Palline
di
Y
genere
saffico
Volevo mostrarle come inserirle, o magari aiutarla, ma Y ha preferito fare da sola.
E quindi eccoci qui, a passeggio per le stradine della città, ognuna con le sue belle palline cinesi infilate su per la vagina.
Conditio sine qua non perché poi si provi la sforbiciata.
Sapesse la mia amica che ho già una certa esperienza in merito, e che l’esperienza l’ho fatta proprio con sua sorella G.
Ho messo subito le cose in chiaro con W: voglio frequentare delle donne, lui resta il mio fidanzato ma ho bisogno del sesso saffico.
Mi è sembrato entusiasta.
Come da consiglio, entrambe indossiamo la gonna.
Con i pantaloni le palline sono scomode.
Io ormai ho fatto l’abitudine a questo continuo massaggio, è piacevole essere colpita da questi piccoli brividi ma soprattutto essere sempre lubrificata.
Y sembra del tutto indifferente.
“Hey, come va?”
Glielo chiedo mentre siamo di fronte alla vetrina di Intimissimi.
“Sono appena venuta”
“Eh?”
Mi sorride.
“Sono appena venuta. O meglio, sono venuta cinque minuti fa, mentre mi sistemavo i sandali”
Ecco, capita questo con le palline cinesi.
Un movimento banale, tipo chinarsi per sistemare una scarpa e lo sfregamento interno ti provoca un orgasmo.
“Non lo hai dato a vedere”
Non mi risponde.
“K, devo dirti una cosa”
“Dimmi tutto”
“Mi piace questo giochino, ti riconosco grande originalità, però è già da mezza giornata che siamo a passeggio…”
“E vorresti andare a casa..”
Io ho una remora.
Faccio sesso regolarmente con sua sorella. E G stessa mi ha pregato di tenere massimo riserbo, anche se mi turba che abbia dei video di noi due e che li abbia caricati in rete, anche se in totale anonimato.
In più pensavo che dopo l’episodio della spazzola tra me e Y fosse tutto finito.
“K, guarda che lo so che scopi con G”
Ecco, mi casca il mondo addosso.
“Y, io…”
“Non mi devi nessuna spiegazione. Quella volta in piscina avete dato spettacolo perché vi stavate annusando a vicenda. Tu sei bisessuale, mia sorella l’ho sempre sospettato”
Non riesco a parlare.
“Pertanto no, non voglio provare la sforbiciata con te. Mi farebbe impressione poggiare la fica dove l’ha poggiata il sangue del mio sangue. Però…”
Lo conosco quel tono.
Lo assume sempre quando è certa di avere il coltello dalla parte del manico.
“Però?”
Mi prende per mano e mi trascina in un vicoletto dietro il negozio.
“Ma che fai?”
“Zitta”
Lancia sguardi a destra e a sinistra, credo per sincerarsi che siamo sole.
Si infila una mano sotto la gonna e la tira fuori con le palline cinesi.
So già cosa mi chiederà di fare.
E proprio per questo mi stupisco quando invece mi abbraccia forte e mi sussurra all’orecchio.
“Stai attenta a mia sorella. A quello che ti fa fare e ti farà fare”
Resto di sasso.
“Ora mettiti in bocca queste. Dovrebbero avere un buon sapore”
E quindi eccoci qui, a passeggio per le stradine della città, ognuna con le sue belle palline cinesi infilate su per la vagina.
Conditio sine qua non perché poi si provi la sforbiciata.
Sapesse la mia amica che ho già una certa esperienza in merito, e che l’esperienza l’ho fatta proprio con sua sorella G.
Ho messo subito le cose in chiaro con W: voglio frequentare delle donne, lui resta il mio fidanzato ma ho bisogno del sesso saffico.
Mi è sembrato entusiasta.
Come da consiglio, entrambe indossiamo la gonna.
Con i pantaloni le palline sono scomode.
Io ormai ho fatto l’abitudine a questo continuo massaggio, è piacevole essere colpita da questi piccoli brividi ma soprattutto essere sempre lubrificata.
Y sembra del tutto indifferente.
“Hey, come va?”
Glielo chiedo mentre siamo di fronte alla vetrina di Intimissimi.
“Sono appena venuta”
“Eh?”
Mi sorride.
“Sono appena venuta. O meglio, sono venuta cinque minuti fa, mentre mi sistemavo i sandali”
Ecco, capita questo con le palline cinesi.
Un movimento banale, tipo chinarsi per sistemare una scarpa e lo sfregamento interno ti provoca un orgasmo.
“Non lo hai dato a vedere”
Non mi risponde.
“K, devo dirti una cosa”
“Dimmi tutto”
“Mi piace questo giochino, ti riconosco grande originalità, però è già da mezza giornata che siamo a passeggio…”
“E vorresti andare a casa..”
Io ho una remora.
Faccio sesso regolarmente con sua sorella. E G stessa mi ha pregato di tenere massimo riserbo, anche se mi turba che abbia dei video di noi due e che li abbia caricati in rete, anche se in totale anonimato.
In più pensavo che dopo l’episodio della spazzola tra me e Y fosse tutto finito.
“K, guarda che lo so che scopi con G”
Ecco, mi casca il mondo addosso.
“Y, io…”
“Non mi devi nessuna spiegazione. Quella volta in piscina avete dato spettacolo perché vi stavate annusando a vicenda. Tu sei bisessuale, mia sorella l’ho sempre sospettato”
Non riesco a parlare.
“Pertanto no, non voglio provare la sforbiciata con te. Mi farebbe impressione poggiare la fica dove l’ha poggiata il sangue del mio sangue. Però…”
Lo conosco quel tono.
Lo assume sempre quando è certa di avere il coltello dalla parte del manico.
“Però?”
Mi prende per mano e mi trascina in un vicoletto dietro il negozio.
“Ma che fai?”
“Zitta”
Lancia sguardi a destra e a sinistra, credo per sincerarsi che siamo sole.
Si infila una mano sotto la gonna e la tira fuori con le palline cinesi.
So già cosa mi chiederà di fare.
E proprio per questo mi stupisco quando invece mi abbraccia forte e mi sussurra all’orecchio.
“Stai attenta a mia sorella. A quello che ti fa fare e ti farà fare”
Resto di sasso.
“Ora mettiti in bocca queste. Dovrebbero avere un buon sapore”
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