Cornuto 3 - A cena con mia moglie e lo sconosciuto della spiaggia.

di
genere
tradimenti

Preferisco raccontare io stesso (sono Andrea, il marito) questo capitolo:

Dunque, lo sconosciuto signore dall'aria distinta, dall'aspetto vigoroso e dal comportamento disinvolto (che in acqua aveva masturbato mia moglie sino all'orgasmo ed al calar del sole si era fatto fare un pompino con ingoio), ci aveva (Entrambi) invitati a cena per quella sera.

Mia moglie mi aveva chiarito che l'appuntamento era nel ristorante dell'albergo più elegante della zona che, tra gli altri servizi, aveva a disposizione degli ospiti, una discoteca, un più riservato piano bar oltre che una SPA ed una piscina.

L'ideale insomma per approfondire una conoscenza.

Dunque, pur essendo in un luogo di vacanza al mare, era obbligo vestire in modo adeguato.

Per mia moglie era un vero invito a nozze con tutto il bagaglio di vestiti coi quali aveva riempito le valigie per una vacanza di sole due settimane.

Io aveva indossato un completo di lino bianco con pantaloni corti, calze bianche e scarpe da tennis dello stesso colore.

Mia moglie al contrario, aveva indossato una svolazzante gonna di seta nera, con camicia di satin di seta rosso, sandali di raso in coordinato con la camicia arricchite da fregi in oro:Tacco 12!

Intimo sotto: Niente!

L'abbiamo subito trovato al tavolo che ci stava aspettando in un impeccabile completo di lino beige, una pochette rossa al taschino e scarpe bicolore all'inglese.

Quando ci siamo seduti, anche esteticamente era subito apparso evidente che la vera coppia seduta a quel tavolo fossero lui e mia moglie.

Dopo le dovute presentazioni (Lui era Giorgio, affermato architetto di Milano ed io ero Andrea, ragioniere di Locate T.) avevamo cominciato a conversare per approfondire la nostra conoscenza.

Ma già dalle prime parole, gli occhi di mia moglie non erano che per lui mentre pareva che sentisse solo la sua voce alla quale reagiva con un bagliore negli occhi ed un accondiscendente sorriso mentre le mie parole parevano scivolarle addosso come un impercettibile venticello.

D'altra parte, lei sapeva già tutto di quello che avrei potuto dire.

Io e mia moglie sedevamo l'uno di fronte all'altra mentre Andrea era in mezzo.

Posizionati così, era risultato facile per loro, mentre si parlava, dare inizio ad un gioco di mani sotto la tovaglia esplicitato ben presto dal loro intreccio di dita con le mani appoggiate sul tavolo.

A quel punto, mentre tutte le parole scorrevano invano, solo i loro occhi e l'espressione dei loro volti riuscivano a descrivere la montante carica di libidine che li stava avviluppando.

Quando siamo usciti dal ristorante per andare verso il piano bar, loro procedevano mano nella mano mentre io li seguivo mogio come un cagnolino.

Giunti a destinazione, avevano scelto un tavolo appartato in una zona poco illuminata ed avevano preso posto stretti stretti su un divanetto mentre io ero seduto su una poltroncina di fronte a loro.

Pochi minuti dopo, erano scesi sulla piccola pista da ballo tonda circondata da divanetti dove stazionavano coppiette e uomini soli.

Erano poche le coppie che ballavano al suono dei lenti di Fausto Papetti.

Dio mio, che meraviglia per me, vederli ballare così stretti mentre le loro labbra erano unite e le loro mani di luistringevano le parti basse dei loro corpi e quelle di mia moglie dietro la sua testa.

Che meraviglia quando lei spostando la mano verso il basso l'aveva portata sulla patta dei suoi pantaloni per sentire il calore del suo gonfio e vibrante pene.

Naturalmente, non ero l'unico ad assistere a quella escalation erotica e la coscienza che anche altri vedessero mia moglie alle prese con un vero maschio sotto gli occhi del marito cornuto aumentava la mia eccitazione.

Quando erano tornati al loro posto mia moglie mi aveva chiesto:

-Tesoro, ci vai a prendere qualcosa da bere per favore?!-

In quei casi, lei sempre ordinava del Whisky ed anche Giorgio aveva condiviso la scelta mentre io avevo optato per un chinotto.

Al mio ritorno coi bicchieri, mia moglie era seduta a cavalcioni su di lui dandomi la schiena con le braccia ben serrate dietro al suo collo mentre le loro labbra erano unite in un bacio umido,profondo e lascivo.

Nella penombra vedevo il bacino di mia moglie muoversi lentamente in senso rotatorio mentre tutto il suo corpo veniva scosso da impercettibili ma decise spinte dal basso verso l'alto.

Prima di uscire dall'albergo, mia moglie, come già detto, aveva indossato una vaporosa gonna nera senza nient'altro sotto e dunque, non avendo indosso le mutande, era chiaro che in quel momento lui se la stesse chiavando!

Lei ansimava in modo lieve e lui sbuffava piano al ritmo dei suoi affondi quando accostandomi per porgere i loro whisky, mi ero avvicinato all'orecchio di mia moglie e le avevo sussurrato "Ti amo!" "Ti amoooooo!" Mi aveva risposto lei ansimando in preda ad un improvviso orgasmo.

Subito dopo anche lui aveva goduto riscaldandole la fica coi suoi potenti fiotti di sborra.

Per quelle situazioni che in verità non erano molto rare, io portavo sempre con me dei Tampax e delle mutandine di riserva utili ad evitare che con le sue perdite di sperma e di umori, sporcasse ogni cosa.

Mentre io aiutavo mia moglie a sistemarsi, l'architetto era andato in bagno a pulirsi a sua volta.

Mentre Giorgio era assente, mia moglie mi aveva raccontato che lui aveva una villetta sulla collina e che non essendoci la moglie ed i figli in pellegrinaggio per tre settimane a nostra signora di Guadalupe in Messico, avrebbe voluto ospitarla per quella notte ed eventualmente per i successivi 10 giorni prima del ritorno dei suoi famigliari.

Io e mia moglie avremmo dovuto lasciare l'albergo due giorni dopo alla fine della nostra vacanza e dunque, le avevo suggerito di accettare l'invito anche in mia assenza giacché quel lunedì stesso sarei tornato al lavoro.

D'altra parte, anche Giorgio sarebbe rientrato a Milano quella domenica per impegni di lavoro e dunque mia moglie, sarebbe rimasta sola in quella casa sino al sabato successivo.

-Amore, Giorgio mi ha invitata a visitare la sua casa adesso.

Se tu sei stanco e non te la senti perché si fa troppo tardi, non preoccuparti per me, sai che se serve, me la so cavare anche da sola.-

Mi aveva detto quando Giorgio era tornato dal bagno.

Il mattino successivo verso mezzogiorno, mentre ero in spiaggia disteso sul lettino sotto l'ombrellone, mi aveva raggiunto mia moglie raggiante come non l'avevo mai vista prima.

Indossava un bellissimo copricostume stampato a fiori che le scendeva in diagonale dalla coscia sino al ginocchio della gamba opposta mentre in alto le lasciava scoperto un seno sul quale un piccolo cuore ricamato le copriva a malapena il capezzolo: Un vero schianto!

Mentre si sfilava il copricostume con la voce lievemente tremula dalla voglia di raccontarmi la sua notte di passione, metteva in mostra le sue strepitose forme esaltate dallo striminzito costume che le aveva regalato Giorgio.

Era praticamente nuda con solo tre cuoricini retti da fili trasparenti che le coprivano solo i capezzoli e la clitoride lasciando in vista la parte delle grandi labbra della fica che si perde verso il perineo.

Stando in piedi il sesso era vagamente coperto mentre distesa sul lettino, le labbra aperte come valve di un'ostrica, mostravano lo strepitoso spettacolo rosso e lucente come un ferita tra le piccole labbra.

Un vero schianto!

Giorgio l'aveva chiavata in tutti i modi per tutta la notte sino all'alba.

D'altra parte, era fatta così mia moglie.

Quando sceglieva il suo maschio, gli dava tutto di se dalla fica al culo, dalle tette alla bocca in tutte le declinazioni erotiche possibili.

Al risveglio di quella notte di fuoco,lui era uscito per andarle a comperare quelle cose che le avrebbero permesso di uscire di casa e venire in spiaggia senza avere addosso i vestiti eleganti e le scarpe coi tacchi vertiginosi che aveva la sera e che aveva lascito in quella casa.

Giorgio prima di salutarla, le aveva fatto indossare il costume coi cuoricini ed aveva voluto sentire ancora le sue labbra vellutate sul cazzo per darle l'ultima razione di sborra che lei aveva imparato ad ingoiare sino all'ultima stilla.

Mi raccontava quelle cose che eravamo sdraiati su due lettini affiancati e mentre mi parlava, con una mano dentro al mio costume mi aveva fatto una sega sino a farmi sborrare tra le sue delicate dita.

Io sarei ripartito quella sera stessa dopo aver organizzato il trasferimento dei nostri bagagli dall'albergo alla villetta che Giorgio ci aveva messo a disposizione.

Prima di partire, le avevo raccomandato di stare attenta durante la mia assenza e lei con l'aria più ingenua e serafica del mondo mi aveva risposto:

-Amore, in tua assenza e quella di Giorgio avrei pensato di distrarmi un po' col bagnino che mi fa il filo dal primo giorno che siamo arrivati e col ragazzo ivoriano che mi ha venduto tutti quei pareo colorati e che è sempre così gentile con me.-

Sorridendole sornione le avevo risposto:

-Lo so che è molto gentile con te da quando gli hai fatto quella sega sotto l'ombrellone.

Sta attenta però, un conto è masturbarlo o fargli un pompino ed un altro farti chiavare come mi hai sempre detto di desiderare.

Non dico che non te lo devi scopare se proprio ti piace il suo randello, l'unica cosa che ti raccomando è di fargli indossare il preservativo perché, per quanto sicura sia la pillola, un margine di rischio c'è sempre e non voglia iddio che proprio lui ti metta incinta!

Un'ultima cosa poi, chiedi a Giorgio se te lo puoi portare a casa perché, se ti scopi il bagnino nella nostra cabina è un conto, ma se ti ci vedono entrare con un ragazzo di colore, è tutt'altra cosa anche per l'onore della nostra famiglia.

E poi comunque, se proprio te lo devi scopare, è meglio farlo in un letto comodo per una notte piuttosto che una sveltina dentro uno squallido casotto.-

-Hai ragione tesoro, farò come dici tu!-

Mi aveva tranquillizzato mia moglie baciandomi poi sulla bocca dove mi pareva di aver colto ancora sulla sua lingua, il sapore salato della sborra di Giorgio.

segue.
scritto il
2022-01-19
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