Mai sfidarla

di
genere
tradimenti

“Sono brava e buona ma non mi devono sfidare. Soprattutto le fighe di legno che hanno dei bei maschi come fidanzati!”
La vacca quella mattina fu esplicita. Eravamo al mare, sull’Adriatico. Solo qualche giorno di vacanza e diversamente dall’anno precedente la zoccola decise che quei pochi giorni li avrebbe dedicati a me e al riposo.
Eravamo sotto l’ombrellone. Nella fila dietro di noi, a pochi metri, un gran bel ragazzo, giovane, biondino, tonico e fisico atletico. Al suo fianco una ragazza ancora più bella di lui. Curve perfette, gran bel seno, sedere alto e gambe snelle. Senza un grammo di cellulite! Era già posizionata, immobile, viso verso il sole e lo specchio abbronzante.
“Guarda la cornutona! Guarda la cornutona!” mi sussurrò la cagna a un volume di voce, a mio avviso, troppo alto. Io misi l’indice del dito sul mio naso per invitarla ad abbassare la voce. Mentre lo feci incrociai lo sguardo del ragazzo. Gli occhi parlavano da soli: aveva goduto! Eccome se aveva goduto! Ovviamente insieme alla puttana.
Giorno prima. Nostro arrivo.
Prendiamo posto in spiaggia. Nell’arrivare non troviamo immediatamente la fila, tanto che, sbagliando, andiamo nella fila dietro rispetto quella assegnata. Nel fare questo la puttana urta in modo impercettibile, ma veramente impercettibile, l’ombrellone dove ci sono i due ragazzi.
La vacca nella vita quotidiana è educata. A mio avviso anche troppo. Se incrocia qualcuno sul marciapiede è la prima a spostarsi e in caso di urto si prende la colpa scusandosi immediatamente, anche nel caso non sia responsabile.
Lo stesso fa in quella circostanza. Avrebbe potuto evitarlo, tanto che non se ne accorsero né il ragazzo né tantomeno la figacciona in posa.
“Scusa…scusa…sono un disastro!” disse la puttana. Il ragazzo si girò e con un bel sorriso rispose: “Di niente!” La fidanzata aprì gli occhi, squadrò per un lungo periodo dall’alto in basso insospettabile troia. Vide una donna appesantita da due gravidanze, sovrappeso, il seno che non aveva certo avuto dei ritocchi e ancora dalla carnagione bianco latte dal lungo inverno in città.
In spiaggia sempre e rigorosamente con il costume a un pezzo!!! “Ma sei matto?” mi disse la vacca quando le chiesi il motivo per cui non indossasse il bikini “mi vergognerei a morte!” In realtà è un eccesso di scrupolo ma su quello non transige.
Spero di aver reso l’idea.
Quindi la bella figa, dopo averla squadrata per qualche secondo, richiuse gli occhi e non si degnò di rispondere. Come se la troia non avesse parlato. Come se fosse trasparente.
“Mamma mia quanto se la tira!” mi disse la puttana mentre sistemavamo le nostre cose sotto l’ombrellone “pare ce l’abbia solo lei!”
Io commentai l’accaduto con la classica citazione dantesca “non ti curar di lor…” e mi appartai con un libro. La puttana al mare pare una tarantolata, ma questo è normale. Innanzitutto, potremmo risparmiare il costo di uno sdraio perché lo usa pochissimo, tanto che è spesso a terra sulla stuoia. p Come se non bastasse si gira e si rigira, orientando il corpo in ogni direzione.
Ad un certo punto richiama la mia attenzione invitandomi a sdraiami al suo fianco, e mi dice: “Guarda come mi osserva il ragazzo!”. Effettivamente era iniziato un gioco di sguardi. Cosa assolutamente inconsueta per lei!!!
Al che le chiedo chi avesse cominciato e la puttana mi risponde con un sorriso eloquente aggiungendo: “In realtà lo guardavo solo perché è un bel maschio! Troppo giovane per me. Avrà le età dei miei figli! “
Ma potrebbe essere solo una sensazione. No. Gli sguardi si fanno insistenti. Quel ragazzo ha di fianca se una vera e propria Venere ma sta osservando una quarantacinquenne madre con chili di troppo e un casto costume indossato.
Ma le vie del sesso sono misteriose!
Quando abbiamo conferma che non è un caso la voce della zoccola si fa porca, tipico di quanto è eccitata e mi dice: “Dai dammi corda! Fagli capire che coppia siamo!”
In quella circostanza mi sentii un gran porco! Niente a che vedere con le sensazioni che avevo vissuto (e che avrei vissuto in seguito!) di sentirmi cornuto.
No. Mi sentivo complice e porco.
Quindi iniziai a massaggiare la schiena alla troia. Lentamente. E contemporaneamente osservavo il ragazzo. La vacca era a faccia giù e faceva altrettanto. Con l’aggiunta che, puntando lo sguardo sul sorpreso ragazzino, si leccava avidamente la lingua.
Ad un certo punto la puttana mi dice. “Ok. Può bastare. Se ha capito bene! Altrimenti non sa cosa si perde!”
Il ragazzo aveva capito. Eccome se aveva capito! E se avesse visto il sito porco dove la zoccola era in testa alla classifica di feedback non avrebbe esitato ulteriormente.
Probabilmente non credeva ai suoi occhi o era troppo inesperto.
La vacca mi disse: “Non andiamo in acqua insieme. Diamoci il cambio. Io vado da sola. Vediamo se mi segue.”
Quindi si alzò una prima volta, lentamente, sempre incrociando lo sguardo del ragazzo. E lui rimase al suo posto. Dopo una ventina di minuti la zoccola tornò. Il tempo di asciugarsi al sole e si rialzò per tornare in acqua. Nello stesso modo. Stesso risultato. Il ragazzo rimase fermo.
Quindi fu il mio turno di andare in acqua. Quando tornai la situazione non si era modificata.
La zoccola si alzò per la terza volta.
Dopo pochi passi il ragazzo fece lo stesso! E la seguì!!!
Io mi alzai in piedi per capire cosa stesse accadendo ma l’Adriatico ad agosto era un vero carnaio e la puttana scomparve così dalla mia vista.
Nel frattempo, la mummia figacciona dava segni di vita solo per cospargersi il corpo di olio per poi tornare alla immobilità più assoluta.
La vacca fu la prima a rientrare. Con la massima tranquillità ma con eccitazione mi disse: “Ci vediamo domattina”.
Quindi mi diede un incarico: “Scrivi il numero di telefono su un foglietto. Poi ti alzi e facendo finta che ti sia caduto lo lasci vicino. Tanto la figacciona non si accorge di un cazzo!”
Io le chiesi il motivo per cui dovessi farlo io e la puttana rispose: “E’ inesperto, secondo me non si fida completamente. Teme che ci siano casini. Così gli dimostri che sei accordo anche tu!”
Quindi mi spiegò che il ragazzo viveva nelle vicinanze e la sera stessa avrebbe simulato che avrebbe avuto una emergenza per poter rientrare nella mattinata e che nel tardo pomeriggio sarebbe tornato al mare.
Mattino successivo: ore 11 circa.
Io sono sdraiato sulla sabbia faccia giù. E osservo la figacciona ignara di cosa stessi sentendo.
Sotto di me il cazzo si era ingrossato tanto da uscire dal costume. Dovetti aspettare un bel poco prima che tornasse a dimensioni accettabili. E per farlo dovetti spegnere il cellulare.
Non serviva esperienza per capire che la puttana era alla pecorina. I rumori parevano una replica di quanto accaduto anno prima con Alessandro (racconto “Una vacanza di cazzi presi”).
Il ragazzo aveva energia da vendere e si stava sfogando sul culo della troia visto che la figacciona (anche lei!) non dava il culo.
E la vacca faceva sentire quanto stesse apprezzando quel trattamento.
La aspettai al mare. La puttana rientrò intorno le 14. La figacciona, la consueta mummia.
Io la osservavo. Le cuffiette nelle orecchie e i gemiti della troia!!!
Nel casino della spiaggia facevo fatica a distinguere le parole. Mi parve di sentire la voce del ragazzo dire “Cazzo che bello! Cazzo che bello!”
La vacca me lo confermerà, era alla pecorina e il ragazzo ci dava dentro nel culo della troia.
“Anche quella figa di legno non dà il culo” mi dirà al rientro e indicandomi la mummia sotto il sole” non sa cosa si perde e nemmeno cosa ci guadagna. Un bel paio di corna! Prendi il sole, prendi il sole! Intanto io mi sono gustata il cazzo del fidanzato in figa, in culo e in bocca…ah…dimenticavo di dirti. Mi ha detto il ragazzo che lei ha schifo della sborra! Dovevi vedere con che gusto quel porco mi sborrava in bocca!!”
Poco dopo rientrò anche il ragazzo. Gli sguardi tra loro dicevano tutto.
Per fortuna della figa di legno il giorno successivo rientrarono a casa.
Ripensandoci bene. Con quel ragazzo non ci avevo nemmeno rivolto la parola!!!

scritto il
2022-03-08
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