Marisa

di
genere
esibizionismo

Marisa grandi tette, l'ho conosciuta sulla scogliera nudista della Costa dei barbari.

A lei piaceva rimorchiare i ragazzi, non andava tanto per il sole integrale o i bagni al mare, a lei piaceva scopare e lo faceva tranquillamente davanti a tutti.

Sia chiaro che anche io se capitava non mi facevo di certo scappare un'occasione, ma Marisa era di un altro livello.

A lei piaceva scopare e lo faceva come in catena di montaggio, l'ho vista con più maschi per volta, oppure prendersene cinque in una mattinata.

Li vedeva lì sdraiati e faceva subito il suo approccio, chiedeva una sigaretta che non fumava mai e si metteva a parlare, ma poi quasi subito una mano scendeva lì a tastare e quando l'arnese era sufficientemente rigido, era capace di cavalcarlo lì senza nemmeno spostarsi.

Lo montava a "smorza candela" la sua posizione preferita perché comandava lei, le tettone sballonzolanti, il volto tirato, era capace di andare avanti anche per parecchio tempo, più di mezz'ora di sicuro.

Poi un sorriso ed un bacio al malcapitato e se ne andava, anzi se aveva adocchiato un altro, come spesso capitava, andava da lui e se ne faceva un'altra.

Marisa era una ninfomane.

La vedevo arrivare già nuda sotto i vestiti, spesso solo un prendisole e delle ciabattine, se lo tirava via ed era come se in realtà si era messa una divisa, quella da guerriera del sesso.

Credo che si sia fatta ogni maschio che veniva lì, esclusi gay e donne Marisa calava sulle prede come un falco.

E non crediate che tra un amplesso e l'altro se ne stesse tranquilla, no, la mano andava dove il clito vuole, per dire una frase idiota ma vera, Marisa era la regina delle masturbazioni collettive.

Collettive nel senso che lo faceva tranquillamente davanti a tutto, d'altronde visto i precedenti amatori non se ne fregava di chi guardasse, anzi, lì le andavano bene tutti, a Marisa piaceva mostrarsi.

Non ho mai saputo chi fosse veramente, mi avevano detto che era di Monfalcone, qualcun altro che fosse di Trieste, anche in questo rimaneva un mistero.

Un giorno seppi però che era finita male, l'avevano arrestata per atti osceni in luogo pubblico, quando seduta in un bar aveva aperto le cosce e mentre si pastrugnava le tettone, ha pisciato lì.

In realtà seppi dopo che le avevano solo comminata una multa, ma in scogliera non si è più vista, con gran sconforto dei maschi che l'avevano conosciuta, e di quelli che l'avrebbero voluta conoscere.

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Questa di Marisa è una storia vera, dove solo il nome è falso, io spero cavalchi ancora.
scritto il
2021-10-12
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