verso il mio clitoride.
Lui capisce cosa deve fare e mi accarezza.
Basta quello e vengo, mentre Giacomo è ancora indietro, almeno rispetto alle altre volte.
Forse è intimidito dalla presenza dell’amico, sarebbe comprensibile.
Mi piazza le mani sulle tette, spinge ancora più forte e poi viene, stringendomi il seno.
Esce da me e ci abbandoniamo sul letto per qualche minuto.
I due ragazzi si alzano per primi, si rivestono e tornano in soggiorno a prendere le loro cose.
Io mi metto un accappatoio e li accompagno alla porta.
Ci diamo un bacio e li saluto.
Ci vedremo mercoledì prossimo, anche se preferirei ci fosse solo Giacomo.
CONTINUA ...
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