La bellezza di essere froci

di
genere
gay

Cosa può esserci di più bello, che essere un frocio, credo nulla-
Accorgersi da adolescente di essere diversi, eccitarsi mentre vedi i tuoi compagni nudi in palestra, e poi a casa?, trovare stese lunghe file di collant, colze da reggicalze, e cosa dire di slip e reggiseni, io poi vivevo in una famiglia di sole donne.
Madre, due sorelle, due zie, e quattro cugine, non era difficile vederle nude per casa, anzi era difficile vederle vestite, non si curavano assolutamente di mè.
Eppure le loro tette, o le loro fighe non mi attraevano, era altro che cercavo, e lo trovai molto presto.
In terza media, un bidello, notò la mia difficoltà negli spogliatoi, mi cambiavo per ultimo, e rientravo per primo, alla sola vista dei cazzi dei miei compagni, mi eccitavo, così, un pomeriggio, mi ritrovai il bidello nello spogliatoio, mancava ancora una quindicina di minuti a finire la lezione, e quindi aveva tempo.
ero nudo, me lo ritrovai lì, a due passi con il cazzo in mano, duro, mi guardò, e mi disse, dai ragazzina succhialo, un attimo dopo lo succhiavo e segavo, fino a farlo venire in bocca.
Fù lui a rendermi donna un mese dopo, mi impalò a casa sua, sul letto matrimoniale, sua mogliere era al lavoro.
Mi sverginò, e mi riempì di caldo sperma.
Lì capii definitivamente chi ero e cosa cercavo.
Passai poi a soddisfare alcuni miei compagni, e alle superiori, divenni la troietta di chiunque volesse scoparmi, i pomeriggi li passavo trav, i miei lo scoprirono subito, ma non mi demonizzarono mai, anzi mi lasciarono carta bianca.
Pur avendo un rispettabile cazzo, che ben funzionava, sia con uomini che con donne, la mia predilezione erano i maschi.
Ero attiva, ma il massimo era la passività, prendere il cazzo nel culo, era per mè il massimo del piacere.
Poi, a diciotto anni, mi feci cambiare nome e divenni Paola, per l'anagrafe.
iniziai a lavorare come cameriera, e poi come estetista, pe finire in un'ufficio come dattilografa, e ogni sera un cazzo diverso, frequentavo la zona stazione centrale, e allora non vi erano problemi ad agganciare un maschio, mi facevo scopare nei bagni, tra le auto, dietro i bidoni dell'immondizia, e che aveva qualche soldo mi portava in hotel.
sempre ben vestita, non davo il senso della prostituta, non lo ero, ero e sono solo ninfomane.
A trentacinque anni mi sposai, con una ragazza molto troia, che aveva bisogno di nascondere dietro le apparenze la sua storia con il capo, mi diede quattro figli, non miei, e non mi cambiai mai, rimasi sempre en femme, i miei figli e le mie figlie si abituarono da subito ad avere due madri.
ORA SONO GRANDI, E L'ULTIMO, HA SEGUITO LE MIE ORME, ha venticinque anni ed è una bellissima ragazza, viviamo insieme, e spesso dormiamo insieme, io ormai sono passiva, e lei ha un buon 30 centimetri, che mi dà piacere.
Ho girato tantissimi filmini porno, e da giovane ho girato un paio di film hard, ancora adesso metto in rete le mie scopate, e parenti e amici li vedono.
Sono in pensione, e non passa giorno che non succhi o mi faccia scopare da un bel maschio, sono nata frocio, e lo sarò per sempre, ho bevuto ettolitri di sborra e ne ho ricevuti altrettanti nel culo, ho chiesto che alla mia morte, mi si infili un cazzo enorme nel culo, e che mi si tagli il cazzo, e che me lo infilino in bocca, non mi sono mai fatta un pompino da sola, nuda in reggicalze e tacchi, vivere da troia, morire da troia.
di
scritto il
2021-12-09
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