Mio fratello
di
LILLO
genere
incesti
Io sono il piccolo di casa il quarto della cucciolata, nato per errore, e quindi a differenza dei figli voluti, non tanto considerato.
I miei, sono impegnati con il oro lavoro, che li assorbe moltissimo, le mie sorelle maggiori, sono impegnate nella loro carriera, rimane mio fratello, che studia all'università.
Io a dire il vero, sono , o almeno mi sono da subito sentita, più una sorella che un fratello, sono minuta, un fisichino da bambola, capelli lunghi, pelle glabra, e liscia come quella di una ragazza, e trà le gambe, spunta un'insignificante cazzetto, minuscolo, e due leggere palline, non del tutto scese.
Dopo la scuola passo molto tempo solo in casa, o al massimo, mio fratello Luca, studia nella sua camera, e quindi, io , bighellonello per casa, ed essendo curiosa, passo dalle camere delle mie sorelle a quelle di mamma, e sbirciando, ho potuto vedere e indossare il loro intimo.
Il camminare per casa in reggiseno e slip, o con le loro autoreggenti, mi eccita a tal punto, che oltre a bagnarmi nel culetto, perdo gocce di sperma, dal cosino, e mi accorcia il fiato, tanto da darmi dei godimenti profondi.
Fù in un'occasione del genere, che mio fratello mi scoprì, era rientrato presto, e io ero intenta, a toccarmi, in autoreggenti , il mio cosino, continuava a rilasciare, fili di caldo liquido, che al gusto, era salato, ma buono, continuavo, col dito a portarmelo alla bocca e a godermelo, quando sento la sua voce, se vuoi assaggiarne di più buono, accomodati, aprii gli occhi e di soprassalto mi sedetti sul letto, Luca era l', con il suo cazzo duro in mano, che se lo segava.
Io balbettai qualcosa, lui rise, e si sedette sul mio letto, si stese, e mi disse, piccola troia lecca il gelato, forza, io lo guardavo, duro e pulsante, mi attrae, non ho mai visto ne toccato un vero cazzo, e lentamente mi avvicino, lo tocco, lo prendo in ,ano, è caldo, lo sento vivo, avvicino la lingua e inizio a leccarlo, e poi bacio la cappella, mi sembra di averlo fatto da sempre, Luca geme al contatto della mia bocca, e con la mano, lentamente mi muove la nuca, aiutandomi a ingoialo sempre di più.
Mi piaceva il contatto della mia bocca con il suo cazzo duro, e così mi impegnai, e dopo poco, Luca, godette, spruzzandomi il suo seme im parte nella bocca in parte sul viso, con schizzi decisi e potenti, urlando il suo piacere.
Così, assaggiai, per la prima volta la sborra.
Luca, poi mi abbracciò, e mi tenne trà le sue protettive braccia, accarezzandomi, io istintivamente gli diedi un bacio, lui lo ricambiò, mi infilò la lingua in bocca e per un'eternità, ci baciammo.
Da lì, tutti i giorni, lo aspettavo in camera mia, e ogni volta indossavo qualcosa, che lui aveva precedentemente scelto dai cassetti delle mie sorelle o di mamma, e poi trà abbracci e baci, io facevo il mio dovere di donnina, lo spompinavo, e ormai abile pompinara, ingoiavo il suo caldo sperma.
Si avvicinava il mio quindicesimo compleanno, e alla mattina, i miei erano già usciti tutti, avremmo festeggiato alla sera, ma cosa strana, ai piedi del mio letto, trovai, un sacchetto ben chiuso, con un fiocco, da parte di mamma leggevo sul biglietto, non capivo perché, non lo avesse messo trà gli altri, che avrei aperto alla sera con tutti loro.
Lo aprii, e per primo lessi il biglietto, così, non dovrai più mettere le mani trà la mia biancheria e quella delle tue sorelle, un bacio mamma.
Aprii le buste e posai il contenuto sul letto, vi erano quattro completini reggiseno slip, trè paia di autoreggenti, un reggicalze con annesse calze.
Mi aveva scoperta, sapeva di mè e Luca o solo di mè? ero eccitata e spaventata, ma sapevo di avere una madre stupenda, e così, alla sera festeggiammo, e aprii tutti i regali, solite cose, ma belle, poi mamma si avvicinò, mentre nessuno sentiva, ti è piaciuto il regalo signorina?, le sorrisi e annuii col capo, lo indossi feci cenno di nò, lei si rabbuiò in viso, e mi prese per mano, entrammo in camera mia, e sedute sul letto mi disse, Tesoro, se ti senti signorina, tale devi essere, forza spogliati, mi denudai e rimasi nuda davanti a lei, mi sorrise, mi toccò il pisellino, certo che la natura non è stata molto brava con tè vero?, io sorrisi, lo prese trà le dita, vediamo un po' disse, e iniziò a masturbarmi, poi avvicinò la bocca e con la punta della lingua lo frullò, con l'altra mano, strizzò i testicoli, e poco dopo, feci la mia prima sborratina, poche gocce di sperma ma che mi diedero godimento.
Forza mettiti un completino e poi raggiungici in sala, il lo feci, e poi con una tuta a coprire tutto li raggiunsi.
Mamma mi si avvicinò, ti è piaciuto piccola, annuii, si mi era piaciuto, bene da questa notte andrai a dormire da Luca, se deve succedere che sia lui.
Nei giorni seguenti, trovai, tutto il necessario, per la mia nuova vita, camice da notte vestiti scarpe, tutti sapevano, ma nessuno parlava, poi un sabato sera, ci lasciarono soli, sarebbero rientrati tutti la domenica pomeriggio.
Così, passammo il sabato pomeriggio a prepararci, e dopo cena, Luca mi portò in camera di mamma, io non capivo, lui mi abbracciò e mi disse, la mamma ci tiene, che anche tù diventi donna qui, lei ha perso la verginità su questo letto, come le nostre sorelle, ora tocca a tè.
Lo bacia, si amore voglio essere tua, prendimi, indossavo un vestitino a fiori, me lo tolsi e rimasi in reggiseno e slip, e tacchi, Luca mi sfilò lo slip, e iniziò a leccarmi il cazzetto, facendolo venire in tempo zero.
Poi Luca mi girò e posizionò a quattro zampe, mi leccò per bene il buchetto, che già si contraeva e si bagnava, e poi appoggiò la sua cappella al mio buco, entrò facilmente e poi le contrazioni mi portarono alla realtà, e fù doloroso.
Luca mi accarezzò, tranquilla amore poi passa, e riprese la penetrazione dopo alcuni minuti, e il dolore diminuì.
Dopo un'inizio disastroso la cosa prese la giusta piega e iniziammo a godere l'una dell'altro.
Mi aveva sverginata, il suo cazzo era nel mio culo, ora non più vergine, lo sentivo scoparmi, e ne ero fiera, ero la sua donna, ricevevo il suo cazzo nel mio corpo, ero violata, piansi dalla contentezza.
Passammo parte della notte a scopare, e la mattina tardi ci svegliammo, e feci colazione con il suo sperma.
Verso sera mamma ci trovò intenti a scopare, io ero nuda a spegni candela sul cazzo di Luca, lei entrò, mi vide, si avvicinò, mi baciò in bocca, ma brava la mia signorina, ora è una signora a tutti gli effetti, poi afferrò il cazzetto, vieni troietta da mamma, gli sborrai in mano.
Preparatevi e raggiungeteci in sala, finimmo e poi rivestiti andammo mano nella mano in sala, io indossavo un vestitino corto rosso, tacchi e slip, ero leggermente truccata, le mie sorelle appena mi videro, mi corsero incontro abbracciandomi, ciao sorellina benvenuta in famiglia, papà mi diede un bacio forte, sei stupenda tesoro.
Ero ufficialmente la donna di Luca, e non dovevo nascondermi, anzi, fui accettata subito come la quarta donna di casa.
I miei, sono impegnati con il oro lavoro, che li assorbe moltissimo, le mie sorelle maggiori, sono impegnate nella loro carriera, rimane mio fratello, che studia all'università.
Io a dire il vero, sono , o almeno mi sono da subito sentita, più una sorella che un fratello, sono minuta, un fisichino da bambola, capelli lunghi, pelle glabra, e liscia come quella di una ragazza, e trà le gambe, spunta un'insignificante cazzetto, minuscolo, e due leggere palline, non del tutto scese.
Dopo la scuola passo molto tempo solo in casa, o al massimo, mio fratello Luca, studia nella sua camera, e quindi, io , bighellonello per casa, ed essendo curiosa, passo dalle camere delle mie sorelle a quelle di mamma, e sbirciando, ho potuto vedere e indossare il loro intimo.
Il camminare per casa in reggiseno e slip, o con le loro autoreggenti, mi eccita a tal punto, che oltre a bagnarmi nel culetto, perdo gocce di sperma, dal cosino, e mi accorcia il fiato, tanto da darmi dei godimenti profondi.
Fù in un'occasione del genere, che mio fratello mi scoprì, era rientrato presto, e io ero intenta, a toccarmi, in autoreggenti , il mio cosino, continuava a rilasciare, fili di caldo liquido, che al gusto, era salato, ma buono, continuavo, col dito a portarmelo alla bocca e a godermelo, quando sento la sua voce, se vuoi assaggiarne di più buono, accomodati, aprii gli occhi e di soprassalto mi sedetti sul letto, Luca era l', con il suo cazzo duro in mano, che se lo segava.
Io balbettai qualcosa, lui rise, e si sedette sul mio letto, si stese, e mi disse, piccola troia lecca il gelato, forza, io lo guardavo, duro e pulsante, mi attrae, non ho mai visto ne toccato un vero cazzo, e lentamente mi avvicino, lo tocco, lo prendo in ,ano, è caldo, lo sento vivo, avvicino la lingua e inizio a leccarlo, e poi bacio la cappella, mi sembra di averlo fatto da sempre, Luca geme al contatto della mia bocca, e con la mano, lentamente mi muove la nuca, aiutandomi a ingoialo sempre di più.
Mi piaceva il contatto della mia bocca con il suo cazzo duro, e così mi impegnai, e dopo poco, Luca, godette, spruzzandomi il suo seme im parte nella bocca in parte sul viso, con schizzi decisi e potenti, urlando il suo piacere.
Così, assaggiai, per la prima volta la sborra.
Luca, poi mi abbracciò, e mi tenne trà le sue protettive braccia, accarezzandomi, io istintivamente gli diedi un bacio, lui lo ricambiò, mi infilò la lingua in bocca e per un'eternità, ci baciammo.
Da lì, tutti i giorni, lo aspettavo in camera mia, e ogni volta indossavo qualcosa, che lui aveva precedentemente scelto dai cassetti delle mie sorelle o di mamma, e poi trà abbracci e baci, io facevo il mio dovere di donnina, lo spompinavo, e ormai abile pompinara, ingoiavo il suo caldo sperma.
Si avvicinava il mio quindicesimo compleanno, e alla mattina, i miei erano già usciti tutti, avremmo festeggiato alla sera, ma cosa strana, ai piedi del mio letto, trovai, un sacchetto ben chiuso, con un fiocco, da parte di mamma leggevo sul biglietto, non capivo perché, non lo avesse messo trà gli altri, che avrei aperto alla sera con tutti loro.
Lo aprii, e per primo lessi il biglietto, così, non dovrai più mettere le mani trà la mia biancheria e quella delle tue sorelle, un bacio mamma.
Aprii le buste e posai il contenuto sul letto, vi erano quattro completini reggiseno slip, trè paia di autoreggenti, un reggicalze con annesse calze.
Mi aveva scoperta, sapeva di mè e Luca o solo di mè? ero eccitata e spaventata, ma sapevo di avere una madre stupenda, e così, alla sera festeggiammo, e aprii tutti i regali, solite cose, ma belle, poi mamma si avvicinò, mentre nessuno sentiva, ti è piaciuto il regalo signorina?, le sorrisi e annuii col capo, lo indossi feci cenno di nò, lei si rabbuiò in viso, e mi prese per mano, entrammo in camera mia, e sedute sul letto mi disse, Tesoro, se ti senti signorina, tale devi essere, forza spogliati, mi denudai e rimasi nuda davanti a lei, mi sorrise, mi toccò il pisellino, certo che la natura non è stata molto brava con tè vero?, io sorrisi, lo prese trà le dita, vediamo un po' disse, e iniziò a masturbarmi, poi avvicinò la bocca e con la punta della lingua lo frullò, con l'altra mano, strizzò i testicoli, e poco dopo, feci la mia prima sborratina, poche gocce di sperma ma che mi diedero godimento.
Forza mettiti un completino e poi raggiungici in sala, il lo feci, e poi con una tuta a coprire tutto li raggiunsi.
Mamma mi si avvicinò, ti è piaciuto piccola, annuii, si mi era piaciuto, bene da questa notte andrai a dormire da Luca, se deve succedere che sia lui.
Nei giorni seguenti, trovai, tutto il necessario, per la mia nuova vita, camice da notte vestiti scarpe, tutti sapevano, ma nessuno parlava, poi un sabato sera, ci lasciarono soli, sarebbero rientrati tutti la domenica pomeriggio.
Così, passammo il sabato pomeriggio a prepararci, e dopo cena, Luca mi portò in camera di mamma, io non capivo, lui mi abbracciò e mi disse, la mamma ci tiene, che anche tù diventi donna qui, lei ha perso la verginità su questo letto, come le nostre sorelle, ora tocca a tè.
Lo bacia, si amore voglio essere tua, prendimi, indossavo un vestitino a fiori, me lo tolsi e rimasi in reggiseno e slip, e tacchi, Luca mi sfilò lo slip, e iniziò a leccarmi il cazzetto, facendolo venire in tempo zero.
Poi Luca mi girò e posizionò a quattro zampe, mi leccò per bene il buchetto, che già si contraeva e si bagnava, e poi appoggiò la sua cappella al mio buco, entrò facilmente e poi le contrazioni mi portarono alla realtà, e fù doloroso.
Luca mi accarezzò, tranquilla amore poi passa, e riprese la penetrazione dopo alcuni minuti, e il dolore diminuì.
Dopo un'inizio disastroso la cosa prese la giusta piega e iniziammo a godere l'una dell'altro.
Mi aveva sverginata, il suo cazzo era nel mio culo, ora non più vergine, lo sentivo scoparmi, e ne ero fiera, ero la sua donna, ricevevo il suo cazzo nel mio corpo, ero violata, piansi dalla contentezza.
Passammo parte della notte a scopare, e la mattina tardi ci svegliammo, e feci colazione con il suo sperma.
Verso sera mamma ci trovò intenti a scopare, io ero nuda a spegni candela sul cazzo di Luca, lei entrò, mi vide, si avvicinò, mi baciò in bocca, ma brava la mia signorina, ora è una signora a tutti gli effetti, poi afferrò il cazzetto, vieni troietta da mamma, gli sborrai in mano.
Preparatevi e raggiungeteci in sala, finimmo e poi rivestiti andammo mano nella mano in sala, io indossavo un vestitino corto rosso, tacchi e slip, ero leggermente truccata, le mie sorelle appena mi videro, mi corsero incontro abbracciandomi, ciao sorellina benvenuta in famiglia, papà mi diede un bacio forte, sei stupenda tesoro.
Ero ufficialmente la donna di Luca, e non dovevo nascondermi, anzi, fui accettata subito come la quarta donna di casa.
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