E' sincera: sono solo un povero cornuto!
di
Una vacca da monta e il Re dei cornuti
genere
tradimenti
Io, Luca, vero Re dei cornuti da oltre dieci anni, dapprima come compagno e poi come marito di Anna, una autentica vacca da monta.
Lei, milf assolutamente insospettabile, ufficialmente devota moglie e madre premurosa, in realtà cornificatrice sia con singoli, sia con gruppi di tori da monta. E sia in mia presenza, sia in mia assenza.
Vera bisex e grande leccatrice della figa, ma dopo esige il cazzo di dimensioni super, ma soprattutto duri e nodosi. Regina dell’ingoio e sommelier dello sperma, ama essere montata con decisione, ma anche con fantasia sia da singoli sia da gruppi, accompagnati da turpiloquio spinto ed esplicito.
Disponibile anche per gang e amante doppie e triple penetrazioni. Adora sentire due cazzi in figa ma predilige contemporaneamente poterne lavorare altri anche di bocca.
La prima sborrata la esige rigorosamente in bocca mentre l’eventuale seconda la gradisce nel culo con il porco di turno sopra per poterlo guardare in viso mentre sborra. E possibilmente a pelle, senza preservativo.
Non ama caffè preliminari, né tantomeno pizze ma adora iniziare da subito. Talvolta recandosi immediatamente in motel, in alternativa( se il toro è fidato) ospita in casa.
Nel caso io sia presente (quando ospitiamo) è mio compito andare incontro al toro senza destare sospetti per portarlo in camera dove lei aspetterà da bendata e pronta per la monta.
Lei espertissima, siamo insieme da dieci anni ed ha avuto in questo decennio centinaia di incontri e la sua bocca si è gustata almeno trecento cazzi diversi , bevendo la sborra di ciascuno di loro.
Misteriosamente arrivata vergine di culo ai quarant’anni ha pensato bene di farsi rompere il culo da tre porci in una gang, senza la mia presenza, provando la stessa sera (e ovviamente per la prima volta) cosa volesse dire avere un cazzo in figa, uno in culo e uno in bocca.
Facendosi fotografare e filmare!
Multi orgasmica e urlatrice, se il porco la aggrada lo limona con passione, lecca il petto, lo abbraccia e se li gusta come meglio crede.
Adora di tanto in tanto farmi delle “sorprese. Chiama senza preavviso facendomi sentire che sta godendo, quindi chiude la telefonata. Scoprirò con chi fosse solo al mio rientro a casa dove mi aspetterà un video della monta, immancabilmente nel nostro letto.
Se ora è assolutamente insospettabile, è stato esattamente l’opposto da ragazzina in cui era risaputo fosse la puttana del paese, è infatti di quel periodo il nomignolo la Regina dell’ingoio.
Precocissima, sverginata a tredici anni appena compiuti da un tipo di cui non ricorda nemmeno il nome. Arrivata a diciassette anni con almeno una cinquantina di cazzi presi. Oltre che dichiaratamente troia è stata anche odiata dalle amichette perché, se un maschio le piaceva, rendere cornuta l’amica di turno le dava un’ulteriore eccitazione. Memorabile un pomeriggio passato con un uomo della sua amica, poco prima del matrimonio. Per poi ritrovarsi in compagnia la medesima sera, come se niente fosse accaduto.
A diciotto anni si sposa con il primo marito e inevitabilmente deve cambiare paese perché troppo sputtanata. Rimane con il primo marito oltre venti anni in cui sognava di farsi fintamente violentare davanti a lui.
Io la cercai dieci anni fa (ero uno dei cinquanta che se l’era scopata da ragazza), lei tenne due piedi in una scarpa (io e il maritino) per circa un anno rendendo di fatto cornuti entrambi.
Dico questo perché quando la ritrovai (grazie a Facebook) mi resi conto che era intimamente ancora più vacca e cagna in calore di quanto ricordassi fosse stata da ragazza.
Pareva non aspettasse altro che essere scoperta e, non solo non nega il suo passato da zoccola, ma si eccitava a raccontarmelo in vasca da bagno, con il marito a pochi passi, mentre ci masturbavamo entrambi.
Fu impressionante la sua sincerità, non solo nel raccontare il suo passato, ma anche nell’esprimere i suoi sogni e i suoi forti e ricorrenti desideri.
Lo disse esplicitamente: “Tornare a fare la zoccola! Provare quello che non ho provato da ragazza! Più maschi contemporaneamente! Farmi rompere il culo, visto che quel coglione di mio marito non è riuscito in venticinque anni! Provare le doppiette! Bere litri di sborra! E soprattutto farlo con sconosciuti. Al primo incontro e come maiali! Godere come maiali! E con tanti maschi. Provare tanti cazzi diversi!”
Più chiara di così!!!
Inizialmente le proposi di essere una coppia clandestina aperta. La vacca accettò immediatamente, fin dal nostro primo incontro (dopo quello avuto da ragazzi). Prima scopò con me e dopo un paio d’ore con un altro suo ex, nello stesso letto, mentre io ero nella stanza a fianco che ascoltavo la monta e mentre il maritino le inviava sms affettuosi. Erano circa venticinque anni che non la vedevo tanto che stentai a riconoscerla. Dopo qualche minuto, stavamo già scopando. E lo stesse fece con un suo ex poche ore dopo.
Il nostro secondo incontro fu anche quello particolare per vari motivi. Il primo che, mentre la stavo scopando alla pecorina, venne chiamata dal maritino. Fu eccitante sentire la voce del cornuto mentre lei nuda e a novanta gradi cercava di ricomporsi. Tra una pausa e l’altra le chiesi se ci fossero stati problemi ad iscriversi ad un sito di scambisti, come coppia clandestina.
Lei accettò immediatamente! Quasi per sfida chiesi che fosse lei a scegliere il nick e darmi lo spunto per un annuncio.
Pensate che abbia pensato a termini soft come intrigo o trasgressione? Neanche per idea. Per quello che la riguardava lei era “zoccolona”! E l’annuncio (per sua scelta) iniziava così: “Autentica vacca da monta…”.
Il medesimo giorno non potevo sapere due cose: che da lì a poco avrei dovuto aggiungere nel profilo “ama la doppia penetrazione”, perché la vacca si sarebbe fatta rompere il culo e che quel giorno sarebbe stato l’unico giorno in cui io la avrei scopata in esclusiva.Da lì in poi non sarebbe più accaduto! Dopo quel giorno ho dovuto sempre “condividerla” anche con altri porci!
Il terzo incontro (sempre in clandestinità) dopo aver scopato in albergo le chiesi se sarebbe stata disponibile ad andare in un club privè. Per lei sarebbe stata la prima volta.
Accettò come se fosse stato un invito a un drink. E mi diede la prova che non scherzava affatto. Non ci venne solo per dare una sbirciatina!
Ovviamente lei prese al volo la mia proposta di coppia aperta, nonostante io abitassi lontano e non potevamo vederci di frequente. Io inizialmente lo proposi un poco come sfida, senza dirglielo, mi dissi: “Vediamo se riesce a fare la troia senza di me!”. E glielo proposi. Lei accettò con entusiasmo
Risultato: lei usciva da sola con i tori (anche in gruppo) mentre io rimanevo a bocca asciutta.
Lei ancora oggi parla della “famosa settimana” eccitandosi da paura. Un giovedì usci con uno (che è ancora oggi un suo amico di Facebook). Un venerdì sera con quattro! Mai visti prima di quel momento! E chiuse la domenica pomeriggio con un sesto porco.
Nel frattempo, lavorava sempre con il maritino, il quale si svenava per riconquistarla a fiori ed inviti, ignaro delle corna ramificate che, settimanalmente, aumentavano in modo esponenziale.
La troia poco alla volta cominciò a introdurre la mia presenza alle amiche ed ai parenti.
Quindi, in quel primo anno, ufficialmente esiste un marito ostinato ed ignaro ed un “grande amore” che vive distante. Le amiche sottolineavano che sarebbe stato improbabile che la nostra storia potesse avere futuro. E qualcuna malignava che probabilmente io, a causa della mia libertà, le piantavo pure delle corna. Da subito beffato!
Ci fu un episodio che ci portò vicinissimi alla rottura. Erano passati quattro mesi. Lei (contro ogni regola che ci eravamo dati) uscì con tre porci, in motel, e si fece spaccare volutamente il culo. Culo che, nei patti, avrebbe dovuto concedermi, purtroppo io persi il momento propizio e la vacca era troppo ansiosa di farselo rompere per aspettare ancora!
In quell’incontro si fece fotografare e filmare (fu il primo video in assoluto). Insomma, lì mi resi veramente conto di che razza di vacca da monta fosse quella che poco alla volta stava diventando la mia donna.
Facemmo pace e, seppur inconsciamente all’epoca, iniziò la mia carriera da cornutone.
In realtà la zoccola ora (da poco tempo) descrive quell’anno come “l’epoca dei due cornuti” in quanto, solo qualche ora dopo le monte, era il maritino il primo maschio che vedeva tutte le mattine.
Dovette alternare i motel della zona perché andandoci ogni volta con porci diversi aveva il timore di essere scambiata per una prostituta!
Devo aggiungere che la parola cornuto era assolutamente bandita in quel periodo. E lo sarà per almeno otto anni. Io mi sentivo complice, compagno di giochi e come tale volevo essere definito.
La vacca solo recentemente mi dirà: “A me interessava godere e mi pareva chiaro che tu eri un cornutone! Come mio marito! Due cornuti in un colpo solo! Se poi non volevi sentirtelo dire a me fregava poco, l’importante era fare la zoccola come più piaceva a me!”.
Solo dopo sposati mi confidò che si era fatta montare anche da tori e anche semplici conoscenti, senza dirmi niente, sapendo che sarei stato contrario.
Il primo anno si fece scopare da una settantina di porci diversi. E lei sempre insospettabilissima!
Talmente insospettabile che venne notata da una amica mentre entrava in un motel con l’ennesimo porco. La vicinanza era tale che l’amichetta non avrebbe dovuto avere dubbi, invece optò per una ipotesi improbabile: era una donna che le assomigliava!
Per dire da quanto fosse (ed è!) assolutamente insospettabile!
Non fu un anno privo di contrasti perché mi resi conto che la zoccola era sfuggente. Quando si trattava di definire delle regole era disponibile ed empatica, ma quando si trattava di applicarle pareva si dimenticasse tutto in un colpo.
Poco alla volta la mia presenza divenne sempre più familiare ai suoi amici e conoscenti (solo altro cornuto pareva non accorgersi di niente) ma la vacca non rinunciava comunque alle monte da sola, sia che io ci fossi o non ci fossi.
Non fu inconsueto che io vagassi per il paese, il sabato pomeriggio, mentre lei era a scopare in motel o a casa di un toro. E la sera si aggiungevano cazzi in gruppo, in mia presenza.
In quell’anno la zoccola, pur senza separarsi, lavorava ancora insieme all’altro cornuto, ma viveva da parenti. Sotto le feste natalizie si liberò casa di questi e per tre giorni e fu la zoccola a propormi di organizzare per portare dei tori in casa dove viveva. La vacca voleva provare cosa volesse dire accoglierli da bendata in quanto fino a quel momento (andando agli incontri salendo sull’auto del toro) non era stato possibile.
La casa è in pieno centro paese ed Anna era conosciuta da tutti! Io dissi che era pericoloso ma la troia, con molta lucidità, mi fece notare:” Ma amore, ci sei tu!! Chi va a pensare che stai portando a casa mia un porco? Al massimo penseranno che sia un tuo amico!!”
Avete capito la finta ingenua???!!!
Recentemente, su questo episodio, le scappò di definirmi “un utile cornuto”. Sta di fatto che in tre sere prese tre cazzi diversi. Tra le foto dei suoi figli e anche quelle del suo primo matrimonio!
Quando, dopo un anno di inconsapevoli corna, il maritino le concede la separazione la zoccola mi propone di andare a vivere da lei. Aveva trovato un appartamento a pochi metri da quello di sua madre. Se il maritino avesse saputo che la mogliettina ora era sfondata di culo e che in quell’anno si era gustata una settantina di cazzi nuovi e che le tanto da lei desiderate gang in cui aveva tutti i buchi pieni, erano diventati realtà; al maritino cornutone sarebbe venuto un colpo!
In quel mio trasferimento ero io a dover rischiare e ricominciare un'altra vita. Il mio cappio da cornuto si stava stringendo. Ma, in quel momento, non me ne rendevo ancora conto!
Anche il trasloco fu occasione di fare la troia, tanto che il divano lo collaudò con un porco mentre io ero in giro per il paese.
Appena andai a vivere insieme mi resi conto di quanto fosse ninfomane e vacca. Ora aveva il sottoscritto, il suo utile cornuto e tra i miei compiti c’era anche quello di portare a casa i porci di turno. Poteva essere uno, ma potevano anche essere cinque in un colpo solo!
Le sue uscite in motel si diradarono, ma non si cancellarono mai del tutto.
Vivendo insieme, la vacca non aveva remore a masturbarsi davanti a me confidandomi quale toro la eccitava, anche solo al ricordo.
Una domenica riuscì nell’impresa di farsi scopare da ben quattro porci diversi. Uno alla volta. Tutti al primo incontro e senza che nessuno sapesse dell’altro.
E io? Io rimanevo convinto di essere un complice, un compagno di giochi e non certo un cornuto!
E lei? Lei un’aurea di donna innamorata e felice di avere opportunità di rifarsi una nuova vita!
La separazione dall’altro cornuto comportò anche l’abbandono della attività dove aveva lavorato insieme a lui per decenni. E se era ninfomane e vacca quando lavorava potete immaginare quando si trovò a casa. Nessuna passione particolare se non il sesso. Sempre sesso porco.
Poco alla volta si rese conto di avere una ampissima scelta di porci e cominciò a selezionarli non solo in base al cazzo, ma anche in base al loro aspetto generale. E poco alla volta arrivarono anche i più giovani. Anche dell’età dei suoi figli. Ora la media è una quindicina di anni in meno di lei.
Improvvisamente anche gli incontri le andavano stretti. Mi disse che le sarebbe piaciuto aggiungere altro. Mi confidò che lei per decenni non si era vista lavorare in un negozio, ma aveva immaginato la sua vita e il suo lavoro dedicato al sesso. Era consapevole di non essere super nell’aspetto. Giunonica e perennemente sovrappeso. Ma le sarebbe piaciuto fare la escort, dedicarsi solo al sesso, anche per vivere. Si vedeva attrice porno, fin da ragazzina quando al buio la notte guardava i primi film porno sulle tv private masturbandosi furiosamente.
Ora le sarebbe piaciuto essere pagata per scopare. Attenzione: i soldi non le interessavano più di tanto. Come disse lei: “E’ un gioco! Solo idea di un uomo che mi paga per scoparmi mi eccita da impazzire! Anche per pochi euro!”
Quindi mi incaricò di cercare tori che fossero disposti a questo gioco. Ma la dimostrazione che non era per soldi, ma per eccitazione, era che voleva tori piacenti. Tori da cui si sarebbe fatta scopare comunque, anche senza essere pagata. La vacca ne trovò tre.
Quella esperienza le piacque così tanto che non a caso le capitò una occasione che non si fece sfuggire. Conobbe e fece amicizia con una gestrice di un club privè. Tutti sanno che nei club privè bazzicano delle prostitute che garantiscono a prescindere dal tipo un minimo di servizio ai singoli che entrano.
La vacca si mise d’accordo in questi termini: lasciava alle altre ragazze il compito base, lei se veniva scelta da un porco e solo se questo era di suo gradimento si sarebbe appartata con lui, altrimenti sarebbe rimasta al bar a conversare tranquillamente. Questo comportava che se io la avessi chiamata e avesse risposto era evidente che era al bar, viceversa era all’opera con qualche porco!
Lo faceva con tale passione che quando una pornostar si organizzò per fare una mega gang nel privè e dopo aver visionato il talento delle ragazzine, non fu a loro che si rivolse per chiedere un supporto, ma alla troia.
Risultato: lei e la pornostar fecero una mega gang (io ero a lavoro) con una trentina di porci!
E ufficialmente la troia come si comportava? Ufficialmente, per amici, conoscenti parenti i tre pomeriggi alla settimana in cui si assentava andava a Milano a curare un bambino! Vestita, come al solito, castamente e dentro la borsa gli indumenti da vacca da indossare nel privè.
Quella esperienza da prostituta durò circa tre mesi.
E io? Io rimanevo convinto di essere un complice, un compagno di giochi e non certo un cornuto!
Arrivarono i periodi delle ferie. E anche quelle furono occasione per prendere cazzi nuovi che non avrebbe avuto modo di farsi se fosse rimasta a casa.
Talvolta erano più i cazzi presi, che i giorni fatti di ferie. Anche senza di me, lasciandomi in albergo mentre la sentivo al telefono urlare dalla goduria.
È di quel periodo quando (masturbandosi davanti a me) mi chiese se potesse farsi scopare da un porco del nostro paese, un porco che la arrapava da impazzire. Io le negai consenso perché non era nei patti farsi coinvolgere con gente del paese. Lei non obiettò nulla. Seppi dopo anni che iniziò comunque ad ospitarlo in mia assenza, tanto che divenne uno dei preferiti.
Poco alla volta la vacca alternava cazzi nuovi a ripetute con vari tori che la avevano fatta godere da impazzire. E lo stesso fece con interi gruppi di tori da monta.
Talvolta ero io più preoccupato che lei, in fin dei conti abitavamo a pochi metri da casa di mamma, nello stesso stabile dove abitavano altri suoi parenti stretti, a poche centinaia di metri dai suoi figli e dall’ex marito e io continuavo a organizzare incontri a casa nostra.
Quando glielo feci notare balenandole l’ida che potesse essere scoperta lei. Ovviamente, rabbrividì all’idea ma aggiunse un sibillino: “Sarebbe un casino, ma alla fine penserebbero che sei stato tu il vero responsabile! E ‘iniziato tutto al tuo arrivo!”
Inoltre, quando la ritrovai era affamata di cazzo, porca e troia ma, rispetto al seguito, c’era una differenza: non urlava e gemeva come avrebbe fatto da lì a poco. Lei sostiene che era un’abitudine causata dalla poca confidenza con il primo marito. Ora invece si era scatenata. I suoi “siii…siiiii…siiii” a voce alta non si contavano e, vivendo in un appartamento, a pochi metri da conoscenti e parenti, dovetti inventarmi parecchi artifizi.
Per fortuna molte gang le facemmo su inviati in altre location quali spogliatoi, bar chiusi, anche un sexy shop oppure a casa dei tori che ospitavano. La vacca, pur non amandoli particolarmente (ci sono troppi sfigati) se le davo una alternativa tra una serata al cinema e uno al club privè non aveva dubbi: meglio il club privè! Ne girammo qualcuno, finché non ne trovammo uno di nostro gradimento.
Io cominciai finalmente a intuire che la situazione non dipendeva più da me, ma che lei era troppo abile, scaltra e furba. Era un tarlo che iniziava a lavorare. Solo un tarlo. Mi volli, comunque, convincermi che ero un complice, un compagno di giochi e… non certo un cornuto!
Dopo alcuni tentativi andati male finalmente la zoccola trovò una porca veramente bisex, come gradiva lei. Anche il quel caso l’altra troia aveva un marito e guarda caso anche lui passivo. In realtà era lei che glielo imponeva. Per la serie “guardare e non toccare”! La differenza tra me e lui era che il marito era esplicito: “Sono un cornuto!” diceva senza alcun timore.
Il risultato furono sabati sera in cui ospitavamo questa coppia. In questo caso le due troie gradivano cenare insieme prima della monta. Poi, poco alla volta, arrivavano i tori, in genere tre o quattro ma capitò anche sei. E il mio compito di farli salire in casa senza destare sospetti.
Poi il copione prevedeva che le tue zoccole lesbicassero con vero piacere, i tori pronti a intervenire intorno al letto ma solo al comando di Anna, quando erano pronte a ricevere i cazzi.
Il risultato spesso fu sei o anche sette corpi nel nostro letto e solo due maschi in piedi intorno a scattare qualche foto. Ovviamente i due eravamo io e l’altro marito.
Fu in quel caso che, osservandolo, mi dissi tra me e me “Sei proprio un cornuto”. Poi riflettendo arrivai alla conclusione che ero nella stessa situazione. Ma feci finta di non aver capito.
Mi sono dimenticatoi accennare al sesso tra me e Anna. Ovviamente ne facevamo ma io prediligevo il dopo l’incontro, rispetto al prima. Era sufficiente che la davo modo di dire ciò che pensava (non ha mai filtri, se è eccitata è un delirio di sincerità) che la vacca mi confidava (mentre la scopavo) tutto ciò che pensava del toro o dei tori appena usciti di casa.
Ogni qualvolta che la inculavo il suo culo era sempre più sfondato, infatti a differenza della maggior parte delle altre zoccole, lei non ne rifiutava nessuno. Anche i cazzoni dei più dotati, da far apparire Rocco Siffredi un normodotato. Quasi sempre i tori erano sposati e quelli dotati di arnesi oltre misura si sentivano rifiutare dalle rispettive mogli, il culo. Culo che lei dava senza timori e con libidine!
Mi resi conto che poco alla volta la zoccola era intrigata dalla presenza non fisica ma reale di altri protagonisti: le cornute!!
Fu la troia a farmi notare che qualche toro aveva la fede luccicante, segno di un recente matrimonio, e non fu raro che durante la pausa tra una monta e la successiva (spesso i veri tori ne fanno almeno due se non tre quasi consecutive) la zoccola era abile nel chiedere di vedere la foto della fidanzata o della moglie e mi confidò che la loro vista la eccitava da impazzire.
Non fu raro che (quando il toro se ne andò) che mi disse: “Sua moglie è una figa di legno. È più figa di me ma non sa scopare. È tutta scena e selfie in posa. E poi una che non si fa sborrare in bocca e non dà il culo!”
Seppi solo recentemente che mi fece cornuto con alcuni porci del paese, ovviamente la intrigavano da morire ma il fatto che avessero come mogli donne a lei conosciute la rendeva ancora più perversa. Mi raccontò di alcuni caffè bevuti insieme ad una ignara cornutona della serie “io, io, io e che non lesina consigli non richiesti. Mentre io pensavo alla sborra del marito e alla sua faccia da porco mentre mi martellava il culo! “. Parole sue.
Forse per sentirmi più protagonista, ma anche per sfida, decisi di farle delle sorprese. Autentiche soprese! Niente preavviso. La prima mi presentai a casa un pomeriggio mentre lei era intenta a cucinare.
Con due porci. Mai visti prima di quel momento. Il patto con i porci prevedeva che fosse lai a dover prendere una iniziativa. Loro sarebbero dovuti stare immobili e fermi in sala. Se lei non avesse gradito non avrebbero dovuto esserci forzature. I porci rispettarono il patto. Il risultato fu che dovetti andare io a spegnere i fornelli mentre la troia era già piena dei due cazzi. Uno in figa e uno in culo!
Siccome la vacca era scaltra e si sarebbe aspettata una seconda sorpresa nella medesima modalità, decisi di cambiarla.
Ora sei del mattino. Simulo di uscire per andare al lavoro, ma rientro con un porco.
Il video vede il casto pigiama della puttana appoggiato ai bordi del letto, mentre lei eccitatissima si dà da fare con il nuovo cazzo!
Se volevo avere una prova che la mia futura moglie era una irraggiungibile puttana, la avevo avuta!
Ma mi costò parecchio. Forse fu lì la vera svolta che mi fece veramente dire: guarda che più che complice, sei un grandissimo cornutone!!!
Infatti, dopo le sorprese, la zoccola mi disse: “Adesso tocca a me ricambiare le sorprese!”.
Fino a quel momento ogni incontro era passato attraverso me. E non credetti che fosse capace d’organizzarle autonomamente. Ovviamente ero, all’epoca, completamente ignaro che lei avesse già provveduto a cornificarmi a mia insaputa.
Partì la sequenza di sorprese che dura (seppur a minore intensità) ancora oggi!
Nel frattempo, sono passati solo tre anni dal nostro primo incontro e la vacca, seppur ingrassata, ha un seguito enorme di porci che se la vogliono montare. Anche in gruppo. E, a dimostrazione che scopa benissimo, chi lo ha già fatto si ripropone per le volte successive.
Lei ora è selettiva, li vuole sempre più giovani carini e non disdegna repliche su repliche a chi l’ha fatta godere in modo particolare.
Tutte le regole iniziali sono saltate. Una regola in particolare l’avevo introdotta io: non limonare con il porco! Moltissime troie di coppie non lo fanno. Alla puttana, ovviamente, anche questa regola stava stretta. A lei non interessava solo il cazzo, ma voleva il maschio e il suo odore.
Mi accorsi che, mentre filmavo le monte dalle spalle, i due limonavano, per poi ricomporsi appena mi presentavo alla loro vista. Cominciai a pensare che, nelle numerose monte in mia assenza, chissà cosa sarebbe accaduto. Non era difficile da immaginare!
Tesi un tranello alla troia uscendo dalla camera ma lasciando la videocamera accesa sul comodino. E fu la rivelazione: lingua con lingua come porci. Succhiava i capezzoli, lo leccava per farlo sborrare. Con un pretesto feci in modo che Anna vedesse quel video interamente. Anche nella parte della limonata. Lei lo fece senza alcun commento. Aveva capito che io la avevo scoperta ma l’unico risultato fu farlo sempre più apertamente. Fino a limonare ostentatamente e lungamente, senza ritegno, davanti a me, come se non esistessi.
Erano passato cinque anni dal nostro primo incontro e i cazzi ora sono centinai come i video e le foto sono migliaia. Con colpevole ritardo mi rendo conto che filmare dalla videocamera è limitante in quanto la memoria si esaurisce rapidamente, mentre le monte durano talvolta intere serate o pomeriggi. Decido, quando sono presente, quindi di filmare dal pc lasciando per me la videocamera per i primi piani. E poco alla volta, rivedendomi in video, spesso ancora vestito, che filmo in primo piano mentre un gruppo di tre porci si monta ferocemente la mia donna, poco alla volta mi venne il tardivo dubbio che fossi realmente un grande cornuto.
Ma la svolta vera fu riascoltare alcuni audio di alcuni tori e, particolare non di poco conto, anche le parole scappate dalla zoccola durante qualche monta.
In una circostanza fu un sussurro. Dovetti ascoltarlo e riascoltarlo. Mi era sfuggito in prima battuta. Eppure, il video era di qualche tempo prima. Ma non c’erano dubbi, era una delle sorprese che la troia mi fece e disse al toro: “Dai che adesso lo facciamo sentire al cornuto!”, quindi impugnò il telefono e mi chiamò.
Sempre in quel periodo la zoccola non si fece mancare anche un prestante toro nero e un paio di personaggi noti che giravano i siti, ovviamente sotto falsa identità. È capitato che li vedesse in tv e confessasse: “E’ eccitante sapere che io l’ho visto in viso mentre mi inculava e mi ha sborrato in bocca! Io, di quel tipo, conosco il sapore della sua sborra!”
E lei è sempre di più insospettabile. Chi ci conobbe in quel periodo non era nemmeno a conoscenza della nostra vota precedente, tanto che dobbiamo chiarire che sveniamo entrambi da un precedente matrimonio.
Nessuno sospetterebbe che dietro a quella donna mi mezza età si nasconde una impressionante vacca da monta. Lo spigliato dei due sono io, mi esprimo meglio di lei la quale talvolta sbaglia i congiuntivi e io non esito a, seppur sfotterla.
Lei si atteggia a una sorridente vittima sacrificale. Non è raro che amici e conoscenti qualcuno le dica in mia presenza: “Ma come fai a sopportarlo? “. E lei abbozza dicendo: “Eh, l’amore fa brutti scherzi! “
L’insospettabile mogliettina si è anche creata ad arte una immagine di ingenua. “Sono una cogliona, ci casco sempre!” non esita a dire alle amiche aggiungendo. “mi piacerebbe essere più furba!”
È sempre di quel periodo quando passa anche una intera notte fuori con un porco e per farlo deve (per circostanze lunghe ore da spiegare) giustificare l’assenza ai parenti. Il risultato è che i medesimi parenti le diranno: “Vai pure, cara, teniamo noi d’occhio Luca che non si porti delle donnine a casa!!”
Veste casto, zero scollature e trasparenze, sempre in jeans e in comode scarpe da tennis. Ma soprattutto non si atteggia, al bar (va spesso da sola) si apparta e armeggia il cellulare in un angolo non osservando niente e nessuno. Ed è proprio per questo motivo che tre episodi assumono una importanza particolare.
Uno al mare, con il vicino di ombrellone, il secondo una estemporanea conoscenza in treno e il terzo un incontro alle porte di un autogrill. Ma ne riparlerò più diffusamente in seguito.
Ok essere insospettabile ma era inevitabile che al piano di sotto, dove coincidono le camere, si intuisse chiaramente cosa stesse accadendo. Quando in una stanza ci sono una troia che gode rumorosamente con quattro o cinque tori che la riempiono, è impossibile non fare due più due!
Fu quindi l’occasione per farsi scopare anche dal vicino, la troia sostiene per tenerselo buono, ma da come ha goduto non pareva fosse u grande sacrificio!
Quindi mi arriva l’opportunità di andare a lavorare in trasferta, la località è intrigante anche dal punto di vista turistico; quindi, ne approfitto anche per fare delle vacanze. La zoccola la raggiunge con una certa frequenza e rimane con me anche per lunghi periodi. Ed è ovviamente l’occasione per farsi scopare da nuovi porci tanto che nei video compare sempre più frequentemente il letto di quella abitazione.
Quando Anna torna a casa nostra continua, in mia assenza, la sua carriera da zoccola. Spesso con la mia complicità ma scoprirò (solo recentemente) anche a mia insaputa, E per una notte intera! Ovviamente nel nostro letto!
Poco alla volta la zoccola seleziona accuratamente i porci. Ora ha un ampio assortimento e prima di andare con uno nuovo deve intrigarle in modo particolare.
Ma le monte con quelli selezionati sono impressionanti! Sia per durata, che per prestazione!
Il tempo passa velocemente senza alcun disguido. Ora i video sono delle intere raccolte che per guardarli con attenzione tutti servirebbero giorni interi.
Come dicevo è dal sistemarli e riadattarli che scopro molti aspetti che in precedenza mi erano sfuggiti. E tutti questi aspetti portano a una conclusione: la vacca mi ha sempre considerato un grandissimo cornuto!!!
Ma lei è ancora titubante nel manifestarlo. Questa ritrosia viene meno due anni fa, quando ci sposammo. Forse la sicurezza del matrimonio la rese più sincera. La lavorai ai fianchi tranquillizzandola che non avrei avuto alcun problema.
E poco alla volta uscì un delirio!
Ebbi conferma di quanto avevo intuito, ma non solo. Tanto che la zoccola non esitò a definire il primo anno “l’epoca dei due cornuti”. Intendeva me e il suo primo marito nel periodo in cui non la voleva lasciare. Mi confidò che fu un toro da monta che nell’ascoltare la situazione (durante un trasferimento a casa sua per montarla) glielo fece notare. E la puttana non me ne fece cenno.
Ma poi la sua analisi fu più sottile. Mi disse che ero stato cornuto in ben cinque modi diversi.
Il primo, il più, ovvio, quando ho assistito in prima persona alle monte. Il secondo quando la zoccola andava da sola e mi telefonava per farmi sentire. La terza quando fece la prostituta tanto che mi disse: “Hai avuto una donna che ha fatto la battona! Vedi tu se non eri cornuto!”
Era pur vero che fu un prostituirsi particolare ma era sempre un prostituirsi.
La zoccola mise come quarta tipologia le sorprese che mi fece (e che ancora, talvolta, fa) perché in quel caso i tori erano una gestiti e soprattutto scelti da lei, senza alcun filtro. E aver scelto dei porci che io (per vari motivi) non le avrei fatto riprovare faceva di me un altro tipo di cornuto.
E poi il quinto tipo. Quelle sulle quali non potevo obiettare niente: quelle fatte a mia insaputa! E non solo con tori da monta dei siti ma anche con maschi dello stesso paese, con un vicino di casa e addirittura con un mio collega!
Siamo alla fine. E il racconto è stato parecchio lungo. Voi capite che se mi fossi soffermato maggiormente sui singoli episodi sarebbe diventato un romanzo.
Se dimostrerete di apprezzare ci sarà un seguito.
Mail: annaluca050@gmail.com
Telegram: @annaluca050
Facebook : Anna Luca nick Lucacuck
Lei, milf assolutamente insospettabile, ufficialmente devota moglie e madre premurosa, in realtà cornificatrice sia con singoli, sia con gruppi di tori da monta. E sia in mia presenza, sia in mia assenza.
Vera bisex e grande leccatrice della figa, ma dopo esige il cazzo di dimensioni super, ma soprattutto duri e nodosi. Regina dell’ingoio e sommelier dello sperma, ama essere montata con decisione, ma anche con fantasia sia da singoli sia da gruppi, accompagnati da turpiloquio spinto ed esplicito.
Disponibile anche per gang e amante doppie e triple penetrazioni. Adora sentire due cazzi in figa ma predilige contemporaneamente poterne lavorare altri anche di bocca.
La prima sborrata la esige rigorosamente in bocca mentre l’eventuale seconda la gradisce nel culo con il porco di turno sopra per poterlo guardare in viso mentre sborra. E possibilmente a pelle, senza preservativo.
Non ama caffè preliminari, né tantomeno pizze ma adora iniziare da subito. Talvolta recandosi immediatamente in motel, in alternativa( se il toro è fidato) ospita in casa.
Nel caso io sia presente (quando ospitiamo) è mio compito andare incontro al toro senza destare sospetti per portarlo in camera dove lei aspetterà da bendata e pronta per la monta.
Lei espertissima, siamo insieme da dieci anni ed ha avuto in questo decennio centinaia di incontri e la sua bocca si è gustata almeno trecento cazzi diversi , bevendo la sborra di ciascuno di loro.
Misteriosamente arrivata vergine di culo ai quarant’anni ha pensato bene di farsi rompere il culo da tre porci in una gang, senza la mia presenza, provando la stessa sera (e ovviamente per la prima volta) cosa volesse dire avere un cazzo in figa, uno in culo e uno in bocca.
Facendosi fotografare e filmare!
Multi orgasmica e urlatrice, se il porco la aggrada lo limona con passione, lecca il petto, lo abbraccia e se li gusta come meglio crede.
Adora di tanto in tanto farmi delle “sorprese. Chiama senza preavviso facendomi sentire che sta godendo, quindi chiude la telefonata. Scoprirò con chi fosse solo al mio rientro a casa dove mi aspetterà un video della monta, immancabilmente nel nostro letto.
Se ora è assolutamente insospettabile, è stato esattamente l’opposto da ragazzina in cui era risaputo fosse la puttana del paese, è infatti di quel periodo il nomignolo la Regina dell’ingoio.
Precocissima, sverginata a tredici anni appena compiuti da un tipo di cui non ricorda nemmeno il nome. Arrivata a diciassette anni con almeno una cinquantina di cazzi presi. Oltre che dichiaratamente troia è stata anche odiata dalle amichette perché, se un maschio le piaceva, rendere cornuta l’amica di turno le dava un’ulteriore eccitazione. Memorabile un pomeriggio passato con un uomo della sua amica, poco prima del matrimonio. Per poi ritrovarsi in compagnia la medesima sera, come se niente fosse accaduto.
A diciotto anni si sposa con il primo marito e inevitabilmente deve cambiare paese perché troppo sputtanata. Rimane con il primo marito oltre venti anni in cui sognava di farsi fintamente violentare davanti a lui.
Io la cercai dieci anni fa (ero uno dei cinquanta che se l’era scopata da ragazza), lei tenne due piedi in una scarpa (io e il maritino) per circa un anno rendendo di fatto cornuti entrambi.
Dico questo perché quando la ritrovai (grazie a Facebook) mi resi conto che era intimamente ancora più vacca e cagna in calore di quanto ricordassi fosse stata da ragazza.
Pareva non aspettasse altro che essere scoperta e, non solo non nega il suo passato da zoccola, ma si eccitava a raccontarmelo in vasca da bagno, con il marito a pochi passi, mentre ci masturbavamo entrambi.
Fu impressionante la sua sincerità, non solo nel raccontare il suo passato, ma anche nell’esprimere i suoi sogni e i suoi forti e ricorrenti desideri.
Lo disse esplicitamente: “Tornare a fare la zoccola! Provare quello che non ho provato da ragazza! Più maschi contemporaneamente! Farmi rompere il culo, visto che quel coglione di mio marito non è riuscito in venticinque anni! Provare le doppiette! Bere litri di sborra! E soprattutto farlo con sconosciuti. Al primo incontro e come maiali! Godere come maiali! E con tanti maschi. Provare tanti cazzi diversi!”
Più chiara di così!!!
Inizialmente le proposi di essere una coppia clandestina aperta. La vacca accettò immediatamente, fin dal nostro primo incontro (dopo quello avuto da ragazzi). Prima scopò con me e dopo un paio d’ore con un altro suo ex, nello stesso letto, mentre io ero nella stanza a fianco che ascoltavo la monta e mentre il maritino le inviava sms affettuosi. Erano circa venticinque anni che non la vedevo tanto che stentai a riconoscerla. Dopo qualche minuto, stavamo già scopando. E lo stesse fece con un suo ex poche ore dopo.
Il nostro secondo incontro fu anche quello particolare per vari motivi. Il primo che, mentre la stavo scopando alla pecorina, venne chiamata dal maritino. Fu eccitante sentire la voce del cornuto mentre lei nuda e a novanta gradi cercava di ricomporsi. Tra una pausa e l’altra le chiesi se ci fossero stati problemi ad iscriversi ad un sito di scambisti, come coppia clandestina.
Lei accettò immediatamente! Quasi per sfida chiesi che fosse lei a scegliere il nick e darmi lo spunto per un annuncio.
Pensate che abbia pensato a termini soft come intrigo o trasgressione? Neanche per idea. Per quello che la riguardava lei era “zoccolona”! E l’annuncio (per sua scelta) iniziava così: “Autentica vacca da monta…”.
Il medesimo giorno non potevo sapere due cose: che da lì a poco avrei dovuto aggiungere nel profilo “ama la doppia penetrazione”, perché la vacca si sarebbe fatta rompere il culo e che quel giorno sarebbe stato l’unico giorno in cui io la avrei scopata in esclusiva.Da lì in poi non sarebbe più accaduto! Dopo quel giorno ho dovuto sempre “condividerla” anche con altri porci!
Il terzo incontro (sempre in clandestinità) dopo aver scopato in albergo le chiesi se sarebbe stata disponibile ad andare in un club privè. Per lei sarebbe stata la prima volta.
Accettò come se fosse stato un invito a un drink. E mi diede la prova che non scherzava affatto. Non ci venne solo per dare una sbirciatina!
Ovviamente lei prese al volo la mia proposta di coppia aperta, nonostante io abitassi lontano e non potevamo vederci di frequente. Io inizialmente lo proposi un poco come sfida, senza dirglielo, mi dissi: “Vediamo se riesce a fare la troia senza di me!”. E glielo proposi. Lei accettò con entusiasmo
Risultato: lei usciva da sola con i tori (anche in gruppo) mentre io rimanevo a bocca asciutta.
Lei ancora oggi parla della “famosa settimana” eccitandosi da paura. Un giovedì usci con uno (che è ancora oggi un suo amico di Facebook). Un venerdì sera con quattro! Mai visti prima di quel momento! E chiuse la domenica pomeriggio con un sesto porco.
Nel frattempo, lavorava sempre con il maritino, il quale si svenava per riconquistarla a fiori ed inviti, ignaro delle corna ramificate che, settimanalmente, aumentavano in modo esponenziale.
La troia poco alla volta cominciò a introdurre la mia presenza alle amiche ed ai parenti.
Quindi, in quel primo anno, ufficialmente esiste un marito ostinato ed ignaro ed un “grande amore” che vive distante. Le amiche sottolineavano che sarebbe stato improbabile che la nostra storia potesse avere futuro. E qualcuna malignava che probabilmente io, a causa della mia libertà, le piantavo pure delle corna. Da subito beffato!
Ci fu un episodio che ci portò vicinissimi alla rottura. Erano passati quattro mesi. Lei (contro ogni regola che ci eravamo dati) uscì con tre porci, in motel, e si fece spaccare volutamente il culo. Culo che, nei patti, avrebbe dovuto concedermi, purtroppo io persi il momento propizio e la vacca era troppo ansiosa di farselo rompere per aspettare ancora!
In quell’incontro si fece fotografare e filmare (fu il primo video in assoluto). Insomma, lì mi resi veramente conto di che razza di vacca da monta fosse quella che poco alla volta stava diventando la mia donna.
Facemmo pace e, seppur inconsciamente all’epoca, iniziò la mia carriera da cornutone.
In realtà la zoccola ora (da poco tempo) descrive quell’anno come “l’epoca dei due cornuti” in quanto, solo qualche ora dopo le monte, era il maritino il primo maschio che vedeva tutte le mattine.
Dovette alternare i motel della zona perché andandoci ogni volta con porci diversi aveva il timore di essere scambiata per una prostituta!
Devo aggiungere che la parola cornuto era assolutamente bandita in quel periodo. E lo sarà per almeno otto anni. Io mi sentivo complice, compagno di giochi e come tale volevo essere definito.
La vacca solo recentemente mi dirà: “A me interessava godere e mi pareva chiaro che tu eri un cornutone! Come mio marito! Due cornuti in un colpo solo! Se poi non volevi sentirtelo dire a me fregava poco, l’importante era fare la zoccola come più piaceva a me!”.
Solo dopo sposati mi confidò che si era fatta montare anche da tori e anche semplici conoscenti, senza dirmi niente, sapendo che sarei stato contrario.
Il primo anno si fece scopare da una settantina di porci diversi. E lei sempre insospettabilissima!
Talmente insospettabile che venne notata da una amica mentre entrava in un motel con l’ennesimo porco. La vicinanza era tale che l’amichetta non avrebbe dovuto avere dubbi, invece optò per una ipotesi improbabile: era una donna che le assomigliava!
Per dire da quanto fosse (ed è!) assolutamente insospettabile!
Non fu un anno privo di contrasti perché mi resi conto che la zoccola era sfuggente. Quando si trattava di definire delle regole era disponibile ed empatica, ma quando si trattava di applicarle pareva si dimenticasse tutto in un colpo.
Poco alla volta la mia presenza divenne sempre più familiare ai suoi amici e conoscenti (solo altro cornuto pareva non accorgersi di niente) ma la vacca non rinunciava comunque alle monte da sola, sia che io ci fossi o non ci fossi.
Non fu inconsueto che io vagassi per il paese, il sabato pomeriggio, mentre lei era a scopare in motel o a casa di un toro. E la sera si aggiungevano cazzi in gruppo, in mia presenza.
In quell’anno la zoccola, pur senza separarsi, lavorava ancora insieme all’altro cornuto, ma viveva da parenti. Sotto le feste natalizie si liberò casa di questi e per tre giorni e fu la zoccola a propormi di organizzare per portare dei tori in casa dove viveva. La vacca voleva provare cosa volesse dire accoglierli da bendata in quanto fino a quel momento (andando agli incontri salendo sull’auto del toro) non era stato possibile.
La casa è in pieno centro paese ed Anna era conosciuta da tutti! Io dissi che era pericoloso ma la troia, con molta lucidità, mi fece notare:” Ma amore, ci sei tu!! Chi va a pensare che stai portando a casa mia un porco? Al massimo penseranno che sia un tuo amico!!”
Avete capito la finta ingenua???!!!
Recentemente, su questo episodio, le scappò di definirmi “un utile cornuto”. Sta di fatto che in tre sere prese tre cazzi diversi. Tra le foto dei suoi figli e anche quelle del suo primo matrimonio!
Quando, dopo un anno di inconsapevoli corna, il maritino le concede la separazione la zoccola mi propone di andare a vivere da lei. Aveva trovato un appartamento a pochi metri da quello di sua madre. Se il maritino avesse saputo che la mogliettina ora era sfondata di culo e che in quell’anno si era gustata una settantina di cazzi nuovi e che le tanto da lei desiderate gang in cui aveva tutti i buchi pieni, erano diventati realtà; al maritino cornutone sarebbe venuto un colpo!
In quel mio trasferimento ero io a dover rischiare e ricominciare un'altra vita. Il mio cappio da cornuto si stava stringendo. Ma, in quel momento, non me ne rendevo ancora conto!
Anche il trasloco fu occasione di fare la troia, tanto che il divano lo collaudò con un porco mentre io ero in giro per il paese.
Appena andai a vivere insieme mi resi conto di quanto fosse ninfomane e vacca. Ora aveva il sottoscritto, il suo utile cornuto e tra i miei compiti c’era anche quello di portare a casa i porci di turno. Poteva essere uno, ma potevano anche essere cinque in un colpo solo!
Le sue uscite in motel si diradarono, ma non si cancellarono mai del tutto.
Vivendo insieme, la vacca non aveva remore a masturbarsi davanti a me confidandomi quale toro la eccitava, anche solo al ricordo.
Una domenica riuscì nell’impresa di farsi scopare da ben quattro porci diversi. Uno alla volta. Tutti al primo incontro e senza che nessuno sapesse dell’altro.
E io? Io rimanevo convinto di essere un complice, un compagno di giochi e non certo un cornuto!
E lei? Lei un’aurea di donna innamorata e felice di avere opportunità di rifarsi una nuova vita!
La separazione dall’altro cornuto comportò anche l’abbandono della attività dove aveva lavorato insieme a lui per decenni. E se era ninfomane e vacca quando lavorava potete immaginare quando si trovò a casa. Nessuna passione particolare se non il sesso. Sempre sesso porco.
Poco alla volta si rese conto di avere una ampissima scelta di porci e cominciò a selezionarli non solo in base al cazzo, ma anche in base al loro aspetto generale. E poco alla volta arrivarono anche i più giovani. Anche dell’età dei suoi figli. Ora la media è una quindicina di anni in meno di lei.
Improvvisamente anche gli incontri le andavano stretti. Mi disse che le sarebbe piaciuto aggiungere altro. Mi confidò che lei per decenni non si era vista lavorare in un negozio, ma aveva immaginato la sua vita e il suo lavoro dedicato al sesso. Era consapevole di non essere super nell’aspetto. Giunonica e perennemente sovrappeso. Ma le sarebbe piaciuto fare la escort, dedicarsi solo al sesso, anche per vivere. Si vedeva attrice porno, fin da ragazzina quando al buio la notte guardava i primi film porno sulle tv private masturbandosi furiosamente.
Ora le sarebbe piaciuto essere pagata per scopare. Attenzione: i soldi non le interessavano più di tanto. Come disse lei: “E’ un gioco! Solo idea di un uomo che mi paga per scoparmi mi eccita da impazzire! Anche per pochi euro!”
Quindi mi incaricò di cercare tori che fossero disposti a questo gioco. Ma la dimostrazione che non era per soldi, ma per eccitazione, era che voleva tori piacenti. Tori da cui si sarebbe fatta scopare comunque, anche senza essere pagata. La vacca ne trovò tre.
Quella esperienza le piacque così tanto che non a caso le capitò una occasione che non si fece sfuggire. Conobbe e fece amicizia con una gestrice di un club privè. Tutti sanno che nei club privè bazzicano delle prostitute che garantiscono a prescindere dal tipo un minimo di servizio ai singoli che entrano.
La vacca si mise d’accordo in questi termini: lasciava alle altre ragazze il compito base, lei se veniva scelta da un porco e solo se questo era di suo gradimento si sarebbe appartata con lui, altrimenti sarebbe rimasta al bar a conversare tranquillamente. Questo comportava che se io la avessi chiamata e avesse risposto era evidente che era al bar, viceversa era all’opera con qualche porco!
Lo faceva con tale passione che quando una pornostar si organizzò per fare una mega gang nel privè e dopo aver visionato il talento delle ragazzine, non fu a loro che si rivolse per chiedere un supporto, ma alla troia.
Risultato: lei e la pornostar fecero una mega gang (io ero a lavoro) con una trentina di porci!
E ufficialmente la troia come si comportava? Ufficialmente, per amici, conoscenti parenti i tre pomeriggi alla settimana in cui si assentava andava a Milano a curare un bambino! Vestita, come al solito, castamente e dentro la borsa gli indumenti da vacca da indossare nel privè.
Quella esperienza da prostituta durò circa tre mesi.
E io? Io rimanevo convinto di essere un complice, un compagno di giochi e non certo un cornuto!
Arrivarono i periodi delle ferie. E anche quelle furono occasione per prendere cazzi nuovi che non avrebbe avuto modo di farsi se fosse rimasta a casa.
Talvolta erano più i cazzi presi, che i giorni fatti di ferie. Anche senza di me, lasciandomi in albergo mentre la sentivo al telefono urlare dalla goduria.
È di quel periodo quando (masturbandosi davanti a me) mi chiese se potesse farsi scopare da un porco del nostro paese, un porco che la arrapava da impazzire. Io le negai consenso perché non era nei patti farsi coinvolgere con gente del paese. Lei non obiettò nulla. Seppi dopo anni che iniziò comunque ad ospitarlo in mia assenza, tanto che divenne uno dei preferiti.
Poco alla volta la vacca alternava cazzi nuovi a ripetute con vari tori che la avevano fatta godere da impazzire. E lo stesso fece con interi gruppi di tori da monta.
Talvolta ero io più preoccupato che lei, in fin dei conti abitavamo a pochi metri da casa di mamma, nello stesso stabile dove abitavano altri suoi parenti stretti, a poche centinaia di metri dai suoi figli e dall’ex marito e io continuavo a organizzare incontri a casa nostra.
Quando glielo feci notare balenandole l’ida che potesse essere scoperta lei. Ovviamente, rabbrividì all’idea ma aggiunse un sibillino: “Sarebbe un casino, ma alla fine penserebbero che sei stato tu il vero responsabile! E ‘iniziato tutto al tuo arrivo!”
Inoltre, quando la ritrovai era affamata di cazzo, porca e troia ma, rispetto al seguito, c’era una differenza: non urlava e gemeva come avrebbe fatto da lì a poco. Lei sostiene che era un’abitudine causata dalla poca confidenza con il primo marito. Ora invece si era scatenata. I suoi “siii…siiiii…siiii” a voce alta non si contavano e, vivendo in un appartamento, a pochi metri da conoscenti e parenti, dovetti inventarmi parecchi artifizi.
Per fortuna molte gang le facemmo su inviati in altre location quali spogliatoi, bar chiusi, anche un sexy shop oppure a casa dei tori che ospitavano. La vacca, pur non amandoli particolarmente (ci sono troppi sfigati) se le davo una alternativa tra una serata al cinema e uno al club privè non aveva dubbi: meglio il club privè! Ne girammo qualcuno, finché non ne trovammo uno di nostro gradimento.
Io cominciai finalmente a intuire che la situazione non dipendeva più da me, ma che lei era troppo abile, scaltra e furba. Era un tarlo che iniziava a lavorare. Solo un tarlo. Mi volli, comunque, convincermi che ero un complice, un compagno di giochi e… non certo un cornuto!
Dopo alcuni tentativi andati male finalmente la zoccola trovò una porca veramente bisex, come gradiva lei. Anche il quel caso l’altra troia aveva un marito e guarda caso anche lui passivo. In realtà era lei che glielo imponeva. Per la serie “guardare e non toccare”! La differenza tra me e lui era che il marito era esplicito: “Sono un cornuto!” diceva senza alcun timore.
Il risultato furono sabati sera in cui ospitavamo questa coppia. In questo caso le due troie gradivano cenare insieme prima della monta. Poi, poco alla volta, arrivavano i tori, in genere tre o quattro ma capitò anche sei. E il mio compito di farli salire in casa senza destare sospetti.
Poi il copione prevedeva che le tue zoccole lesbicassero con vero piacere, i tori pronti a intervenire intorno al letto ma solo al comando di Anna, quando erano pronte a ricevere i cazzi.
Il risultato spesso fu sei o anche sette corpi nel nostro letto e solo due maschi in piedi intorno a scattare qualche foto. Ovviamente i due eravamo io e l’altro marito.
Fu in quel caso che, osservandolo, mi dissi tra me e me “Sei proprio un cornuto”. Poi riflettendo arrivai alla conclusione che ero nella stessa situazione. Ma feci finta di non aver capito.
Mi sono dimenticatoi accennare al sesso tra me e Anna. Ovviamente ne facevamo ma io prediligevo il dopo l’incontro, rispetto al prima. Era sufficiente che la davo modo di dire ciò che pensava (non ha mai filtri, se è eccitata è un delirio di sincerità) che la vacca mi confidava (mentre la scopavo) tutto ciò che pensava del toro o dei tori appena usciti di casa.
Ogni qualvolta che la inculavo il suo culo era sempre più sfondato, infatti a differenza della maggior parte delle altre zoccole, lei non ne rifiutava nessuno. Anche i cazzoni dei più dotati, da far apparire Rocco Siffredi un normodotato. Quasi sempre i tori erano sposati e quelli dotati di arnesi oltre misura si sentivano rifiutare dalle rispettive mogli, il culo. Culo che lei dava senza timori e con libidine!
Mi resi conto che poco alla volta la zoccola era intrigata dalla presenza non fisica ma reale di altri protagonisti: le cornute!!
Fu la troia a farmi notare che qualche toro aveva la fede luccicante, segno di un recente matrimonio, e non fu raro che durante la pausa tra una monta e la successiva (spesso i veri tori ne fanno almeno due se non tre quasi consecutive) la zoccola era abile nel chiedere di vedere la foto della fidanzata o della moglie e mi confidò che la loro vista la eccitava da impazzire.
Non fu raro che (quando il toro se ne andò) che mi disse: “Sua moglie è una figa di legno. È più figa di me ma non sa scopare. È tutta scena e selfie in posa. E poi una che non si fa sborrare in bocca e non dà il culo!”
Seppi solo recentemente che mi fece cornuto con alcuni porci del paese, ovviamente la intrigavano da morire ma il fatto che avessero come mogli donne a lei conosciute la rendeva ancora più perversa. Mi raccontò di alcuni caffè bevuti insieme ad una ignara cornutona della serie “io, io, io e che non lesina consigli non richiesti. Mentre io pensavo alla sborra del marito e alla sua faccia da porco mentre mi martellava il culo! “. Parole sue.
Forse per sentirmi più protagonista, ma anche per sfida, decisi di farle delle sorprese. Autentiche soprese! Niente preavviso. La prima mi presentai a casa un pomeriggio mentre lei era intenta a cucinare.
Con due porci. Mai visti prima di quel momento. Il patto con i porci prevedeva che fosse lai a dover prendere una iniziativa. Loro sarebbero dovuti stare immobili e fermi in sala. Se lei non avesse gradito non avrebbero dovuto esserci forzature. I porci rispettarono il patto. Il risultato fu che dovetti andare io a spegnere i fornelli mentre la troia era già piena dei due cazzi. Uno in figa e uno in culo!
Siccome la vacca era scaltra e si sarebbe aspettata una seconda sorpresa nella medesima modalità, decisi di cambiarla.
Ora sei del mattino. Simulo di uscire per andare al lavoro, ma rientro con un porco.
Il video vede il casto pigiama della puttana appoggiato ai bordi del letto, mentre lei eccitatissima si dà da fare con il nuovo cazzo!
Se volevo avere una prova che la mia futura moglie era una irraggiungibile puttana, la avevo avuta!
Ma mi costò parecchio. Forse fu lì la vera svolta che mi fece veramente dire: guarda che più che complice, sei un grandissimo cornutone!!!
Infatti, dopo le sorprese, la zoccola mi disse: “Adesso tocca a me ricambiare le sorprese!”.
Fino a quel momento ogni incontro era passato attraverso me. E non credetti che fosse capace d’organizzarle autonomamente. Ovviamente ero, all’epoca, completamente ignaro che lei avesse già provveduto a cornificarmi a mia insaputa.
Partì la sequenza di sorprese che dura (seppur a minore intensità) ancora oggi!
Nel frattempo, sono passati solo tre anni dal nostro primo incontro e la vacca, seppur ingrassata, ha un seguito enorme di porci che se la vogliono montare. Anche in gruppo. E, a dimostrazione che scopa benissimo, chi lo ha già fatto si ripropone per le volte successive.
Lei ora è selettiva, li vuole sempre più giovani carini e non disdegna repliche su repliche a chi l’ha fatta godere in modo particolare.
Tutte le regole iniziali sono saltate. Una regola in particolare l’avevo introdotta io: non limonare con il porco! Moltissime troie di coppie non lo fanno. Alla puttana, ovviamente, anche questa regola stava stretta. A lei non interessava solo il cazzo, ma voleva il maschio e il suo odore.
Mi accorsi che, mentre filmavo le monte dalle spalle, i due limonavano, per poi ricomporsi appena mi presentavo alla loro vista. Cominciai a pensare che, nelle numerose monte in mia assenza, chissà cosa sarebbe accaduto. Non era difficile da immaginare!
Tesi un tranello alla troia uscendo dalla camera ma lasciando la videocamera accesa sul comodino. E fu la rivelazione: lingua con lingua come porci. Succhiava i capezzoli, lo leccava per farlo sborrare. Con un pretesto feci in modo che Anna vedesse quel video interamente. Anche nella parte della limonata. Lei lo fece senza alcun commento. Aveva capito che io la avevo scoperta ma l’unico risultato fu farlo sempre più apertamente. Fino a limonare ostentatamente e lungamente, senza ritegno, davanti a me, come se non esistessi.
Erano passato cinque anni dal nostro primo incontro e i cazzi ora sono centinai come i video e le foto sono migliaia. Con colpevole ritardo mi rendo conto che filmare dalla videocamera è limitante in quanto la memoria si esaurisce rapidamente, mentre le monte durano talvolta intere serate o pomeriggi. Decido, quando sono presente, quindi di filmare dal pc lasciando per me la videocamera per i primi piani. E poco alla volta, rivedendomi in video, spesso ancora vestito, che filmo in primo piano mentre un gruppo di tre porci si monta ferocemente la mia donna, poco alla volta mi venne il tardivo dubbio che fossi realmente un grande cornuto.
Ma la svolta vera fu riascoltare alcuni audio di alcuni tori e, particolare non di poco conto, anche le parole scappate dalla zoccola durante qualche monta.
In una circostanza fu un sussurro. Dovetti ascoltarlo e riascoltarlo. Mi era sfuggito in prima battuta. Eppure, il video era di qualche tempo prima. Ma non c’erano dubbi, era una delle sorprese che la troia mi fece e disse al toro: “Dai che adesso lo facciamo sentire al cornuto!”, quindi impugnò il telefono e mi chiamò.
Sempre in quel periodo la zoccola non si fece mancare anche un prestante toro nero e un paio di personaggi noti che giravano i siti, ovviamente sotto falsa identità. È capitato che li vedesse in tv e confessasse: “E’ eccitante sapere che io l’ho visto in viso mentre mi inculava e mi ha sborrato in bocca! Io, di quel tipo, conosco il sapore della sua sborra!”
E lei è sempre di più insospettabile. Chi ci conobbe in quel periodo non era nemmeno a conoscenza della nostra vota precedente, tanto che dobbiamo chiarire che sveniamo entrambi da un precedente matrimonio.
Nessuno sospetterebbe che dietro a quella donna mi mezza età si nasconde una impressionante vacca da monta. Lo spigliato dei due sono io, mi esprimo meglio di lei la quale talvolta sbaglia i congiuntivi e io non esito a, seppur sfotterla.
Lei si atteggia a una sorridente vittima sacrificale. Non è raro che amici e conoscenti qualcuno le dica in mia presenza: “Ma come fai a sopportarlo? “. E lei abbozza dicendo: “Eh, l’amore fa brutti scherzi! “
L’insospettabile mogliettina si è anche creata ad arte una immagine di ingenua. “Sono una cogliona, ci casco sempre!” non esita a dire alle amiche aggiungendo. “mi piacerebbe essere più furba!”
È sempre di quel periodo quando passa anche una intera notte fuori con un porco e per farlo deve (per circostanze lunghe ore da spiegare) giustificare l’assenza ai parenti. Il risultato è che i medesimi parenti le diranno: “Vai pure, cara, teniamo noi d’occhio Luca che non si porti delle donnine a casa!!”
Veste casto, zero scollature e trasparenze, sempre in jeans e in comode scarpe da tennis. Ma soprattutto non si atteggia, al bar (va spesso da sola) si apparta e armeggia il cellulare in un angolo non osservando niente e nessuno. Ed è proprio per questo motivo che tre episodi assumono una importanza particolare.
Uno al mare, con il vicino di ombrellone, il secondo una estemporanea conoscenza in treno e il terzo un incontro alle porte di un autogrill. Ma ne riparlerò più diffusamente in seguito.
Ok essere insospettabile ma era inevitabile che al piano di sotto, dove coincidono le camere, si intuisse chiaramente cosa stesse accadendo. Quando in una stanza ci sono una troia che gode rumorosamente con quattro o cinque tori che la riempiono, è impossibile non fare due più due!
Fu quindi l’occasione per farsi scopare anche dal vicino, la troia sostiene per tenerselo buono, ma da come ha goduto non pareva fosse u grande sacrificio!
Quindi mi arriva l’opportunità di andare a lavorare in trasferta, la località è intrigante anche dal punto di vista turistico; quindi, ne approfitto anche per fare delle vacanze. La zoccola la raggiunge con una certa frequenza e rimane con me anche per lunghi periodi. Ed è ovviamente l’occasione per farsi scopare da nuovi porci tanto che nei video compare sempre più frequentemente il letto di quella abitazione.
Quando Anna torna a casa nostra continua, in mia assenza, la sua carriera da zoccola. Spesso con la mia complicità ma scoprirò (solo recentemente) anche a mia insaputa, E per una notte intera! Ovviamente nel nostro letto!
Poco alla volta la zoccola seleziona accuratamente i porci. Ora ha un ampio assortimento e prima di andare con uno nuovo deve intrigarle in modo particolare.
Ma le monte con quelli selezionati sono impressionanti! Sia per durata, che per prestazione!
Il tempo passa velocemente senza alcun disguido. Ora i video sono delle intere raccolte che per guardarli con attenzione tutti servirebbero giorni interi.
Come dicevo è dal sistemarli e riadattarli che scopro molti aspetti che in precedenza mi erano sfuggiti. E tutti questi aspetti portano a una conclusione: la vacca mi ha sempre considerato un grandissimo cornuto!!!
Ma lei è ancora titubante nel manifestarlo. Questa ritrosia viene meno due anni fa, quando ci sposammo. Forse la sicurezza del matrimonio la rese più sincera. La lavorai ai fianchi tranquillizzandola che non avrei avuto alcun problema.
E poco alla volta uscì un delirio!
Ebbi conferma di quanto avevo intuito, ma non solo. Tanto che la zoccola non esitò a definire il primo anno “l’epoca dei due cornuti”. Intendeva me e il suo primo marito nel periodo in cui non la voleva lasciare. Mi confidò che fu un toro da monta che nell’ascoltare la situazione (durante un trasferimento a casa sua per montarla) glielo fece notare. E la puttana non me ne fece cenno.
Ma poi la sua analisi fu più sottile. Mi disse che ero stato cornuto in ben cinque modi diversi.
Il primo, il più, ovvio, quando ho assistito in prima persona alle monte. Il secondo quando la zoccola andava da sola e mi telefonava per farmi sentire. La terza quando fece la prostituta tanto che mi disse: “Hai avuto una donna che ha fatto la battona! Vedi tu se non eri cornuto!”
Era pur vero che fu un prostituirsi particolare ma era sempre un prostituirsi.
La zoccola mise come quarta tipologia le sorprese che mi fece (e che ancora, talvolta, fa) perché in quel caso i tori erano una gestiti e soprattutto scelti da lei, senza alcun filtro. E aver scelto dei porci che io (per vari motivi) non le avrei fatto riprovare faceva di me un altro tipo di cornuto.
E poi il quinto tipo. Quelle sulle quali non potevo obiettare niente: quelle fatte a mia insaputa! E non solo con tori da monta dei siti ma anche con maschi dello stesso paese, con un vicino di casa e addirittura con un mio collega!
Siamo alla fine. E il racconto è stato parecchio lungo. Voi capite che se mi fossi soffermato maggiormente sui singoli episodi sarebbe diventato un romanzo.
Se dimostrerete di apprezzare ci sarà un seguito.
Mail: annaluca050@gmail.com
Telegram: @annaluca050
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