Il figlio eccitato 3 - Dopo la mamma fa visita alla sorella sposata.
di
Incest 2021
genere
incesti
Quando la mamma, svegliata dall'insistente suono del telefono si era alzata erano quasi le dieci del mattino.
-Pronto...chi è?-
- Chi vuoi che sia mamma, sono Sara ed è da più di mezz'ora che telefono senza avere risposta.-
-Scusami Sara ma stavo ancora dormendo.-
Aveva risposto la mamma con la voce impastata:
-Come ancora dormendo...ma lo sai che ore sono?!-
-No..non lo lo so..si cioé lo so, sto vedendo adesso l'orologio, sono quasi le dieci.-
-Come ancora a letto a quest'ora proprio tu che sei notoriamente una mattiniera!?-
-Hai ragione ma sai, praticamente tutta la notte sveglia con quel diavolo di tuo fratello che si è addormentato alle sette!-
-Ma cazzo mamma!
Non te l'ha detto Dante che avevamo l'appuntamento stamattina?
Mi sono alzata presto e non appena mio marito è uscito per andare al lavoro, ho cominciato a prepararmi per lui.
Lo so che anche tu dopo una settimana non vedevi l'ora che arrivasse ma mettiti nei miei panni, la settimana scorsa non sono riuscita a vederlo neanche per un minuto per via di quelle stupida e noiosa festa di ricorrenza del matrimonio dei miei suoceri dove mi ha trascinata mio marito.
Cosa credi, anch'io sono stata tutta la notte sveglia sognando di poterlo riabbracciare subito stamattina.
Mi manca il mio fratellino...mi manca il suo cazzo lo sai anche tu!
Lo sai anche tu mamma che non ho potuto farne a meno neanche il giorno del mio matrimonio!-
-Eccome se lo so bambina mia!
Non sono stata proprio io a organizzare ogni cosa e a proteggervi trattenendo il tuo sposo mentre facevate l'amore durante il rinfresco di nozze?!
Per favore non inquietarti Sara, adesso lo vado a svegliare e dopo una veloce doccia ed una abbondante colazione lo mando subito da te.
Se mi prometti di rimandarmelo a casa per cena stasera, gli presto la mia macchina così non perde altro tempo.-
-Va bene...va bene mamma stasera te lo rimando come vuoi tu ma adesso, lascia stare la doccia, me ne occupo io e magari, prima di insaponarlo nella vasca da bagno, mi gusto il vostro odore ed il sapore dei vostri umori che sicuramente si porta addosso.
Fallo ricaricare con una di quelle colazioni "bomba" che sai fare tu e spediscimelo subito qui.
Tu non puoi neanche immaginare mamma, cosa mi brucia tra le cosce,,,,che voglia del suo cazzo!-
Dopo una risata liberatrice per entrambe la mamma aveva aggiunto:
-Come non so cosa brucia dentro la tua passera?
Lo so benissimo come credi che fosse la mia quando mi ha telefonato ieri informandomi che avrebbe anticipato il suo rientro?!-
Dopo aver chiuso la conversazione con la figlia, la donna era andata a svegliare con non poca fatica lo stallone di casa e mentre lui stiracchiandosi si alzava per andare in bagno per i primi bisogni fisiologici, la mamma gli aveva preparato una colazione ad altissimo contenuto energetico "Una bomba!" come l'aveva definita la figlia.
Mentre lui a tavola si rifocillava recuperando le energie perdute durante la notte brava, la mamma lo guardava con occhi languidi carichi di desiderio e di delusione per il fatto che di li a poco se ne sarebbe andato via.
Quando la mamma dicendogli che "Tua sorella troia come hai fatto diventare me" lo stava aspettando senza fare neanche la doccia prima, il ragazzo si era alzato di scatto e mostrando alla mamma l'incredibile erezione che gli gonfiava il pigiama, era corso ad indossare gli indumenti leggeri che di li a poco la sorella gli avrebbe strappato di dosso.
Col cuore che le pulsava nel petto come se quello fosse un lungo distacco, la mamma lo aveva abbracciato sulla soglia della porta e si era legato a lui in un voluttuoso bacio che l'avrebbe accompagnata sino al suo rientro.
Quando la porta si era chiusa alle spalle del ragazzo che di corsa si dirigeva verso l'auto della mamma, la casa era precipitata in un silenzio assordante.
A quel punto la donna si era seduta su una sedia in cucina e con la testa tra le mani aveva cercato di riordinare le idee confuse a causa dell'uscita dell'amato figlio.
Dopo un caffè ed un altro ancora, si era ricordata dell'impegno di gratitudine che aveva nei confronti del capo di suo marito per il favore che le aveva fatto.
Dopo aver superato lo stato di frustrazione per quella non voluta assenza, aveva fatto una doccia ed un clistere (Non si sa mai!) e dopo essersi messa in tiro, aveva chiamato un taxi e si era fatta portare nell'ufficio del marito dove il suo amante la stava certamente aspettando.
L'ufficio dell'uomo aveva una zona privata alla quale si poteva accedere anche da una porta riservata, della quale lei aveva la chiave per entrare senza essere vista dagli altri impiegati.
Era oramai quasi ora di mangiare quando lei era arrivata e come previsto, lui aveva subito estratto il cazzo dai pantaloni per farsi fare un pompino con ingoio prima di portarla a pranzo in una trattoria poco lontana dall'ufficio.
Al loro ritorno in sede, lui era entrato dalla porta principale mentre lei dal solito ingresso privato.
Dopo aver dato istruzioni per il lavoro alla sua segretaria, si era ritirato nella zona riservata chiedendo di non essere disturbato.
Lei era già a letto completamente nuda che lo stava aspettando.
Il loro era un rapporto di lunga data ed ognuno sapeva tutto dei gusti sessuali e delle perversioni dell'altro.
Per questo motivo lei, che abitualmente prendeva la pillola permettendogli di goderle dentro senza altra precauzione, in quella occasione in cui aveva previsto di farsi ingravidare dal figlio, ne aveva sospeso l'assunzione e dunque, non essendo protetta, aveva dovuto premunirsi diversamente.
Quando lui entrando in camera le si era subito gettato con la testa tra le cosce per leccarle la fica, lei lo aveva fermato con la mano mostrandogli il filo del tampax che fuorusciva tra le labbra della sua vagina.
-Porcone!
Oggi quella strada è chiusa per via delle mie cose che mi sono venute stamattina.
Naturalmente, come sai, vi sono altri giochini che possiamo fare col mio corpo tutto per te.-
L'uomo sorpreso da quella inattesa novità aveva esitato un poco prima di risponderle:
-Scusami ma se hai le mestruazioni perché mi hai chiesto di mandare in trasferta tuo marito?
Come hai fatto col ganzo che hai rimorchiato ieri?-
-Te l'ho detto, mi sono venute stamattina all'improvviso e ho già l'appuntamento col mio ginecologo per domani.-
-E con lui come farai?-
Aveva ribattuto l'uomo.
-Con lui? Mi chiedi come farò con quel tizio porco come te se non di più?
Quello che dovevo dargli di prezioso gliel'ho dato ieri e per stanotte si dovrà accontentare anche lui come farai tu adesso.
Porco com'è, credo che non lo deluderò ed anche io potrò godere come la troia che sono!-
-Che troia che sei!-
Aveva ribadito il maschio più arrapato che mai prima di tuffarsi e prendere la preziosa mercanzia che la donna custodiva tra le chiappe, la bocca e le tette generosamente disponibili ad ogni tipo di trattamento.
Erano state due ore di pompini, seghe spagnole, inculate e leccate reciproche di buchi del culo e fisting di cui anche lui era pazzo.
Mentre lei a malapena sopportava l'introduzione della mano nel culo, lui si faceva infilare tutto il braccio sino al gomito per di più col pugno chiuso!
Porco e rottinculo davvero!
Erano le 18 quando lui l'aveva riaccompagnata a casa giusto in tempo per preparare la cena all'amato figlio.
Naturalmente, nel tempo che la mamma aveva trascorso a trastullarsi tra le braccia dell'amante, anche i figli si erano dati da fare.
Quando il ragazzo era giunto a casa della sorella lei lo stava aspettando coperta solo di vaporosi veli trasparenti sotto i quali si intravvedevano i generosi seni nudi coi capezzoli scuri, duri e irti come bacche.
Un minuscolo perizoma traspariva come fosse un ciuffo di peli neri sulla pelle bianchissima del pube depilato e del monte di venere liscio come marmo.
Calze autoreggenti velate mentre ai piedi calzava sandali con fregi d'oro dai tacchi vertiginosi.
La figura si ergeva maestosa e slanciata nelle sue forme generose sovrastare da una chioma fulva di un nero dai riflessi argentei.
Le labbra carnose e gli occhi lucidi marcati da un trucco invitante, ne completavano l'aspetto sensuale degne di una dea dell'amore.
E come una dea dell'amore aveva allargato le lunghe braccia per avvolgere nella sua magica trasparenza il desiderato corpo del fratello.
Un lungo bacio profondo voluttuoso e travolgente aveva sublimato quell'abbraccio potente e colmo di desiderio.
Anche lei, come aveva fatto la mamma il mattino precedente, scivolando tra i suoi svolazzati veli, gli si era inginocchiata davanti come fosse un dio da venerare.
Prima di appoggiare le mani sul pezzo di stoffa blu che celava l'oggetto dei suoi desideri, vi aveva appoggiato la guancia e l'orecchio come a volerne auscultare le segrete reazioni come fosse un cuore di cui percepire i battiti.
Poi lo aveva ricoperto di baci prima di slacciare la cintura e lasciar scivolare in basso la cerniera sino a che, come un evento miracoloso, lo scorrere del jeans e delle mutande non offrissero ai suoi occhi lo spettacolo di un corpo caldo, vivo, pulsante e carico di promesse di piaceri senza fine.
Era una ritualità iniziata il giorno del matrimonio della sorella e da quel momento ripetuta ogni volta che la sorte li faceva incontrare.
Avevano fatto l'amore la prima volta che erano ancora adolescenti e lo scorrere del tempo e la loro maturazione fisica e cerebrale, non aveva fatto altro che aumentare il loro attaccamento e la loro passione.
Finalmente, il giorno in cui lei era andata sposa, si era verificata la magia che attraverso un gesto divenuto rituale, aveva definitivamente saldato due anime e due corpi rendendoli uniti e indistinguibili agli occhi ignari degli altri.
Era avvenuto così che uscendo dal ristorante e percorrendo il piccolo sentiero tra i cespugli fioriti del giardino, Dante aveva incontrato la sorella che coperta da un magnifico abito di seta e di tulle bianco lo stava aspettando appoggiata ad un grosso albero.
L'incontro con quella figura magica ed eterea, aveva spinto con naturalezza il ragazzo ad inginocchiarsi davanti alla sorella per sparire subito dopo sotto i vaporosi drappi di quell'ampia veste.
Da quella postura, inebriato dal profumo emanato dall'eccitazione della sposa, il ragazzo le aveva sfilato il candido perizoma di pizzo e si era perduto con la testa tra le sue cosce sino a sentirla tremare in preda al godimento regalatole dalla sua lingua e dalle sue carezze.
Poi era stato il turno di lei che accovacciandosi davanti al fratello aveva bevuto dal calice che tanto godimento le aveva dato negli anni e tanti attimi di piacere ancora gli prometteva in quel magico momento nell'Eden del loro amore segreto.
segue
-Pronto...chi è?-
- Chi vuoi che sia mamma, sono Sara ed è da più di mezz'ora che telefono senza avere risposta.-
-Scusami Sara ma stavo ancora dormendo.-
Aveva risposto la mamma con la voce impastata:
-Come ancora dormendo...ma lo sai che ore sono?!-
-No..non lo lo so..si cioé lo so, sto vedendo adesso l'orologio, sono quasi le dieci.-
-Come ancora a letto a quest'ora proprio tu che sei notoriamente una mattiniera!?-
-Hai ragione ma sai, praticamente tutta la notte sveglia con quel diavolo di tuo fratello che si è addormentato alle sette!-
-Ma cazzo mamma!
Non te l'ha detto Dante che avevamo l'appuntamento stamattina?
Mi sono alzata presto e non appena mio marito è uscito per andare al lavoro, ho cominciato a prepararmi per lui.
Lo so che anche tu dopo una settimana non vedevi l'ora che arrivasse ma mettiti nei miei panni, la settimana scorsa non sono riuscita a vederlo neanche per un minuto per via di quelle stupida e noiosa festa di ricorrenza del matrimonio dei miei suoceri dove mi ha trascinata mio marito.
Cosa credi, anch'io sono stata tutta la notte sveglia sognando di poterlo riabbracciare subito stamattina.
Mi manca il mio fratellino...mi manca il suo cazzo lo sai anche tu!
Lo sai anche tu mamma che non ho potuto farne a meno neanche il giorno del mio matrimonio!-
-Eccome se lo so bambina mia!
Non sono stata proprio io a organizzare ogni cosa e a proteggervi trattenendo il tuo sposo mentre facevate l'amore durante il rinfresco di nozze?!
Per favore non inquietarti Sara, adesso lo vado a svegliare e dopo una veloce doccia ed una abbondante colazione lo mando subito da te.
Se mi prometti di rimandarmelo a casa per cena stasera, gli presto la mia macchina così non perde altro tempo.-
-Va bene...va bene mamma stasera te lo rimando come vuoi tu ma adesso, lascia stare la doccia, me ne occupo io e magari, prima di insaponarlo nella vasca da bagno, mi gusto il vostro odore ed il sapore dei vostri umori che sicuramente si porta addosso.
Fallo ricaricare con una di quelle colazioni "bomba" che sai fare tu e spediscimelo subito qui.
Tu non puoi neanche immaginare mamma, cosa mi brucia tra le cosce,,,,che voglia del suo cazzo!-
Dopo una risata liberatrice per entrambe la mamma aveva aggiunto:
-Come non so cosa brucia dentro la tua passera?
Lo so benissimo come credi che fosse la mia quando mi ha telefonato ieri informandomi che avrebbe anticipato il suo rientro?!-
Dopo aver chiuso la conversazione con la figlia, la donna era andata a svegliare con non poca fatica lo stallone di casa e mentre lui stiracchiandosi si alzava per andare in bagno per i primi bisogni fisiologici, la mamma gli aveva preparato una colazione ad altissimo contenuto energetico "Una bomba!" come l'aveva definita la figlia.
Mentre lui a tavola si rifocillava recuperando le energie perdute durante la notte brava, la mamma lo guardava con occhi languidi carichi di desiderio e di delusione per il fatto che di li a poco se ne sarebbe andato via.
Quando la mamma dicendogli che "Tua sorella troia come hai fatto diventare me" lo stava aspettando senza fare neanche la doccia prima, il ragazzo si era alzato di scatto e mostrando alla mamma l'incredibile erezione che gli gonfiava il pigiama, era corso ad indossare gli indumenti leggeri che di li a poco la sorella gli avrebbe strappato di dosso.
Col cuore che le pulsava nel petto come se quello fosse un lungo distacco, la mamma lo aveva abbracciato sulla soglia della porta e si era legato a lui in un voluttuoso bacio che l'avrebbe accompagnata sino al suo rientro.
Quando la porta si era chiusa alle spalle del ragazzo che di corsa si dirigeva verso l'auto della mamma, la casa era precipitata in un silenzio assordante.
A quel punto la donna si era seduta su una sedia in cucina e con la testa tra le mani aveva cercato di riordinare le idee confuse a causa dell'uscita dell'amato figlio.
Dopo un caffè ed un altro ancora, si era ricordata dell'impegno di gratitudine che aveva nei confronti del capo di suo marito per il favore che le aveva fatto.
Dopo aver superato lo stato di frustrazione per quella non voluta assenza, aveva fatto una doccia ed un clistere (Non si sa mai!) e dopo essersi messa in tiro, aveva chiamato un taxi e si era fatta portare nell'ufficio del marito dove il suo amante la stava certamente aspettando.
L'ufficio dell'uomo aveva una zona privata alla quale si poteva accedere anche da una porta riservata, della quale lei aveva la chiave per entrare senza essere vista dagli altri impiegati.
Era oramai quasi ora di mangiare quando lei era arrivata e come previsto, lui aveva subito estratto il cazzo dai pantaloni per farsi fare un pompino con ingoio prima di portarla a pranzo in una trattoria poco lontana dall'ufficio.
Al loro ritorno in sede, lui era entrato dalla porta principale mentre lei dal solito ingresso privato.
Dopo aver dato istruzioni per il lavoro alla sua segretaria, si era ritirato nella zona riservata chiedendo di non essere disturbato.
Lei era già a letto completamente nuda che lo stava aspettando.
Il loro era un rapporto di lunga data ed ognuno sapeva tutto dei gusti sessuali e delle perversioni dell'altro.
Per questo motivo lei, che abitualmente prendeva la pillola permettendogli di goderle dentro senza altra precauzione, in quella occasione in cui aveva previsto di farsi ingravidare dal figlio, ne aveva sospeso l'assunzione e dunque, non essendo protetta, aveva dovuto premunirsi diversamente.
Quando lui entrando in camera le si era subito gettato con la testa tra le cosce per leccarle la fica, lei lo aveva fermato con la mano mostrandogli il filo del tampax che fuorusciva tra le labbra della sua vagina.
-Porcone!
Oggi quella strada è chiusa per via delle mie cose che mi sono venute stamattina.
Naturalmente, come sai, vi sono altri giochini che possiamo fare col mio corpo tutto per te.-
L'uomo sorpreso da quella inattesa novità aveva esitato un poco prima di risponderle:
-Scusami ma se hai le mestruazioni perché mi hai chiesto di mandare in trasferta tuo marito?
Come hai fatto col ganzo che hai rimorchiato ieri?-
-Te l'ho detto, mi sono venute stamattina all'improvviso e ho già l'appuntamento col mio ginecologo per domani.-
-E con lui come farai?-
Aveva ribattuto l'uomo.
-Con lui? Mi chiedi come farò con quel tizio porco come te se non di più?
Quello che dovevo dargli di prezioso gliel'ho dato ieri e per stanotte si dovrà accontentare anche lui come farai tu adesso.
Porco com'è, credo che non lo deluderò ed anche io potrò godere come la troia che sono!-
-Che troia che sei!-
Aveva ribadito il maschio più arrapato che mai prima di tuffarsi e prendere la preziosa mercanzia che la donna custodiva tra le chiappe, la bocca e le tette generosamente disponibili ad ogni tipo di trattamento.
Erano state due ore di pompini, seghe spagnole, inculate e leccate reciproche di buchi del culo e fisting di cui anche lui era pazzo.
Mentre lei a malapena sopportava l'introduzione della mano nel culo, lui si faceva infilare tutto il braccio sino al gomito per di più col pugno chiuso!
Porco e rottinculo davvero!
Erano le 18 quando lui l'aveva riaccompagnata a casa giusto in tempo per preparare la cena all'amato figlio.
Naturalmente, nel tempo che la mamma aveva trascorso a trastullarsi tra le braccia dell'amante, anche i figli si erano dati da fare.
Quando il ragazzo era giunto a casa della sorella lei lo stava aspettando coperta solo di vaporosi veli trasparenti sotto i quali si intravvedevano i generosi seni nudi coi capezzoli scuri, duri e irti come bacche.
Un minuscolo perizoma traspariva come fosse un ciuffo di peli neri sulla pelle bianchissima del pube depilato e del monte di venere liscio come marmo.
Calze autoreggenti velate mentre ai piedi calzava sandali con fregi d'oro dai tacchi vertiginosi.
La figura si ergeva maestosa e slanciata nelle sue forme generose sovrastare da una chioma fulva di un nero dai riflessi argentei.
Le labbra carnose e gli occhi lucidi marcati da un trucco invitante, ne completavano l'aspetto sensuale degne di una dea dell'amore.
E come una dea dell'amore aveva allargato le lunghe braccia per avvolgere nella sua magica trasparenza il desiderato corpo del fratello.
Un lungo bacio profondo voluttuoso e travolgente aveva sublimato quell'abbraccio potente e colmo di desiderio.
Anche lei, come aveva fatto la mamma il mattino precedente, scivolando tra i suoi svolazzati veli, gli si era inginocchiata davanti come fosse un dio da venerare.
Prima di appoggiare le mani sul pezzo di stoffa blu che celava l'oggetto dei suoi desideri, vi aveva appoggiato la guancia e l'orecchio come a volerne auscultare le segrete reazioni come fosse un cuore di cui percepire i battiti.
Poi lo aveva ricoperto di baci prima di slacciare la cintura e lasciar scivolare in basso la cerniera sino a che, come un evento miracoloso, lo scorrere del jeans e delle mutande non offrissero ai suoi occhi lo spettacolo di un corpo caldo, vivo, pulsante e carico di promesse di piaceri senza fine.
Era una ritualità iniziata il giorno del matrimonio della sorella e da quel momento ripetuta ogni volta che la sorte li faceva incontrare.
Avevano fatto l'amore la prima volta che erano ancora adolescenti e lo scorrere del tempo e la loro maturazione fisica e cerebrale, non aveva fatto altro che aumentare il loro attaccamento e la loro passione.
Finalmente, il giorno in cui lei era andata sposa, si era verificata la magia che attraverso un gesto divenuto rituale, aveva definitivamente saldato due anime e due corpi rendendoli uniti e indistinguibili agli occhi ignari degli altri.
Era avvenuto così che uscendo dal ristorante e percorrendo il piccolo sentiero tra i cespugli fioriti del giardino, Dante aveva incontrato la sorella che coperta da un magnifico abito di seta e di tulle bianco lo stava aspettando appoggiata ad un grosso albero.
L'incontro con quella figura magica ed eterea, aveva spinto con naturalezza il ragazzo ad inginocchiarsi davanti alla sorella per sparire subito dopo sotto i vaporosi drappi di quell'ampia veste.
Da quella postura, inebriato dal profumo emanato dall'eccitazione della sposa, il ragazzo le aveva sfilato il candido perizoma di pizzo e si era perduto con la testa tra le sue cosce sino a sentirla tremare in preda al godimento regalatole dalla sua lingua e dalle sue carezze.
Poi era stato il turno di lei che accovacciandosi davanti al fratello aveva bevuto dal calice che tanto godimento le aveva dato negli anni e tanti attimi di piacere ancora gli prometteva in quel magico momento nell'Eden del loro amore segreto.
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