Mentre io guidavo la zoccola godeva
di
Una vacca da monta e il Re dei cornuti
genere
tradimenti
Era un sabato pomeriggio e la madre ignara di avere una figlia così vacca chiese alla medesima: “A che ora arriva Luca? Come mai oggi è in ritardo? “
“Ha avuto problemi, comunque per sera è qui” rispose lei.
“Cosa preparo per cena?” chiese la mammina.
“Quello che vuoi non c’è problema” rispose la vacca, infastidita.
“Dopo cena uscite?”
“Certo. Andiamo al cinema.” Sempre più infastidita
La madre della puttana era contenta di vedermi. “Da quando ci sei tu è più serena. Ha un'altra faccia!” ebbe modo di confermarmi la madre in una circostanza ovviamente ignorando la vagonata di cazzi che prendeva in quel periodo la figliola.
Recentemente la puttana definisce quei momenti “il periodo dei due cornuti”. Io e il precedente marito che pareva fosse l’unico a non sapere della mia esistenza. La vacca lavorò per oltre un anno (dal nostro incontro) nel negozio del maritino ignaro, il quale, per cercare di riconquistare la mogliettina la lasciava libera il sabato pomeriggio.
Io non potevo certo raggiungerla tutti i week end. Abitavo troppo lontano. Lo facevo mediamente ogni tre settimane, in genere arrivavo nella tarda mattinata, in quella circostanza avevo avuto impegni e mi avviai nel pomeriggio.
“Ma non lo aspetti a casa?” chiese la curiosa madre vedendo che la figlia dapprima guardò il cellullare e successivamente si stava vestendo per uscire.
“No. Vado a fare un giro. Poi quando arriva gli vado incontro al parcheggio e torniamo a casa.” rispose la figliola.
La madre non era paga e quando si accorse che la figlia si stava avviando per il vialetto dietro casa invece che dall’uscita principale gliene chiese il motivo. La puttana le rispose, molto infastidita, che aveva la necessità di andare ad un bancomat ed effettivamente al parcheggio a pochi passi da quel vialetto esisteva una banca.
La cagna fece meno di duecento passi dall’uscita di casa. Arrivò alla banca ma ignorò beatamente il bancomat, invece salì su un’auto nella quale non era mai salita in precedenza. Solo allora vide in faccia un toro da monta, per la prima volta. E per la prima volta sente la sua voce.
“Ciao. Parti subito che qui mi conoscono”. Il maiale arrivava da Milano quindi le disse: “Io non conosco nessun motel.”
“Non ti preoccupare. Ti guido io.” Rispose prontamente la cagna.
Io sono a metà strada. Penso che potrei provare a telefonare. Ero per strada quando ricevetti sms del porco che mi indicava che era arrivato. Nello stesso messaggio era indicata anche il tipo di auto e il colore della medesima e io girai il messaggio alla puttana.
Dopo venti minuti, decisi di chiamare. Inserii il viva voce. Pochi squilli e dapprima il silenzio. Io non potevo sapere che stavano cambiando posizione. Quindi mi risponde una voce maschile: “Dai cavalca…cavalca!”
La vacca è a cavallo. Una delle posizioni preferite della puttana. Me la vedo (come sarà in tanti video) mentre si gusta il cazzone di turno, davanti ad uno specchio, come di consueto ci sono nei motel sopra la testiera del letto, il capo della cagna che si volta da un lato all’altro e la lingua sulle labbra mentre si gusta il momento.
Decido che può bastare. Tanto ci sarà il video appena la raggiungo. Fu il primissimo video che si fece da sola. In precedenza, era uscita almeno una quindicina di volte senza filmarsi.
Faccio passare una ventina di minuti ancora. Sicuramente il porco ha già sborrato e altrettanto sicuramente lo avrà fatto in bocca alla troia. La vacca si raccomandava ad ogni incontro di chiarirlo: “Diglielo che la prima sborrata la voglio in bocca! Anche perché non è detto che ce ne sia un’altra!”
La vacca aveva ragione, non tutti gli incontri finivano con due monte. È capitato (seppur raramente) che la zoccola non gradisse particolarmente il toro quindi, dopo la prima, si rivestisse facendo intendere che per lei finiva lì. In quel caso la seconda chiamata corrispondeva a una sua risposta tipo “Ciao amore, stiamo rientrando. Ti chiamo quando sono a casa!”
Ero a meno di un’ora di strada da arrivare quando feci la seconda chiamata: mi risposero ancora delle urla di goduria! La vacca stava ancora prendendo cazzo! Evidentemente questo porco le andava bene!
“Io sono fuori dal motel” mi diceva il messaggio della puttana “ti aspetto qui!”
Quando arrivai il toro ovviamente se n’era già andato. La vacca vorrà fare il bis e lo rivedrà una seconda volta, sempre da sola. Io non lo conobbi mai.
La puttana mi accolse serena e sorridente. Come se, fino a quel momento, fosse stata al mercato e non a farsi montare da uno sconosciuto.
Quindi ci indirizzammo a casa dei genitori della puttana. Mi accolse la madre con grandi sorrisi e un grosso abbraccio: “Ciao! Finalmente sei arrivato! Abbiamo sentito la tua mancanza! Anche Anna non vedeva l’ora che tu tornassi!”
Era presto per cenare e andammo al consueto bar per fare l’aperitivo. Con cautela per evitare di incontrare il marito ma la cagna conosceva bene le sue abitudini e se reputava che non ci fossero pericoli particolari aveva sempre ragione.
Incontrammo anche un paio di amiche della zoccola. Una di questa disse: “Guarda che viso che ha Anna ora! Da quando ci sei tu ha cambiato espressione! Tutto merito tuo! Ma mi raccomando, trattala bene perché altrimenti te la vedi con noi!”
Quando se ne andarono la puttana mi chiese: “Ufficialmente, stasera andiamo al cinema, vero? Per dire la stessa cosa ai miei che sicuramente ce lo chiederanno!”
In realtà il programma prevedeva la serata in un club prive di Milano.
Io era tre settimane che non scopavo con la vacca e, come spesso mi capitava quando arrivavo, dovevo mettermi in coda!
“Ha avuto problemi, comunque per sera è qui” rispose lei.
“Cosa preparo per cena?” chiese la mammina.
“Quello che vuoi non c’è problema” rispose la vacca, infastidita.
“Dopo cena uscite?”
“Certo. Andiamo al cinema.” Sempre più infastidita
La madre della puttana era contenta di vedermi. “Da quando ci sei tu è più serena. Ha un'altra faccia!” ebbe modo di confermarmi la madre in una circostanza ovviamente ignorando la vagonata di cazzi che prendeva in quel periodo la figliola.
Recentemente la puttana definisce quei momenti “il periodo dei due cornuti”. Io e il precedente marito che pareva fosse l’unico a non sapere della mia esistenza. La vacca lavorò per oltre un anno (dal nostro incontro) nel negozio del maritino ignaro, il quale, per cercare di riconquistare la mogliettina la lasciava libera il sabato pomeriggio.
Io non potevo certo raggiungerla tutti i week end. Abitavo troppo lontano. Lo facevo mediamente ogni tre settimane, in genere arrivavo nella tarda mattinata, in quella circostanza avevo avuto impegni e mi avviai nel pomeriggio.
“Ma non lo aspetti a casa?” chiese la curiosa madre vedendo che la figlia dapprima guardò il cellullare e successivamente si stava vestendo per uscire.
“No. Vado a fare un giro. Poi quando arriva gli vado incontro al parcheggio e torniamo a casa.” rispose la figliola.
La madre non era paga e quando si accorse che la figlia si stava avviando per il vialetto dietro casa invece che dall’uscita principale gliene chiese il motivo. La puttana le rispose, molto infastidita, che aveva la necessità di andare ad un bancomat ed effettivamente al parcheggio a pochi passi da quel vialetto esisteva una banca.
La cagna fece meno di duecento passi dall’uscita di casa. Arrivò alla banca ma ignorò beatamente il bancomat, invece salì su un’auto nella quale non era mai salita in precedenza. Solo allora vide in faccia un toro da monta, per la prima volta. E per la prima volta sente la sua voce.
“Ciao. Parti subito che qui mi conoscono”. Il maiale arrivava da Milano quindi le disse: “Io non conosco nessun motel.”
“Non ti preoccupare. Ti guido io.” Rispose prontamente la cagna.
Io sono a metà strada. Penso che potrei provare a telefonare. Ero per strada quando ricevetti sms del porco che mi indicava che era arrivato. Nello stesso messaggio era indicata anche il tipo di auto e il colore della medesima e io girai il messaggio alla puttana.
Dopo venti minuti, decisi di chiamare. Inserii il viva voce. Pochi squilli e dapprima il silenzio. Io non potevo sapere che stavano cambiando posizione. Quindi mi risponde una voce maschile: “Dai cavalca…cavalca!”
La vacca è a cavallo. Una delle posizioni preferite della puttana. Me la vedo (come sarà in tanti video) mentre si gusta il cazzone di turno, davanti ad uno specchio, come di consueto ci sono nei motel sopra la testiera del letto, il capo della cagna che si volta da un lato all’altro e la lingua sulle labbra mentre si gusta il momento.
Decido che può bastare. Tanto ci sarà il video appena la raggiungo. Fu il primissimo video che si fece da sola. In precedenza, era uscita almeno una quindicina di volte senza filmarsi.
Faccio passare una ventina di minuti ancora. Sicuramente il porco ha già sborrato e altrettanto sicuramente lo avrà fatto in bocca alla troia. La vacca si raccomandava ad ogni incontro di chiarirlo: “Diglielo che la prima sborrata la voglio in bocca! Anche perché non è detto che ce ne sia un’altra!”
La vacca aveva ragione, non tutti gli incontri finivano con due monte. È capitato (seppur raramente) che la zoccola non gradisse particolarmente il toro quindi, dopo la prima, si rivestisse facendo intendere che per lei finiva lì. In quel caso la seconda chiamata corrispondeva a una sua risposta tipo “Ciao amore, stiamo rientrando. Ti chiamo quando sono a casa!”
Ero a meno di un’ora di strada da arrivare quando feci la seconda chiamata: mi risposero ancora delle urla di goduria! La vacca stava ancora prendendo cazzo! Evidentemente questo porco le andava bene!
“Io sono fuori dal motel” mi diceva il messaggio della puttana “ti aspetto qui!”
Quando arrivai il toro ovviamente se n’era già andato. La vacca vorrà fare il bis e lo rivedrà una seconda volta, sempre da sola. Io non lo conobbi mai.
La puttana mi accolse serena e sorridente. Come se, fino a quel momento, fosse stata al mercato e non a farsi montare da uno sconosciuto.
Quindi ci indirizzammo a casa dei genitori della puttana. Mi accolse la madre con grandi sorrisi e un grosso abbraccio: “Ciao! Finalmente sei arrivato! Abbiamo sentito la tua mancanza! Anche Anna non vedeva l’ora che tu tornassi!”
Era presto per cenare e andammo al consueto bar per fare l’aperitivo. Con cautela per evitare di incontrare il marito ma la cagna conosceva bene le sue abitudini e se reputava che non ci fossero pericoli particolari aveva sempre ragione.
Incontrammo anche un paio di amiche della zoccola. Una di questa disse: “Guarda che viso che ha Anna ora! Da quando ci sei tu ha cambiato espressione! Tutto merito tuo! Ma mi raccomando, trattala bene perché altrimenti te la vedi con noi!”
Quando se ne andarono la puttana mi chiese: “Ufficialmente, stasera andiamo al cinema, vero? Per dire la stessa cosa ai miei che sicuramente ce lo chiederanno!”
In realtà il programma prevedeva la serata in un club prive di Milano.
Io era tre settimane che non scopavo con la vacca e, come spesso mi capitava quando arrivavo, dovevo mettermi in coda!
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