Ho voglia di cazzo 2
di
Incest 2021
genere
incesti
In una specie di reazione automatica (alla richiesta che gli era pervenuta da quella signora dai seni gonfi, dai capezzoli turgidi e dalle labbra tumide e vogliose), il ragazzo si era avvicinato al vetro, aumentando il ritmo della mano sul suo cazzo duro e come un totem rivolto verso il cielo.
Quando la cappella livida da quell'energico massaggio si era accostato alla portiera, la donna aveva innestato l'apertura elettrica del vetro e con un rapido movimento, vi si era sporta portando le mani dietro i glutei del ragazzo tirandolo a se sino a farsi scivolare il suo cazzo tra le labbra.
A quel punto, come se tutto fosse stato programmato, il giovane le aveva portato le mani tra i capelli e mentre lui la teneva ben stretta per chiavarla in bocca, lei lo accompagnava tirandolo a respingendolo sino a che lui, bloccandole la testa non aveva cominciato a scaricarle in gola i caldi fiotti del suo piacere.
Il figlio che dal sedile accanto aveva assistito al rapido svolgersi di quella scena accompagnata dai singulti della mamma e dai rantoli dello sconosciuto, aveva estratto il cazzo ed aveva cominciato a segarsi.
Mentre altri maschi si avvicinavano alla macchina lei, con la bocca ancora impastata di sborra si era rivolta al figlio e con la mano sul suo cazzo in tiro gli aveva detto:
-Mmmmmm.....Gigi, amore di mamma, sei proprio come tuo padre, anche lui si eccita da bestia quando mi vede fare pompini a degli sconosciuti.
Quando poi, mi vede ingoiare la sborra, se ne viene subito e talvolta, anche senza toccarsi.
Da quel punto di vista tu sei più fortunato innanzitutto perché sei giovane e poi perché, mi sei già venuto due volte in bocca e una nella fica stasera.
Se la cosa davvero ti piace, vedrai che ci divertiremo tanto io e te e magari, imparerai anche a fare dei giochini che potrai ripetere con la tua ragazza.-
Intanto dal vetro aperto un altro maschio aveva fatto capolino con la verga non proprio in tiro ma sufficientemente gonfio e con dei bei testicoli penduli e depilati già pronti per un adeguato trattamento di lingua.
Quando anche quel membro aveva raggiunto la giusta dimensione, la donna sporgendosi dal finestrino se lo era stretto tra le tette per una eccitante sega spagnola mentre altri due cazzi le sfioravano lateralmente il viso.
Quella scena aveva letteralmente mandato fuori di testa il figlio che a quel punto con un movimento da contorsionista, si era portato dietro la mamma e in ginocchio sul sedile, stringendole i fianchi con le mani, l'aveva infilata col cazzo nel culo.
La monta del ragazzo provocava degli sbalzi di tutto il corpo della mamma che a sua volta favoriva la spagnola in corso con la conseguente improvvisa sborrata tra le tette.
-Amore sei stato magnifico coi tuoi colpi mi hai fatta godere e mi hai squassata e lo hai fatto sborrare subito questo qui che mi ha annaffiata tutta, anche la faccia coi suoi spruzzi!
Adesso però tesoro, cambia buco perché a questi maiali piace chiavarmi con la fica piena e già lubrificata da altra sborra...se poi sapessero che sei mio figlio....wow...non ci posso pensare!-
Mentre il figlio sempre più ingrifato se la chiavava nella fica, gli altri due maschi accanto alla portiera si alternavano dentro la sua bocca.
-Aaaa....oooo....mmmmm...sborro...sborro...
-Siiii....siiiii...godo anch'io.....Gigiiiii....sborra...sborra...godo,godooooo-
Con la fica grondante dello sperma del figlio e la bocca piena di quello di uno dei due maschi ai quali succhiava il cazzo, la donna era scesa dalla macchina e mentre si stirava per riprendersi dalla scomoda postura, qualcuno l'aveva salutata, era Andrea:
-Clara!-
-Andrea!-
Il figlio che col cazzo oramai moscio e gocciolante era abbracciato dietro di lei sentendo quel nome le si era avvicinato ad un orecchio per chiederle:
-Clara? Come mai ti ha chiamata Clara?-
E lei stringendogli amorevolmente il capo per avvicinare la bocca al suo orecchio gli aveva bisbigliato:
-Clara è il mio nome d'arte quando frequento questi posti insieme a tuo padre "Clara la bocchinara" mi chiamano per via della mia abilità con la bocca e la mia inesauribile sete di sborra.
Vedrai anche tu come mi offre subito il bel suo cazzo da succhiare!-
Infatti, Andrea si avvicinava, slacciarsi già il pantalone e mentre se lo tirava giù insieme alle mutande, aveva chiesto:
-E quel cornuto di tuo marito non c'è che sei in compagnia di questo giovanotto?!-
segue
Quando la cappella livida da quell'energico massaggio si era accostato alla portiera, la donna aveva innestato l'apertura elettrica del vetro e con un rapido movimento, vi si era sporta portando le mani dietro i glutei del ragazzo tirandolo a se sino a farsi scivolare il suo cazzo tra le labbra.
A quel punto, come se tutto fosse stato programmato, il giovane le aveva portato le mani tra i capelli e mentre lui la teneva ben stretta per chiavarla in bocca, lei lo accompagnava tirandolo a respingendolo sino a che lui, bloccandole la testa non aveva cominciato a scaricarle in gola i caldi fiotti del suo piacere.
Il figlio che dal sedile accanto aveva assistito al rapido svolgersi di quella scena accompagnata dai singulti della mamma e dai rantoli dello sconosciuto, aveva estratto il cazzo ed aveva cominciato a segarsi.
Mentre altri maschi si avvicinavano alla macchina lei, con la bocca ancora impastata di sborra si era rivolta al figlio e con la mano sul suo cazzo in tiro gli aveva detto:
-Mmmmmm.....Gigi, amore di mamma, sei proprio come tuo padre, anche lui si eccita da bestia quando mi vede fare pompini a degli sconosciuti.
Quando poi, mi vede ingoiare la sborra, se ne viene subito e talvolta, anche senza toccarsi.
Da quel punto di vista tu sei più fortunato innanzitutto perché sei giovane e poi perché, mi sei già venuto due volte in bocca e una nella fica stasera.
Se la cosa davvero ti piace, vedrai che ci divertiremo tanto io e te e magari, imparerai anche a fare dei giochini che potrai ripetere con la tua ragazza.-
Intanto dal vetro aperto un altro maschio aveva fatto capolino con la verga non proprio in tiro ma sufficientemente gonfio e con dei bei testicoli penduli e depilati già pronti per un adeguato trattamento di lingua.
Quando anche quel membro aveva raggiunto la giusta dimensione, la donna sporgendosi dal finestrino se lo era stretto tra le tette per una eccitante sega spagnola mentre altri due cazzi le sfioravano lateralmente il viso.
Quella scena aveva letteralmente mandato fuori di testa il figlio che a quel punto con un movimento da contorsionista, si era portato dietro la mamma e in ginocchio sul sedile, stringendole i fianchi con le mani, l'aveva infilata col cazzo nel culo.
La monta del ragazzo provocava degli sbalzi di tutto il corpo della mamma che a sua volta favoriva la spagnola in corso con la conseguente improvvisa sborrata tra le tette.
-Amore sei stato magnifico coi tuoi colpi mi hai fatta godere e mi hai squassata e lo hai fatto sborrare subito questo qui che mi ha annaffiata tutta, anche la faccia coi suoi spruzzi!
Adesso però tesoro, cambia buco perché a questi maiali piace chiavarmi con la fica piena e già lubrificata da altra sborra...se poi sapessero che sei mio figlio....wow...non ci posso pensare!-
Mentre il figlio sempre più ingrifato se la chiavava nella fica, gli altri due maschi accanto alla portiera si alternavano dentro la sua bocca.
-Aaaa....oooo....mmmmm...sborro...sborro...
-Siiii....siiiii...godo anch'io.....Gigiiiii....sborra...sborra...godo,godooooo-
Con la fica grondante dello sperma del figlio e la bocca piena di quello di uno dei due maschi ai quali succhiava il cazzo, la donna era scesa dalla macchina e mentre si stirava per riprendersi dalla scomoda postura, qualcuno l'aveva salutata, era Andrea:
-Clara!-
-Andrea!-
Il figlio che col cazzo oramai moscio e gocciolante era abbracciato dietro di lei sentendo quel nome le si era avvicinato ad un orecchio per chiederle:
-Clara? Come mai ti ha chiamata Clara?-
E lei stringendogli amorevolmente il capo per avvicinare la bocca al suo orecchio gli aveva bisbigliato:
-Clara è il mio nome d'arte quando frequento questi posti insieme a tuo padre "Clara la bocchinara" mi chiamano per via della mia abilità con la bocca e la mia inesauribile sete di sborra.
Vedrai anche tu come mi offre subito il bel suo cazzo da succhiare!-
Infatti, Andrea si avvicinava, slacciarsi già il pantalone e mentre se lo tirava giù insieme alle mutande, aveva chiesto:
-E quel cornuto di tuo marito non c'è che sei in compagnia di questo giovanotto?!-
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