La schiava in gara per il divertimento di Padroni (parte 4)
di
Kugher
genere
sadomaso
Tirarono la monetina e toccò prima al cane maschio.
Federica fece stendere la ragazza ed ordinò al suo schiavo di leccare subito il clitoride.
30 secondi passarono senza risultato.
Toccò alla ragazza.
Doveva leccare i testicoli e l’ano alternando continuamente.
Anche in quel caso i 30 secondi passarono. Non si aspettavano il successo ma sapevano che avrebbe eccitato il maschio.
Toccò ora al cane.
Non potevano fargli mettere a contatto i sessi in quanto il loro schiavo avrebbe reagito prima.
Così gli ordinarono di leccare delicatamente i capezzoli e passare con le dita sul clitoride ed entrare nel sesso.
Ancora niente.
Il maschio cominciava ad eccitarsi.
Ordinarono alla schiava di mettersi carponi e di appoggiare la fronte a terra tenendo bene alto il sedere.
Il maschio doveva andare dietro a montarla ma solo facendo strofinare il suo sesso con quello di lei. Tecnicamente non era penetrazione quindi non si bruciarono una delle due possibilità.
Ancora niente.
Francesca ordinò allo schiavo di sdraiarsi ed alla schiava di mettersi cavalcioni sul suo viso.
Lui avrebbe dovuto leccarla mentre le mani carezzavano i seni.
Intanto, tutta dolorante, la schiava appesa continuava coi suoi lamenti a divertire i Signori che, però, avevano perso interesse in lei.
Ancora niente.
Fulvio ordinò allo schiavo di assumere la posizione a 4 zampe e la schiava dovette mettersi sotto per prenderlo in bocca, tipo mungitura.
Nel frattempo doveva accarezzargli i testicoli e l’ano, molto delicatamente.
Ancora niente.
Francesca ordinò nuovamente allo schiavo di leccare il clitoride alla ragazza mentre le infilava dentro un dito.
Niente, ma erano molto caldi.
Simona ordinò allo schiavo di sedersi su una sedia e fece inginocchiare la sua schiava tra le gambe. Lei doveva prenderlo in bocca e con le mani massaggiargli i testicoli, nel frattempo lui doveva frustarla.
Non sapevano i gusti sessuali del cane e non sapevano se la frusta avrebbe avuto un effetto eccitante.
Lo schiavo non venne ma la schiava guardò i suoi Padroni per far loro capire che mentre la frustava aveva avuto un aumento di erezione.
Anche Francesca vide l’erezione e si preoccupò perché intuì che i loro amici avevano trovato la strada giusta.
Provarono anche loro ad ordinare alla schiava di frustare lo schiavo mentre lui la leccava.
Speravano che anche lei si eccitasse o anche solo che il dolore smorzasse l’eccitazione al cane.
In parte ci riuscirono.
Lo schiavo venne fatto stendere a terra sulla schiena. La schiava a cavalcioni solo per far sfiorare il sesso di lui contro il sesso bagnato di lei e, nel frattempo, lui le doveva torturare i capezzoli fino a farla lamentare ad alta voce.
La ragazza ci sapeva fare e si contorceva con fare molto sensuale.
Ancora nulla ma quando terminarono i 30 secondo guardò i suoi Padroni per far capire che ci era andata vicina.
I suoi Padroni erano contenti di lei, perché collaborava ed era loro complice, pur sapendo che era letteralmente spaventata dall’idea di essere ceduta per 5 giorni ai loro sadici amici.
Federica fece stendere la ragazza ed ordinò al suo schiavo di leccare subito il clitoride.
30 secondi passarono senza risultato.
Toccò alla ragazza.
Doveva leccare i testicoli e l’ano alternando continuamente.
Anche in quel caso i 30 secondi passarono. Non si aspettavano il successo ma sapevano che avrebbe eccitato il maschio.
Toccò ora al cane.
Non potevano fargli mettere a contatto i sessi in quanto il loro schiavo avrebbe reagito prima.
Così gli ordinarono di leccare delicatamente i capezzoli e passare con le dita sul clitoride ed entrare nel sesso.
Ancora niente.
Il maschio cominciava ad eccitarsi.
Ordinarono alla schiava di mettersi carponi e di appoggiare la fronte a terra tenendo bene alto il sedere.
Il maschio doveva andare dietro a montarla ma solo facendo strofinare il suo sesso con quello di lei. Tecnicamente non era penetrazione quindi non si bruciarono una delle due possibilità.
Ancora niente.
Francesca ordinò allo schiavo di sdraiarsi ed alla schiava di mettersi cavalcioni sul suo viso.
Lui avrebbe dovuto leccarla mentre le mani carezzavano i seni.
Intanto, tutta dolorante, la schiava appesa continuava coi suoi lamenti a divertire i Signori che, però, avevano perso interesse in lei.
Ancora niente.
Fulvio ordinò allo schiavo di assumere la posizione a 4 zampe e la schiava dovette mettersi sotto per prenderlo in bocca, tipo mungitura.
Nel frattempo doveva accarezzargli i testicoli e l’ano, molto delicatamente.
Ancora niente.
Francesca ordinò nuovamente allo schiavo di leccare il clitoride alla ragazza mentre le infilava dentro un dito.
Niente, ma erano molto caldi.
Simona ordinò allo schiavo di sedersi su una sedia e fece inginocchiare la sua schiava tra le gambe. Lei doveva prenderlo in bocca e con le mani massaggiargli i testicoli, nel frattempo lui doveva frustarla.
Non sapevano i gusti sessuali del cane e non sapevano se la frusta avrebbe avuto un effetto eccitante.
Lo schiavo non venne ma la schiava guardò i suoi Padroni per far loro capire che mentre la frustava aveva avuto un aumento di erezione.
Anche Francesca vide l’erezione e si preoccupò perché intuì che i loro amici avevano trovato la strada giusta.
Provarono anche loro ad ordinare alla schiava di frustare lo schiavo mentre lui la leccava.
Speravano che anche lei si eccitasse o anche solo che il dolore smorzasse l’eccitazione al cane.
In parte ci riuscirono.
Lo schiavo venne fatto stendere a terra sulla schiena. La schiava a cavalcioni solo per far sfiorare il sesso di lui contro il sesso bagnato di lei e, nel frattempo, lui le doveva torturare i capezzoli fino a farla lamentare ad alta voce.
La ragazza ci sapeva fare e si contorceva con fare molto sensuale.
Ancora nulla ma quando terminarono i 30 secondo guardò i suoi Padroni per far capire che ci era andata vicina.
I suoi Padroni erano contenti di lei, perché collaborava ed era loro complice, pur sapendo che era letteralmente spaventata dall’idea di essere ceduta per 5 giorni ai loro sadici amici.
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