Il negozio

di
genere
trans

DOVEVO INCONTARE UN RAGAZZO, UNO GIOVANE, MOLTO Più GIOVABE DI Mè,
conosciuto in ciat, mi intrigava, ci eravamo scritti per una settimana, e gli avevo inviato mie foto da trav, e si era eccitato, la foto del suo atrezzo poi, mi aveva scioccata, era una cosa pazzesca, enorme, e grosso, non che non ne avessi mai presi, ma certamente sarebbe stato complicato, m lo volevo.
Decidemmo di passare il fine settimana alla mia casa al lago, dove avrei potuto godermelo in pace, avevo già detto a mia moglie che incontravo un uomo, eche quindi non doveva venire al lago, stessa cosa a mia madre, non che fosse un problema, sanno di mè, e non è la prima volta che mi vedono prendere un cazzo, ma essendo la prima volta che lo incontravo, non volevo intoppi.
Decisi di andare ad acquistare qualcosa di sexi, ero particolarmente eccitata, mi misi un reggicalze nero, e calze dello stesso colore, uno slip adeguato, mi infilai i pantaloni e la maglietta, e misi un paio di decolté nere nel borsone, mi sarebbero servite per la prova dell'abito.
Avevo due negozi, dove poter andare, molto vasti, dove nessuno si accorgeva se un maschio provava vestiti da donna, e così, come faccio di solito, prendo un camerino, dove metto dei pantaloni maschili, così lo occupo e poi mi porto i vestiti che scelgo e li provo in tranquillità.
Scelgo orari con poca gente, e così, scelgo alcuni abiti, e una volta in camerino mi spoglio e li provo infilandomi i tacchi, stupendi, mi calzano a pennello, ma nel provarli non mi accorgo che la tenda non è ben tirata anzi, è mezza aperta, e così, mi ritrovo davanti una commessa, una signora di mezza età, un pochino sovrappreso, ma carina, mi stà gurdando, mi volto e lei mi sorride, le stanno bene sa?, la ringrazio, e divento rossa, non si preoccupi se vuole la aiuto io, accetto con piacere.
Mi porta una dozzina di capi, emi iuta a infilarmeli, intanto fa apprezzamenti sulla mia pelle liscia, e le mie gambe, io le dico che anche lei è interessante, e così, ci si avvicina sempre di più, sono gay ma anche le donne non mi spiacciono anzi, osservo il suo seno, e lei se ne accorge, toccalo se vuoi, lo tocco, le sfilo le mammelle, piene, bel capezzolo, lo tocco, e poi lo lecco, lei emette un gemito.
Sono in reggicalze, mi abbassa lo slip, il mio cazzo è duro, lo prende in mano, e lentamente lo sega, mi guarda in faccia, e così sei un frocio mi dice, annuisco, si sin da bambina le dico, e loprendi nel culo allora, certo e molto spesso aggiungo, e le racconto del mio futuro incontro, mi fa molte domande, stò per scoppiare, e allora lei mi dice, girati e allarga le gambe, lo faccio, allargo per bene le mie gambe inguainate dal naylon, lei mi afferra il cazzo con una mano, e con l'altra, inizia a toccarmi il buco, che immediatamente si rilassa e si allarga, ma sei proprio rotta nel culo troia mi dice, annuisco, afferra un paio di omini di legno e mi infila una parte e miscopa, io godo e sborro.
Mi calmo, mi giro la bacio e le infilo la mano tra le gambe, scosto lo slip e le faccio un ditale a due dita, un attimo e gode, continuo a baciarla, la spoglio, nuda, apro il camerino, non c'è nessuno, usciamo nudi, ti voglio, le dico, si stende a terra, sul tappeto le salgo e lamonto, la sbatto con furore, e le vengo dentro.
Poi passeggiamo trà gli stend nudi per alcuni minuti e poi ritorniamo nel camerino, dove ci ricomponiamo.
La lascio, ma non senza avere il suo numero di cellulare e lei il mio,le racconterò del mio incontro, mentre passeggeremo mano nella mano la sera dopo, in una zona di prostitute fuori Milano, dove faremo marchette per tutta la notte, mentre il marito e i figli la credono a un meeting di lavoro, diverrà la mia amica fidata e una delle prostitute più ricercate di Milano.
di
scritto il
2022-03-08
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